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Nel IV sec. a.C., la triskeles continua a travalicare barriere geografiche e politiche, affermandosi diffusamente sulle coniazioni sia come tipo principale, sia - a decorrere da questo secolo - come simbolo secondario nel campo.

A Megara38, tra il 400 ed il 350 a.C., si afferma la variante falciforme della triskeles, posta sul

rovescio come tipo principale e associata sul diritto al dio Apollo (Catalogo Triskeleis di Falci, Regioni Centrali n. 1).

A Corinto39 si attesta la prima presenza della triskeles di falci come simbolo secondario, dietro

la testa d’Atena con elmo corinzio e kynè, correlata al diritto con un pegaso alato in volo a sinistra (Catalogo Triskeleis di Falci, Regioni Centrali n. 2).

A Thebe, in Misia40, nel corso del IV sec. a.C., circolano emissioni bronzee con al diritto la testa

di Demetra e al rovescio la triskeles di falci come tipo principale (Catalogo Triskeleis di Falci, Regioni Orientali n. 1).

Nella Troade, regione dell’Asia Minore, compresa tra l’Ellesponto e il Golfo di Adramittio, osserviamo la presenza della triskeles falciforme, come simbolo secondario sul campo. La città di Abydos, conia sotto Eukrines41 (tra 411-387 a.C.), una dracma con al diritto la testa laureata

del Dio Apollo e al rovescio un’aquila ad ali chiuse stante a destra, con in basso una piccola triskeles di falci entro cerchio lineare (Catalogo Triskeleis di Falci, Regioni Orientali n. 2). E’ interessante notare come la triskeles di falci continui a contraddistinguere il rovescio – come tipo principale - delle coniazioni dei Dinasti in Licia42, anche nel corso di questo secolo, come

in quelle emesse a nome di Mithrapata43, associata al diritto con uno scalpo leonino (Catalogo

Triskeleis di Falci, Regioni Orientali nn. 66-67).

Nel IV sec. a.C. la triskeles fa la sua comparsa, per la prima volta, nella monetazione di Selge44,

in Pisidia, una regione dell’Asia Minore, adiacente la Pamphilia. Queste emissioni presentano la medesima iconografia degli stateri battuti ad Aspendos, alla fine del V sec. a.C. e che la città della Pamphilia continua a coniare anche nel corso del IV sec. a.C. (Catalogo Triskeleis di Gambe Umane, Regioni Orientali n. 12).

38 www.coinarchives.com; (Gorny and Mosch Giessener Mϋnzhandlung, Auction 138, 7.III.2005, n. 1320). 39 www.coinarchives.com; (Classical Numismatic Group, Mail Bid Sale 78, 14.V.2008, n. 673).

40 SNGGREECE 7, 2012, plate 76 n. 773. 41 www.mfa.org n. 04.965.

42 La monetazione della Licia sarà oggetto di una disamina specifica in questa tesi, nella PARTE III Casi Studio: La

valenza della Triskeles in Licia e a Siracusa; CAP. VI La triskeles e i dinasti di Licia.

43 VISMARA, 1989, nn. 194-195. 44 SNG:ANS; 1962; plate 47, n.1252.

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Ritroviamo dunque, anche a Selge45, il tipo dei lottatori nudi al diritto e il fromboliere al

rovescio, accompagnato da una piccola triskeles di gambe umane con globetto al centro e vari simboli secondari nel campo (Catalogo Triskeleis di Gambe Umane, Regioni Orientali n. 15). La triskeles falciforme sembrerebbe mantenere la valenza politica, riscontrata in Licia ed in Pamphilia, anche in Persia, dove connota le emissioni del Gran Re Artaxerxes III46 nel 358-338

a.C. Il simbolo è posto dietro il capo del Gran Re e associato al rovescio con un busto con diadema e barba (Catalogo Triskeleis di Falci, Regioni Orientali n. 85).

Più tardi, tra il 330-325 a.C., la triskeles falciforme appare come simbolo secondario nei tetradrammi coniati a Sardes47, in Lidia. Sul diritto campeggia la testa di Mithreas48 e sul

rovescio appare Zeus seduto su trono, mentre tiene con la mano destra distesa un’aquila e con la mano sinistra uno scettro. Una piccola triskeles di falci è posta, indicativamente, sotto il trono quasi a voler enfatizzare la valenza politica che sembrerebbe essere espressa dal simbolo (Catalogo Triskeleis di Falci, Regioni Orientali n. 5).

Ad Argo49, un triobolo coniato tra il 320 ed il 270 a.C. ca., presenta al diritto una protome di

lupo rivolta a sinistra e al rovescio la lettera A, con sotto la triskeles di falci (Catalogo Triskeleis di Falci, Regioni Centrali n. 3).

In ambito occidentale, la triskeles appare nella variante di gambe umane, a Siracusa, su emissioni bronzee50 datate tra il 344 ed il 336 a.C., in un momento storico di fondamentale

importanza, corrispondente alla spedizione del generale corinzio Timoleonte in Sicilia, contro la tirannide. (Catalogo Triskeleis di Gambe Umane, Regioni Occidentali n. 8).

