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BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO

Sa c. Fe d e l e Sa v io, Gli antichi Vescovi di Torino, dal principio sino al 1300; T o r i n o , Speirani, 1888.

L ’ egregio autore di questi Studi storici, il quale ha già saputo farsi tanto apprezzare con le sue erudite memorie sui primi co n ti di S a v o ia , su Guglielmo il vecchio marchese di Monferrato e su Bonifacio del V asto, toccato de’ vari scrittori che avanti di lui trattarono lo stesso a r g o m e n to , così conclude la prefazione : « Esaminando la serie dei V e s c o v i torinesi, quale risulterebbe dai lavori finora descritti, e sforzandomi di colm are

le deficienze e le lacune in essa incontrate , è sorto il presente l i b r o , c h e , se 1’ amor proprio non m’ in g a n n a, abbraccia tutto ciò c h e i d o c u ­ menti storici noti fino al corrente anno 1888 ci p e r m etto n o , intorno alla medesima serie, di ritenere per vero e provato ». C o m in c ia egli pertanto dal rifiutare il preteso vescovato di V i t to r e , dell’ anno 3 10 , m ostra ndo invece ragionevole l’ ipotesi che il vescovato di T o r i n o fosse istituito per opera di S. Eusebio di Vercelli tra il 356 ed il 370. P e r ò il p rim o n o m e sicuro, che s’ incontra nella serie, è quello di San M a ss im o , di cui l’ A . pone gli inizi « nell’ ultimo lustro del secolo i v » ; sostenendo poi con valide e stringenti ragioni che un solo pastore cosi chia m ato ebbe la sede di T o r i n o , e fu il celebre scrittore di o m e l i e , non già d u e , co m e altri sostennero seguendo il Meiranesio. Il quale, perch è non può ricor­

darsi senza sentirne ripugnanza, osserverem o qui di passata col S a vio che nel Pedem ontinm sa crum , « salvo forse in un caso o due » si astenne dalla smania delle falsificazioni, riescite così funeste ad ogni altra parte della storia piemontese. Anch e del ve scovo Ursicino, già illustrato dal Cibrario , 1’ A . ha soggiunte cose nuove ; e di varie notizie co nosciute ha date interpretazioni migliori. Del resto la diligenza delle ricerche e l ’ u so della buona critica, sono pregi di questo come dei precedenti lavori del Savio ; e se di parecchi altri fra’ V esco vi da lui registrati s c a rseg g ia n o tuttavia le m e m o r i e , ciò vuol dire semplicemente che alla C h ie s a di T o r i n o vien meno quell’ efficace sussidio di monumenti storici che sono per molte altre, come per quella di G e n o v a , i reg istri o c a r ta r ii, in grazia dei quali si possono seguire passo passo gli atti degli antichi pastori. Il Savio anzi non ha mancato di aggiungere da canto suo alle citazioni dei documenti editi, il testo di undici carte ined ite; oltre di che, in una appendice ha riprodotto dal Cartario d’ O u l x un im portante placito segusino, accompagnandolo da opportuni c o m m e n t i; ed in altra ha discorso d i un vescovo di V en tim ig lia legato pontificio in Piem onte n el secolo X I. Questa seconda appendice interessa anche la storia lig u stica , e merita di essere attentamente esaminata. L. T . B.

Al e s s a n d r o D ’An c o k a. L ’ Italia alla fin e del secolo x v i, g iorn a le d el m a g g io diMic h e l e Mo n t a ig n e in Ita lia nel 1580 e 1 5 8 1 . N u o v a ed izion e del testo francese ed italiano con note ed un saggio d i B ib lio g ra fia dei V ia g g i in Italia. Città di Castello L a p i , 1889.

