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TERZA COMMISSIONE: PARERE FAVOREVO-LE ALL'UNANIMITÀ SUL NUOVO CAFAVOREVO-LENDA- CALENDA-RIO VENATOCALENDA-RIO 2020-2021

La Terza commissione consiliare, presieduta da Eleonora Pace, ha dato parere favorevole all'u-nanimità sul nuovo calendario venatorio 2020-2021, dopo avere ascoltato le argomentazioni di associazioni venatorie, ambientaliste e dei colti-vatori. Anticipata al 18 ottobre, anziché dal 1 novembre, la caccia al cinghiale, per ottenere risultati migliori nel contenimento di una specie che produce ingenti danni e pericoli per l’incolumità delle persone.

Perugia, 4 giugno 2020 – La Terza commissione consiliare, presieduta da Eleonora Pace, ha dato parere favorevole all'unanimità sul nuovo calen-dario venatorio 2020-2021, dopo avere ascoltato le argomentazioni di associazioni venatorie, am-bientaliste e dei coltivatori (Coldiretti, Confagri-coltura, Arci caccia, Cpa, Enalcaccia, Anuu, Atc 1,2 e 3, Fidc, Ente nazionale cinofilia, Urca e Legambiente).

Era presente l'assessore all'agricoltura Roberto Morroni al quale gli intervenuti hanno espresso apprezzamento per il lavoro svolto e per le novi-tà introdotte. Alla base delle note positive riscon-trate, la grande attenzione al problema della gestione dei cinghiali e la volontà di affrontarlo in maniera diversa, “sperimentale”, come ha detto Morroni, “perché i risultati fino ad oggi ottenuti si sono dimostrati largamente deficitari e c'era bi-sogno di un cambio di passo”, che si traduce in un anticipo al 18 ottobre della caccia in forma braccata e dell'affiancamento all'attività volonta-ria di contenimento anche della caccia singola, per ottenere un controllo migliore di una situa-zione che produce non solo ingenti danni per l'agricoltura, ma anche pericoli per l'incolumità delle persone.

“Un percorso all'insegna dell'equilibrio e di una ricercata unità d'intenti fra mondo agricolo e venatorio – ha sottolineato Morroni – che ha por-tato ad una sintesi avente lo scopo finale di adot-tare una strategia diversa per affronadot-tare con più determinazione il controllo della specie cinghiale, eliminando gli asincronismi con i calendari vena-tori delle regioni confinanti al fine di evitare la reimmissione degli animali nel mese di gennaio, quando avrebbero trovato una situazione favore-vole”.

A seguito della riunione odierna, la caccia al cin-ghiale in forma braccata inizierà prima ancora di quanto previsto nel documento predisposto ini-zialmente dalla Giunta, vale a dire il 18 ottobre, per terminare il 31 gennaio. Sempre il 18 ottobre sarà consentito anche il prelievo nella forma in-dividuale alla cerca, fino al 31 dicembre prossi-mo. La caccia da appostamento temporaneo e per gli acquatici (alzavola, marzaiola, germano reale, tortora, ghiandaia, cornacchia grigia e gazza) si avvierà nei giorni 2, 6 e 13 settembre, il 6 e il 13

settembre fino alle ore 13. Altre specie dal 20 settembre, la quaglia dal 13.

Nel parere licenziato dalla commissione, su input del consigliere Mancini (Lega), viene chiesto di posticipare la chiusura della caccia alla lepre di una settimana, il 13 dicembre anziché il 6, e di poter proseguire l’addestramento dei cani fino al 17 settembre, anziché fino al 10, come auspicato negli interventi di diversi esponenti delle associa-zioni venatorie. Ulteriore aggiunta riguarda la beccaccia, la cui caccia viene consentita all’interno delle superfici boscate fino a 50 metri dal confine con le stesse: si chiede di aggiungere nel calendario definitivo la dicitura “in prossimità dei corsi d’acqua”.

