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ZI BELLO, AC SUK QUISQVE DECORA GE- GE-STANTE 5 : Vedeati , oltre a trentamila combattenti , il

SOPRA GLI ANNALI

CL 4 ZI BELLO, AC SUK QUISQVE DECORA GE- GE-STANTE 5 : Vedeati , oltre a trentamila combattenti , il

concorto di tutta le gioventù,ede'vecchi ancora vispie

ve-geti

,non cheipersonaggiipiù rinomatiinguerra,tatti collelororispettive’decora\ioni.Eccarlacatervamajorumdel

LibroXIIdegliAnnali,icleri,cioè,bello,suaqaisque

decera gestantes del'avita d’Agricolair.cit.enongiàcatervaequeNationum,come vorrebbeLipsio;ocatervaeque Moniorum,comeBartio.Bisognaintanto,chenoirendiamo?

al chiarissimo Brotier la giustiziachemerita,avendoegli

datala stessanostrainterpretazione,benchénon abbia

conosciuto d’ alludersi qui al § 19 della vita d’Agricola,

nello«essomodochepelluogoprecedentes’alludeal$.

ao,come abbiamopoc’ anziosservato. '•

(a)Agri0.si.

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>

(S) 11 titolo diPrìncipe dellaGioventù,chene*tempi

della libertàRomanaservivaadistinguer colui fragliuguali, specialmentenell’ordineequestre,cheencracononfosse

ancorainmagistratura,masirendesse superiore agli altri jn nobiltà,morale>lumiec.,divenneinveceun distia»

tivo de’figlidegliImperatori,come leggiamo(a)diCaj*

eLucioadottatida Augusto,cdiNeroneinquestoluogo,

ecome neracconta Saeton. in Caligij,cheTiberio, adot<

tato, nelgiornochevestìlatogavirile,da Caligala,fu

anche decoratodel titolo di Principe dellagioventù.

(9)Credo,dice Brotier, cheinquestoluogo manchi qualche cosa operignoranza,o persoverchio zelo degli amanuensi Indi passaasupplire ciocché egli erede d’e*.

Perestatotolto,inquestomodo:Seneproebueran1JnieA speeitmmoti,,ariaMiniati*obCeti Caesarireffigi*/* in

tempioheandam:ponzarti,cognitacadet/ut, baiti obiti*,

ftratum enei,manebaimenurttquiaPrincipiti*tuiemim « periterei.

DaBrotiernondissente Lipiio,chericorre, come

fa)PrestoTedi.4.1degliAn.Senecade Coru.ed

Pel.e.34re.

»

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ine heilRenino edlitriInterpreti,mi eoi)dettidm noi restauri,di’cui siaratanto alieni.Invece di eatdtt/ut »

leggonocostoro cttde Cali ,

edopoquesteduepirolecredo

tipiiochesiaviuni laguni,suppliti dii dottissimoGrò»

novioinquestiforma:quamquam,cognita caldeQui»«di»

aloejuthtud obttmperatumtati.

Noiintantosiamferminellaopinione, chenulla manchi,eperconseguenzanulli siavi a supplire,come dilèttiapparedallimanieri,concuiabbiimtradotto,

mentrenon imoncoilsenso,eneltempo medesimo tra-viasiquasitutte lecircostanze del fatto, eh’ eglisi

con-tenta d’accennare,giacchédobbiamsupporre,chel’avesse t«i distesamente raccontatopoco prima,ne’Libri,cioè,

perduti, ne' qualicontentasi la Storia diCajoCaligula,

eh'egliperetinon nominainquestoluogo.Ecco1’ avve-nimento,dicui parlailnostroStorico,eche,come di-cevamodianzi, era statoprobabilmentegiàdalui de-scritto.

