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tra i Fiorentini, & i Baroni rubellì 3 nella quale ìmprefa ejfendo dal Tìaron dì Qamp

1 Carrafa fin dà tempi del primo Carlo Re di Napoli fono chiamati Qaraccioli dett

Carrafa, che per auuentura fono le prime,

ò pure fra le prime memorie, che della cafa

Carrafa apparifcano. Nella chiefa dt San

'Domenico habbiamo i fepolcri di Matteo

Qaracciolo detto Carrafa, e di CTomafo Ca­

racciolo detto Carrafa, i q 14 alt ‘vijjero nè

tempi del Qarlo primo. H ic requiefcit

Dora. Matthceus C aracziolu s di&us C a r ­ rafa m ile s , qui obijt anno D o m . 1 3 1 5 . H ic iacet corpus quondam nobilis viri D om . T h o m a fij C a r a c c io li diéti C arrafa de N e a p . qui obijt anno D o m . 1 3 3 2 .

Oltre quefli nella jìejfa chiefa ne tempi a noi { ^ 5”° àca“

pm •vicini veggonfi i fepolcri di (farelio, e ìore, & ^ u c o n -

dè fuoi figliuoli, che cofi dicono. H ic iacet dor^ ^ a1nan^ j nobilis, & ftrenUUS miles D o m . G u r e l l u S in Francia infie

Carazulus di&us C ara fa de N e a p . R e g n i S? cSacSS Sicilia M arefcailus,qui obijt anno D . i 4 o z . J.t/anc'hi’Àm. Carrafello , & Ioanni G u re lli C a ra c c io li femore in ro-

1 * r* \ ir r • i i * n * * c* c* 1 ni& inlic tue con

dicti Carrara M a relciallililijs iu m m a n d e , Marino cane- militarique gloria cla riffim is, A lfo n fo I. &A?gdo * 5

N eap. R e g i adeo ch aris, v tfe m p e r e o ru m

opera fecundis, aduerfìfque rebus ufus fue- nciiib.?.& 10.

124 . H I S T O R I A D E L L A

r i t , hseredes mag;nis uiris paruum m u n u s ,

Qjiepijcbe raccocati habbiamo fono Carra• fa della Stadera, i quali portano per tnfegna le tre file fafcie d'argento in campo verm i­ glio , vi Jono anche delle memorie di co-oro

della Spina, che parimente Caraccioli fon

chiamatiye su lefafcie a ’zanola fpwa,fi co­ me in quella flejfa chiefa auanti la cappella

del Conte di Policaftro, H ic requiefcit c o r ­

pus D o m .B a rth o lo m ei C a r a c z u li di&i C a r rafa de N e a p . militis magna* R e g ia s , R e g i- nalifq; Gurias M ag iftri R ationalis, qui obijt anno D o m . i$6z. Si che tutti i Qarrafa ,

cofi della Stadera}come della Spina fono Qa-

r ac cioli ,fi come negli addotti marmi vedu-

to habbiamo, e nè libri degli archiui fe ne leggono cento,e mille memorie fm ih , che per breuità f i tralafciano, nelle quali dà tempi de primi Rè Prancefi mfinoa tempi dè ‘jRJ Arago-nefì per lo fpat io di ducento anni f o ­ no maifempre Jcambieuolmente chiamati hora Carrafa , hora Caracciolt, & hora

Caraccioli detti Carrafa, m a fra tante s

che ne potrei a d d u rre, bellifiim e fono Ics quattro}

quattro, che fieguono >

Ligorio Caracciolo Capitano ,ò fia Tódeffà *?4j. 1344.fi;

dell’^Acjuila, altroue è chiamato Qaracciolo 1343.cf.104*

detto Carrafa.

Nicolò Carrafa fuccede a ‘Bartolomeo [arac

ciolo detto Qarrafa fuo p a d rcj.

Qar lo Carrafa Cameriere del Rè Carlo

111

.

e fgnor del Caft e (luccio, di ('accattone, e di altre cartella, altroue s appella Caracciolo detto Qarrafa.

Andrea Caracciolo Maeflro di cafa di Papa, 1384.foi.u7r .

Vrbano 6. nella fìejfa frittura e chiamato Andrea Carrafa,e cofi di molti altri,eh e nel feguente difeorfo s udiranno. Si può dunque con molta ragione, e con buone autorità a f

fermare che Caraccioli, e Qarrafa fano ve-

rumente duna medema famiglia, e che da:

un fol tronco, ò pedale amen due traggano

il lor principio quaf ramijb'a' Cielo felice­ mente s ergano,et àgarafiortfcanoj ondefa

co?iueneuole ragionare alquanto della

Qarrafa .

