• Non ci sono risultati.

sulle caratteristiche delle acque superficiali e sotterranee della Provincia di Latina

Se si escludono alcuni casi di ingressione marina nelle aree costiere, in assenza di contaminazioni di origine antropica, elevati valori di salinità delle acque superfi-ciali e sotterranee sono, in generale, connessi con la presenza di abbondanti apporti di fluidi profondi mine-ralizzati. Di conseguenza, le acque più mineralizzate tendono verso le facies cloruro-alcaline.

– la facies bicarbonato-calcica tendente alla bicarbo-nato-alcalina, tipica degli acquiferi vulcanici;

– la facies cloruro-alcalina, caratteristica delle acque

“contaminate” dalla risalita di fluidi di origine idro-termale associata alla presenza di importanti linee tettoniche, soprattutto nel graben pontino e al mar-gine delle strutture carbonatiche.

Nella figura 19 si riporta la distribuzione dei valori di conducibilità elettrica specifica (indicativa del grado di mineralizzazione delle acque) rilevati nelle acque sot-terranee e nelle principali sorgenti.

Senza voler entrare nel merito di considerazioni com-plesse per cui si rimanda alle fasi successive del Pro-getto Monitoraggio, nel seguito si riportano alcune con-siderazioni sulla presenza e la distribuzione nelle acque superficiali e sotterranee dei parametri rilevati nelle analisi chimico-fisiche effettuate.

Conducibilità elettrica specifica, Cloruri e Durezza

La conducibilità elettrica e, quindi, la salinità totale del-le acque sotterranee presenta una distribuzione carat-teristica riconducibile a fenomeni connessi con l’asset-to geologico regionale. Le principali manifestazioni di acque fortemente mineralizzate, se si escludono alcune sorgenti salmastre tra Terracina e Gaeta legate all’in-terfaccia tra acque dolci ed acque marine, sono presen-ti nella zona di Suio e nella Pianura Ponpresen-tina. Le acque (in ohm) misurata tra le facce opposte di un cubo

del-la soluzione acquosa in esame, avente il del-lato di 1 cm.

Questa misura, mediante compensazione diretta del-lo strumento di misura, è normalizzata alla tempera-tura standard di 20 °C ed espressa in µS/cm. La con-ducibilità elettrica costituisce un buon indicatore del grado di mineralizzazione di un’acqua, la cui origine può essere naturale, in particolari condizioni idrogeo-logiche, o antropica.

pH: la misura del pH rappresenta la valutazione del-l’attività degli ioni idrogeno e, quindi, il grado di acidità all’interno di un ecosistema. Nelle acque superficiali il pH è regolato dall’equilibrio tra i vari sistemi tampone presenti, fra cui il più importante è il tampone carbo-natico:

I valori di pH aumentano con l’attività fotosintetica, mentre si riducono in presenza di sostanze riducenti;

fattori influenzanti il pH sono costituiti da scarichi in-dustriali e forti attività microbiche. Le varie specie pre-senti nei corsi d’acqua presentano diversi intervalli ot-timali dei valori di pH compresi comunque in un intervallo da 6,6 a 9 unità. I valori limite di emissione in acque superficiali e in fognatura secondo il D.Lgs.

152/06 devono essere compresi tra 5,5-9,5. Un repen-tino abbassamento del pH innesca un meccanismo in-diretto che porta ad un aumento della tossicità nel-l’ambiente fluviale, dovuto alla solubilizzazione dei metalli pesanti, alla riduzione delle basi deboli e allo spostamento degli equilibri presenti verso la formazio-ni di acidi.