L ’ opera dell’ arguto e fine scrittore fra nc ese, uscita p o s t u m a , n on era fra noi troppo conosciu ta, a cagione in ispecie della sua r a r i t à , p o ic h é non riusciva gran fatto agevole agli studiosi il p ro c u r a r s e la , ond e fu cer­

tamente buonissimo pensiero quello del prof. D ’ A n c o n a , di p rocacciarn e

ΐ 6 θ G IO R N A L E L IG U S T IC O ratteristica fra quelle dei molti viaggiatori discesi fra noi.

Senonchè 1’ egregio editore moderno ha voluto con un l a v o r o p ro p rio , osservatore, spoglio da qualsivoglia prevenzione individuale o da invente- rati pregiudizi.

Pa s q u a l e Fa z io Responsabile.

R E L A Z I O N I T R A S A V O N A E F I R E N Z E N E L L ’ A N N O 1477

L a notizia che il duca di Milano G aleazzo Maria S forza era caduto sotto il pugnale de’ congiurati, non era stata ac­

colta in G enova da tutti con ugual sentimento. Il g o v e r n o degli Sforza contava molti avversari in quella c i t t à , special- mente tra i popolani, de’ quali alcuni, da gran tem po, si d o ­ levano che il governo della pubblica cosa fosse quasi intie­

ramente nelle mani de’ nobili (1). In G e n o v a q u i n d i, dopo F inutile tentativo fatto dal governatore di persuadere i citta­

dini che il duca non era m orto e che si sperava ancora della sua guarigione, ritornarono, sperando v a n t a g g i , i capi­

parte già esuli volontari 0 costretti all’ esilio dai duchi di M ila n o : T o m m a s o e Paolo F re go so , C a r lo e P ro sp ero A d o rn o , Obietto Fieschi (2). C o sì la città si tro v ò da una parte minacciata da questi ambiziosi, fatti più arditi dalla de­

bolezza del governo di Milano affidato ora alla reggente Bona e dal favore che rapidameute riacquistarono tra i popolani nella loro città; e dall’ altra parte dalla duchessa e in gen ere da tutti gli Sforza, che certo non avrebbero abbandonato senza lotta un dominio così prezioso come G e n o v a ( 3 ) . In ­ fatti cadeva la balia degli otto cittadini formata all’ annunzio della morte di Galeazzo Maria, e veniva eletto un m agistrato

(1) Ub e r t o Fo g l i e t t a, Delle istorie di Genova, G e n o v a , B a rto li, 15 9 7, pag. 526.

(2) Gir o l a m o Se r r a, St. della antica Liguria. C a p o l a g o , 18 35, t. I l i , pag. 240.

(3) U . Fo g l i e t t a, op. cit. p a g . 530.

G i o ì » . L i g u s t i c o A n n o X V I . n

i6 2 G IO R N A L E L IG U S T IC O

suprem o di sei plebei col titolo di capitani di libertà ( i ) , in­

tanto che il p opolo in armi si dichiarava pronto a c o m b a t­

tere per O b ie tto Fiesco e Paolo F re go so . E B o n a, vista la necessità di in terven ire, « giudicando spediente com battere G e n o v a con le sue proprie armi » (2), vi m andava c o ll’ eser­

cito m ilanese, P ro sp ero A d o rn o , « tornato a M ilan o perchè non c o m p re so nei capitani di libertà » ( 3 ) ; il quale ebbe larghe p ro m esse dagli S f o r z a , e gio v ò a calmare in breve te m p o la rivo lu zio n e di G en o va. Ridotta un* altra v o lta questa città all’ obbedienza dei duchi di Milano, sulla fine dell’ aprile, P r o s p e r o A d o r n o ne era fatto governatore per c o n to degli S fo rza ( 4 ) .

