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CAP V: La Diskeles: caratteri morfologici e sua distribuzione diatopica e diacronica.

Il tipo della diskeles presenta un’unica variante iconografica, costituita da un anello centrale dal quale si sviluppano due linee falciformi.

Le sue attestazioni sono molto rare. Si registrano soltanto 17 Emissioni, coniate esclusivamente in un’unica regione - la Licia - ed in un arco cronologico ristretto, che occupa l’intero V sec. a.C. ed i primi decenni del IV sec. a.C.

Di queste 17 Emissioni, soltanto due presentano la diskeles come tipo principale sul rovescio, mentre le restanti quindici la mostrano come simbolo secondario sul campo.

L’unica coniazione, meritevole di una menzione a parte, è lo statere in argento emesso a nome di Utewe, tra il 470 ed il 440 a.C., raffigurante al rovescio una singolare diskeles, con al centro una piccola appendice1. Come evidenziato da N. Vismara2, questa diskeles - dalla morfologia

così peculiare - è attestata soltanto per Utewe (Catalogo Diskeleis; n. 1). Il tipo è associato, al diritto, ad una protome di cinghiale rivolta a sinistra, con due zampe flesse. Il cinghiale è descritto con grande verosimiglianza, basti osservare il grugno lungo; la palpebra sporgente dell’occhio; il collo tozzo, con setole fitte che lo ricoprono interamente e la spalla, possente, con i muscoli ben in evidenza. La minuzia, nella resa dei dettagli anatomici, è indicativa dell’elevato livello tecnico raggiunto dagli incisori lici.

Il secondo esemplare, in cui la diskeles campeggia come tipo principale, è un sesto di statere attribuito a Wekhessere I3 e datato intorno al 420 a.C. La diskeles, costituita dall’anello centrale

e due falci, ne contraddistingue il rovescio ed è associata al diritto alla testa d’Atena con elmo corinzio (Catalogo Diskeleis; n. 2). N. Vismara4 ha reperito questa emissione all’interno di un

lotto di monete acquistate dall’American Numismatic Society ed ha enfatizzato l’importanza scientifica di questo esemplare, a suo avviso, testimonianza inconfutabile del legame tra l’immagine della diskeles ed il dinasta Wekhessere I. La studiosa ha sostenuto, a più riprese nel suo lavoro, la correlazione inscindibile tra la diskeles ed il dinasta, che sembrerebbe averla adottata come “simbolo personale”. In virtù di ciò, la diskeles andrebbe considerata un segno identificativo delle sue emissioni e sostitutivo dell’iscrizione del suo nome, che venne, in parte,

1 VISMARA, 1989, pp. 175-176 n. 100. 2 Ibidem.

3 VISMARA, 1989, n. 48. 4 VISMARA, 1989, pp. 74-75-76.

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eliminato. Particolarmente significativi sono gli stateri coniati a nome di Wekhssere5 I, tra il

470 ed il 440 a.C., recanti - sul diritto - la testa laureata del dio Apollo e - sul rovescio - la triskeles di falci come tipo principale, fiancheggiata da una piccola diskeles, presente come simbolo secondario sul campo (Catalogo Diskeleis; n. 3). N. Vismara6 sottolineava come nella

monetazione della Licia arcaica, esemplari caratterizzati dall’immagine del dio Apollo, si registrassero esclusivamente nelle coniazioni del dinasta Wekhssere I (470 - 440 a.C.) e soltanto in altre due emissioni provenienti dalla zecca di Xanthos. La resa stilistica di quest’ultimi esemplari era, però, differente da quella del dinasta. N. Vismara metteva in evidenza come l’immagine del dio fosse fortemente connessa alla Licia, riportando varie testimonianze storiografiche, tra cui quelle di Semos7 e di Menecrate8, secondo i quali Apollo avrebbe visto

la luce in Licia, o Erodoto9, il quale ci narrava che il dio aveva un proprio oracolo a Patara,

dove avrebbe risieduto stabilmente una sacerdotessa Pithia. Strabone10 ci informava soltanto

dell’esistenza di un suo tempio. Altre due fonti antiche segnalavano l’esistenza di culti oracolari nella regione: Ateneo11, li collocava lungo la spiaggia, mentre Diodoro12 lungo la riva

del fiume Xanthos. Interessante, infine, è anche la notazione di T.R. Bryce13, il quale ricordava

che già nell’Iliade, il dio veniva correlato alla Licia14.