Principali caratteristiche

delle acque superficiali e sotterranee

Le facies geochimiche delle acque sotterranee e del deflusso di base dei corsi d’acqua del territorio pro-vinciale sono intimamente collegate in quanto tutti i fiumi e i canali con deflusso perenne sono essenzial-mente alimentati dalle sorgenti o dal drenaggio delle acque sotterranee. Le analisi chimiche indicano in ge-nerale la presenza di tre facies geochimiche predo-minanti:

– la facies bicarbonato-calcica, tipica degli acquiferi carsici delle dorsali carbonatiche;

l’industria del freddo, per la produzione di esplosivi ecc.). L’ammoniaca nelle acque risulta particolarmente dannosa sia per il rischio di tossicità sia per il consumo di Ossigeno dovuto al processo di nitrificazione. Il D.Lgs. 152/06 indica valori minimi di ammoniaca totale di 0,04 – 1 mg/l per le acque salmonicole e 0,2 - 1 mg/l per le acque ciprinicole.

Ossigeno disciolto (solo per i campioni prelevati in alveo): la quantità di Ossigeno disciolto presente nel-l’acqua è il risultato dell’equilibrio fra Ossigeno fotosin-tetico prodotto e Ossigeno consumato dalla fauna e dal-la flora acquatica. La concentrazione di questo elemento è regolata, inoltre, dagli equilibri di diffusio-ne fra aria e acqua, dalla pressiodiffusio-ne atmosferica, dalla profondità del corso d’acqua e dalla sua turbolenza, da-gli apporti deda-gli affluenti e deda-gli scarichi, dall’altitudine e dalla salinità. Inoltre, la diffusione di Ossigeno dall’a-ria diminuisce con l’aumentare della temperatura. L’Os-sigeno è il fattore essenziale per la vita di un corso d’ac-qua; infatti, una concentrazione insufficiente provoca condizioni di anossia con ambiente molto riducente e, quindi, processi di decomposizione anaerobica delle so-stanze organiche, sviluppo di gas maleodoranti e moria di pesci. Il D.Lgs. 152/06 indica valori minimi di 9 mg/l per le acque salmonicole e 7 mg/l per le acque ciprini-cole.

Temperatura acqua e aria: ogni organismo presenta un intervallo di tolleranza termica all’interno del quale avvengono tutti i processi vitali. La variazione di tem-peratura all’interno di un corpo idrico, come conse-guenza dell’inquinamento termico (ad es. da scarichi di acque di raffreddamento di un ciclo industriale), pro-voca una minore resistenza nei vari organismi con di-minuzione della capacità di sopravvivenza e di riprodu-zione. L’aumento di temperatura ha anche l’effetto di diminuire la solubilità nell’acqua dell’Ossigeno e poten-ziare gli effetti di eventuali sostanze tossiche presenti.

Una sensibile differenza negativa tra temperatura del-l’aria e quella dell’acqua può, inoltre. essere indice di apporti sensibili dalle falde acquifere sotterranee.

Conducibilità: la conducibilità elettrica fornisce una misura globale della concentrazione di tutte le specie ioniche presenti in un corso d’acqua (compre-si grado salino e durezza). La conducibilità elettrica specifica si definisce come l’inverso della resistenza

Fig.19 – Valori di conducibilità elettrica specifica rilevati nelle acque sotterranee e nelle principali soprgenti.

Ammoniaca

L’ammoniaca è stata misurata sistematicamente nella sola campagna 2006. Anche per questo parametro le ri-levazioni di campagna forniscono un quadro allarman-te che necessita di approfondimenti.

Dalle figure 32 e 33 è possibile osservare che oltre il 70% delle acque superficiali e il 50 % delle acque sot-terranee presentano contenuti di ammoniaca supe-riori a 0,2 mg/l (valore massimo per le acque ciprini-cole).

comunque deve essere approfondita. Per quanto ri-guarda i contenuti in termini assoluti di Fosforo e nitrati (fig. 28, fig. 29, fig. 30 e fig. 31) nelle acque superficia-li e sotterranee il dato risulta allarmante:

– oltre il 50 % dei campioni di acque superficiali e sotterranee presentano valori di Fosforo superiori a 1 mg/l (il limite per le acque ciprinicole è posto pari a 0,14 mg/l);

– oltre il 20 % dei campioni di acque superficiali pre-senta un contenuto di nitrati superiore a 20 mg/l (il limite per gli scarichi è 20 mg/l);

– circa il 50 % dei campioni di acque sotterranee pre-senta valori di nitrati superiori a 20 mg/l;

Origine dei carichi inquinanti e stato di eutrofizzazione delle acque interne della provincia di Latina



Fosforo e Nitrati

Sia nelle acque sotterranee che in quelle superficiali, il contenuto di Fosforo e nitrati risulta essere complessi-vamente molto elevato.