D u ran te questo m oto si era tem uto un m o m e n to per Sa­

vo n a, d o v e la insurrezione di G e n o v a avrebbe p o tu to tro va re aderenti : perciò qui erano stati mandati soldati e com m issari per difenderla se in pericolo, e ricondurla a ll’ ord in e se ri­

belle ( 5 ) . M a S avo n a non doveva disertare ora la causa dei duchi di M ilan o. Passata nel loro dominio 1’ anno 1463 Per cessione di L u ig i X I di Francia, si era rallegrata già nel 1466 della esaltazione al ducato di G aleazzo Maria ( 6 ) , e così, an­

c o ra alla m o rte di questo duca, aveva prom esso c o n giu ra­

m en to fedeltà ed obbedienza al successore ed alla r e g ­ g e n te ( 7 ) . Infatti essa fu fedele agli Sforza.

F ire n z e era alleata coi duchi di M ilano; L o r e n z o d e’ M e ­ dici, anzi, raccom an dava nell’ aprile di quest’ anno 1 4 7 7 » ^

(1) G . S e r r a , loc. cit. Compendio cronologico dell’ istoria di Savona, Ms. della Biblioteca comunale di Savona, a ll’ an. 1477·

(2) U . Fo g l i e t t a, op. cit. pag. 530.

(3) G . Se r r a, op. cit. p a g . 2 4 1 . (4) Mu r a t o r i, Annali, an. 1477.

(5) T o r t e r o l i , Storia del Comune di Savona, S a v o n a , 1 8 4 9 , p a g . 3Γ9· (6) Compendio cronol. ecc. ad an. 1463-4-6.

(7) T o r t e r o l i, op. cit. pag. 318.

giovane figlio di Bona alla protezione di L u ig i X I ( i ) ; fu dunque contrario alla rivoluzione di G enova. E d i G e n o v e s i coi loro n a v i g li , avendo incontrate nel mare di S a v o n a due galee fiorentine cariche di mercanzie, che to r n a v a n o di C a ­ talogna , le perseguitarono, tentando di d e p r e d a r le , finché quelle, per avere salvezza, si rifugiarono nel porto di S a v o n a . Ma qui pure avrebbero forse patito ingiuria da’ G e n o v e s i , che cercavano di sorprenderle, se « con quella fede che a v e ­ vano » (2), i Savonesi non le avessero protette ed a c c o m ­ pagnate nel viaggio verso la Toscana.

Firenze fu perciò grata a Savona ; e m entre in G e n o v a si alzavano querele contro tale intervento armato dei S a v o n e s i a beneficio dei Fiorentini (3), questi, sotto il g on falon ierato di G iovan ni di Antonio L o rin o ricambiavano il beneficio avuto da Savona concedendole solennemente la cittadinanza Fiorentina (4). E tale cittadinanza offerivano c o m e il m assim o

(1) C . Ci p o l l a, Storia delie Signorie Italiane, p a g . 5 7 9 . (2) Compendio cronol. ad an. 1477.

(3) A . M . d e’ Mo n t i, Compendio di memorie historiche della città di Sa­

vona, R o m a , M D C X C X I I , pag. 137 . — Comp. cronol. loc. cit.

(4) A F i r e n z e , nell a f a m o sa badia di F ie so le, t r o v a s i t u t t o r a q u e s t a is criz ion e, c h e ric or d a il go n fa lo n ier e G i o v a n n i L o r i n o , e g l i atti p r i n c i p a l i d e l su o g o v e r n o :

IO A N N I . LORINO . A N T O N II F . O M N IBU S HONORIBUS . DOM I . M U L T IS . F O R IS PR A E F E C T U R IS . F U N C T O . B IS V E X IL L I FER O . SAVO N EN SIBU S . N O B ILIBU S . O B . E G R E G IA . IN . REMP. . M ERITA . G R A T ISSIM E C IV IT A T IS . N O M IN E . IN F L O R E N T IN A M N O B ILITA T E M . C O O P T A T IS . F E L IC IS S -A SE N E C T U T E . M C C C C L X X X II . V I T A CUM . MORTE . C U M M U T A T A . N . N . L O R IN II T A N T A E . V IR T U T IS . MEMORES . P R O A V O D ILEC TISSIM O . P . P. O B IIT .

