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Capitolo 3. Verifiche empiriche: il comportamento di acquisto dei radicchi veneti

3.4 Caratteristiche socio-demografiche del campione analizzato

A partire dalle informazioni di carattere socio-demografico ottenute dalla somministrazione del questionario ai 286 individui coinvolti nell’indagine, è stato possibile tracciare il profilo del campione risultante, riassunto nei suoi punti più rilevanti nella tabella (Tabella 3.1) seguente.

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Tab. 3.1: Caratteristiche del campione analizzato

Variabile Livello/Modalità Frequenza assoluta Frequenza relativa (%) Sesso Maschi 138 48% Femmine 148 52% Età 18-30 anni 44 16% 31-45 anni 84 29% 46-65 anni 92 32% Oltre 65 anni 66 23% Residenza * Area urbana 68 24% Area rurale 218 76% Livello di istruzione Basso 87 30% Medio 133 47% Alto 66 23% Condizione professionale Occupato 159 56% Disoccupato 11 4% Pensionato 82 29% Casalinga 24 8% Studente 9 3%

Componenti della famiglia

Numero bambini 0-13 anni 0 227 80%

1 39 14%

2 17 6%

Numero adolescenti 14-18 anni 0 240 84%

1 33 11%

2 13 5%

Numero anziani over 65 0 208 73%

1 30 10%

2 48 17%

Reddito medio annuo per famiglia

Minore di 10.000€ 25 11%

Tra 10.000€ e 30.000€ 130 59%

Tra 30.000€ e 50.000€ 46 21%

Superiore di 50.000€ 21 9%

1Nessun titolo di studio, licenza elementare o licenza media; 2Licenza superiore; 3Laurea o più; * Classificazione

urbano-rurale in base al programma di sviluppo rurale per il Veneto 2007-2013 (elaborazioni su banca dati Sistar).

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Soffermandosi ad indagare, per un istante, ciascuna delle variabili socio- demografiche utilizzate, proviamo a scomporre il campione di consumatori coinvolto nell’indagine.

Per quanto riguarda la prima variabile analizzata, il genere, appare subito evidente una situazione di sostanziale equità tra il numero di maschi e di femmine, rispettivamente pari al 48% e al 52% degli individui intervistati, del campione (Figura 3.1). Come già anticipato in precedenza, questa ripartizione non ha carattere aleatorio ma, anzi, è stata appositamente adottata per rispecchiare la reale distribuzione degli individui, rispetto al genere, nel comune di Padova e provincia (Istat, 2011). Non va dimenticato che ciascuno dei 286 individui intervistati è stato intercettato in quanto componente della famiglia incaricato all’acquisto dei generi alimentari per l’intero nucleo familiare e che, allo stesso tempo, si è voluto estrapolare un campione che fosse il più affidabile possibile in maniera tale da poter poi espandere i risultati campionari all’intera popolazione di riferimento la quale, relativamente alla distribuzione del genere, registra appunto una situazione di sostanziale equilibrio.

Fig. 3.1: Ripartizione del campione per genere

Fonte: Rielaborazione dei dati raccolti con il questionario (D’Antuono, 2013)

Come è avvenuto per la prima, anche in relazione alla seconda variabile considerata, l’età, si è voluto fare riferimento alla reale composizione della popolazione residente nel comune di Padova e provincia. L’età media registrata, per quanto riguarda il campione, è di 50,3 anni, molto vicina al valore più frequentemente riscontrato (moda) di 45 anni. La distribuzione dei 286 individui coinvolti nell’indagine, tra le fasce d’età individuate,

52%

48% Femmine

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porta ai seguenti valori: la fascia d’età 46-65 anni è quella che, tra le quattro, registra il più alto numero di individui al suo interno, pari al 32% della numerosità campionaria complessiva, in linea con quanto emerso dal calcolo dell’età media del campione che, per l’appunto, rientra all’interno di tale intervallo; seguono, per numerosità, gli individui di età compresa tra i 31 e i 45 anni, pari al 29% dell’intero campione; in netta minoranza, infine, gli intervistati over 65 e i giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni che rappresentano, rispettivamente, il 23% ed il 16% degli individui del campione. Una rappresentazione grafica della suddetta ripartizione è osservabile in Figura 3.2.

Fig. 3.2: Ripartizione del campione per età

Fonte: Rielaborazione dei dati raccolti con il questionario (D’Antuono, 2013)

Relativamente alla variabile “area di residenza”, è stato possibile suddividere i consumatori coinvolti nell’indagine chiedendo loro dove avessero abituale dimora, se in un’area urbana (comune di Padova) o in un’area rurale (provincia di Padova), riferendosi per le relative valutazioni ai dati Sistar (2005). Complice il fatto che la maggior parte dei questionari sono stati somministrati in aree periferiche, ben il 76% dei 286 individui intervistati è residente in provincia, contro un ridotto 24% di chi vive in centro città (Figura 3.3).

