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Esploriamo adesso alcune caratteristiche desiderabili per un VIM, che, come vedremo in seguito, saranno presenti anche nel vCenter Server, il VIM che abbiamo utilizzato per il setup del nostro datacenter di laboratorio.

2.3.1 Supporto di virtualizzazione

La caratteristica di multi-tenancy di un cloud richiede che più utilizatori con disparati requisiti siano serviti da una singola infrastruttura hardware. Le risorse virtualizzate possono essere allocate e riallocate con una certa flessibilità. Pertanto la virtualizzazione hardware è la tecnologia ideale per creare una infrastruttura virtuale e creare delle partizioni del datacenter tra più tenuatari.

Questo implicitamente significa che la virtualizzazione hardware, non è un prerequisito essenziale per lo sviluppo di una nuvola, ma è senz’altro altamente consigliabile.

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Infrastructure as a Service

33 2.3.2 Self Service, On-Demand Resource Provisioning

Accesso Self-Service alle risorse di un cloud è apparso senz’altro come uno degli aspetti più interessanti per l’utente. Questa feature consente di ottenere servizi direttamente dal cloud, eliminando superflue perdite di tempo o interazioni con amministratori di sistemi.

Pertanto, esporre un’interfaccia self-service, attraverso cui l’utente possa facilmente interagire con il sistema, è una cosa altamente desiderabile per un VIM.

2.3.3 Supporto di più hypervisor

Differenti modelli di virtualizzazione offrono differenti benefici e limitazioni. Così, alcuni VIM fornisco un livello di management uniforme, senza riguardi di quale tecnologia di virtualizzazione, alias l’hypervisor, venga utilizzato. Questa caratteristica è più visibile in VI manager open source, che spesso consentono l’aggiunta di driver per la gestione di hypervisor differenti.

2.3.4 Virtualizzazione dello Storage

Virtualizzare uno storage significa astrarre uno storage logico a partire da uno storage fisico. Riuscire a consolidare tutto lo storage disponibile consente di creare dischi virtuali indipendenti dal dispositvo fisico e dalla sua locazione. Comunemente i dispositivi di storage in un data center sono organizzati in Storage Area Network (SAN) fruibile dai server mediante protocolli come Fiber Channel, iSCSI e NFS; uno storage controller fornisce il livello di astrazione tra lo storage fisico e virtuale.

Tra i VIM, solo una ristretta area di prodotti commerciale, come VMWare e Citrix, supportano la virtualizzazione dello storage.

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2.3.5 Interfacce verso le Cloud Pubbliche

I ricercatori hanno capito che mettere a disposizione delle interfacce per avere in prestito delle risorse da cloud pubbliche ed estendere così l’infrastruttura privata può essere vantaggioso. In quest’ottica le organizzazioni possono fare buon uso delle risorse a disposizione e, nel caso di picchi di domanda, il carico di lavoro extra può essere svolto su risorse affittate.

Un VI manager può essere utilizzato per dar vita a un cloud ibrido se offre un interfaccia per la gestione del ciclo di vita della risorse virtuali fornitegli da un cloud pubblico.

2.3.6 Virtual Networking

Le reti virtuali (VLAN) consentono di isolare il traffico scambiato da certe macchine virtuali che condividono uno switch di rete (reale o virtuale) con altre macchine virtuale.

In questo modo è possibile separare i domini di broadcast. Nel caso di switch virtuali questo determina un alleggerimento sul processing dell’host che gestisce i pacchetti della macchina virtuale in questione, poiché non deve replicarli per tutte le VM. Invece, per gli switch reali la presenza di pacchetti taggati con una certa VLAN consente di inoltrare i pacchetti solo sulle porte che appartengono a quella VLAN.

Il supporto per creare e configurare delle reti virtuali è presente nella maggior parte dei VIM. Inoltre, i toolkit che offrono delle interfacce verso i cloud pubblici spesso supportano anche sicure Virtual Private Network (VPN) per collegare VMs locali e remote.

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Infrastructure as a Service

35 2.3.7 Allocazione dinamica delle risorse

La crescente attenzione verso i consumi energetici all’interno del data center ha incoraggiato la pratica di consolidare VM, complementari nelle esegenze, in un piccolo numero di server, mantenendo gli altri in stand-by. Tuttavia, improvvise variazione nel carico di lavoro richiedono di spostare in tempi brevi le VM su server scarichi in modo da poter garantire gli impegni stabiliti con i SLA.

È pertanto necessario che un buon VIM includa delle feature per l’allocazione dinamica delle risorse e che monitori sempre l’utilizzazione delle risorse da parte delle VM, sottraendo o allocando risorse al momento giusto.

2.3.8 Alta Affidabilità e Data Recovery

La feature di High Availability (HA) consente di minimizzare il downtime delle applicazioni e prevenire perdite nel business. Solo pochi VIM realizzano ciò fornendo un meccanismo di failover, che riconosce i guasti sia degli host fisici che dei server virtuali e fa ripartire le VMs su degli host funzionanti.

Per applicazioni particolari, potrebbe non essere sufficiente un meccanismo di failover che comporti il restart della VM su un altro server fisico. In questi casi la soluzione può essere quella di far girare su un altro server la stessa VM in sincrono, mantenendo pronta a rimpiazzare la VM primaria in caso di guasto.

Il back up dei dati in ambienti cloud deve tener conto della grande moli di dati da gestire. Frequenti backup di un grosso numero di VM, ciascuna eventualmente con più virtual disk, dovrebbe essere fatto in modo da inficiare il meno possibile le performance del sistema. In questo senso,

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diversi VIM offrono un meccanismo di protezione dati che realizza un backup incrementale delle immagini delle VM. Il compito di effettuare questi backup è spesso demandato a server proxy, il che consente di ridurre l’overhead di rete e di processing.

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