La qualità delle acque in corrispondenza di una determinata sezione dipende dalla qualità globale dell'ecosistema costituito dal territorio del bacino imbrifero sotteso alla sezione stessa.
Pertanto è funzione non soltanto delle caratteristiche geomorfologiche, idroclimatiche, pedologiche e vegetazionali, ma anche della presenza e delle attività antropiche; infatti tutte le attività umane che insistono nel bacino imbrifero producono prodotti di rifiuto che influiscono sulla qualità delle acque correnti superficiali, alcuni dei quali (i nutrienti) entrando nei cicli biogeochimici dell'ecosistema fluviale.
I nutrienti (tra gli altri, in modo particolare, i sali di azoto e di fosforo) e le particelle di sostanze organiche (direttamente utilizzate come cibo da alcuni organismi o comunque destinate a trasformarsi in nutrienti per via di processi biologici o puramente ossidativi) contribuiscono allo sviluppo di forme vegetali che favoriscono la produttività biologica. Ciò è più evidente per le zone umide ad acque stagnanti, ma è valido anche per quelle ad acque correnti, anche se il rapporto
"concentrazione dei nutrienti/produttività" è meno diretto, reso più complesso dall'estrema variabilità del regime idrologico e dal fatto che tali sostanze non entrano a far parte integrante del corpo idrico (come invece si verifica nei laghi), ma vengono convogliate velocemente a valle (FORNERIS et al., 1990b e 1996). Le precedenti considerazioni derivano da concetti ampiamente noti, così com’è altrettanto noto il fatto che una eccessiva ricchezza di nutrienti (con un temporaneo ed apparentemente auspicabile aumento anche della produttività ittica; GRIMALDI, 1967; BORRONI E GRIMALDI, 1978), può determinare conseguenti processi di eutrofizzazione con effetti negativi sulla qualità delle acque.
Un sistema di valutazione approssimativo (comodo e rapido) per stimare i carichi di nutrienti degli areali contribuenti una determinata zona umida (un lago o un corso d'acqua in corrispondenza di una data sezione) è quello di considerare un solo elemento, il fosforo, come indicatore dell'insieme di tutti i nutrienti, in virtù del fatto che esso è quasi sempre l'elemento limitante, non solo negli ambienti acquatici (DIXON,1968;CHIAUDANI,VIGHI, 1974 ÷ 1978; IRSA, 1977 ÷ 1980). Negli studi sull'eutrofizzazione viene normalmente considerato il “fosforo totale”, cioè la somma di quello legato in composti chimici inorganici (sali più o meno solubili, come gli ortofosfati) con quello legato in composti organici (perché potenzialmente disponibile con la decomposizione delle sostanze organiche). In questo lavoro, per la stima del carico naturale ed antropico sul bacino, è stato utilizzato il metodo della valutazione del carico di fosforo totale (C.R.E.S.T., 1988 ÷ 1997;
REGIONE EMILIA ROMAGNA,1994;BUFFO,CAVALLERO, 1998a-b). I dati relativi al carico di fosforo totale sono utili per una valutazione complessiva grazie all'integrazione con i dati emersi dalle diverse campagne di rilevamento sulla qualità biologica e chimica delle acque e sull’ittiofauna.
7.1 - Valutazione del carico di fosforo Il carico totale di fosforo è la somma di diversi contributi ed in particolare:
Cn (carico naturale). È la cessione di fosforo totale dovuto ai suoli naturali; se il bacino non fosse antropizzato, questo dato risulterebbe l’unico di cui tenere conto. Diversi Autori hanno stabilito, come riferimento, valori medi di rilascio per suoli naturali in diverse parti del mondo (PROVINI et al., 1978). CALDERONI (1976)e CALDERONI et al. (1978) hanno definito in 0,07 ÷ 0,11 kg/ha/anno il rilascio dei suoli naturali nelle zone montane italiane. In uno studio sull'eutrofizzazione dei bacini lacustri italiani CHIAUDANI eVIGHI (1982) hanno stabilito un valore di cessione medio pari a 0,1 kg/ha/anno per i suoli naturali italiani, indipendentemente dal tipo e grado di copertura; tale valore è stato ritenuto rappresentativo anche della situazione del bacino imbrifero del Lago di Candia in uno studio sull'eutrofizzazione dello stesso (DURIO et al., 1983). Pertanto anche per i suoli naturali compresi entro il bacino imbrifero del Ceronda si è ritenuto considerare una cessione di fosforo totale pari a 0,1 kg/ha/anno.
Equini 8,7 kg/anno coltivati; la parte restante viene persa dal terreno per lo scorrimento delle acque (fenomeno facilitato dal sistema di irrigazione a spargimento, diffuso nel bacino in oggetto) e per infiltrazione. Per l’Italia è stato valutato dall’I.R.S.A (1980) un rilascio teorico medio nazionale pari a circa 0,2 ÷ 1 kg/ha/anno. Sulla base di ricerche successive lo stesso IRSA, in considerazione delle notevoli diversità tra le situazioni che si presentano in Italia e quindi delle difficoltà nelle stime dei carichi, ha ritenuto ragionevole proporre una cessione dai suoli coltivati pari a 0,6 kg/ha/anno, valore che è stato applicato anche per il bacino del Ceronda.