‘J&itrouanfi 1 C arafefchinobili Caualieri nel

-

la contrada di N td o fin da* tem pi del prim o

cìct^i;foL8^

r o a e è t h u m a t o Ca- r a c o o l o 1333. i ? ? 4 D / o .» 14. ( o g l i e l t n o C a r. c i o !o di Ca- p ana fafc. 47. fo . 108.C arlo I. t e famiglie l i - feuerina , A c - quauiua , e di C ap o u afo no iti Seggio da no- c uant’anni adie- tro , entrateui ijó già per huo- po di n o b iltà , ma per altra ca gio ne,co m c no ta il Term;nio, e cofi anche la B alza.l’ Orfìna, e la G e fo ald a . Summonce lib. i . p a r . i . 13 0 5 .F - f0 .1 7 7 . 131 i.H .fol.94. 13 1 j . A . f o . i ó j , 1 J 1 7 . D fo!.?. 1 3 1 7 . 1 3 1 8 . f.39 i j c t f . G . f o l . x i . I }43- I J44- E- fo l.18 6 . 1343. 1344. B. fo l.3 5 . & 1 7 5- 1330. B. fol.io. X345.t5.f0.18*. 1346. A.fo!.66. Caffa A.fafc-d* I } 4 ?. 1 3 1 4 F. foi.14.

Carlo %e di Napoli sft come i Caraccioli da

quegli fiefii tempi nella contrada di Capoua-

n a. Non vorrei però che fi credere alcuno

che ciò fta detto quaf che quella contrada, ò feggio che dir vogliamo fojfe per apportar g r a d e lla alla cafa Caracciola3per cioctiel­

la no già del figgi o,cbe poco,ò nulla i mporta, ma deli antica nobiltàJi pregia, quindi è che nè parentadi non badò, fa'uo cti all'antico jplendor delle cafe, imparentandofi t a n t e volte con la famiglia Ityffa, Aquina, San- feuerina, Acquauma, di Capotta,delB alzo, Caflriota, Filingiera, Mar zana, Caldora,

(jambatefa,della N oi9 e con tante altre no-

bili f i ime famiglie , che non mai furono a Seggi.

D i molto nome fra gli altri è Bartolomeo Ca­ racciolo detto Qarrafa canali ere tra per lo valor dell'arme,e per la moltafedeltàye pru­ denza di grade autorità apprejfo il Re Qar- lo 2. et il Rè Ruberto,et anche appo la Reina

Giouanna,fu egli Qameriere, Configliere ,

e M ai or domo del Rè, Vicario nelle Prouin-

eie di Bari, e di Ba/tlicata, M oderatore

delle città dell’Aquila, e di Sulmone, A m-

bafciadore in Roma, e confegui altri vffici,

& honori

,

merito riportar in dono fetidi,

e

poderi in quel di Qapoua, e cento onde d oro

per ciafcun anno. N e lafciarò ctìefjendo

creato Maeftro Rat tonale della Corte Rea-

le ,proteftala Reina di prouedere più toflo all’ 'ufficio , che alla perfona, douendofi à Bartolomeo •ufficio, e dignità di gran lunga

maggiore^.

Jnquefti fi e f i tempi v i fu vn altro 'Bartolo- ij4&c.foi .$*.

meo aArciuefcouo di Bari ,e d’amendue f i

*iveggono ifipoteri nella lor (appella inSan

Domenico, horadel Conte dt Policaftro.

AndreaC arac ciclo detto Carrafa Qamerie- JJJS'a&S.

re della Rema Giouanna /. e Qapitano di c X

cauallt riceuè in dono centotrenta onditi doro per ciafcuno anno, & anche la Bagli-

m ja Dogana, e le Cjabelle della città di Gio jj

uenaT^ofu Baron di molti feudi,e cartelli, [j jj*

fra quali fono le Baronie di Foroli, e di Pie- Fafc.48.fo.14»

trabonaante, Cajleldi Sanerò,Rocca dicin que miglia, 'Rocca Bernardi con fuoi cafa- li > Licanteìlo ^ afibaroìa , Caluello, e Rio

negro, gouerno la T rouincia dell’ ApruXzo di q u k ,

Ì38» Ifil?fbi C4r'° Caracciolo detto Carrafa C a m e rie r e

x74- del R è Carlo z. fu anetiezìi fanor di molte

I391.l39j.fol. * J ài j Ò

Ì398 fo! n 9 terre,e cafitIla, fra quali fono la baronia de* 16. P iX zt,S a n Leucio,e San M auro ,gli Staffo-

li, Pojta, Cmitella, (apracotta, Rocca d o l ­ meto , ( aflelluccio, (afaidi Santa L ucia,

Caccauone, (amp ornar ino, P a lz a n o ,P le- tr acupa,oA^none, Calui,e la Rocchetta.