ISUC: “RISORSE PER STABILIZZARE I 7 PRECARI INVECE DI PERDERE TEMPO SU AMMONTARE COMPENSI NUOVO COMMIS-SARIO” - NOTA DI MELONI, BORI E BETTA-RELLI (PD)

I consiglieri regionali del Partito democratico Simona Meloni, Tommaso Bori e Michele Betta-relli chiedono ai consiglieri della maggioranza di trovare le risorse per stabilizzare i sette precari dell’Isuc (Istituto per la Storia dell’Umbria Con-temporanea) piuttosto che “perdere tempo per stabilire l’ammontare dei compensi del nuovo Commissario”.

Perugia, 3 giugno 2020 - “La maggioranza si impegni a trovare le risorse per stabilizzare i sette precari dell’Istituto di Storia dell’Umbria Contemporanea (Isuc) piuttosto che perdere tempo per stabilire l’ammontare dei compensi del nuovo Commissario”: è quanto dichiarano in una nota congiunta la vicepresidente dell’Assemblea Legislativa, Simona Meloni, il ca-pogruppo PD, Tommaso Bori, e il vicepresidente della Terza commissione consiliare, Michele Bet-tarelli.

“Il 21 aprile scorso – ricordano i tre consiglieri Dem - l’Istituto è stato commissariato al fine di avviare un processo di ridefinizione di ruoli, mo-dalità operative e assetti istituzionali. Pochi giorni dopo, senza coinvolgere né l’Assemblea legislati-va, da cui l’ISUC dipende, né i soci dell’istituto, la maggioranza di governo ha individuato in Valter Biscotti, il nuovo Commissario, salvo non forma-lizzarne ancora oggi la sua nomina, forse per la difficoltà a dovergli riconoscere un compenso importante che, a norma di legge, ammontereb-be fino ad un massimo del 70 per cento dello stipendio di un dirigente regionale”.

“Comprendiamo – affermano - l’imbarazzo della Giunta Regionale a dover stanziare risorse im-portanti per un Commissario, quando potevano essere destinate al funzionamento dell’ente e alla stabilizzazione dei precari, tanto più, tenuto con-to, che poteva essere attribuito un interim a co-sto zero a un dirigente regionale, così come suc-cesso in passato, nel caso del Commissario dell’Aur”.

“Questa impasse – secondo i consiglieri dem - potrebbe portare alla chiusura dello stesso istitu-to, qualora non risolta entro i tempi previsti da regolamento, che scadono a giugno. Chiediamo pertanto alla Giunta di chiarire quale sarà il ruolo del futuro Commissario e quali saranno le attività e gli indirizzi strategici che egli vorrà assegnare all’Istituto per la Storia dell’Umbria contempora-nea e a fronte di quale compenso, con la speran-za che non comprometta definitivamente la sal-vaguardia occupazionale dei sette ricercatori precari”.

CULTURA: MUSEO REGIONALE CERAMICA E PINACOTECA COMUNALE DI DERUTA:

“BANDO PER DIRETTORE A TITOLO

GRA-TUITO È IRRISPETTOSO E INQUALIFICABI-LE” - NOTA DI BORI (PD)

Il capogruppo regionale del PD, Tommaso Bori, interviene sulla questione del bando emesso dal Comune di Deruta per direttore del Museo della Ceramica e della Pinacoteca comunale a “titolo gratuito”. Secondo Bori “offrire un impiego a titolo gratuito, chiedendo un curriculum di altis-simo livello ed esperienza pluriennale nel settore è un gesto inqualificabile. Un amministratore che si rispetti avrebbe messo in campo altre soluzio-ni, magari lavorando a qualche forma di gestione associata, o ridurre altri tipi di spesa.”

Perugia, 10 giugno 2020 – “Il lavoro è dignità e nobilita l’uomo. Offrire un impiego a titolo gratui-to, chiedendo un curriculum di altissimo livello ed esperienza pluriennale nel settore è un gesto inqualificabile, tanto più se compiuto da un’Istituzione che dovrebbe garantire i cittadini”.