Cresciuta la frenesia diCaligulasinalsegno di

cre-dersiun Dio,invitando laLuna agiacersiseco lui,e mozzandoallestatueilcapodegliDeiperporviilsuo, ordinò,chequestanuovaDivinici fosse riconosciutaanche dagli. Ebrei, ponendonelastatua nelfamosoTempiodi Gerusalemme.Petronio, incaricato dell’ esecuzione,quando videladecisavolontàde’Giudei anotimacchiareilculto

<16 )

deriverò Dia con unaprofanazione ditalnatura,scòssa consigliando Cesare a desister dall*impresa, chesarebbe nascitavana,e<lavr.-bbe ne!tempostesso cagionata la distruzionedellaGiudea. Lepreghiere d’Agrippa , che

trovavasi allora inRoma,avva'oraronoiconsiglidi Pe-tronio,ondeCaligula glirisposebenignamente, ma poL le sue letterefuronopiene diminacce,efu ordinatoa Petronio, cheubbidisse e facesse ubbidire.Fortunatamente, P=r unacattivanavigazione,giunseprimala notizia della uccitiondiCaligula, cheilcorriere,apportatoredell,

mentovatelettereminacciose.Eccogl,

Ebrei, divenuti pii neri,e„eltempo medesimo che noneransifinora ribellati,

maeransisemplicementeraccomandatiaPetronio perchè

d«0S K.».C„,

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dunode* successori di Caligula.

Orquesto avvenimento nonsitrova forse descritto per

•«eronelluogocontroverso delostroAutore,senzache mente manchi,. quindi

senzaehs$i fichieg?a

^

^

*uppirvi?ProebutnntJadaeispeùem notai

ERANO

IGIU.

E£SEMBRATIRIBELLI,eperchè?PER LASEDLZlOu

>»E

NATA

FRA LORO,ottasedutone,quando?SAPUTO CH'EBBERO LA MORTEDI CAJJ,

cogaitac

it ejut>e Per,ualfine?POICHÉ'NON AVEANOUBBIDITO,pos».

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<*7>

quamfa)haud obtemperatumetiti,edintantomandaitimo,', ne quiiPrincipume.idemimperiture!,eCONTINUAVAIL TIMORE,CHE VENISSE

UN

ALTRO PRINCIPEA

COMANDAR

LA COSAMEDESIMA. Nonessendovi dun-quenienteneldettoluogo, chelasciinterrottoilsensoj

edessendovi d’altronde tuttelecircostanze delfattoin

succinto, non reggiamo perchè debbacredersi mutilato,

equindi restaurarlo,comevog'ionoimentovati,per al-tro celebri, autori,che doveanrisovvenirsid’esserestato

già,comenoidicemmo,raccontato distesamentequesto fattoda Tacico,che non aveaperciòbisogno nèdi

no-minarCaligala,di diffondersinellanarrazione.

(io)Breveèladescrizione,chedalN.A.sifa del dis.

aeccamencodelFucino,ora lago diCelano,macale,che nulla vimanca, esolo è necessarioilrischiararnele

ra-ta)Laparolapottquamèquella,cheforse1’ ap-parenzadimancarvi qualchecosa,manonècosi se rifletta,chespesso significa giucchi, poiché:di fittiin

Plaut. Baceh$.6. Reddidipatriomne aurum, Nunce^o illammeveliniconvenire,pottquaminaniitum,contemptricem rutam.

B

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I*•)

flceircmhmc,4*Iniaccennatacelk«uàstorie» brevi»

joquenza. Verso dunque1anno 805diRoma, 51dell’Era.

Volgare,avendo Claudiofactoforareilmonte,eh*è trai

Fucino,el Liri,ad oggettoche leacquedelprimopassa***

aero nel secondo, vollechiamar quantapiò genteaipoma,

ad ammirarla magnificenti dicosì straordinario lavoro.

Quindi apparecchiònelFucinoun combatcimento navale*

superioredigran lunga ad unsimilespettacolo,chedie.

deAugnatonellago artificialeacosto alTevere.£qui continuail anatro storicodescrivendola quantitàdelle

galee e galeazze,ilnumero grandiosode’combattenti im*

Laccatosu di esse,non chelafanteria e cavalleriaPrete»

rimadisposta tulle zatteintornoincorno al Lago perché

aichiudessero tuttelescappate,efinalmente la folla im-mensadipersone,accorse cosi da'Municipi,che da quella

Città,

1 . 1 »

....

