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Nel buio, sapessi

Nel documento Università degli Studi di Ferrara (pagine 66-70)

Nel buio, sapessi

di Roberto Piumini

I l poet a sa veder e anche nel buio. La sua immaginazione r icama con immagini color at e il nero della notte.

Nel buio, sapessi

c è un uomo t ut t o bianco che vende fiori.

Ne ha di rossi e di gialli azzurri e arancione. Ogni dieci che vende regala uno specchietto

per abbagliare i pescatori sulle barche del lago. Poiché non ha tasche

i soldi che guadagna li tira piatti a saltare sull acqua chiar a.

Rimbalzano e spruzzano e scintillano

e prima che affondino son presi nel becco dalle anitre rosa.

L uomo bianco, sapessi, ha una sua fidanzata con ali di farfalla

che lo saluta, appoggiata all ar co del pont e.

Tutto questo è nel buio e se buio non fosse lo potresti vedere.

Specchio

di Salvatore Quasimodo. Ed ecco sul tronco

si rompono gemme:

un ver de più nuovo dell er ba che il cuore riposa:

il tronco pareva già morto, piegato sul botro.

E tutto mi sa di miracolo; e sono quell acqua di nube che oggi rispecchia nei fossi più azzurro il suo pezzo di cielo, quel verde che spacca la scorza che pur e st anot t e non c er a.

da S. Quasimodo, Tutte le poesie, A. Mondadori

3.4.16 Tempi dell int ervent o didat t ico

Per svolgere questa unità didattica si prevedono i seguenti tempi: Accertamento dei prerequisiti: 1h Lezioni frontali e svolgimento degli esercizi: 20h Attività di laboratorio: 6h Verifica sommativa: 2h Consegna e correzione verifica sommativa: 1h

Per un t ot ale di 20 or e che, t enut o cont o delle 3 or e set t imanali di f isica, equivalgono a cir ca 10 set t imane di lavor o. La pr evisione è da int ender si elast ica, per ché occor r e t ener cont o dell andament o e dei pr ocessi di apprendimento della classe.

3.4.17 Verifica sommativa U.D. 1

1. Uno specchio concavo, avent e dist anza f ocale di 120 cm, viene sf r ut t at o per

f or mar e l immagine r eale di un ogget t o.

(a) Dove si t r ova l ogget t o, se la dist anza dell immagine e quella dell ogget t o sono

identiche?

(b) L ogget t o e la sua immagine sono sovr appost i? (c) Q ual è l ingr andiment o?

2. Uno specchio concavo ha r aggio di cur vat ur a di 60 cm. Det er minar e la posizione di

un ogget t o, la cui immagine deve esser e capovolt a e aver e dimensioni t r iple di quelle dell ogget t o.

3. Della luce va a incidere su una lastra di vetro piana (n 1,56), formando un angolo di

48° rispetto alla normale alla superficie superiore.

(a) Q ual è l angolo di r if r azione all int er no della last r a di vetro?

(b) Q uando il f ascio esce dalla super f icie inf er ior e della last r a, qual è l angolo che

esso forma rispetto al fascio iniziale, incidente sulla lastra?

4. L immagine vir t uale di un ogget t o collocat o a 40 cm da una lent e si t r ova a 20 cm da essa.

(a) Qual è la distanza focale della lente?

(b) Si tratta di lente convergente o divergente?

Griglia di valutazione per la verifica sommativa (compilata nelle sue parti)

CONOSCENZA ABI LI TA

TOTALE OTTENUTI TOTALE OTTENUTI

ESERCIZIO 1 3 3 ESERCIZIO 2 3 3 ESERCIZIO 3 3 3 ESERCIZIO 4 3 3

TOTALE

12 12

Capit olo 4 U. D. 2 I N TERFERENZA E DI FFRAZI ONE DELLA

LUCE

4.1 PREREQUISITI

Per lo svolgiment o di quest a unit à didat t ica si r it iene necessar ia la conoscenza dei cont enut i dell unit à didattica 1.