16% 29% 32% 23% 18-30 anni 31-45 anni 46-65 anni Over 65 anni

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Fig. 3.3: Ripartizione del campione per area di residenza

Fonte: Rielaborazione dei dati raccolti con il questionario (D’Antuono, 2013)

Analizzando, invece, il grado di istruzione dei soggetti appartenenti al campione si può notare come, ad un primo sguardo, il livello medio registrato sia tendenzialmente medio-alto. Infatti, oltre la metà degli intervistati, più precisamente il 69,6% di essi, dichiara di possedere almeno una licenza media superiore. Nel dettaglio, 87 consumatori dei 286 coinvolti (pari al 30,4%) afferma di possedere un basso livello di istruzione, comprendendo in questo segmento tutti coloro i quali possiedono, al più, una licenza media inferiore; il segmento più consistente, con 133 consumatori coinvolti (pari al 46,5% dell’intero campione), è quello relativo a quei soggetti che abbiano conseguito una licenza media superiore; infine, solo 66 intervistati (23,1%) hanno proseguito i propri studi fino al raggiungimento di una laurea breve o più (Figura 3.4).

Fig. 3.4: Ripartizione del campione per livello di istruzione

Fonte: Rielaborazione dei dati raccolti con il questionario (D’Antuono, 2013) 24% 76% Area urbana Area rurale 23% 30% 47% Alto Medio Basso

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Questione altrettanto importante è quella riguardante la condizione professionale dei soggetti intervistati, in relazione alla quale può cambiare la propensione di un consumatore all’acquisto di un determinato prodotto, soprattutto guardando alla qualità e al prezzo dello stesso. La certezza di un’occupazione e, dunque, di un’entrata finanziaria concreta, può ricoprire un ruolo chiave nelle vicende riguardanti i consumi alimentari, tanto più quando ci si trova ad operare con prodotti di qualità come i radicchi veneti. Per il campione preso in esame si nota come oltre la metà delle unità statistiche che lo costituiscono (55,6%) abbia un’occupazione; questo dato assume valenza maggiore considerando poi la percentuale dei disoccupati (11 su 286) di poco inferiore ai quattro punti percentuali (3,8%). Una quota considerevole del campione dichiara, invece, di aver raggiunto la pensione (28,7%), mentre quote decisamente inferiori sono rappresentative di casalinghe (8,4%) e studenti (3,1%).

Fig. 3.5: Ripartizione del campione per condizione professionale

Fonte: Rielaborazione dei dati raccolti con il questionario (D’Antuono, 2013)

Proseguendo con l’analisi, si è voluto indagare circa la composizione del nucleo familiare dichiarata dai consumatori intervistati e, più precisamente, riguardo due aspetti della stessa: il numero medio e la tipologia dei componenti della famiglia.

Relativamente al primo aspetto, è emerso che le famiglie dei soggetti coinvolti nell’analisi sono composte da un numero medio di individui pari a 2,7. Una maggioranza qualificata dei rispondenti (39,9%) ha dichiarato che il proprio nucleo familiare è composto da due sole persone, seguita a ruota da due segmenti altrettanto consistenti di intervistati che affermano di appartenere ad un nucleo familiare composto

56% 4% 29% 8% 3% Occupato Disoccupato Pensionato Casalinga Studente

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rispettivamente da tre (26,2%) e quattro (20,6%) unità; in netta minoranza, invece, quei consumatori che vivono da soli (8,7%) o il cui nucleo familiare è comprensivo di un numero di soggetti superiore a quattro (4,5%).

Fig. 3.6: Ripartizione del campione in base al numero di componenti per famiglia

Fonte: Rielaborazione dei dati raccolti con il questionario (D’Antuono, 2013)

Per quanto riguarda il secondo aspetto, invece, ovvero la tipologia dei componenti del nucleo familiare, sono solamente 58 dei 286 intervistati, pari al 20%, ad affermare di vivere con dei bambini di età compresa tra 0 e 13 anni; coloro i quali vivono con almeno un ragazzo di età compresa tra 13 e 18 anni sono invece 46, pari al 16% dell’intera numerosità campionaria, mentre leggermente più consistente (27%) risulta essere il segmento dei consumatori che dichiarano la presenza di almeno un anziano con più di 65 anni di età all’interno del proprio nucleo familiare.

Un’ultima caratteristica socio-demografica rilevata è stata, infine, il reddito familiare complessivo. Per tale variabile, diversamente da quanto accaduto per le precedenti, la collaborazione degli intervistati non è stata massima, considerando che oltre 1/5 (22,4%) degli stessi ha optato per non rispondere, con conseguente riduzione dell’attendibilità del risultati finali. Se, tuttavia, ci si limita a considerare solamente le risposte pervenute ai fini del calcolo delle frequenze relative, risulta interessante notare come la maggioranza assoluta (59%) dei rispondenti abbia dichiarato di poter contare su un reddito familiare annuo compreso tra i 10.000€ e i 30.000€, una minoranza consistente nell’11% dei rispondenti viva al limite della soglia di povertà con un reddito familiare annuo inferiore ai 10.000€, mentre il 30% delle famiglie dei rispondenti (21% delle

9% 40% 26% 21% 4% 1 unità 2 unità 3 unità 4 unità 5 o più unità

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quali possono contare su un reddito familiare annuo compreso tra i 30.000€ e i 50.000€ ed il restante 9% su un reddito familiare annuo superiore ai 50.000€) possano essere qualificate come benestanti (Figura 3.7).

Fig. 3.7: Ripartizione del campione in base al reddito

Fonte: Rielaborazione dei dati raccolti con il questionario (D’Antuono, 2013)

3.5 Analisi del comportamento del consumatore attraverso la Choice-Based