HPàuinionei- Nella dignità Sacra di chiariamo nome in

l'E p itom .d e Po « • • r r> / > / m tefici, e cardi- questi tempiJono rilippo, & vn altro Bar- I l Bofìo n ella tolomeo. J l primo Arciuefcouo dt ‘Bologna ligion di s.gìo fa tto Cardinal di S. Chiefa dal Pont.Vrba-

nanpiiib.i. ^ y j neyli anni 1 ? 78 , j l fecondo P rior di Roma ,e d'Vnghena tenne il luogo di Gran M aefiro della R eh (non di San Giouanni, f u anche Senator di R om a, e Maeftro di

cafa del Pontefice Jnnocentio V I I .

139g.fosi.171. Guyelio illuìlre Caualterene fa co l fuo effem-

1381.& 83.fog. J . ■ * # 1 7 V , j J

i74- pio ammoniti che ia nobiltà, e le gran dezze

& foghi?!.98' degli antenati debbon quafi dolce flimolo

1404.fogi.50. Celiare in noi defiderio di v ir tù , non già di orgoglio, e di fàperbia ( fi come à molti in­

felici adìuiene) capitali nemici, e tiranni

della 'vera nobiltà, fu e<?h va/oro fòpuerrie- «f-fu conter- ' J o J o fa d A riano m o

recedi marau,i?ltofa modefliadotato, onde slie del còn-

N o J ^ te Eriningald o

merito molti doni, & honori ,percioche fu s a o r a n o ,e v e r i

’ j f _ ^ f e lla Carrafa_»

Cameriere,e C. onfigliere del\Re,e Matordo- f u e n ^ c o n t e f -

mo della Corte Reale, Marifcale0 del "Re- g lie del Conre

<mo, Viceré nella ‘Bafdicata, efiqnor d'zAl- S o t i o j o .

n y u c j 133.&134.

uignaneuo, e d ai tri feudi.

Nicolò {arandolo detto Carrafa fìgnor di

Dipreffò,e di Pompeiano in terra d'Otran- »4*o-fog.«j-

to facce dè a Jacopo {aracciclo nel gouerno

delle terre della Badia Cafinenfe, fu {fame-

ri ere del Rè, e Protontìno, ò fia Ammira­ glio in Bari.

dietro [ignor di Rodio Pouernòl’zApruXzjO, 1 4 0 4 .f0 .17 *.

/ O o i Vi i 4 i 9 . I 4 X O . f v i g .

et Honofriofig. della Rocca dt Rafo} e della Rocca inainola, ilcPrincipato di là.

\Tomafo Qaracciolo detto Carrafa fa Vie a- i } 9 o . B . f o . n » .

rio nella ‘Bafilicata, e "Barone molto ricco, 1 3 9 1 . & 93. fol.

che prejìòalRè danari per le bifogne della 1400 B.f0.39.

guerrra.

Honorato anche in quefli tempi è il nome dì * 4 oo .B .fr.« .

!

Bartolomeo, che dal R è vien commendato

per caualiere non men di nobilifima cafa,

che di moltavertlt,e dt rari co fiumi, fa Ca­

meriere molto caro, e famigliare del rJs£

Lan%dao.

1410.fb.40. A/l aliti a C arac dolo de to Carrafa fu firn or

1400.A.10.14S. 1 n r l

de 'V/gnau, de: Piefco Lanciano, e di (afai

di Mercurio.

leggi rhiftorie Antonio ( aracctolo detto Carrafa,detto Ma

d e l R ( g n r . / J

«4*f fo l°102" caualtere di gran prudpn \a , e d alto

«413.fr .*8j. affare Jùpt emo ( onfigì ere,e famigliare del­ la Rema Cjiouanna fu Ambafciadoreal Rè y)lfonfo-ondepoi la cafa d’Aragona ne ven­ ne in R egno, fu fignor di Qafacellora, e d'al­

tri feudi prefj'o Auerfa, rictus tn dono cento

onci e d'oro per ciafcun anno> con altri doni.

milito per gli Rè dragone f i condegni ca­ richi.

Qre^ e di temi 0 in tempo quefta famiglia in } Z h^ \ T mafg tor riputatane, ma nè tempi a noi più

d t l l ’ A rc h it io ch ittru t» fcam* b.t l io ìm t n t t - »

H c c ì o i i ’ d i n altri diece Baroni *Tttolati,il Duca d Aria- l i t i i f c é d o n o t o t no:il Contea fDuca di Mondragone j l Mar c ’hora habbia- chefe dt Montef*rcbio, il Conte dt Mada-

lonij il Conte di Santa Seuerina, il Conte di

T oli­ vi et ni àebe fommtta non montò elia? qui fotto il Regno d’Aragonefi veggonfi fra gli

F A M I G L I A C A R A C C I O L A . r j t

Policaflro , il ( onte della Grotferia, il Con-

te di Soriano , pofcta T)ucadi Noe era, il Qonte di Montorto,^ il Conte diRuuo.

11

primo pofledè quelle calleila Ariano,Mon- p« i f c m r a r ^

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