Cv (carico civile). Rappresenta l’insieme degli scarichi civili dovuti alla presenza di persone che vivono e producono rifiuti (scarichi domestici) sul territorio; ai residenti si aggiungono le presenze turistiche. Il contributo procapite di fosforo totale attribuibile alla popolazione residente (OGLESBY et al., 1973; IRSA, 1977; VOLLENWEIDER, 1977, 1979) veniva considerato, fino alla fine degli anni '70, pari a 1,28 kg/anno così ripartito: 0,58 metabolico più 0,70 da detersivi; quest'ultimo valore è successivamente diminuito per le leggi in materia che limitano l'uso di polifosfati nei detersivi (MARCHETTI, 1987). Oggi il carico procapite di fosforo totale viene valutato 0,8 kg/anno, di cui il 50 % raggiunge le acque superficiali (CHIAUDANI,VIGHI,1982;MARCHETTI,1987).
Ci (carico industriale). Buona parte dei prodotti di rifiuto delle attività industriali sono riconducibili ad una equivalente quantità di fosforo totale che può essere valutato pari a 0,5 kg/anno di fosforo totale per ciascuno degli addetti nell'industria (MARCHETTI, 1987), del quale metà raggiunge le acque superficiali.
Cz (carico zootecnico). Rappresenta l'insieme delle attività zootecniche in funzione della qualità e quantità degli animali. Esso viene stimato tenendo conto delle quantità di fosforo totale mediamente contenuto nelle deiezioni degli animali, considerati secondo il loro peso medio (tab. 50; MARCHETTI, 1987), di cui il 95
% circa viene utilizzato come concime (e quindi rientra nel dato relativo alla loro cessione di fosforo totale), mentre il restante 5 % giunge direttamente nelle acque superficiali (MARCHETTI, 1987).
La stima del carico antropico richiede un’analisi territoriale socio - economica che porti, come risultato, a fornire, su scala di bacino, i dati relativi alle variabili sopra descritte. Il metodo della stima del carico di fosforo totale tiene conto dell'insieme delle caratteristiche naturali ed antropiche del territorio, delle principali attività umane e delle popolazioni residente e fluttuante con il turismo.
L'analisi dei carichi, analogamente a quanto effettuato per i due precedenti capitoli (uso del suolo e copertura vegetale) è stata condotta mediante l’elaborazione di dati disponibili su base comunale, facendo riferimento al S.I.T.A.
7.2 - Carico su base comunale
Per quanto riguarda la popolazione residente vengono riportati i dati dei censimenti dal 1861 al 1991. Manca il dato del censimento del 1941, sostituito dal dato anagrafico del 1936. Per avere un'idea dell'andamento demografico successivo al 1981 sono riportati anche i dati relativi alle anagrafi del 1985, 1988, 1990, 1991 e 1992. La tab. 51 riporta anche i dati delle anagrafi del 1997.
La tab. 52 riporta i valori dell’andamento demografico relativo ai dati cumulati dei comuni di tutto il bacino del Ceronda; le figg. 19 e 20 illustrano l’andamento demografico dei bacini sottesi alle sezioni S1 ÷ S3 e del comune di Venaria Reale cioè quello caratterizzato dal maggior incremento di popolazione nella seconda metà di questo secolo, nell’ambito dell’espansione dell’area metropolitana torinese e quasi interamente compreso nel bacino del Ceronda. Ciò spiega l’andamento costante della porzione montana del bacino contro il forte incremento delle porzioni di pianura.
Tab. 51 - Popolazione residente.
Tab. 52 - Andamento demografico dei bacini sottesi alle sezioni
S1 ÷ S5. Comune abitazioni
Le presenze turistiche (abitazioni, stanze, letti) sono indicate, per ogni comune, come dati relativi al numero di abitazioni e di stanze per vacanza, di esercizi e di letti sia alberghieri, sia extralberghieri. Questi dati sono utili per una valutazione di massima del carico dovuto al turismo e
che va aggiunto (anzi ne fa parte) a quello civile. (tabb. 53 e 54).
Tab. 54 - Numero aziende turistiche relative a esercizi alberghieri (A), camere (B), letti (C) e bagni (D) in esercizi alberghieri, esercizi alberghieri (E), camere (F), letti (G) e bagni (H) in esercizi extra-alberghierircizi, totale degli esercizi (I), totale delle camere (L), dei letti (M) e dei bagni (N). Dati relativi al 1991.
Comune A B C D E F G H I L M N
Alpignano 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Cafasse 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Caselette 0 0 0 0 1 130 440 11 1 130 440 11
Druento 1 10 17 9 0 0 0 0 1 10 17 9
Fiano 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Givoletto 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
La Cassa 0 0 0 0 1 80 240 15 1 80 240 15
Pianezza 1 13 23 9 1 48 55 41 2 61 78 50
San Gillio 1 8 10 8 0 0 0 0 1 8 10 8
Val Torre 0 0 0 0 1 3 6 3 1 3 6 3
Vallo 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Varisella 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Venaria 2 52 93 52 1 5 F11 2 3 57 104 54
Fig. 19 - Andamenti de-mografici dei bacini sot-tesi alle sezioni S1, S2 ed S3.
Fig. 20 - Andamento de-mografico del comune di Venaria Reale.
0 10000 20000 30000 40000
1860 1880 1900 1920 1940 1960 1980 2000 1000
10000 100000
1860 1880 1900 1920 1940 1960 1980 2000
S1 S2 S3
Le attività produttive sono rappresentate mediante il numero di addetti nelle diverse attività produttive (tab. 55). I valori sono suddivisi nei seguenti rami di attività: