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Breve storia dell'impegno internazionale

L’impegno della comunità internazionale sul fronte dei cambiamenti climatici emerge nel 1979 quando, a Ginevra, si tenne la prima Conferenza mondiale sul clima. Le evidenze portate in tale contesto dalla comunità scientifica, unitamente alla crescente preoccupazione per quanto stava accadendo al sistema clima, convinsero i politici della necessità di avere un supporto affidabile e indipendente da parte dei più autorevoli esperti globali di scienze climatiche.

Nacque così, nel 1988, su iniziativa dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) e del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), l’International Panel for Climate Change (IPCC), il più autorevole foro scientifico globale permanente creato allo scopo di studiare le variazioni climatiche, il riscaldamento globale, le sue origini, i suoi impatti e le sue conseguenze socio-economiche.

A partire dal 1990, l’IPCC, grazie ai suoi tre gruppi di lavoro (Working Groups – WG), ha prodotto cinque rapporti di Valutazione (Assessment Reports – AR) che costituiscono, per la comunità internazionale, il perno delle conoscenze scientifiche relative al sistema clima. Questi rapporti hanno un ruolo chiave nell’avanzamento dei negoziati sui cambiamenti climatici che si svolgono nell’ambito della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC), prodotta nel 1992 nel corso della

1.1 Brief history

of the international commitment The commitment of the international community in the fight against climate change arises during the first World Climate Conference held in 1979 in Geneva.

The evidence brought by the scientific community during the meeting convinced politicians of the need to provide a reliable and independent scientific support from the most authoritative worldwide climate science experts.

Thus in 1988, the World Meteorological Organization (WMO) and the United Nations Environment Programme (UNEP) established the International Panel for Climate Change (IPCC) came to life. Since 1990 the IPCC – more specifically its three Working Groups (WGs) – produced three Assessment Reports (AR) which played a key role to push the debate on climate change forward on the agenda of the negotiations on climate held for the United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC), drafted in 1992 during the Rio Conference on Sustainable Development.

1.1

Conferenza di Rio sullo Sviluppo Sostenibile.

La Convenzione venne costruita attorno a due obiettivi principali: la stabilizzazione dei gas serra in atmosfera ed il rispetto del principio di equità e responsabilità condivisa ma differenziata in accordo con le capacità dei diversi stati.

Quest’ultimo si basava sulla convinzione che le nazioni industrializzate fossero storicamente le principali responsabili della situazione e, per questo, dovessero essere le prime ed uniche ad agire.

Da allora, ogni anno, le parti aderenti alla Convenzione si sono riunite per definire i protocolli e le azioni previste dalla Convenzione Quadro.

Gli incontri, chiamati Conference of Parties (COP), sono stati finora 21: l’ultimo svoltosi a Parigi nel dicembre 2015 ha visto la sottoscrizione di uno storico accordo che traccia la strada per le azioni da intraprendere fissando obiettivi e impegni. Nel frattempo, tonnellate di carta stampata non hanno fatto altro che mettere nero su bianco le certezze sempre più indiscutibili degli scienziati: il cambiamento climatico è imputabile ad attività di origine antropica e, se non agiamo tempestivamente, gli effetti saranno potenzialmente devastanti ed irreversibili.

Queste conclusioni sono ribadite nel Quinto Rapporto di Valutazione (AR5) dell’IPCC, pubblicato nella sua versione completa il 15 aprile 2015.

Il Rapporto nasce dall’unione dei contributi dei tre WG: il primo riguarda i principi fisici dei cambiamenti climatici, la loro osservazione e i

The Convention hinged on two key elements:

the goal of stabilising greenhouse gas content in the atmosphere and the compliance with the principle of common but differentiated responsibilities in agreement with the capacity of the various countries involved.

Since then, every year the parties

participating in the Convention have gathered to define the protocols and actions prescribed by the Framework Convention. The latest meeting took place in Paris in 2015 and marked the history-making ratification of an agreement that paves the way to a number of actions with the relevant goals and commitments.

modelli di proiezione. Il secondo analizza gli impatti, l’adattamento e la vulnerabilità del sistema naturale ed antropico, mentre il terzo considera costi e benefici delle azioni di mitigazione dei cambiamenti climatici.

Secondo quanto spiegato chiaramente nel secondo volume dell’AR5, i cambiamenti climatici non rappresentano una minaccia solo per l’ecosistema naturale, ma anche per l’uomo.

Per la prima volta, dunque, si parla chiaramente di vulnerabilità dei sistemi umani che dovrà essere trattata di concerto ad altri fattori

economici e sociali di rischio, tra cui l’acuirsi delle disuguaglianze sociali.

L’IPCC non manca di avvertire che ad aumentare saranno anche gli eventi climatici estremi, e che l’unica strategia possibile è agire tempestivamente sul fronte della mitigazione, dell’adattamento e della resilienza. A tal proposito, è bene ricordare che l’IPCC definisce “l’adattamento dei sistemi ecologici, sociali o economici in risposta agli stimoli climatici attuali o attesi, e ai loro effetti o impatti, come una serie di cambiamenti nei processi, nelle pratiche o nelle strutture per attenuare o contrastare i danni potenziali o per avvantaggiarsi delle opportunità associate con i cambiamenti nel clima”.

Da questo punto di vista l’accordo sottoscritto con grande fatica alla COP21 di Parigi rappresenta un passaggio epocale: è stato praticamente firmato da tutti i Paesi del pianeta, comprese l’Arabia

Saudita e l’India, ed è stato inserito nel testo finale il riferimento al tentativo di mantenere l’aumento della temperatura globale sotto i due gradi. Naturalmente questo va considerato come un passaggio verso una fase dove questi obiettivi si traducano in politiche e azioni dei diversi Paesi.

Bologna città resiliente

Climate change: a world emergency

These conclusions are confirmed in the Fifth Assessment Report (AR5) of the IPCC, published in the complete version on 15 April 2015, which clearly explains how climate change is not just a threat the for natural ecosystem but also for mankind. For the first time, then, the dialogue focused on human system vulnerability, a topic that will have to be held into account in combination with other social and economic elements at risk, such as heightened social inequality. The IPCC also warned that extreme climate events will increase, whereby the only possible strategy will be to act in a timely manner in terms of mitigation, adaptation and resilience.

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