Q u e s t a e p ig r a fe fu g ià pu bblic ata d a l D . r G i a c o m o C o r t e s e s u l g i o r n a l e

« X X S e t t e m b r e » di S a v o n a d e l l ’ a. 1884. L a r i p u b b l i c o q u i in c o n s i d e r a ­ z i o n e d ella p o c a diffusione che ebbe il g i o r n a l e di i n t e r e s s e p u r a m e n t e l o ­ c a le , ed a n c h e de lla rarità d egli e se m p la r i c h e di q u e llo a n c o r a si c o n s e r v a n o .

164 G IO R N A L E L IG U S T IC O

dei d o n i , dato per il massimo dei beneficii: nos profecto, essi dicono, dare maius nihil potuimus, nihil enitn habemus ci­

vitate patriaque carius; e ancora nihil honestius, nihil p u l­

chrius, nihil quod plus benevolentie testaretur ( 1 ) . G li storici S avo n esi hanno narrato tutti, con evidente compiacenza, que­

sto fatto; ed hanno 0 ria s s u n to , 0 riportato per i n t e r o , in m o d o per altro non interamente e s a t to , la lettera della re­

pubblica F io re n tin a (2). Ma nessuno si valse, o m ’ inganno, del d ip lom a che si accompagna a quella lettera e che con­

tiene appunto la deliberazione solenne della Signoria, che con­

cede ai S a v o n e s i la cittadinanza c o ’ privilegi propri de’ F io ­ rentini ( 3 ) . P e r altro tutti ci dicono che Savon a rispose con ced en d o t o i t o a Firenze la cittadinanza Savonese. O r bene questo non è. L a lettera che il C om u ne di Savona scrive alla repubblica Fiorentina non fa cenno di tale concessione, e nep­

pure v e n ’ ha cenno nella lettera scritta da Savona al duca di M i l a n o , o nella risposta di quello. La prima lettera dice s o lo che S a v o n a accettando 1’ excelso, amplo et preclarissimo munere, a ren d er grazie del quale occorrerebbero Ciceronis et Demosthenis eloquium, atque Crassi divitias, dà tosto partecipa­

(1) V . doc. che seguono. Essi appartengono all’ archivio comunale di Savona, abbastanza ricco di carte concernenti la storia Savonese. S o n o , con m olti altri, trascritti in copia autentica nel I dei due grossi volum i, noti co l nom e di « Registri a catena ». Il Cav. A . Bruno, segretario del C om une ed egregio scrittore di storia locale, ne ha dato uno spoglio dili­

gente nel I.° volum e degli Atti della Società Storica Savonese. E gli mi vo lle facilitare le ricerche di archivio, con ogni modo di aiuti e di con­

sigli, dei quali, qui pubblicamente, gli rendo vive grazie.

(2) Mo n t i, loc. cit. To r t e r o l i, loc. cit. G. V . Ve r z e l l i n o, Delle memorie particolari e specialmente degli uomini illustri della città di Savona, pubblicate da A . A s t e n g o , Savona, 1885, V o l. I, pag. 353 e seg. A . Bb u n o,

Storia popolare di Savona, Savona 1882, pag. 43.

(3) A . Br u n o so la m e n te lo r ic o rd a com e esisten te n e g li a r c h iv i di Sa­

v o n a n e l p ic c o lo lib ro : G li archivi del comune di Savona, 1884.

zione dell’ onore ricevuto ai suoi d u c h i , senza perm issione dei q u a li, come non avrebbe difese le navi d e’ F ioren tin i, cosi ora non può accettarne la cittadinanza : quandoquidem de­

ceat fidelibus quecumque contingant aut felicia, aut infdicia eo­

rum principibus comunicare. Domanda infatti al suo duca que hisce in rebus observanda sin t. C o m e supporre che S a v o n a avesse già di suo arbitrio concessa cittadinanza a’ F io r e n ­ tini ? Ed ove l’ avesse concessa, sarebbe essa stata valida tale disposizione, senza il consenso del duca di M ila n o ?