Così il capogruppo del Partito democratico, Tom-maso Bori, in merito al bando emesso dal Comu-ne di Deruta per la copertura della figura di diret-tore del Museo regionale della Ceramica e della Pinacoteca comunale.

“Cultura e turismo – spiega Bori – sono una vera e propria industria che porta ricchezza e benes-sere nel nostro territorio, un volàno di sviluppo economico e non, come sembra credere il sinda-co di Deruta, Toniaccini, un passatempo per hob-bisti in cui lavorare gratis o tutt’al più, come af-ferma candidamente, per ‘fare curriculum’. La storia dell’Umbria come regione universitaria da più di 700 anni non può tollerare che si proceda in un gesto irrispettoso nei confronti dei tanti professionisti della cultura, che hanno investito il proprio tempo nello studio e nella formazione e che oggi si trovano di fronte ad Istituzioni che offrono un impiego a titolo gratuito. Un atto qua-si irrisorio – sottolinea -, che non è posqua-sibile giu-stificare con la sofferenza economica degli Enti pubblici. Un amministratore che si rispetti avreb-be messo in campo altre soluzioni, magari lavo-rando a qualche forma di gestione associata, o ridurre altri tipi di spesa. La strada scelta invece appare la peggiore."

"Evidentemente - continua Bori - il sindaco To-niaccini, riscoperto leghista, deve avere una bas-sissima considerazione del lavoro degli storici dell’arte e della conservazione dei beni culturali, tanto da averlo spinto a sostenere che pagare un direttore a suo avviso sarebbe, addirittura, ‘da irresponsabili’. Al contrario – conclude - è neces-sario che il Comune ritiri il bando con un gesto di responsabilità che tutta l’Umbria e i professionisti del settore auspicano, evitando così un pericolo-so precedente”.

“PIÙ RISORSE E CERTEZZE PER SPETTACO-LO E INDUSTRIA DELL'INTRATTENIMENTO”

- BORI (PD) ANNUNCIA MOZIONE

Il capogruppo del Partito democratico, Tommaso Bori, annuncia una mozione per impegnare la

cultura

Giunta regionale a prevedere un incremento del-le risorse per il sostegno alla cultura, aldel-le attività di spettacolo e al settore dell'intrattenimento, strutturato su piani triennali e con risorse certe che consentano la programmazione strutturata.

Perugia, 15 giugno 2020 – “La crescita culturale e sociale deve andare di pari passo con quella economica: l'impresa creativa e l'industria cultu-rale, dello spettacolo e dell’intrattenimento non possono essere sottoposte a tagli continui di ri-sorse o a normative superate dai tempi”: così il capogruppo del Partito democratico, Tommaso Bori, che ha presentato una mozione per impe-gnare la Giunta regionale a “prevedere un incre-mento delle risorse per il sostegno alla cultura, alle attività di spettacolo e al settore dell'intrat-tenimento. Gli operatori che lavorano nel territo-rio umbro chiedono di superare lo stanziamento annuale e con i soli residui di bilancio, attraverso piani triennali e risorse certe che consentano la programmazione strutturata. Necessario, inoltre, un tavolo di confronto aperto a tutti gli operatori locali del settore”.

“Il mondo della cultura e dello spettacolo dal vivo – spiega Bori – è un microcosmo che, anche in relazione alla crisi economica, va messo in condi-zioni di superare questa fase. Senza sostegno rischia di non sopravvivere. L’intervento pubblico determina quindi la quantità e la qualità dell’offerta di spettacoli. In questo quadro si in-seriscono normative spesso complesse, irrazio-nali, antiquate e inadeguate alle esigenze degli operatori. Su questa premessa si innesta la crisi sanitaria che ha posto il divieto a qualsiasi tipo di assembramento, assestando un duro colpo a questo mondo e la necessità che la Regione for-nisca agli operatori del territorio gli strumenti per creare le condizioni di rinascita e di sviluppo. Da qui l’idea di ripensare, in maniera strutturata e duratura, l’approccio dell’Ente nei confronti del settore, ridisegnando e attualizzando le modalità di sostegno”.