Il confronto tra le concentrazioni di Fosforo e nitrati ri-levate nei corsi d’acqua e quelle riri-levate nelle falde ac-quifere evidenzia, salvo alcuni casi che devono essere approfonditi (Pianura Pontina pedemontana), che i va-lori più elevati si rinvengono nelle medesime aree, a conferma dell’esistenza di significativi scambi tra acque superficiali e sotterranee.

Il contenuto di nitrati rilevato nelle falde superficiali è in genere superiore rispetto a quello rilevato nei corsi d’acqua. Ciò evidenzia:

– la tendenza all’accumulo progressivo delle sostan-ze inquinanti nella falda, dotata di minore capacità di ricambio e autodepurazione rispetto alle acque superficiali;

– la persistenza delle fonti di inquinamento diffuso;

– il fatto che i composti azotati sono presenti nei cor-si d’acqua prevalentemente sotto altre forme quali ammoniaca o altri componenti organici.

Fenomeni analoghi si riscontrano rispetto ai composti del Fosforo. Rispetto alla distribuzione sul territorio il carico di Fosforo e nitrati appare elevato sulla duna quaternaria, nell’area costiera della Piana di Fondi, sui versanti meri-dionali orientali dei Colli Albani (aree di Giulianello, Ci-sterna di Latina e Aprilia) e nell’area di Formia.

Anomala appare l’elevata concentrazione di Fosforo ri-levata nel settore pedemontano della Pianura Pontina, tra le sorgenti dei Grilli e la S.S. Appia. In quest’area, ca-ratterizzata dalla presenza della falda dei calcari in pressione, i valori elevati di Fosforo non sono associati a valori elevati del contenuto di nitrati. Ciò lascerebbe supporre una possibile origine naturale del Fosforo che più mineralizzate presenti nella Pianura Pontina e

nel-l’area di Suio sono, generalmente, sulfuree con compo-sizione bicarbonato-cloruro alcalina.

La conducibilità elettrica delle acque superficiali e sotterranee presenta un elevato grado di correlazione con il contenuto in Cloruri e quindi con la durezza e un basso (se non trascurabile) livello di correlazione con il contenuto in Nitrati, Fosforo, Ossigeno e am-moniaca. E’interessante osservare (Fig. 26) che mal-grado l’elevato mal-grado di correlazione tra cloruri, du-rezza e conducibilità, il rapporto caratteristico (cloruri/conducibilità) delle acque superficiali è infe-riore di circa 1/3 rispetto a quello delle acque sotter-ranee. Ciò può essere dovuto alla presenza e al peso di altri tipi di sali.

In generale valori alti di conducibilità elettrica specifi-ca, durezza e cloruri nel deflusso di base dei corsi d’ac-qua provinciali sono riconducibili, salvo rarissimi casi:

alle caratteristiche originarie delle acque sotterranee (sorgenti, falde acquifere intercettate) che alimenta-no il flusso stesso; a scarichi di acque reflue general-mente provenienti da captazioni di acque del circuito carsico. Rimane comunque da verificare la variabilità a scala locale.

Ossigeno disciolto

L’Ossigeno disciolto è stato misurato solo per le acque superficiali. Il dato complessivo (Fig. 27) indica uno stato ambientale in genere compromesso.

Oltre la metà delle misure effettuate (indipendente-mente dalle portate defluenti) presenta valori di Ossi-geno disciolto molto inferiori a 7 mg/l (limite per le ac-que ciprinicole) e circa 1/5 delle misure valori inferiori a 2 mg/l.

Origine dei carichi inquinanti e stato di eutrofizzazione delle acque interne della provincia di Latina



cloruri (mg/l) acque sott.

cloruri (mg/l) acque sup.

conducibilità (nicroS/cm) acque sup.

acque sott.