E neppure fu ben compresa, da chi la conobbe, la risposta del duca. Poiché questi non si congratula già dell’ operato da’ Savonesi, ma lo approva ; approva cioè la risposta data da questi alla repubblica Fiorentina; poiché ad aiutarne le navi essi erano stati anteriormente autorizzati : difatti scri­

von o : cum huiusmodi munus absque vestrarum celsitudinum consensu non exegissemus. Ma ben poteva cadere in tale ine­

sattezza il Torteroli, che ripetè la notizia data da altri sto­

rici relativa alla cittadinanza concessa da Savona a F i r e n z e , quindi chiamare bugiarde le congratulazioni del duca che stava appunto per cedere Savona a Giovanni F regoso ( i ) .

Per altro Firenze ricordò a lungo il beneficio r ic e v u t o , e mantenne vivo questo sentimento di simpatia per Savona.

Se è vera la testimonianza del V erzellin o, che qui cita di Francesco Albertini le Cose mirabili di Roma vecchia e nuova ( 2 ) , i Fiorentini ritennero Giulio II co m e lo ro c o n ­ cittadino, sebbene Savonese, appunto in virtù della cittadi­

nanza concessa da Firenze a questa città nel 1 4 7 7 : e , se­

condo l’ autore del Compendio cronologico delle istorie di S a ­ vona ( 3 ) , tale essi lo dichiararono nell’ ambasciata m a n ­

(1) Op. rii, pag. 321.

(2) Loc. cit.

(3) Loc. cit.

ι 6 6 G IO R N A L E L 1 G U S T IG O

data a lui n e ll’ occasione della sua in coron azion e. M a è le­

cito m u o v e re un dubbio a questo proposito. In le ga zio n e a R o m a , m andato dai dieci di F iren ze, andava il 2 4 ottobre I 5 ° 3 N ic c o l o M achiavelli, che nei suoi dispacci n o n fa ac­

c e n n o alcun o a tale pretesa dei F ioren tin i, alla quale G iu lio II a vrebbe ben d o v u to rispondere in qualche m o d o ( 1 ) . E così nulla dice a tale p roposito nei suoi dispacci il G iu s t in i a n , il quale, n o n è dubbio, ne avrebbe informata la sua S ign o ria , che tanto a v e v a desiderata la elezione di G iu lio II, se l ’ am ­ basciatore di F ire n ze avesse chiamato suo co n cittad in o il n u o v o pontefice. In v ece nei suoi dispacci 1’ am b asciato re V e ­ n e zia n o ha un solo accenno a Savona, colà d o v e ei dice che M a rc o \ e r g e r i o di S a v o n a , fu fatto castellano di S. A n ­ g e lo ( 2 ) .

È certo p e r ò che dell’ amicizia passata tra S a v o n a e F i ­ ren ze si r ic o r d ò più tardi il pontefice L e o n e X , s c rive n d o al d o g e di G e n o v a , O tta v ia n o F r e g o s o , una lettera che è n o t a ; d o v e egli dice : quoniam Saonense oppidum municipesque illos v d quia cum eorum plurim is magnus m ihi usus intercessit, vel quod iis omnes vetero instituto civitatem Florentinam sunt adepti, mirum in modum diligo, non solum te hortor sed etiam valde rogo saonensium fortunas municipiumque ipsum et cives omnes habeas etiam meo nomine cariores, eosque ita tractes ut intelligant meam apud te commendationem magno illis usui fu isse (

3

).

( i ; C fr. Opere complete di N . Machiavelli, N apoli, B ideri, 1878, V o l. II,

« Legazione alla corte di Roma ». N ulla dice il G u i c c i a r d i n i , Storia d’ Italia ; nulla I. N a r d i , Istorie di Firenze, 1858 ed. da A . Gelli, dove pure a pag. 266 del vo l. I sono riportate due lettere del M achiavelli re­

lative a ll’ elezione di G iulio IL

(2) Dispacci di A . Giustinian, ed. da P. V illari, Firenze, L e M onnier, 1876, v o l. II, pag. 287.