4.2 OBIETTIVI SPECIFICI

CONOSCENZE

Conoscer e il f enomeno dell int er f er enza da due f endit ur e. Conoscer e il f enomeno dell int er f er enza da lamine sot t ili. Conoscere il fenomeno della diffrazione.

Conoscere il concetto del potere risolutivo. Conoscere il fenomeno della dispersione.

ABI LI TA

Saper spiegar e il f enomeno dell int er f er enza da due f endit ur e. Saper spiegar e il f enomeno dell int er f er enza da lamine sot t ili. Saper spiegare il fenomeno della diffrazione.

Sapere spiegare il fenomeno della dispersione.

Saper inquadr ar e i f enomeni di int er f er enza e dif f r azione nel pr oblema della natura corpuscolare - ondulatorio della luce.

Saper descrivere immagini che riproducono risultati di esperimenti fatti in classe. Sapere interpretare le figure disegnate sul libro.

Saper usare le conoscenza acquisite per risolvere problemi.

4.3 CONTENUTI

- L int er f er enza della luce. - La diffrazione.

- La diffrazione prodotta da una fenditura singola.

- La diffrazione e i limiti di risoluzione.

- La diffrazione prodotta da doppia fenditura.

- Reticolo di diffrazione. - Dispersione della luce.

4.4 SVILUPPO DEI CONTENUTI

4.4.1 L int erf erenza della luce

Not a didat t ica. Nella pr esent e unit à didat t ica si par ler à d int er f er enza e di dif f r azione delle onde luminose. Q uest i f enomeni f anno par t e dell ot t ica f isica (o ot t ica ondulat or ia) e avvengono quando un onda incont r a ost acoli o aper t ur e di dimensioni conf r ont abili con quella della lunghezze d onda. A dif f er enza del compor t ament o in pr esenza di specchi e lent i, descr it t o dall ot t ica geometrica mediant e la r appr esent azione a r aggi, i f enomeni dell ot t ica f isica dipendono dalla nat ur a ondulat or ia della luce. E in ef f et t i f ur ono gli esper iment i su t ali ef f et t i a dar e prova convincente che la luce è un onda.

Se si hanno due sor gent i luminose qualunque come ad esempio due candele accese o due lampadine, non osser viamo f enomeni di int er f er enza. La mancanza di int er f er enza è dovuta al fatto che la differenza di fase tra le onde emesse dalle due sorgenti varia molt o r apidament e nel t empo, per ciò anche se le onde si sovr appongono in una dat a r egione dello spazio, non si osser va nessuna f r angia. Ciò compor t a che se in un det er minat o ist ant e in un punt o si è f or mat a una f r angia cost r ut t iva, in un ist ant e immediat ament e successivo si può aver e una f r angia dist r ut t iva e, per il f enomeno della per sist enza delle immagini sulla r et ina, il nost r o occhio non r iesce a capt ar e t ale discont inuit à e di conseguenza per cepisce una luminosit à unif or me dell ambient e dove sono poste le due sorgenti.

L emissione delle r adiazioni luminose si or igina dalle sor gent i at omiche e molecolar i. Ciascuno di quest i sist emi element ar i, una volt a eccit at o, emet t e per un t empo molt o br eve (10 8

s) e poi r it or na allo st at o nor male. Per aver e una seconda emissione il sist ema deve esser e nuovament e eccit at o e la r adiazione pr odot t a in quest o secondo pr ocesso ha in gener e una f ase diver sa da quella pr ecedent e. Diciamo allor a che due sorgenti naturali non sono coerenti tra loro.

Osser vazione didat t ica. A quest o possiamo imput ar e il f at t o che non ci accor giamo che la luce ha una natura ondulatoria.

DEFINIZIONE

Due sor gent i sono coer ent i se la dif f er enza di f ase è cost ant e nel t empo oppur e var ia molto lentamente rispetto al tempo di persistenza delle immagini sulla retina.

Nel documento Università degli Studi di Ferrara (pagine 66-70)

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