Fig. 26 – Correlazione tra conducibilità elettrica specifica e cloruri nelle acque superficiali (dati campagna 2006).

Portata ossigeno disciolto

0 1000 2000 3000 4000 5000 6000 7000 8000 9000

Ossigeno disciolto (mg/l)

Portata (l/s)

Fig. 27 – Rapporto tra portate misurate e Ossigeno nei corsi d’acqua della Provincia di Latina (campagne annuali 2003-2006).

Nitrati Fosforo

Fig. 28 – Nitrati e Fosforo rilevati nei campioni di acque sotterranee.

Conducibilità Nitrati

Conducibilità (micro S/cm)

Fig. 30 – Nitrati e conducibilità elettrica rilevati nelle acque sotterranee.

0 1000 2000 3000 4000 5000 6000 7000 8000 9000

Nitrati (mg/l)

Portata (l/s)

Fig. 31 – Nitrati e portata rilevati nelle acque superficiali.

Nitrati Ammoniaca

Fig. 32 – Rapporto tra nitrati e ammoniaca nelle acque sotterranee (campagna 2006).

Fig. 33 – Rapporto tra contenuto di Ammoniaca e portate nelle acque superficiali (campagna 2006).

Portata foforo

0 1000 2000 3000 4000 5000 6000 7000 8000 9000

Fosforo (mg/l)

Portata (l/s)

Fig. 29 – Portata e contenuto di Fosforo nelle acque superficiali.

In sintesi il sistema adottato permette:

1. di effettuare un rapido aggiornamento dei dati di censimento (praticamente in tempo reale) attra-verso il quotidiano lavoro svolto dai vari uffici del Settore Ecologia e Ambiente

2. di effettuare in qualsiasi momento l’aggiornamento dei dati territoriali derivati dal GIS sia come dati di base (ad es. un aggiornamento della Carta dell’uso del suolo della Provincia) sia come dati derivati dal-l’applicazione di modelli (ad es. dal-l’applicazione di un più sofisticato modello di stima di Azoto lisciviato dai terreni agricoli)

3. una efficace riorganizzazione e sintesi dei dati a scala di sottobacino

4. una riaggregazione, mediante l’uso di operazioni automatizzate, dei dati del punto 3 a scala di baci-no (cioè come apporti alla foce)

5. l’individuazione delle priorità di intervento me-diante il confronto tra i vari settori del territorio, a scala di bacino e sottobacino

6. l’individuazione ed ottimizzazione delle più oppor-tune modalità di intervento per ciascun settore di territorio mediante l’analisi del peso delle varie fon-ti di inquinamento insistenfon-ti su di esso.

Il sistema si articola secondo lo schema riportato nel diagramma di figura 34

La gestione dei dati del Progetto Monitoraggio, finaliz-zata all’analisi dello stato e delle cause dell’inquina-mento dei corpi idrici, risulta essere un problema di non poco conto in grado di vanificare, se non ben approc-ciato, tutti gli sforzi fin qui effettuati.

La natura stessa del monitoraggio prevede inoltre ag-giornamenti continui e una indispensabile flessibilità degli strumenti operativi che devono seguire il progre-dire delle conoscenze ed i nuovi indirizzi e strategie che ne conseguono.

L’utilizzo del GIS per l’analisi territoriale rappresenta sicuramente un potente strumento di analisi ed in-terrogazione degli elementi indagati; questi, infatti, possono essere corredati da una tale mole di dati da rendere difficoltosa la loro gestione mediante le sem-plici tabelle attributi generalmente correlate al tema vettoriale. Infine è necessario tenere conto delle strette e numerose relazioni che intercorrono tra i va-ri fattova-ri analizzati che comportano immediate, o pro-crastinate nel tempo, ripercussioni (relazioni causa-effetto) senza la conoscenza delle quali non è possibile individuare le strategie di intervento più op-portune ed efficaci.