( > ) V e r z e l l i n o , loc. cit. — M o n t i , loc. cit. — Comp. cronol., loç. cit.

C o sim o de’ Medici, granduca di T o scan a, co n ferm ò di poi Γ antica cittadinanza data a Savona dalla sua c i t t à , nel n o ­ vem bre del 1550 ( 1 ).

Gi o v a n n i Fi l i p p i.

I.

Exemplum litterarum illustrium et excelsorum dominorum Flor entier orum ad comunitatem Saone occasione in ipsis litteris contenta (2).

Magnifici domini amici nostri carissim i, salutem. M erito vos sem per fecimus maximi et fraterno sumus amore prosecuti. Fortunam enim n o ­ stram communem putavistis et dedistis per omnia tem pora apertissim a amoris veri et benivolentie documenta. Et quod nuper dedistis b enefi­

cium et duas naves nostras mercatorias in portu vestro salvas a furore atque igni ianuensium reddidistis, eiusmodi est ut su p eret, ut videtur nobis, omnem facultatem referendi gratias; obnoxios tam en nos reddidistis vobis, et populum omnem ex natione fiorentina ut que referri non potest quantum durabit florentinum nomen grata merita habeatis. A d hec visum est ut aliquod fiat a nobis documentum quantum gratum extiterit benefi­

cium. Donavim us ergo saonenses tales amicos ita benem eritos de nobis et nomine fiorentino civitate, neque putavimus quicquam posse facere co n ve­

nientius. N on enim visum est ut aliter nos, florentinam rem , tutati sitis et defenderitis dignitatem nostram ac si florentini cives exititeritis. V e lim u s et petimus a vobis maiorem in modum ut gratum habeatis h o c munus nostrum qualecumque est, impar certe a vobis acceptis beneficiis. N os p ro ­ fecto dare maius nihil potuimus, nihil enim habemus civitate patriaque carius. U tim ini ergo civitate, agro, omnibus nobis, om nibus rebus nostris, ut civitate, ut agro, ut civibus ut rebus nostris. N ih il poterim us

intel-(1) V e r z e l l i n o , loc. cit., dà la data del 10 novembre. — M o n t i , loc. c i t , 19 nov. — Comp. cronol., 14 nov.

(2) Registro I.° a catena, c. 96.

1 6 8 G IO R N A L E L IG U S T IC O

lige re gratius quam si cognoscem us non ingratum vobis hoc munus nostrum extitisse. V alete.

E x palatio nostro di XIIII septembres M C C C C L X X V II .

Priores libertatis et I

ί r . . . } populi fiorentini.

V exillifer ìustitiae 1

(a tergo). M agnificis dominis d. offitio antianorum civitatis Saone am icis nostris carissimis.

II.

Exemplum civilitatis qua Saonenses omnes donati sunt ab excelsa comunilate florentinorum ( i ) .

In dei nom ine amen. A nno ab incarnatione m illesim o quadringente­

sim o septuagesim o septimo, indictione decima, et die quarto mensis sep - tem bris, in consilio populi, die sexto mensis eiusdem in consilio comunis, ac die duodecim o eiusdem mensis septembris in consilio dei cento, man­

dato m agnificorum dominorum priorum libertatis et vexilliferi iustitie p o ­ puli fiorentini officio presidentium precona convocatione campaneque so­

nitu m ore solito congregatis, quorum dominorum priorum et vexilliferi nom ina sunt ista videlicet Ieronimus Bernardi Thom asi de Corbinellis , G iam paulus P au li R idolfi L o tti, N iccolaus L au ren zi, N iccolaus Antonii Pieri Lapari, Ieronim us Benci N iccolai B enci, Paulus Borgiannis priores libertatis et Iohannes Antoni Lorini vexillifer iustitie et per ipsa consilia in num eris sufficientibus congregata in palatio populi fiorentini totaliter approbata admissa et acceptata fuit infrascripta provisio facta et edita super et infra proxim e adnotata et scripta. Et provisum et ordinatum est quod in his et super his omnibus et singulis infrascriptis procedatur et observetur firm etur et fiat et firmum et stabilitum esse intelligatur et sit in om nibus et per omnia secundum et prout inferius continebitur.