“Fronte di criticità è anche lo stanziamento an-nuale delle risorse – prosegue Bori – che viene elargito alla fine dell’anno in cui le manifestazioni si svolgono. Per migliorare questa situazione sarebbe opportuno ripartire con opportunità di programmazione e progettazione, impossibile con i piani annuali. Sarebbe anche opportuno cercare uniformità con quanto previsto da ‘Euro-pa Creativa’, il programma europeo di sostegno per settori culturali e creativi, che oltre a soste-nere le realtà e le attività organizzatrici di eventi, si preoccupa di incentivare anche i soggetti che producono creatività”.

QUESTION TIME: “ISUC: INDIRIZZI, NUOVO COMMISSARIO, TUTELA PRECARI” - INTER-ROGAZIONE DI MELONI, BETTARELLI E BO-RI (PD), PRESIDENTE TESEI: “COMMISSA-RIAMENTO PER RILANCIO ATTIVITA’ EN-TRO 2020, COMPENSO 6MILA EURO”

Perugia, 16 giugno 2020 – Nella seduta odierna dell’Assemblea legislativa dedicata al “question time” è stata discussa l’interrogazione a risposta immediata relativa ad “attività e indirizzi strate-gici che vorrà assegnare all’Istituto per la Storia contemporanea dell’Umbria, il compenso che percepirà la figura del Commissario e quali azioni intende intraprendere per la salvaguardia occu-pazionale dei 7 borsisti precari” presentata dai consiglieri regionali del PD Simona Meloni, Mi-chele Bettarelli e Tommaso Bori.

La consigliera Meloni illustrando l’atto, ha spiega-to che il 21 aprile scorso l’Istituspiega-to è staspiega-to com-missariato “al fine di attuare il processo di ridefi-nizione di ruoli, modalità operative e assetti isti-tuzionali e, pochi giorni dopo, la maggioranza che governa questa Regione ha individuato il Commissario nella figura dell’avvocato Biscotti.

Tutto questo senza minimamente coinvolgere né l’Assemblea legislativa, da cui l’Isuc deriva né i soci dell’Istituto. La nomina deve essere forma-lizzata entro 45 giorni dall’individuazione del Commissario, quindi entro fine giugno, al fine di evitare la chiusura dell’Ente. Tale nomina – ha sottolineato Meloni - non essendo ricaduta la scelta in un dirigente dell’Ente come sarebbe stato opportuno fare, porterà dei costi aggiuntivi avendo determinato per il Commissario un com-penso fino ad un massimo del 70 per cento dello stipendio di un dirigente regionale. Si tratta di oltre 50miIa euro all’anno, che saranno sottratte dallo scarno bilancio deII’Isuc, che attualmente ha in carico 7 borsisti precari che da anni lavora-no con professionalità e competenza”.

Nella sua risposta la presidente della Giunta, Donatella Tesei, ha spiegato che “l’intervento riformatore della Regione in tema di enti di ricer-ca è iniziato alcuni anni fa e non riguarda solo l’Isuc ma anche l’Aur (Agenzia umbria ricerche), commissariata dal 2015. Gli organi di governo dell’Istituto per la storia dell’Umbria contempo-ranea avrebbero dovuto essere rinnovati il 9 maggio ed i 45 giorni decorrono da quella data.

Per scegliere il nuovo cda serviva procedere ad un ripensamento complessivo, utile al rilancio delle attività dell’Isuc. Per questo abbiamo pen-sato alla nomina di un commissario. Su questa procedura ricordo che il disegno di legge è stato approvato dall’Assemblea ed i consiglieri hanno potuto quindi conoscerlo. L’articolo 17 bis sulla nomina dei commissari spiega che ciò avviene con decreto del presidente della Giunta. Procedu-ra che è stata seguita nell’alveo dell’ordinamento regionale vigente. Non era possibile procedere a proroghe o rinnovi dei contratti di collaborazione.

