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“La solita forma o la forma quadripartita”; “La drammaturgia musicale”;

“Partitura d’opera”; “Scena 1”;

“Forma quadripartita: quattro sezioni musicali e poetiche che concorrono a formare una scena. Nell’Ottocento, a differenza del Settecento, le sezioni sono numerate e precise (recitativo, aria, ecc.). Ora vedremo alcuni esempi pentapartiti – tuttavia sempre detti di forma quadripartita”;

“Recitativo secco”; “Recitativo accompagnato”; “Opera seria”; “Opera buffa”; “Cavatina”; “Cabaletta”;

“Questa struttura, musicale, ne presuppone ovviamente anche una poetica che la rispecchia”;

“Versificazione sciolta (settenari ed endecasillabi)”; “Versificazione strofica”;

“La cabaletta si ripete sempre per intero due volte”; “Chi conosce la vicenda dell’Ernani?”;

“Riveste il ruolo di tenore”;

“L’opera si apre con la cavatina di Ernani, dopo l’introduzione del coro”; “Siete in grado di riconoscere i versi, cantando i versi?”;

“I versi si riconoscono in base a dove cade l’ultimo accento del verso”; “Verso tronco: a tanto amor mercè, sineresi: settenario tronco”;

“Settenario piano”; “Rima baciata”;

“Il tempo Andante si giustifica proprio per il carattere intimo”; “In che tonalità è quest’aria? In Do Maggiore”;

“Allegro giusto con brio”; “Accordo in Sib Maggiore”; “I sacri bronzi: le campane”;

“I gradi della scala (5° grado, accordo di dominante)”;

“La funzione musicale è in funzione di quella drammaturgica”; “Cesura”;

“Prologo”,

“Lo stesso scopo a cui mira Wagner”, “Il brano”;

“Stile verdiano (opere giovanili e mature)”;

“L’orchestra è di sostegno armonico e ritmico. L’interesse è tutto rivolto alla voce cantante”;

“Un pa-ppà, un pa-ppà”; “Dare l’attacco”;

“Man mano che andremo avanti con gli anni il confine di cui parliamo sarà sempre più sfumato”;

“Andantino piuttosto vivo”; “Non favella questo core”;

“Ciò che prova Carlo non è ciò che prova Elvira, quindi la musica cambia, non sono in sintonia, non si corrispondono. Distinguiamo fra duetti simmetrici e duetti asimmetrici”;

“Processi metrici di sineresi e dieresi, di dialefe e sinalefe”; “Scopo enfatico”;

“Anacrusi”; “Accento forte”; “Analogia musicale”; “Modulazioni”;

“L’orchestra sottolinea tutto, non c’è nulla che sfugga all’orchestra”;

“Per Mozart il clarinetto è lo strumento della tenerezza: voluttuoso, soffice”; “Le quartine indicano i sospiri”;

“È musica vezzosa. Così come vezzose sono le donne”; “È un canto spontaneo, secondo voi, o un canto artificioso?”; “Un canto tutto merletti, tutto rococò, tutto trine e ghirigori”;

“Questa musica, allora, come vogliamo definirla se non ironica, caricaturale?”; “Una fanfara militare”;

“È fine a se stessa”; “C’è un abisso”;

“I personaggi sono dei manichini: non sono consapevoli”; “Stilema”;

“Quartine acefale”;

“Verdi: zero clavicembalo”; “Sembra musica sacra”;

“Sullo scorcio del secolo abbiamo già in embrione quella che sarà la Solita Forma”;

“Un maggiore slancio melodico”;

“La musica non può essere svincolata dal testo”; “Le ragazze accettano di stare alla corte dei ragazzi”; “I cambi di tempo spesso coincidono coi cambi di metro”; “Il recitativo orchestrato è per i momenti solenni”;

“Il corteggiamento. La seduzione”;

“Scene particolarmente patetiche (da pathos)”;

“La commistione di generi viene gradualmente meno”; “Chiedere la mano di una donna”;

“Si spegne, muore”;

“Radames ha la facoltà di ottenere ciò che chiede”;

“I sacerdoti cantano in stile contrappuntistico. Il contrappunto è la più rigida delle scritture musicali. Quindi, i rigidi sacerdoti vengono investiti di tale

caratterizzazione anche musicale”.

“La parola scenica è la parola che deve essere ben compresa da tutto il pubblico”; “Preludio”;

“Brano strumentale”; “Scimmiottare”;

“Una serie di sfumature che ci restituisce un’immagine a tutto tondo”; “Qui non c’è alcuna traccia di elementi destabilizzanti”;

“È fortissimo l’elemento parodistico. È una messa in scena”; “Si contorcono per terra come in preda agli spasmi del veleno”; “Tutti gli strumenti musicali suonano all’unisono”;

“Un tremito”;

“È la coppia predestinata”; “Il madrigale”;

“La monodia e la musica greca, in toto”; “Il melodramma”;

“Il drago è un grande mostro che doveva incarnare il male. Vengono interpellati architetti di grande fama e la commedia ebbe grande risonanza, nel 1589, a Firenze”;

“Il compendio della poesia tragicomica”; “Scenografie mirabolanti”;

“I prodromi”;

“Era un mecenate, musicofilo eclettico”;

“Restaurare, in qualche modo la potenza espressiva del canto monodico dei tempi della tragedia greca”;

“Questa è un’osservazione più che legittima, che stuzzica la curiosità”; “Spettacolarità cangiante”;

“La musica rende giustizia al significato del testo”; “Osannare”;

“Compenetrazione diretta”; “Personificazione”;

“Contraddizione”; “Il pastore e la ninfa”;

“Madrigal guerrieri et amorosi”;

“Lamento strutturato su un tetracordo discendente, cioè, il basso ostinato”; “Il recitar cantando”;

“È tutto in divenire”; “Agogica”;

“Sprezzatura”;

“Flessibilità ritmica”;

“Una sorta di climax testuale”; “Folla, collettività”;

“Le assi del palcoscenico si aprivano e questo mostro, che veniva azionato da diverse persone, appariva”;

“E questo è quanto”; “Entrare nella parte”;

“È una cosa promiscua, una via di mezzo”; “L’opera impresariale”;

“Un evento unico e irripetibile, oggigiorno”; “Riservato ai cortigiani”;

“Previo”;

“Doveva sottostare alle decisioni dell’Accademia rappresentata da nobiluomini”; “Lo spettacolo era soggetto a repliche”;

“Il teatro può ospitare solo una certa quantità di pubblico”; “Abbonamento, biglietto, invito”;

“Dare un anticipo”; “Il consesso civico”; “Cause e sentenze”;

“Personale stabile e salariato con competenze generiche direttamente dipendente dal signore della corte”;

“Erano presenti degli esponenti dell’esercito”;

“La servitù delle famiglie aristocratiche (uno spettacolo composito che alle volte può contemplare anche esponenti del pubblico)”;

“Teatri fatiscenti”;

“Scrivere in bella copia e a mano libera”; “C’è una remota possibilità che”;

“Corruzione”;

“Vendere sottobanco”; “Un registro aulico”;

“Rispettare il testo dal punto di vista dell’interpunzione e dell’accentazione, cioè il dettato prosodico”;

“I poemi epico-cavallereschi fungono da modello”; “La Commedia dell’Arte”;

“Le agiografie”;

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