Gli Utenti direttamente connessi alla rete di distribuzione BT sono soggetti esercenti:
impianti di utilizzazione dell’energia (cui corrispondono, dal punto di vista della misura, punti di prelievo);
impianti di produzione (cui corrispondono, dal punto di vista della misura, punti di immissione) (9);
impianti di produzione e utilizzazione (assimilati, dal punto di vista della misura, a punti di prelievo);
reti di distribuzione (nell’ambito dello stabilimento e del mantenimento delle connessioni tra reti di distribuzione).
4.1 Impianti di utilizzazione dell’energia
Ai fini della presente Norma, gli impianti di utilizzazione dell’energia possono essere caratterizzati, oltre che per la potenza disponibile, secondo i seguenti criteri:
Potenza dei carichi;
sensibilità dei carichi alla qualità dell’alimentazione;
disturbi immessi in rete;
interrompibilità.
Tali criteri, non esaustivi, hanno lo scopo di caratterizzare, in maniera semplificata, gli impianti di utilizzazione rispetto alle loro esigenze minime e ai fattori che le influenzano.
4.1.1 Sensibilità dei carichi alla qualità dell’alimentazione
Gli impianti utilizzatori possono essere caratterizzati in funzione della sensibilità alla continuità del servizio e alle diverse caratteristiche della tensione nelle due seguenti categorie:
carichi non sensibili;
carichi sensibili.
I carichi possono essere sensibili alla continuità dell’alimentazione (interruzioni dell’alimentazione) e alle diverse caratteristiche della tensione, quali:
buchi di tensione;
variazioni di tensione;
sovratensioni;
armoniche;
dissimmetria della tensione trifase (10).
Un elenco non esaustivo di carichi sensibili è riportato in Tabella 1.
(9) Rientrano in questa fattispecie gli impianti di produzione in cui parte della potenza prodotta sia destinata al soddisfacimento di qualsiasi carico sotteso che abbia esclusivamente funzione ausiliaria rispetto al processo di produzione dell’energia elettrica.
(10) Per un elenco sistematico ed esaustivo dei parametri di qualità della tensione, si veda la Norma CEI EN 50160.
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Tabella 1 – Carichi sensibili
FENOMENO CONSIDERATO Carico SENSIBILE CONSEGUENZE
(a)
Buchi di tensione:
V 30 % UN
t 60 ÷ 100 ms
Apparati elettronici digitali di controllo di processo o macchinari
calcolatori in genere
In aggiunta a quanto sopra, dispositivi elettromeccanici (relè
ausiliari, teleruttori)
Arresto quasi globale di tutte le utenze Gli stessi apparecchi di (a) e (b)
In caso di riduzione, rallentamento o arresto di
motori elettrici: le stesse conseguenze di (a) e (b) Sovratensioni impulsive Componenti elettronici sia di
controllo che di potenza.
Perforazione isolamenti
Motori, cavi e macchinario elettrico in genere
Danneggiamento ai circuiti elettronici Transitori di commutazione (ponti
convertitori, tecniche chopper)
Linee trasmissione dati e segnali a basso livello di potenza.
Apparecchi elettronici di controllo
Malfunzionamento dei sistemi di controllo e di elaborazione
dati.
Armoniche
Condensatori Sovra riscaldamento e
danneggiamento condensatori Relè di protezione Interventi intempestivi relè di
protezione Collegamenti a basso livello di
potenza
Malfunzionamento sistemi di controllo e trasmissione dati Motori e macchine rotanti Incremento delle perdite di
motori, trasformatori e cavi e conseguente. Sovra
riscaldamento Trasformatori
Cavi elettrici
Dissimmetrie e squilibri Motori elettrici e macchine rotanti in genere
Sovra riscaldamento
4.1.2 Tipologie di carichi
Tutti i carichi presenti sull’impianto dell’Utente devono rispettare le norme CEI che regolamentano i disturbi condotti e indotti nella rete cui essi sono collegati, al fine di non introdurre degrado alla qualità del servizio della rete.
