1.2 GSA 17 – Adriatico settentrionale
1.2.1 Caratteri generali
La GSA 17 (Figura 14), che si estende per 92.660 km², comprende l'Alto e Medio Adriatico, dal Golfo di Trieste fino alla congiungente Gargano – confine tra Croazia e Montenegro e rientra nella divisione statistica FAO 37.2.1 (Cataudella, Spagnolo, 2011). Tale area interessa le coste del Molise, Abruzzo, Marche, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia sul versante occidentale, e le coste della Bosnia, Croazia e Slovenia sul versante orientale.
Tra il versante italiano e quello orientale si notano grandi differenze morfologiche. La costa orientale è alta e rocciosa, con molto isole che delimitano canali, ampie aree marine interne e baie. La costa occidentale è bassa, piatta e sabbiosa, ad eccezione del
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promontorio del Gargano e del Monte Conero. Troviamo ampie lagune nella parte settentrionale, nell'area del delta del Po e a Nord del promontorio del Gargano.
Fig. 14 - Delimitazione geografica della GSA 17 (Cataudella e Spagnolo, 2011)
1.2.2 Temperatura
La temperatura delle acque superficiali mostra un chiaro ciclo stagionale, con escursioni termiche dovute allo scambio con l'atmosfera che superano i 10°C (Artegiani et al., 1997b). In estate, la presenza di un termoclino a 30 m di profondità in Alto Adriatico e a 50 m in Adriatico centrale (Artegiani et al., 1997a) separa lo strato superficiale dal sottostante; la temperatura superficiale è abbastanza uniforme sull'intero bacino e in mare aperto è di 23-24°C. In inverno, il rapido raffreddamento della superficie del mare nel bacino settentrionale, in particolare con i venti da NE, si ripercuote fino al fondo. In questa stagione, si osserva un gradiente termico crescente dalla costa occidentale a quella orientale, con temperature inferiori a 11°C lungo la costa italiana e temperature attorno ai 14°C al centro del bacino (Artegiani et al., 1997a). In profondità, a livello della fossa di
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Pomo, la temperature rimane costante attorno a 11,5°C. Nelle aree lungo la costa e quelle lagunari, si hanno elevate variazioni di temperatura che vanno a condizionare gli spostamenti di diversi organismi e alcuni cicli biologici.
1.2.3 Salinità
La salinità è abbastanza elevata, con un valore medio di 38,3 psu (Vrgoč et al., 2004). In generale, la salinità dell'Adriatico diminuisce da sud a nord e dal mar aperto verso la costa. Il bacino salino degli strati superficiali è influenzato dagli apporti fluviali, numerosi nella parte Nord e occidentale e limitato a pochi fiumi nella parte orientale. Le acque più dolci sono sempre separate dalle acque del largo e un forte sistema frontale salino è evidente lungo la costa occidentale (Artegiani et al., 1997a). Le variazioni stagionali di salinità, influenzano gli spostamenti di alcuni organismi. L'elevato apporto di nutrienti tramite le acque fluviali determina un'elevata produzione primaria che si riflette nella catena alimentare, portando un'alta produttività ittica e rendendo l'Adriatico una delle aree più produttive del Mediterraneo ai fini di pesca (Cataudella e Spagnolo, 2011). In estate, quando l'alta temperatura, periodi prolungati di mare calmo, elevati apporti di acque dolci, ecc., determinano una forte stratificazione, si possono verificare fioriture algali eccezionali di Dinoflagellati, alle quali si associano fenomeni di ipossia o anossia, che causano diversi danni alle specie bentoniche e demersali (Cataudella e Spagnolo, 2011).
1.2.4 Circolazione
In generale, la circolazione è di tipo ciclonico (Figura 15): le masse d'acqua che si formano nel Mediterraneo orientale entrano dal canale d'Otranto per risalire lungo la costa orientale. Il flusso di ritorno è formato dalle acque fredde del Nord Adriatico (NadDW) che, generatesi nella stagione fredda, defluiscono in profondità in direzione sud lungo la costa occidentale e nel Medio Adriatico rinnovano in parte le acque profonde (MadDW) presenti nell'area di Pomo. La circolazione del Nord Adriatico è caratterizzata dalle corrente Adriatica settentrionale (Nad-C) diretta verso sud, che presenta una variabilità stagionale, e dal vortice Nord Adriatico (Nad-G), che si manifesta in estate ed autunno. In inverno la corrente Adriatica settentrionale è limitata a Nord, mentre in primavera ed estate si estende verso il bacino centrale e meridionale. Il ramo di questa
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corrente prende il nome di corrente Adriatica centro-occidentale (W-MAd-C), poiché in estate è scollegata dalla corrente Adriatica settentrionale ed entrambe si dirigono verso il largo. In autunno, invece, le correnti si uniscono a formare un unico ramo di corrente che defluisce verso il bacino Adriatico meridionale. Nel Medio Adriatico è presente una circolazione ciclonica tutto l'anno ad eccezione dell'inverno (Artegiani et al., 1997b).
Fig. 15 - Circolazione superficiale e vortici nella GSA 17 (Cataudella e Spagnolo, 2011)
1.2.5 Fondali e profondità
L' Alto e Medio Adriatico è caratterizzato da un'ampia piattaforma continentale che si estende per gran parte dell'area. La parte settentrionale ha basse profondità che aumentano gradatamente, procedendo verso sud, fino ad un massimo di 70 m. L'Adriatico centrale raggiunge la massima profondità nella fossa di Pomo (273 m); questa è la sola area del bacino con profondità maggiori di 200 m, insieme al confine meridionale della GSA 17 con la GSA 18, dove la profondità aumenta per l'inizio della scarpata della
33 depressione Sud-adriatica.
Il fondale, procedendo dalla costa italiana verso il largo, è costituito da una stretta striscia di sabbie litorali fino alla profondità di 5-7 m, seguita da un'ampia fascia di sabbia mista a fango e poi solo fango, fino a 30-40 km dalla costa, che partendo dal traverso del Po raggiunge i depositi profondi della zona meridionale (Figura 16).
Fig. 16 - Batimetrie Adriatico (Mannini P. et al., 2005)
A Nord, spostandoci più al largo, dopo una zona di sedimenti misti si trovano di nuovo le sabbie (Figura 17), interpretate come depositi “relitti” lasciati durante la fase di Trasgressione Flandriana (6000 a.C.). Queste sarebbero state depositate quando il mare, dopo essersi ritirato a Sud fino a Pescara a causa dell'ultima glaciazione (15-18.000 anni fa), ha ripreso ad avanzare, spargendo sulla pianura emersa i depositi di spiaggia (Colantoni et al., 1979). L'Alto Adriatico è costituito da piccoli dossi di sedimento sabbioso, il cui diametro varia da poche centinaia di metri a qualche chilometro, che emergono dai fondi sabbiosi e da un elevato numero di Tenue (Cataudella, Spagnolo, 2011). Il bacino settentrionale presenta fondali che raggiungono i 75 m di profondità, il bacino mediano presenta una depressione che raggiunge la profondità di oltre i 200 m,
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chiamata fossa di Pomo. Il bacino meridionale è il più profondo dei tre e scende rapidamente oltre i 1000 m. Le pendenze del fondale sono maggiormente accentuate lungo il versante orientale, mentre sono inferiori lungo il versante italiano (Pierfederici G., 2013).
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