Questa situazione non può essere imputata a questa Giunta, noi siamo stati costretti ad intra-prendere un cammino di verità per i motivi tecni-co-giuridici noti. Il commissario sarà nominato con decreto nei termini previsti dalla legge. Il rinnovo degli organi avrebbe comportato oneri a carico dell’Isuc. Il compenso che verrà individua-to per il commissario verrà finanziaindividua-to con altri fondi e quindi non pregiudicherà la funzionalità dell’istituto e le attività di ricerca. Peraltro l’Isuc

ha già visto pregiudicate le proprie attività, ma non a causa di questa Giunta. Il commissario dovrà consentire il rilancio dell’Isuc entro la fine del 2020. Non è previsto un compenso di 60mila euro all’anno ma invece di 6 mila euro, nell’ottica della riduzione dei costi di funzionamento della macchina pubblica. Rispetto ai borsisti precari, essi da fine 2019 risultano disoccupati perché chi ha governato prima non ha risolto i problemi della loro precarietà. Il programma 2020/22, già approvato, prende atto dell’impossibilità di rinno-vare i contratti di collaborazione. Prima di paven-tare questioni particolari bisogna valupaven-tare ciò che è accaduto nella Legislatura precedente”.

Simona Meloni ha replicato che “alcune difficoltà sono state effettivamente ereditate. Positivo che si sia ribadita la necessità di far continuare l’attività dell’Isuc, tracciando una strada nuova che permetta di perseguire un indirizzo strategi-co, con attività chiare e definite. Molto importan-te preservare il contributo dei borsisti al lavoro svolto dall’Isuc”.

LAVORI D’AULA: RINVIATA IN COMMIS-SIONE LA MOZIONE DI PD E M5S PER SVI-LUPPARE IL PROGRAMMA ‘UMBRIA SOUNDS’

Rinviata all’unanimità in Commissione la mozione dei consiglieri De Luca (M5S) e Bori, Bettarelli, Meloni, Paparelli e Porzi (PD) che chiede di “svi-luppare un programma pluriennale di azioni de-nominato ‘Umbria Sounds’, per promuovere il sistema musicale umbro”.

Perugia, 16 giugno 2020 - L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha deciso all’unanimità di rinviare in Commissione la mozione dei consiglieri De Luca (M5S) e Bori, Bettarelli, Meloni, Paparelli e Porzi (PD) che chiede di “sviluppare un programma pluriennale di azioni denominato ‘Umbria Sounds’, per promuovere il sistema musicale umbro”.

Il consigliere De Luca, nell’illustrare la mozione ha dichiarato la sua disponibilità “a portare la discussione della mozione in Commissione per avere un confronto con i soggetti che si occupa-no di questo nel territorio e per valorizzare que-sto strumento all’interno di un piano di rilancio nella Fase 3. L’attuazione del programma Umbria Sounds è articolata su più azioni, prendendo ad esempio quanto fatto in Puglia. Si prevedono finanziamenti e sostegni per la promozione della musica umbra in Italia e all'estero, e per l’internazionalizzazione del sistema musicale regionale. In programma interventi mirati a so-stenere e consolidare le attività musicali sul terri-torio. Andranno sostenute la promozione e co-municazione di nuove produzioni discografiche.

Dovranno inoltre essere predisposte modalità di finanziamento per la produzione, promozione e distribuzione di materiale discografico che pro-muova il sistema musicale umbro. Incentivi an-che per la produzione e distribuzione di videoclip musicali relativi alla promozione dell’Umbria;

programmazione e realizzazione di tour musicali e promozionali all'interno dei luoghi del territo-rio; distribuzione di progetti discografici e videoclip su piattaforme digitali; promozione e marketing dei progetti. Dovrà inoltre essere pre-visto il finanziamento di interventi di ripristino e valorizzazione di strutture musicali preesistenti nei territori, così da poter dare vita al circuito delle case delle musiche umbre riconosciute”.