La studiosa, inoltre, si soffermava sull’importanza della scelta da parte di Wekhssere I, di adottare il tipo apollineo e di correlarlo al suo “simbolo parlante”, la diskeles, in quanto a suo avviso, tale scelta andrebbe contestualizzata in un momento significativo della sua dinastia, volto a consolidare, ulteriormente, il suo potere politico. Nelle restanti emissioni coniate a nome di Wekhssere I, tra il 470 a.C. ed il 430 a.C., la diskeles accompagna - come simbolo secondario sul campo - la triskeles, viceversa impressa come tipo principale. I tipi al diritto a cui si associano sono svariati: Pegaso15, Eracle16, il leone17, la protome di leone alata18, la

protome di cinghiale alata19 e una testa maschile con elmo20 (Catalogo Diskeleis; nn. 4-6-7-8-9-

5 VISMARA, 1989, tipo X, n. 66. 6 VISMARA,1989, pp. 86-90, n. 60. 7 SEMOS, FGrHist, 396 F 20. 8 MENECR., FGrHist, 769 F 2. 9 HDT., I, 182, 2. 10 STRAB., XIV, 4, 6. 11 ATH,VI, 333d. 12 DIOD., V, 56, 1. 13 BRYCE, 1986, p. 182. 14 SAPIENZA, c.d.s. 15 VISMARA, 1989, n. 23. 16 VISMARA, 1989, n. 26.

17 SNG Von Aulock Lykien, Berlin, 1964. 18 VISMARA, 1989, n. 9.

19 VISMARA, 1989, n. 14. 20 VISMARA, 1989, n. 71.

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11). Si segnala solo un diobolo21, del 400-390 a.C., in cui la diskeles compare al fianco della testa

di Eracle con leontè, correlata al diritto alla testa di Atena con emo attico (Catalogo Diskeleis; n. 10). Alla zecca di Xanthos si attribuiscono due stateri in cui il simbolo compare, come elemento secondario, dietro il capo di un personaggio identificato variamente, come Hermes o Cabirio, associato al diritto alla testa di Atena con elmo attico22 (Catalogo Diskeleis; nn. 12-13). Il terzo

statere23 da Xanthos reca, al diritto, la testa di Atena con elmo attico e al rovescio la testa di

Apollo laureata, al cui fianco compare la diskeles (Catalogo Diskeleis; n. 14). Dalla città di Pinara, proviene uno statere24 con al diritto l’aquila ad ali aperte stante a destra, fiancheggiata da una

diskeles e correlata al rovescio con una testa femminile con ampix e sphendone e con la diskeles dietro il capo (Catalogo Diskeleis; n. 15). Ad Arttumpara si attribuisce uno statere25 con

impresso, sul diritto, una protome di leone, associata al rovescio alla testa elmata di Atena con davanti una piccola diskeles (Catalogo Diskeleis; n. 16). Dell’ultima emissione, oggetto di analisi del nostro Catalogo, si disconosce la dinastia di appartenenza. Lo statere26 reca, al diritto, una

testa di Satrapo con barba e kyrbasia e al rovescio la testa laureata del dio Apollo, con dietro una piccola diskeles (Catalogo Diskeleis; n. 17).

21 www.coinarchives.com (Dr Busso Peus Nachfolger; Auction 414; 23 April 2015). 22 www.coinarchives.com; (Roma Numismatics; lot number 129; 27 February 2016). 23 VISMARA, 1989, n. 160.

24 www.coinarchives.com; (Roma Numismatics; lot number 416; 27 June 2015).

25 www.coinarchives.com; (Classical Numismatic Group; lot number 191; 28 October 2015). 26 www.coinarchives.com (Roma Numismatics; lot number 379; 22 March 2015).

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CATALOGO DISKELEIS