• Non ci sono risultati.

Carnemolla, P.Desideri, Terranova

DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO New York City, l’ultima città moderna

184 BREVE ANTOLOGIA DI PROGETT

A. Carnemolla, P.Desideri, Terranova

progetto per uno svincolo autostradale a Montesilvano

Il progetto per la realizzazione di uno svincolo autostradale nei pressi del parco del Saline si fa carico della risoluzione di più problemi legati ai flussi di traffico concentrati nell’area. Non solo il tema del viadotto quindi, ma quello dei parcheggi, quello della stazione autobus urbani ed extraurbani, quello della piazza urbana, quello della stazione ferroviaria e del suo scambio con la stazione metropolitanoa, quello dei servizi commerciali, quello del Parco e del fiume Saline: non più un viadotto ma una non-tipologia che a scala territoriale si fa carico di tutti i problemi di interfaccia del trasporto metropolitano. Solo all’interno della trattazione integrata di tutti i temi sopraelencati, dunque, il progetto per il viadotto trova un suo spazio di solubilità formale all’interno del progetto metropolitano.

BREVE ANTOLOGIA DI PROGETTI

Wiel Arets

progetto per la nuova Accademia d’Arte di Amsterdam

Il progetto proposto da Wiel Arets nel 1990 per la "Nuova Scuola d’Arte" di Amsterdam ben rappresenta le nuove modalità d’intervento tra architettura ed infrastruttura . Il progetto è localizzato nel centro della città su di un’area di particolare interesse urbano per la presenza di un incrocio tra importanti direttrici del traffico cittadino. La soluzione prevede la concretizzazione dei flussi di traffico all’interno di una rotatoria urbana chiusa, sovrapposta all’incrocio in questione: una piastra ellittica sulla quale poggiano a sua volta elementi volumetrici a torre per le funzioni didattiche della scuola. Il traffico veicolare urbano ed il transito pedonale locale e di accesso alla scuola si concentrano all’interno di questo nuovo volume distribuendosi separatamente in flussi diversi che spettacolarizzano al suo interno la circolazione e lo scambio attraverso la restituzione formale dei percorsi che si intersecano alla città come le tessere di un mosaico. Il progetto si presenta come evento scultoreo, monumentale, nel restituire i movimenti della circolazione attraverso le sue forme, qualificando il luogo di intervento e l’intero spazio delle relazioni tra l’attraversamento e le attività didattiche dell’Istituto d’Arte.

Enric Battle e Joan Roig

Svincolo stradale “La Trinitad”,Barcellona

L’incrocio di “La Trinitad” si trova tra un meandro del fiume Besos prosciugatosi quando ne è stato cambiato il corso, e la collinetta dove è situato il quartiere “La Trinitad”. L’incrocio raccoglie e organizza il traffico di due autostrade che arrivano a Barcellona, facendo confluire con un anello viabilistico esterno che circonda la città. La complessità dei diversi livelli stradali crea nuovi valori e rapporti topografici tra città e fiume. L’area destinata a diventare parco é stata abbassata, in rapporto sia all’abitato che alle quote stradali che formano l’incrocio. Lo scopo del progetto è risolvere i problemi che nascono da tale situazione: ridefinire i bordi del quartiere, soddisfare un complesso programma di servizi, e trasformare questi servizi in simbolo o espressione di ingresso della città. L’incrocio non è inteso come sommatoria di soluzioni singole, ma come unità dove concorrono più questioni: la vegetazione, l’idraulica, la topgrafia, i servizi e gli spazi pubblici. Come l’acqua, il vento e le linee elettriche, i diversi elementi che compongono il progetto seguono il letto del fiume. La vegetazione, raggruppata in spesse masse lineari, bilancia la notevole dimensione delle strade. Gli spazi pubblici, i servizi pubblici e le infrastrutture idrauliche formano elementi continui, che attraversano l’intera area di progetto. Entro l’incrocio, diversi usi compongono una nuova topografia. La sezione a gradoni della passeggiata lungo il laghetto contiene diversi servizi. Tra la passeggiata e la strada, c’è un parcheggio per automobili. Altrove, la topografia ha una forma “emisferica”, attraversata dalle linee di vegetazione che corrono lungo le banchine del fiume.

BREVE ANTOLOGIA DI PROGETTI

Behnisch & Partners

progetto per la Wiener Platz a Feuerbach

La Wiener Platz era la piazza circolare della stazione di un sobborgo di Stoccarda, Feuerbach, crocevia di un sistema di assi stradali che la collegavano direttamente alla città e al suo immediato contesto. L’inserimento di una nuova linea tranviaria di collegamento al centro cittadino e il passaggio di una linea ad alta velocità hanno richiesto una radicale modifica morfologica e condotto alla nuova sistemazione della piazza. Il progetto prevede di ricondurre l’insieme eterogeneo e centrifugo di questi elementi a una figura centripeta e fortemente determinata: due corpi di fabbrica compongono un cerchio rotto diametralmente dai fasci infrastrutturali. Le funzioni inserite dei nuovi volumi propongono inoltre una continuità d’uso di spazio finora esclusivamente attraversato. L’attuazione del progetto si è concentrata sulla realizzazione di alcuni elementi leggeri collocati in posizioni strategiche per garantirne una più accogliente fruibilità. Sulla nuova pavimentazione sono state inserite snelle pensiline in vetro e acciaio in corrispondenza delle banchine della linea metropolitana. Costruite con gli stessi materiali: leggere ali sono state agganciate al volume di una preesistente torre-bunker e danno riparo a una zona di sosta modificando il valore d’uso e d’immagine della torre, recuperandola alla vita della piazza. Grazie a questo intervento l’area è venuta ad appartenere a pieno titolo al disimpegno della città attuale e alle sue trasformazioni.

Eduard Brù

parque del Vall d’Hebron, Barcellona

Il progetto delle quattro aree olimpiche di Barcellona assegna al Vall d’Hebron un primato compito focale con la duplice funzione di parco urbano e area per impianti sportivi; e in una zona molto felice paesisticamente fra il margine della città e la catena montuosa prelitorale, altamente accessibile inoltre dal territorio e dal centro urbano. Il progetto interpreta questa felice congiuntura in base a tre principi: il rispetto della topografia del luogo, la trasparenza del processo progettuale e la definizione di un giusto rapporto di scala che leghi la dimensione territoriale ai singoli interventi. Su questa base sono state stabilite le linee ordinatrici principali della composizione: le direttrici che assumono le giaciture topografiche del campo, l’impianto che struttura l’area sportiva secondo le prestazioni olimpiche, e gli elementi che raccordano i due sistemi. Ne deriva una sequenza di piattaforme degradanti verso la città dove si alternano i giardini e le attrezzature per le attività sportive componendo un insieme in cui il dislivello tra i suoli produce intervalli abitabili semisotterranei ben definiti. I percorsi, possono perciò insinuarsi tra queste faglie e sganciarsi dalla rigidezza geometrica plasmandosi sulla forma del terreno per arrivare ai diversi siti panoramici verso la città e il mare.

BREVE ANTOLOGIA DI PROGETTI