Quatdataiolim Imptrium,fascis,hgiorni

,omnia,nuncse Contimi,atqutduastantumreianxius erger,

PanemetCirctnies.Giovimi.Sai.X.

Indi ritornando alla serie delle coseavvenutenel men-tovatodisseccamento delFucino,racconta,che terminato

lospettacolo delcombattimentonavale,fuaperto11corso

alleacque, edallora manifestossi subito lapocadiligenaa

usata inquellavoro,cheaividenon profondato

abbt-J

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<»>)

******nondlc0 4 livello delfondo,maneppurealla me-ri dell* altezza verticale dalle acque.Convennedunquedi portareilcanaleadunaprofondità maggiore,come fu Attoreprimadidarqtiettonuovo«colo alleacque ri-aaaite nellago perchèinferioriallivellodelcanale,ebbe nuovamentericoreo al eolitomezzocosìefficace per

richia-mareilpopolodiRoma,cioè, agli spettacoli:edinvece d*un combattimento navalesi dièquello de’ gladiatori

,

gettando primade’pontisulleacque,allequalipoi do-vevaaprirsi l’andare.Ecosìavvenne, senonchèfattasgor.

gar1’acquaconsoverchiaintemperanza,fu strascinato

cotiessaquantoerale in contatto, restando frattanto scoi-aicomedatrerauocoiluoghi piùlontani,per la straboc.

chevoleaffluenza delle detteacquerisospinte dalla reazione diquelle, che non poteanointrodursi,non che generan-dosiunorribilrombo,perlareazione dell’ ariacontenuta

nel canale,ecacciatane viaconuna tropposubitana vio-lenza; lochefumotivod’unagenerai paura, speziai,

mente avendo Claudio avuta l’imprudentadi far imban-direunatavolanelluogoprecisamentedellosboccodel

canale,paura,di cuisiprevalseAgrippinaperiscemare

ilcredito di Narcisso,direttor del travaglio ,nell’animo diClaudio,accagionandolodi rapacitàdaun canto, e di cupidità forse di cosenuovedall’ altro,alqual dop-pio oggettosarebbe eglipervenuto,selarovina delavori

Bz

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(»?);

tra.'taavesseseco quella ditutta lafamigliaregnante^: .

allequali imputazioniper altrononsi tacqueNardito>, marovescìolle in vece.su dilei,attaccandola didonnesca>

intolleranza,equelchèera di più, di giganteschi disegnir

alludendo forte a quelli di far passar1’Imperodalle ma-nidel figliuoloaquelle del figliastro,edinsignorirticosì

delnonoimperiale, su di cui sefosse salitochinon ayea-, vi diritto, lasciato senzadubbio1’avrebbealladisposi,

zione edai capriccidellasua benefattrice. r s_.

Finquiilnottro Storico,che,comedicemmo, non àtrascurato nulla delle piùimportanti cose,perchèindica

1'arduità del lavoro,essendo .statoforatoun monte;

1'oggetto d’unacosìgrandiosa intrapresa,quello,cioè,

di disseccareillago insin alfondo;lacattiva riuscitada principio,.nonessendoinvece passate nel canale,chele

acque finalla metà.dell’altezza verticaledel lago)

e finalmentelacorrezion del lavoro, seguitadaun errorenonmeno indifferente

,.qualefuquello d* intro-durre1’esorbitantecolonnad’acquasenza quell’ arte,che noiorabbiamodimoderarla,ondeilpeso e1’accelerata

veemenzadi quellaimmensa moledovè sconvolgere, e

trarseco ripari,muri,equalsivogliaaltr’ostacolo, nota

chegenerar quel contrastotra1'acquadaimmettersi,e

1'ariadaespellersi,chi divenne un tremuoto,

spavente-vole così alla famiglia regnante,eh:agl’innumerabili spet*

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tatori quivi concorsi.Nonrimanedunque,cherischiarar) come parimente dicemmo, lecircostanzeindicate dalno.

