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media permeabilità, perciò le sue acque defluiscono in maniera violenta e con effetti spesso rovinosi. Per questa ragione lungo il suo corso, in una zona a monte e distante dall’abitato di Villacidro, è stata realizzata una diga che ha tra le sue funzioni anche quella di laminare le piene.

Il PAI in un’area limitrofa alla zona industriale di Villacidro posta a NE dell’abitato, rappresenta una fascia a pericolosità di piena molto elevata (Hi4).

In occasione dell’evento alluvionale avvenuto in Sardegna in data 18-19 novembre 2013, una parte del territorio comunale di Villacidro è stata alluvionata ed ha riportato danni significativi.

Per quanto riguarda i fenomeni gravitativi, il PAI e IFFI individuano due aree soggette a fenomeni di crollo e ribaltamento, una delle quali è piuttosto estesa, situate sui versanti sovrastanti in parte il centro abitato di Villacidro e in parte le aree agricole circostanti. Il verificarsi di tali fenomeni è ribadito anche nelle Note Illustrative del foglio CARG, dove è riportato quanto segue: “Fenomeni ascrivibili ai ribaltamenti, o a fenomeni di frana complessi di ribaltamento che evolvono in crollo di blocchi, si rinvengono sui versanti occidentali di Campanas di Sisinni Conti (q. 540) e del M. Cuccureddu (q. 457) a ridosso dell’abitato di Villacidro, ove creano condizioni di non trascurabile rischio per le abitazioni e la viabilità alla base dei versanti. Il verificarsi di ripetuti fenomeni di crollo di blocchi che hanno minacciato l’abitato ha imposto la realizzazione di uno studio geologico-tecnico accurato e di interventi di protezione con chiodature, tiranti di sostegno e reti paramassi che necessitano di essere ancora potenziati e rafforzati”.

Figur a 2.7.8 – Stralcio del Foglio geologico 547 “Villacidro” in scala 1:50.000. Al centro dell’immagine il

Comune di Villacidro.

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Riassunto

La governabilità del territorio può essere migliorata e rafforzata attraverso la pianificazione strategica, per passare da un sistema di “command and control” (regolazione diretta attraverso l’apposizione di obblighi e proibizioni) ad un altro di “choosing and sharing” (programmazione basata sulla scelta e condivisione di obiettivi e strategie utilizzate per il loro raggiungimento).

Per combattere l’uso indiscriminato di suolo si deve intervenire nella pianificazione urbanistica applicando la filosofia della “non espansione”, ovvero della valutazione e recupero del patrimonio esistente.

Assume poi un aspetto importantissimo il continuo monitoraggio degli effetti che le azioni di piano possono avere sull’ambiente durante tutta la vita del piano stesso. Tutto ciò avviene con l’applicazione della Valutazione Ambientale Strategica (VAS).

In Italia ancora sono pochi gli esempi di piani urbanistici supportati dalla VAS, la maggior parte nelle regioni del nord: Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e in parte Toscana (anche se sono 12 le regioni che hanno all’interno delle loro leggi urbanistiche un esplicito riferimento all’applicazione della VAS ai piani urbanistici).

La vetustà degli strumenti urbanistici è la seguente: su 116 città, 36 sono dotate di un piano approvato dopo il 2010, 59 hanno piani approvati tra il 2000 e il 2010, 10 tra il 1990 e il 1999 e 11 città hanno piani approvati prima del 1990 (di cui 2 dei primi anni ‘70).

Parole chiave

Espansione urbana, recupero, piano aperto

Abstract

Territorial governance can be improved and strengthened trough via strategic planning, to pass from a system of “command and control” (direct regulation through the application of obligations and prohibitions) to another of “choosing and sharing” (programming based on choice and sharing of objectives and strategies used to achieve them).

To fight the indiscriminate use of soil is necessary to intervene in urban planning by applying the philosophy of non-expansion, that is the assessment and recovery of existing assets.

Very important is the continuous monitoring of the effects that the plan actions can have on the environment during the life of the plan. This is accomplished through the application of the Strategic Environmental Assessment (SEA).

In Italy there are presently few examples of urban planning supported by SEA, most in northern regions: Emilia Romagna, Lombardia, Veneto and partly Toscana (although 12 regions have within their zoning laws an explicit reference to the application of SEA to urban planning).

The age of the planning tools is as follows: out of 116 cities, 36 have a plan approved after 2010, 59 have a plan approved between 2000 and 2010, 10 from 1990 and 1999 and 11 cities have a plan prior to 1990 (of which 2 in the first 70’s).

Keywords

Urban growth, recovery, open plan