Gli impianti di utilizzazione possono essere caratterizzati in funzione dei disturbi immessi in rete nelle seguenti categorie:
carichi non disturbanti;
carichi distorcenti (carichi non lineari tra cui azionamenti a velocità variabile, lampade, convertitori statici, elettrodomestici, forni ad arco, saldatrici, trasformatori, motori, ecc.);
carichi fluttuanti (saldatrici, motori di potenza elevata avviati direttamente in modo ripetuto nel tempo, inserzione di trasformatori, ecc.).
Un elenco non esaustivo di apparecchi disturbanti è riportato in Tabella 2.
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Tabella 2 – Carichi disturbanti
Carichi DISTURBI GENERATI
SQ = dissimmetrie e squilibri FT = fluttuazioni di tensione (flicker) VT = variazioni di tensione
AR = armoniche FS = frequenze spurie RE = radioemissione (1) se monofase
(2) all’inserzione, quando la potenza non è piccola rispetto a quella di cortocircuito della rete (3) se sono a controllo elettronico a parzializzazione d’onda
I disturbi massimi che possono essere immessi nella rete sono indicati dal DSO tenendo conto dei margini disponibili nella zona di rete interessata e riguardano:
variazioni di tensione (lente e rapide);
fluttuazioni di tensione (flicker);
armoniche;
squilibrio delle fasi.
Per la definizione di queste grandezze, il riferimento normativo è la Norma CEI EN 50160.
26 4.2 Impianti di utilizzazione particolari
Sono considerati impianti di utilizzazione particolari i seguenti:
impianti destinati all’illuminazione pubblica insistenti in tutto o in parte su suolo pubblico;
impianti destinati alle telecomunicazioni (TLC);
impianti destinati alle stazioni di carica dei veicoli elettrici insistenti in tutto o in parte su suolo pubblico;
impianti destinati a forniture temporanee (p.e., cantieri, circhi, ecc) destinati a rimanere in servizio per un tempo limitato;
connessioni permanenti particolari definite dall’ARERA nel TIC.
Queste particolarità li differenziano dal caso più comune di impianti di utilizzazione dell’energia elettrica, ad essi si applicano le prescrizioni dal 7.4.12 al 7.4.16.
4.3 Impianti di produzione
Ai fini della presente Norma, gli impianti di produzione di energia sono classificati soltanto in relazione alla potenza e ai disturbi immessi in rete.
4.3.1 Potenza
La potenza efficiente degli impianti di produzione influisce sulla scelta del livello di tensione della connessione alle reti di distribuzione (11).
4.3.2 Impianti di produzione disturbanti
Gli impianti di produzione possono essere catalogati in funzione dei disturbi immessi in rete nelle seguenti categorie:
impianti non disturbanti;
impianti connessi tramite dispositivi distorcenti (per esempio impianti connessi tramite convertitori statici);
impianti a produzione fluttuante (per esempio impianti eolici).
Un elenco non esaustivo degli impianti di produzione disturbanti è riportato in Tabella 3.
(11) Nel seguito del documento sono trattate le connessioni di sola bassa tensione
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Tabella 3 – Impianti di produzione disturbanti
IMPIANTI DI PRODUZIONE DISTURBI GENERATI
SQ FT VT AR FS RE
FT = fluttuazioni di tensione (flicker) VT = variazioni di tensione
AR = armoniche FS = frequenze spurie RE = radioemissione
4.4 Reti di distribuzione
Gli Utenti, nell’ambito della realizzazione e del mantenimento della connessione tra reti di distribuzione, sono i soggetti titolari di:
porzioni di reti di distribuzione BT connesse a cabine secondarie di altri Distributori;
porzioni di reti di distribuzione BT connesse a reti di distribuzione BT di altri Distributori.