stroStorico;eper cominciare dal progetto diuntal

dis-seccamento, nonsaràinutile riferireciocchéleggiamoin

SuetonioparlandocosidiGiulioCesare, ched'Augusto»

SiccarePomptinas pzittite s

,emittereFuùnumtacum cogitalat (JuliusCacsar)erane*progettidiGiulio Ceraredi dissec-carlepaludiPontine,edareunemissarioalLagoFueino;

d’Augusto poiracconta,cheilprogetto di disseccamento glifuinvecepropostopiù e più volte da’Marsi

,mache

eglicostantemente resistette alle lor preghieres quimquam sciret (Claudius)alterum,cioè,emissariumFucini lacus,

'alAugustoprecantibusassidueMarsis negatum: lenchcnon

ignorasse(Claudio),chedelledue opere(del

dissecca-mentod.elFucino,e delripulimento delportod*Ostia)

4 J | -. V

unaerastatanegataaiMarsi,benché fatteglieneavesserole

continuepreghiereQuali ragióni avesseroritenuto Cesare

dalmandare adesecuzioneilprogettodaluiimmagiaato

e qualiquelle,che nonfecero condiscendereAugustoal

progetto stesso propostogliàa Marsi, nonèa nostra

no-tizia,benchésiafacileindovinarle,sapendo1’

incalcola-bilespesaerogatada Claudio,egiunta(inad impoverire ilpubblicotesoro; sappiamo però qualmotivoind..cesse Claudioad untaldisseccamento,'perchèSue^tonione rac-conta cheFucinum adgremirest (Claudius*) non minai

Ci*)

tompendii tpe

, quotigloriai,curriquidamprivatosumptu tmisturos trepromitterent,sisitificcatiagri Conttierttitur

,

Cioè,Imprtte a disseccareilFucinoperisperanzaettidilucra*

(ricuperandoper se tutta quella estension di terreni,che chiestaarcanotaluniperessi,portandoildisseccamento

-ad effettoaproprie spese, equesto èilverosensodell*

parolaccmpcnilium,lucro,chenascedal conservareori»

«iperareilnostro,nongiàda nuoviacquisti > cesi, di»

co, perisperanza dilucro,che digUrit.Ecco perchèil-ci»

tatoStoricoparlandod’unatalimpresa,non chedelle altrediCladio,lechiamagrandiose piuttosto,che

neces-sarie.

Maseuntalprogetto,fatto da’Marsi ad Augusto

,

avesseavutoinvistanonilricuperarsolamenteiterreni

invasidal lago,mailpreservar dalle sue rapineunadelle piùbelle regionidelnostro Regno;se1’ombradell»

Scrittoredestarpotessedalsonnodellamorte, edar

un*occhiataagl’ infeliciingojati villaggi diOrtacchio»

S- Benedetto,Luco,Trasacco,e alla stessaamena Ave!»

zano,vicinaarestarpredad$lleacque,oltre alleantiche

cittàdiMarrtvìo,Archipga,Valeria,Penne, Archipenne

ec.,allor,cheben.luhgidalchiamare unatalopera

figliadellamagnificenza piuttosto,chedella necessità,e

sparger del veleno su tutte le spioni diClaudio,avrebbe ihvecevituperatoAugusto, chechiuse 1«orecchieall*

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giudizioseistanzed4Marsi. Dicogjui'iioce,perchè

credo dettatedall’xnwvedimanto dique’ mali, che pur

Uopposon.avvenutinel corsodi tattiSecoli» echenon {toccatinonprevedersi,osservando Pordinariotributa,

ohe partano ad un lag*(già per se tanto grandioso,che chiamollo Stradonepar pelago,optate*neMare7tanti fiumi e torrenti,che superando'digran lunga({volume

d’acqua,cheilcaloricopuhdecomporreinvapori,era oosa assai fàcileiltrame1*conseguenza,che uscendoda’

tuoi confinicorressead invadersemprenuove terre»e

distrugger «osi,comeaccennammo,unadellepiùfèrtili legioni, equelcheèpiù,non moltolontanada unava*

stissimaCapitale, qual’ eraRoma; ai dicui bisogni ac-correvanon dico PItalia

, matuttoquasiilrestantedel mondoallora conosciuto.

