Capitolo 3 – La sequence analysis per lo studio delle carriere dei docenti universitari italian
3.1. Le carriere dei docenti universitari italiani: un primo sguardo alle sequenze
La distribuzione delle fasce di inquadramento dal 2000 al 2017 (Grafico 18) mostra un andamento ondulatorio. Nel primo momento di osservazione il corpo accademico è equamente distribuito sulle tre fasce principali, con una leggera maggioranza di ricercatori (circa il 40% del totale). Negli anni immediatamente successivi, la quota di ordinari e associati tende ad aumentare, anche se di poco, le proprie fila, per poi iniziare progressivamente a diminuire negli anni in cui veniva discussa e poi introdotta la riforma dei concorsi universitari che ha introdotto l’ASN. In questi anni, infatti, è evidente un aumento notevole della quota di ricercatori e una diminuzione degli associati (decisamente più consistente) e degli ordinari (leggermente più contenuta).
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Negli anni delle prime tornate ASN e i successivi (dal 2013 in poi), è possibile notare una serie di “gradini” abbastanza alti che rappresentano l’assunzione (o il passaggio) a blocchi di professori associati, che in questo modo ritornano a rappresentare la stessa percentuale dei primi anni 2000; diversa invece è la situazione dei professori ordinari, i quali ricominciano ad aumentare negli ultimi anni, ma non con gli stessi ritmi dei colleghi di fascia inferiore, così da non riuscire a ritornare ai numero degli anni precedenti alla riforma.
Siccome la parte superiore del grafico degli ultimi anni di osservazione, che rappresenta l’incidenza della fascia degli straordinari a tempo determinato è leggermente in aumento, si è cercato il contesto di ateneo nel quale risultano maggiormente presenti.
Grafico 19 - Distribuzione delle fasce di inquadramento degli atenei statali dal 2000 al 2017.
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Stratificando quindi per le diverse proprietà contestuali individuate, si è scoperto che gli atenei non statali sono quelli che negli ultimi anni hanno usufruito maggiormente di questa nuova figura. L’ipotesi in merito è che, visto l’aumento delle istituzioni private che ha caratterizzato gli ultimi anni e visto anche il blocco dei concorsi per ordinari e associati, gli atenei neonati/non statali, per poter coprire i propri punti organico necessari al mantenimento gestionale della struttura, hanno iniziato ad assumere dei professori straordinari a tempo determinato per, in qualche modo, “prendere tempo” in attesa della partenza delle tornate ASN e dei concorsi ufficiali. Pertanto, la presenza in continuo aumento di questa figura ha indotto a mantenerla distinta dalle altre per tutta l’analisi.
Il principale vantaggio della sequence analysis riguarda la possibilità di visualizzare graficamente e in maniera chiara l’insieme delle sequenze di carriere, mantenendole in ogni caso separate l’une dalle altre. La prima operazione che è possibile effettuare per dare uno sguardo d’insieme alle carriere dei singoli docenti universitari è la creazione degli index plot, ossia grafici che riescono a rappresentare nell’insieme le diverse sequenze di stati categoriali. Ad ogni riga corrisponde un singolo caso presente in matrice e i diversi colori rappresentano gli stati categoriali nei quali i docenti si possono trovare nei diversi momenti di osservazione, come mostra la legenda seguente:
Figura 1 - Legenda dei diversi stati categoriali per la lettura dei grafici della sequence analysis.
Il grafico sulla situazione generale si mostra diviso in due parti (Grafico 21): quella inferiore, comprendente la coorte di coloro che sono entrati in servizio nel 2000 o precedentemente, e la parte superiore, che comprende coloro entrati in servizio a partire dal 2001 in poi. Per quanto riguarda il primo gruppo si può notare innanzitutto come quasi tutti i casi ivi compresi abbiano effettuato un passaggio ad una fascia superiore e quindi siano progrediti nella carriera accademica oppure siano fuoriusciti definitivamente dal sistema. Il secondo gruppo, invece, mostra una prevalenza di carriere caratterizzate dalla permanenza nella fascia dei ricercatori, anche se sono presenti blocchi di docenti che riescono a fare avanzamenti o addirittura entrare nel sistema direttamente in una fascia superiore.
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Grafico 21 - Index plot delle carriere dei docenti universitari italiani dal 2000 al 2017.
Al fine di individuare i tipi di carriera più diffusa, una delle operazioni utili che TraMineR consente di effettuare è la rappresentazione grafica delle sequenze più comuni e frequenti all’interno del dataset. Il software consente di visualizzare un numero preciso di sequenze in ordine cumulato definite dall’utente; in altre parole, individua le stringhe di sequenza maggiormente presenti nel dataset e le restituisce graficamente ordinandole in base alla percentuale di casi che effettua quella determinata carriera.
Il software restituisce automaticamente le prime 10 sequenze più comuni, che in questo caso specifico, tuttavia, non riescono a raggiungere neanche un quarto del corpo accademico totale. Una così bassa percentuale di docenti che rientra nelle prime dieci sequenze più comuni, porta a pensare che le carriere accademiche siano decisamente turbolente; anche se, va notato, che la presenza di diverse coorti, e quindi di stati voids (vuoti) nei primi anni di osservazione, rende, da un punto di vista tecnico, più difficile raggruppare quelle sequenze che presentano gli stessi stati nel corso del tempo, ma con anni di entrata in servizio o di uscita differenti, anche di uno solamente.
Per questi motivi, si sono ripetuti i grafici aumentando progressivamente di 10 il numero di sequenze più comuni da rappresentare, fino ad arrivare ad una situazione ottimale: nelle prime 40 sequenze più frequenti ricade la metà dei docenti, ossia il 50,7%.
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Grafico 22 - Sequenze più comuni di carriere dei docenti universitari dal 2000 al 2017.
Osservando il grafico delle sequenze più comuni a livello nazionale, sembra che ci siano molte sequenze simili tra di loro. Al di là della presenza di numerosi voids, che aumenta il numero di sequenze presenti nel grafico, questo risultato porta a pensare che non sia possibile stabilire a priori una carriera standard del corpo accademico italiano. Forse è utile approfondire la situazione con l’ausilio di proprietà individuali e contestuali.
Infine, risulta molto utili per avere una visione d’insieme, le probabilità di effettuare un passaggio da uno stato all’altro. Esse sono state riportate a valori percentuali per una lettura più immediata e saranno utili per il confronto con le probabilità delle categorie di docenti individuate dalle proprietà contestuali e strutturali.
Grafico 23 - Probabilità percentuale di transizione tra stati dei docenti universitari.
Ricercatore Associato Ordinario Straordinario a t.d. Post servizio Pre servizio
Ricercatore 92,43% 5,23% 0,06% 0,01% 2,27% 0% Associato 0% 93,02% 3,84% 0% 3,14% 0% Ordinario 0% 0% 94,76% 0,01% 5,23% 0% Straordinario a t.d. 0,28% 0,47% 0,37% 80,89% 17,99% 0% Post servizio 0,24% 0,03% 0,01% 0,07% 99,65% 0% Pre servizio 11,47% 1,27% 0,19% 0,14% 0% 86,94%
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