Per Donatella PORZI (Pd) “riportare in Commis-sione la mozione sarà il modo per discuterla in-sieme a un atto su cui sto lavorando per ripro-porre alcune esperienze locali. In Provincia, negli anni passati, realizzai una rassegna con 28 pic-coli comuni e 47 iniziative realizzate nei borghi ad opera di artisti locali. Una promozione con-giunta di tante piccole realtà che costò poco ma che servì a rafforzare quel senso di comunità che oggi ci favorisce rispetto ad altre regioni. In una fase emergenziale come quella che stiamo vi-vendo questa potrebbe essere un’opportunità da mettere in piedi con poche risorse”.

TERZA COMMISSIONE: AUDIZIONE CON I LAVORATORI DELLO SPETTACOLO

La Terza Commissione, presieduta da Eleonora Pace, ha ascoltato in audizione il Coordinamento attrici, attori, danzatrici, danzatori Umbria Uniti sulla difficile situazione che si trovano a vivere a causa dell'emergenza e della complicata ripar-tenza. Dall’audizione è emersa la necessità di tutelari i lavoratori del mondo dello spettacolo; la revisione della legge regionale ‘17/2004’; l'istitu-zione di un tavolo permanente di confronto; la costituzione di un albo regionale; una program-mazione che consenta di far ripartire il settore.

Perugia, 30 giugno 2020 – La Terza Commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, presieduta da Eleonora Pace, ha ascoltato in audizione il Coordinamento attrici, attori, danzatrici, danza-tori Umbria Uniti sulla difficile situazione che si trovano a vivere a causa dell'emergenza e della complicata ripartenza. Dall’audizione è emersa la necessità di tutelari i lavoratori del mondo dello spettacolo, rimasti scoperti da qualsiasi tipo di sostegno; la revisione della legge regionale

‘17/2004’ sullo spettacolo; l'istituzione di un ta-volo permanente di confronto con imprese lavo-ratori e istituzioni; la costituzione di un albo re-gionale dei lavoratori dello spettacolo; una pro-grammazione 2020-2021 che consenta di far ripartire il settore, attualmente fermo, puntando sul coinvolgimento delle imprese del territorio.

Massimiliano Burini e Carolina Balucani in rap-presentanza del Coordinamento attrici, attori, danzatrici, danzatori Umbria Uniti, hanno sottoli-neato che ad oggi non esiste una definizione giuridica del lavoratore dello spettacolo e questo rende difficile l’emersione del lavoro in nero. Una categoria alla quale occorrerebbe riconoscere come minimo le garanzie del contratto collettivo nazionale dello spettacolo. Serve un tavolo tecni-co permanente di lavoro per instaurare un

dialo-cultura

go permanente con la Regione anche per rivede-re e aggiornarivede-re la legge rivede-regionale ‘17/2004’, prevedendo anche un aumento dei fondi e una loro ripartizione in maniera trasparente, con cri-teri per la loro assegnazione adeguati alle diver-sità strutturali dei soggetti che aspirano alla loro aggiudicazione. I rappresentanti dei lavoratori dello spettacolo hanno chiesto anche di potenzia-re l’osservatorio della Regione per lo spettacolo, previsto dalla legge 17 e mai attivato, attraverso l’istituzione di un registro per l’identificazione e la valorizzazione dei lavoratori dello spettacolo nati o residenti in Umbria e che qui lavorano, anche per riconoscere loro le necessarie tutele.

Particolare attenzione va poi data alla formazio-ne, che attualmente non è regolamentata, fon-damentale soprattutto per chi insegna nelle

Particolare attenzione va poi data alla formazio-ne, che attualmente non è regolamentata, fon-damentale soprattutto per chi insegna nelle