L’ ANALISI DEI COSTI E DEI BENEFICI DELLE BARRIERE NON TARIFFARIE
2.5 Barriere Socio Istituzional
L’ importanza riconosciuta a questa tipologia di barriera, ha portato gli esperti di relazioni internazionali e di commercio internazionale, a dare un notevole rilievo a questa particolare tipologia di ostacoli che sono inevitabilmente presenti nelle interazioni tra produttori e consumatori di diversi paesi. Anche su questo terreno non risulta facile riuscire a stimare le implicazioni, in termini di costi, derivanti dalle stesse. Si cercherà per questo di trarre delle considerazioni utili a descrivere i principali effetti di questo segmento di barriere che a pieno titolo risulta un ostacolo agli scambi commerciali tra le nazioni. Una differenza basilare tra le NTB esaminate in precedenza e quest’ultima tipologia di NTB, sta nel fatto che le misure descritte finora, possono essere tutte ricondotte a decisioni prese dai governi nell’attuazione della politica commerciale, mentre le barriere socio-istituzionali costituiscono una forma di impedimento non programmate e quasi del tutto al di fuori dalle decisioni esecutive dei governi interessati. Il margine di manovra per modificare la distanza istituzionale, linguistica e culturale di un paese nei confronti di un altro è decisamente limitato. Nel breve periodo le opere di semplificazione ed una anche iniziale unificazione linguistica che può intraprendere uno stato, al pari di sostanziali svolte nel sistema istituzionale, non possono incidere più di tanto in questo campo. Le svolte significative, qualora vengano intraprese nella direzione giusta, si possono realizzare solamente in un orizzonte di lungo periodo. Bisogna tenere
65
conto che il risultato a cui queste riforme potrebbero portare, non sembra facilmente determinabile a priori. Tali implicazioni inoltre variano con il passare del tempo, anche in funzione di cause aliene alla volontà dei governi, in quanto ogni cultura per quanto conservativa, è soggetta a cambiamenti. Questi aspetti sono ben descritti da Robertson (Robertson 2007). Da tempo la letteratura ha dimostrato come non sia sufficiente svolgere accurati calcoli sulla potenzialità del commercio tra due paesi usando esclusivamente il modello gravitazionale, perché la distanza da perseguire non è tanto quella fisica che comunque incide per via dei costi di trasporto, quanto quella espressa dalla risultante di alcuni indicatori che esprimono la differenza linguistica, le diverse modalità di relazioni e la distanza culturale ed istituzionale (trattate nel paragrafo 1.5).
In letteratura sono presenti alcuni tentativi per creare dei modelli che riescano a descrivere l’incidenza di queste variabili sul commercio. Si segnala in particolare uno studio a riguardo condotto da Rauch ( Rauch & Casella 2003). Tale lavoro, svolgendo una accurata ricerca su una vasta rete di scambi internazionali, ha dimostrato come l’asimmetria informativa tra due paesi, causata per la gran parte dalle differenze socio-istituzionali, rappresenta un effettivo ostacolo al commercio.
Con riferimento alla componente linguistica, Konya (Konya 2006) mette in risalto alcune considerazioni. In particolare l'autore spiega come, seguendo il reale andamento delle contrattazioni tra due interlocutori di nazionalità diversa, non è necessario che ambedue conoscano la lingua dell’altro, è sufficiente che solo una delle due parti in causa conosca l’altro idioma. In questo modo, a determinare quali siano le lingue più adottate a livello commerciale è la dimensione dei mercati e la loro evoluzione storica. Questo spiega il motivo per cui spesso paesi di piccole dimensioni hanno investito molto in termini culturali nell’apprendimento delle lingue straniere. L'apprendimento di una lingua, a livello di paese, è da vedersi come un investimento istituzionale soggetto a sviluppare economie di scala. Alla luce di queste considerazioni Konya. in “Modeling cultural barriers in international trade”(2006), ha sviluppato un modello dove vengono inclusi aspetti significativi derivanti da questi tipi di barriere. Lo studio è stato condotto partendo dalla struttura del modello
66
in modo tale da determinare per differenza gli effetti provenienti da questa particolare forma di NTB, risalendo ad essi mediante il confronto con le più comuni forme di NTB. Il risultato più rilevante del lavoro in esame è risultata l’individuazione delle barriere culturali. Queste tipologie di barriere sono sensibilmente minori in paesi di ridotte
dimensioni che per la loro natura si prestano ad un maggiore grado di apertura ed investono maggiormente nella conoscenza delle lingue. E' interessante notare che secondo lo studio, la globalizzazione ha effetti ambigui sulla diminuzione delle barriere culturali.
Ipotizzando un analisi costi benefici sugli attori economici del mercato è possibile avanzare le seguenti considerazioni. Un ampia distanza culturale tra due paesi può sicuramente limitare gli scambi. Questo comporta una possibile perdita per i consumatori, poiché in presenza di una maggior apertura, anche culturale, gli stessi potrebbero iniziare ad acquistare prodotti alternativi provenienti da paesi esteri, anziché continuare a preferire quelli presenti nel mercato domestico. Dal punto di vista del governo, mantenere una certa distanza culturale ed istituzionale potrebbe invece costituire un vantaggio, soprattutto nel caso in cui si voglia mantenere un forte controllo politico sul proprio paese, si pensi ai paesi dittatoriali o soggetti a regimi religiosi, in altro caso ciò non avrebbe senso.
Dal punto di vista degli esportatori, la distanza istituzionale-culturale può essere classificata come una funzione di costi variabile nel corso del tempo. Secondo quanto indicato nel primo capitolo, questo genere di ostacoli è destinato ad essere abbattuto e calare significatamene per mezzo della conoscenza, quindi nel corso del tempo si avrà un vantaggio sempre
maggiore nel portare avanti il commercio con un dato paese che in partenza risultava invece ostico per le differenze socio istituzionali.
67 Capitolo III
I CAMBIAMENTI NELLA POLITICA COMMERCIALE CINESE DEGLI ULTIMI ANNI E L’INCIDENZA