Cuius quidem provisionis tenor talis est videlicet, non ignari m agni­

fici et excelsi dom ini priores libertatis et vexillifer iustitie populi fioren­

tini quod cum due florentinorum triremes onerarie que superioribus diebus ex cathalonia redierunt predivites, circumvente essent a Genuensibus in

( i ) Id. c . 9 6 '.

portu Saone fasces et ignem inferre paratis, iamque in periculo constitute viderentur amice aeque oportune auxiliantibus saonensibus nostri im m i­

nens et grave periculum evaserunt, animo volvebant quidnam efficere possent quod et gratum saonensibus sperarent futurum et simul ostende­

rent tum gratum fuisse populo fiorentino saonensium operam bene na­

vatam nostris hominibus, tum id beneficium nobis ex animo nostro e x ­ cidisse. Cogitantibus autem illud potissimum occurrit nihil honestius n ih il pulchrius nihil quod plus benevolentie testaretur prestare illis posse quam privilegium eis indulgere civitatis modo infrascripto. Quapropter ut hoc illis veluti magni pignus amoris et benivolentie conferatur habita prim o super infrascriptis omnibus et singulis die tertio mensis septembris anni M C C C C L X X septimi indictione decima inter se ipsos dominos priores et vexilliferum in sufficienti numero congregatis in palatio populi fioren­

tini deliberatione solemni et inter eosdem facto solemni et secrete scru­

tinio et misso partito ad fabas nigras et albas et obtento secundum or- dinamenta dicti comunis et postea successive ipso eodem die sequente e t facta deliberatione inter eosdem dominos priores et vexilliferum et gh on- falonerios societatum populi et duodecim bonos viros dicti com m unis so- lemniter in sufficientibus numeris et in palatio antedicto congregatos facto prius proposito super predictis et infrascriptis omnibus et celebrato inter ipsos omnes solemni et secrete scrutinio et m isso partito ad fabas nigras et albas et obtento secundum ordinamenta com unis predicti.

Ipsis tamen omnibus et singulis infrascriptis diligenter prius exam inatis ac firmis per spectabiles viros Iohannem Giani Buonacchursi B e ra rd i, N ic — colum Andreuoli Niccoli Sacchetti , Antonium domini A lexandri de Alexandris de numero collegiorum et dominorum , A n gelu m Laurentii de S tu fa , Bernardum del Nero Philippi del Nero , et Franciscum Berti Zenobii Carnesecchi de offitio conservatorum legum dicti com m unis ad hec examinandum debutatos secundum ordinamenta com m unis predicti pro utilitate communis eiusdem eorum proprio motu et omni modo via et iure quibus magis et melius poterunt providerunt ordinaverunt et de­

liberaverunt.

Q uod in posterum quicumque Saonensis civis possit et debeat in o m ­ nibus curiis et iudiciis civitatis comitatus et districtus Florentie et cuius­

libet terre et loci in qua et quo populus et comune Florentie iu risd i- ctionem ve l preheminentiam haberet tractari et haberi pro cive F lo ­ rentino ac pariter ut Florentinus civis in omnibus et per om nia et quo ad omnes et omnia et ut verus civis Florentinus potiatur et g a u ­

libet terre et loci in qua et quo populus et comune Florentie iu risd i- ctionem ve l preheminentiam haberet tractari et haberi pro cive F lo ­ rentino ac pariter ut Florentinus civis in omnibus et per om nia et quo ad omnes et omnia et ut verus civis Florentinus potiatur et g a u ­

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