Orpassandoall’arduitàdellaesecuzione d’untal lavoro,no»neghiamo

,chevieh indicata dallo Storico, dicendo,chefu d’uopoforareun monte

,pttrupto Monte, a»leggendoSostarne, questa stessa difficoltà apparisce an-che maggiore,perchèviettriferitanon solamenteP

«scén-sonedelmonte, chebifognòforarePertri*pimum mil-Ha,mabenanche Pesserestato necessarioiltagliarne por-zione pattinieffettomonte

,partim exriso,ePesserdurato questa lavoronientemonchelo spaziod’undicianni

,

benchéindefèssamente vi cravagt:nsero bentrentamila

per-(

m)

ienecanalemabsalvitaegre

,etpostundteimannos,quamvie toniinuis triginiahominummillibusimeintermissione

operasi-tibus.Piùanchedi quella di Sueconiograndiosa èladeaeri»

zione,chene faPlinio,testimonio oculare,dicendod*

aver vedutaco’ propijocchi inquesta occasione Agrip-pinain/clamided’orotessuti seni’altramateria. Le pa-rolediPlinio, checontengonoladetta descriiionc, soit

leseguenti: Ejusdem C/audiiinier maximememoranda

(espressione assai piùdegnadellanaturad’untal lavo-ro)equidemduxtrim,quimvisdtstitutum successorie odio,

montemperfossunsadlacumFucinum tmitttndum,inmarra,

biliprofecto impendio,etoperarum moltitudine pertotannos.

icumaut corrivatioaquarum,qua terrenusmonseroi, egerere-tur inverticemachinis,autslexcatderetur, omnitqueintuì

intenebrisfiertnt, quae ncque concipianimo, nsiabili ,

qui videro,ncque fiumano sermone enarrasi possunt.

Delrestoilmonte,nel di cuiseno fu necessario

sca-vareuncanaleperdarealleacquedelLagoloscolo nei

Liri,èilmontedettoSalviano,checosteggiaa Levante

icampiPatentini,indilidivide da'campide’Marti,che sorpassanoil giro di trentamiglia,esoncintida una

coronad’Appennini,nellapiù bassa partedelqual

ba-cinogiaceill3goFucino, ossia,diCelano;siccomei

campiPatentinirappresentano unsemicerchio,ehuso dal

montediVallefredda,echecoll’estremità,comeaccen^

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(>5>

Mirino,alevante va'adunirsialSalvano,conQuella

poi aPonente,tagliata,edaperta dallafoce diCapi»

af elio,introduce nella valle diRoveto,e piegaa mezzo

giorno finaNapoli. IlSalvianosoipassaimillepalmi

in altezza:lasua fàccia r.onèorrida eignuda,comegli

altriAppennini,maridente, e lastricatad’erbe e di fio-ri,end’è,cheunitoall’isolatacollinad’Albe, ed ai

-mentovaticampiPatentini, otite alcampode’Marsiun*

immensaedilettevole varietà d’ oggetti,rum che tutto questospettacolorichiamaallamemorialerinomate

bat-tagliequivi avvenute traMarsielapotenza Romana,

•non nfie lasuperbaCittà de’ tre colli,ossia, Albafa),

•situatanelcentro,e la viaValeria,che partendoda So-ma,evenendoatraversardetta Città, divideasiprima Aligiugnerealle suepouejintrerami,de’quali qnello, che giaceva adestra versomezzogiorno,formavalalinea

•principalepassandotraAlbe ed Avezzano,etraversava -1’ItaliadaRomaall’Airiatieo. .

11Liripoi, incuifurono immesseleacquedelFucino,

r.. (a)Dettada’ LatiniAlba Martorum,« AlbiFuctntis,

«isuoiabitatoriAlbentet, equindiilFucinovien indi-rcatocol dirsi, chegiace nellaIV. regiond’Italiapmpe

,Allei: setMancrumpepalet6.PimiL.3 j.e ij.

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