• Non ci sono risultati.

Cambia il modus operandi delle banche: originate to distribute

CAPITOLO 3. Le cause del tracollo e gli sviluppi della crisi

3.4. Cambia il modus operandi delle banche: originate to distribute

In passato la cartolarizzazione, ovvero l'assemblaggio di contratti di mutui e la conseguente vendita di parte di essi, era una pratica limitata ai mutui cosiddetti "prime", ovvero concessi ad individui di chiara capacità di solvibilità. In seguito, l'avvento della grande bolla immobiliare dimostrò che nei tempi recenti era prassi comune assemblare anche contratti appartenenti a mutuatari con alti tassi di insolvenza.

E' lecito che una banca o un'agenzia immobiliare cartolarizzi un credito vendendolo ad un altro operatore, ma il soggetto ricevente deve essere messo al corrente del rischio connesso all'acquisto effettuato. In realtà ciò non è accaduto, e nello specifico, sono stati mescolati tra loro crediti rischiosi e crediti ottimi rendendo gli acquirenti non a conoscenza della natura di ciò che

36 andavano ad acquistare. Questo impacchettamento di titoli di rischiosità differenti ha comportato un occultamento del rischio rendendo possibili le truffe e gli inganni. Ad esempio, ai sensi dell'articolo 1325 del Codice Civile italiano «I requisiti del contratto sono: l'accordo delle parti, la causa, l'oggetto e la forma, quando risulta che è prescritta dalla legge sotto pena di nullità.». Per cui il possesso delle informazioni essenziali è un principio fondamentale ai fini della stipulazione di un contratto tra due soggetti, ma nel mercato finanziario alcuni contratti finanziari erano stati privati di questo elemento e ciò provocò la diffusione di un clima di profonda insicurezza.

L'incertezza provocò la comparsa di situazioni che minarono l'efficienza del sistema finanziario, quali, ad esempio, asimmetria informativa, azzardo morale e selezione avversa. Con il termine asimmetria informativa si indica il fatto che nel mercato gli attori non avevano a loro disposizione informazioni di egual misura in relazione alla diffusione del rischio: nello specifico gli operatori finanziari in possesso di precise informazioni in merito alla natura dei titoli si comportarono in maniera opportunistica e di conseguenza i risparmiatori non consci del rischio sottostante subirono forti danni e dovettero pagare il prezzo maggiore.

Sia l'azzardo morale che la selezione avversa sono due casi di asimmetria conoscitiva, ma nella situazione dell'azzardo morale un soggetto, avendo la convinzione di non subire le conseguenze negative di un'eventuale errore nella valutazione del mercato, è portato ad assumere rischi superiori rispetto al caso in cui gli effetti gravino sul soggetto interessato; d'altro canto si verifica la selezione avversa quando uno dei due contraenti (venditore o compratore) non è a conoscenza di un informazione fondamentale ai fini della stipulazione dello scambio commerciale.

Tornando alla diffusione del fenomeno della cartolarizzazione, gli investitori finanziari, essendo alla ricerca di alti rendimenti , acquistarono titoli derivati dato che i titoli pubblici di pari categoria di raiting offrivano rendimenti inferiori a causa dei bassi tassi di interesse imposti dalla politica monetaria.

I rischi sono ricaduti su ignari soggetti convinti di effettuare investimenti ad alto rendimento per il fatto che questi operatori possedevano scarse informazioni relative alla possibilità di incremento del rischio sistemico a seguito della connessione tra i prestiti.

I mutui subprime garantivano un alto rendimento dato che possedevano la massima valutazione di raiting, solitamente riservata ai titoli di Stato, e mediante la cartolarizzazione, il rischio veniva ripartito su un elevato numero di soggetti. Il rischio sarebbe dovuto diminuire

37 grazie all'elevata differenziazione dei prodotti finanziari offerti e al miglior assorbimento da parte del mercato di ipotetiche perdite, ma ciò non si verificò.

Con il classico modello "originate and hold", la banca mediante un mutuo tradizionale trae profitto dagli interessi che applica al mutuatario e trattandosi di un prestito ultradecennale, deve aspettare vari anni prima di ottenere indietro l'intero importo. Per cui i mutui sono prestiti a lunga durata che non permettono alle banche di utilizzare ingenti risorse finanziarie, ma la moderna ingegneria finanziaria ha messo in atto strumenti che, mediante l'utilizzo del meccanismo finanziario conosciuto con il nome di cartolarizzazione, permisero agli istituti di credito di mettere a punto prestiti non al fine di riscuoterli alla scadenza , ma con l'obiettivo di rivenderli ad un'altra istituzione finanziaria (denominata società veicolo Spv, ovvero special purpose vehicle) per poter trasferire ad altri il rischio ed avere la facoltà di offrire nuovi mutui (in modo tale da massimizzare le commissioni da incassare). Questo nuovo business model delle banche denominato "originate and distribute", ha portato ad una diminuzione del controllo sui prestiti concessi dato che le banche non erano esposte direttamente al rischio di insolvenza da parte dei clienti poiché ne distribuivano l'incognita all'esterno.

La remunerazione variabile dei manager correlata alla massimizzazione dei ricavi ha incentivato l'assunzione di maggiori rischi, infatti, i manager per aver diritto a maggiori bonus dovevano dimostrare di aver creato valore.

Come specificato da Florio, Lossani, Nardozzi (2013) «Nel complesso, queste reazioni (utilizzo forma estrema di securitisation nota come "originate to distribute") a un contesto di bassi tassi di interessi e di abbondante liquidità hanno accentuato il carattere espansivo della politica monetaria creando una "bolla creditizia" che ha alimentato ulteriormente quella immobiliare.».

Già dagli anni Novanta si assiste alla trasformazione dei prestiti in titoli che possono essere offerti sul mercato finanziario. Inizia a svilupparsi la tecnica della securitization la quale consentiva agli istituti bancari di generare titoli beneficiando della possibilità di poterli vendere ad un ampio numero di investitori.

Come sostenuto da Marco Onado (2009) «Per ogni euro di mutuo ipotecario si genera un multiplo di strumenti finanziari, che naturalmente aumentano le opportunità di ricavo e profitto per le banche.».

38