Per tutti i motivi fin qui descritti si è scelto di adottare un sistema misto di analisi dei dati vettoriali ed alfanu-merici attraverso l’integrazione del sistema GIS, in am-biente in ArcView, con una banca dati relazionale, rea-lizzata in MSAccess, collegata alle varie banche dati gestionali presenti presso il settore Ecologia e Ambien-te e basata sull’unità minima di riferimento rappresen-tata dai sottobacini idrologici.

Nella terza sottomaschera (Fig. 38), dedicata ai carichi civili diffusi, è riportata la popolazione residente e flut-tuante spazializzata e qui riaggregata a scala di bacino.

Sono inoltre indicate le aliquote non allacciate ed i

re-lativi carichi calcolati. La quarta sottomaschera (Fig.

39) evidenzia i carichi civili puntuali riportati dalle due fonti principali:

– il catasto degli scarichi del Settore Ecologia e Am-biente (scarichi civili)

– i dati sui depuratori della banca dati dell’ATO4 (de-puratori ATO4 scarichi)

Su quest’ultimi viene riportata la popolazione residente e fluttuante allacciata stimata ed il relativo eventuale de-ficit depurativo (evidenziato automaticamente in rosso).

Le informazioni contenute in questa sottomaschera derivano direttamente dalle tabelle memorizzate nelle Infine viene indicata la significatività del bacino,

ri-spetto al totale dei bacini interessanti la provincia di La-tina, per gli scopi del presente studio.

La prima sottomaschera (Fig. 36) è dedicata ai dati cli-matici. In essa sono riportati i due grafici della distribu-zione mensile di piogge e ruscellamento relative al pe-riodo 1983-95 (vedi capitolo relativo al clima), i relativi valori totali annui ed il rapporto percentuale tra i due.

La seconda sottomaschera presenta i principali

carat-teri fisici del bacino, compresa la distribuzione in clas-si di permeabilità della superficie e l’uso del suolo sud-diviso in base ad una riclassificazione semplificata della carta redatta dall’Ufficio di Piano della Provincia di La-tina in scala 1:10.000.

Origine dei carichi inquinanti e stato di eutrofizzazione delle acque interne della provincia di Latina



Di seguito vengono descritte le varie maschere e sotto-maschere relative all’aggregazione per bacini; tale de-scrizione è del tutto analoga a quella per sottobacini con la sola eccezione dell’aggiunta del campo identifi-cativo del sottobacino.

Nella porzione superiore della maschera sono riportati il nome dell’asta principale del bacino (quando indivi-duata), il codice identificativo univoco [ID_BAC], la sua estensione in km2, la percentuale di superficie del ba-cino compresa nel territorio provinciale. La conoscen-za di quest’ultimo dato è di notevole importanconoscen-za perché tutti i dati, censiti o stimati, che vengono presentati nel seguito sono relativi al solo territorio della provincia di Latina, un valore minore del 100%, evidenziato auto-maticamente in rosso, indica quindi, una stima dei ca-richi parziale.

Cuore del sistema è quindi la Banca dati dei bacini idro-grafici di cui si riporta il pannello d’apertura (Fig. 35).

Il primo pulsante in alto permette l’accesso alle ma-schere descrittive delle caratteristiche territoriali e del-la stima dei carichi aggregati a scadel-la di bacino, mentre il secondo, analogamente al primo, permette l’accesso al-le maschere descrittive alla scala dei singoli sottobacini.

Origine dei carichi inquinanti e stato di eutrofizzazione delle acque interne della provincia di Latina



Fig. 34 – diagramma rappresentativo della struttura di flusso delle informazioni nella banca dati Bacini Idrologici

Fig. 35 – Banca dati dei bacini idrologici. Pannello d’apertura

Fig. 36 – Sottomaschera dati climatici

Fig. 38 – Sottomaschera carichi civili diffusi

Fig. 39 – Sottomaschera carichi civili puntuali

Fig. 37 – Sottomaschera caratteri fisici del bacino

proposto al pubblico per diversi ordini di ragioni. In pri-mo luogo si vuole fissare un traguardo raggiunto forma-lizzandone i risultati così da rendere chiari gli obiettivi che devono ancora essere conseguiti, le carenze cono-scitive e l’approccio necessario per avviare le attività ne-cessarie al risanamento delle acque. Dalla lettura dell’a-tlante si intuisce come problematiche che, viste al di fuori di un approccio sistematico, possono apparire ec-cessivamente complesse per essere affrontate e che quindi vengono percepite come ineluttabili, possono, in realtà, essere affrontate e risolte all’interno di un pro-cesso graduale di caratterizzazione e pianificazione.