R.J.A. Wilson51 sosteneva, nel suo lavoro pubblicato nel 2003, che durante gli anni cruciali

dell’impresa di Timoleonte sarebbero circolate due emissioni Siracusane: la prima caratterizzata dalla testa di Zeus Eleutherios con capelli corti, rivolta a destra; la versione successiva contraddistinta dalla testa di Zeus Eleutherios rivolta a sinistra, con una capigliatura più lunga e fluente. Questa seconda serie appare contraddistinta al rovescio dall’immagine della triskeles di gambe umane ruotanti a sinistra, con un piccolo globetto al centro (Catalogo Triskeleis di Gambe Umane, Regioni Occidentali n. 8).

45 SNG ANS, 1962, n. 1251.

46 BMC Arabia, Mesopotamia and Persia, plate XXXVII, n. 1. 47 THOMPSON, 1983, n. 46.

48 PRICE, 1991, plate LXXII, n. 2544.

49 www.coinarchives.com; (BMC 55Numismatik Lanz Munchen, Auction 132, 27.XI.2006). 50 SELTMAN, 1933, plate XLV, n. 8.

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M.B. Borba Florenzano,52 nel suo articolo del 2007, sottolineava che queste emissioni furono

studiate – inizialmente - da R.R. Holloway,53 il quale aveva attuato un distinguo tra una serie

di “tetrai” con al diritto la testa di Zeus Eleutherios e al rovescio la tetraskeles (Catalogo Tetraskeleis di Bracci Rettilinei, Regioni Occidentali n. 12); ed una seconda serie di “triantes” con lo stesso tipo sul diritto e la triskeles di gambe umane, con globetto al centro, sul rovescio. La studiosa evidenziava, inoltre, come a quei tempi la triscele non potesse essere considerata simbolo della Sicilia, poiché ancora l’isola - come territorio ufficiale - non esisteva, in quanto scopo primario dello stratega corinzio era liberarla dalla tirannide e dall’influenza cartaginese, salvaguardando l’Ellenismo, ma non procedere ad un’unificazione della regione sotto la sua autorità. La correlazione tra il simbolo della triskeles e la Sicilia è ampiamente attestata nella cultura latina. Ovidio nelle Metamorfosi54 parlava della Sicilia così: “tribus haec excurrit in

aequora linguis” con una felice allusione alle basse lingue di terra dei tre promontori; Igino55

definiva l’Isola “in triscelo posita”; Pomponio Mela56 la paragonava al Delta, mentre Diodoro

Siculo57 attuava il raffronto tra il Delta egiziano e la Sicilia. Fu Lucrezio58 ad utilizzare

l’aggettivo “triquetra” per descriverla e da questo aggettivo di origine dotta, derivò il greco “τριδκελή”, che ritroveremo nei vari autori successivi. Ma come efficacemente posto in luce da M.B. Borba Florenzano59, fu Agatocle - tiranno e poi basileus di Siracusa dal 317 al 289 a.C.

- a realizzare un’unità territoriale e a conferire, per primo, alla triskeles un senso d’identità territoriale, formalizzando così ufficialmente, il nesso tra le tre gambe piegate del tipo e i tre promontori della Sicilia. Il basileus60 scelse la triskeles come suo emblema personale e come tale

ne fece un uso sistematico e continuo in tutte le sue emissioni monetali, auree, argentee e bronzee, sia come tipo principale sia come simbolo secondario nel campo. Tale scelta trovava una connotazione precisa all’interno di una propaganda politica, volta a presentare Agatocle come un basileus ellenistico in ambito occidentale, ed in tale prospettiva, l’identificazione con il territorio era di primaria importanza (Catalogo Triskeleis di Gambe Umane, Regioni Occidentali dal n. 9 al n. 20). Per la prima volta, con Agatocle, il tondello centrale di raccordo

52 BORBAFLORENZANO, 2007. 53 HOLLOWAY, 1969-1970, pp. 129-142. 54 Ovidio, Metamorfosi, XIII, v. 724. 55 HIgyn, n. 276.

56 Pomp. Mela, libro II, 7, 14. 57 Diod. I, 34.

58 Lucrezio, De Rerum Natura, libro I, v. 717. 59 BORBAFLORENZANO, op.cit., pp. 156-157.

60 Alla figura di Agatocle sarà dedicato il CAP VII “Agatocle e il programma della Sicilia unita” nella PARTE III

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delle tre gambe, venne sostituito dalla testa di Medusa, tramite la quale s’intendeva enfatizzare la valenza apotropaica del simbolo. Col tempo furono aggiunte ai piedi delle piccole ali, per rappresentarne la velocità e il dinamismo61 (Catalogo Triskeleis di Gambe Umane, Regioni

Occidentali n. 9).

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