In secondo luogo, anche se il tema è intimamente con-nesso con il precedente, la pubblicazione di un atlante sistematico dei bacini idrografici del territorio provin-ciale mira, attraverso la formazione di un maggiore li-vello di consapevoli nei cittadini circa le caratteristiche e le vulnerabilità del territorio in cui vivono, a promuo-vere un maggiore rispetto per l’ambiente e una colla-borazione sempre più stretta tra i cittadini e gli Enti preposti alla tutela dell’ambiente.

toraggio delle portate e dei parametri fisico-chimici. In questi termini costituirà il nucleo centrale dell’attività di monitoraggio, consentendo di ricavare, in tempo reale:

– i carichi inquinanti potenzialmente rilasciati nei ba-cini stimati sulla base dei dati di uso del territorio e delle autorizzazioni concesse (modello di stima);

– lo stato reale delle acque sulla base delle analisi chi-miche e delle misure idrometriche della rete di mo-nitoraggio provinciale.

Le schede dei bacini che seguono rappresentano la sin-tesi dei risultati delle campagne preliminari di caratte-rizzazione del territorio per la strutturazione della rete di monitoraggio.

Le valutazioni e le considerazioni espresse sono basate su dati aggiornati al 2006, in gran parte ancora rappre-sentativi delle condizioni attuali, e in parte soggetti ad aggiornamento.

L’atlante dei bacini idrografici, pur tenendo conto della dinamicità dei fattori che determinano lo stato qualita-tivo delle acque superficiali, è stato realizzato e viene

nelle schede censimento, in carichi annuali e stagiona-li (periodo maggio-ottobre).

Per i volumi rilasciati da depuratori e scarichi puntua-li, quando disponibipuntua-li, viene calcolato il carico relativo in base ai parametri definiti.

Per i depuratori viene indicato anche il deficit com-plessivo di depurazione. Sono inoltre visualizzati di nuovo i dati relativi al carico prodotto dalla popolazio-ne non allacciata e dalle pratiche agricole.

In basso a sinistra è riportato il numero di scarichi in-dividuati dal censimento scarichi provinciale. A de-stra è visualizzata in forma di grafico a torta la distri-buzione percentuale della provenienza del carico di Fosforo totale, tale grafico permette il riconoscimen-to immediariconoscimen-to del peso che le diverse fonti possibili hanno nel determinare il carico inquinante comples-sivo del bacino.

La banca dati dovrà essere progressivamente ampliata ed integrata in un geodatabase contenente anche le informazioni cartografiche e quelle derivanti dal moni-banche dati originali presenti nel DB Bacini come

ta-belle collegate. Questa accortezza permette l’aggior-namento automatico della banca dati, e dei relativi campi calcolati, ogni qual volta vengono apportate mo-difiche o aggiornamenti alle altre banche dati dagli uf-fici gestori.

La quinta sottomaschera riguarda la valutazione dei ca-richi agricoli e zootecnici.

La sesta sottomaschera riguarda i carichi puntuali di ti-po industriale.

Anche questa sottomaschera “pesca” dal Catasto Sca-richi del Settore Ecologia e Ambiente con le medesime modalità della sottomaschera relativa ai carichi civili puntuali.

L’ultima sottomaschera (Fig. 40) riassume tutti dati vi-sualizzati nelle precedenti in chiave di carichi inqui-nanti prodotti dalle diverse attività (fonti) presenti sul bacino.

La suddivisione degli scarichi puntuali è qui suddivisa e riassunta, in base al periodo di emissione dichiarato

La suddivisione degli scarichi puntuali è qui suddivisa e riassunta, in base al periodo di emissione dichiarato

Documenti correlati