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dell’industria del lusso e dell’alta moda

2.9 Casi studio di piatta forme di sostenibilità

Iniziative che sono nate come collaborazione e unio- ne d’idee fra diverse università, istituzioni o impresse. • Edufashion32, iniziato nel ottobre 2009, è un pro-

getto per lo sviluppo di una piattaforma collaborativa per la creazione di moda e formazione continua sulla base della condivisione di capacità e branding eti- co. È un progetto che mette in rete gli artigiani della moda e i giovani dei microatelier. Il progetto cerca di dare una nuova visione della moda, sostenendo proprio i micro-atelier e caratterizzato da un moda- lità di lavoro autorganizzata, multitasking, e attenta all’impegno sociale. È un progetto finanziato con il supporto dell’Unione Europea nel programma Life Long Learning. L’obiettivo principale di EDUfashion è quello di incoraggiare il fare comune, la collabo- razione e l’innovazione per fornire un nuovo punto di vista sulla pratica della moda. Lo strumento per raggiungere tale obiettivo è la connessione attraver- so un marchio aperto e partecipato, Openwear33, di

individui e gruppi per permettere loro di agire come piccole imprese sostenibili beneficiando di ciò che si può condividere attraverso la produzione di un va- lore comune. Openwear è il nome del brand open source e della piattaforma online. EDUfashion nasce dalla collaborazione tra Poper - studio di comunica- zione sociale di Lubiana, Ethical Economy - azienda londinese che fornisce strumenti per sviluppare re- lazioni etiche online, l’Università Statale di Milano, la facoltà di Fashion e Textile design di Lubiana e la Bu- siness School di Copenhagen. Insieme sperimentano una nuova visione e pratica nella moda basata sulla collaborazione, l’innovazione sociale e la condivisio- ne di conoscenze. EDUfashion si rivolge soprattutto ai giovani stilisti, spiega Zoe Romano, coordinatrice

32 Sito web: www.edufashion.org 33 Sito web: www.openwear.org

del progetto : “Tra il fast fashion e la moda d’elite esistono piccole produzioni d’eccellenza che hanno bisogno di farsi conoscere, si tratta di stilisti che cre- ano minicollezioni, seguendo tutto l’iter, dal figurino, al modello, fino alla realizzazione dei singoli capi”. Il più delle volte con un approccio “eco” e la voglia di mettersi in proprio: «Uscendo dai ritmi serrati del si- stema moda, dove le collezioni e le stagioni si susse- guono a ritmo velocissimo, è possibile trovare linee caratterizzate da creatività e qualità – sostiene Zoe Romano -, “l’idea di EDUfashion è quella di far incon- trare questi artigiani della moda e creare un network di piccole case di moda. Valorizzare questi esempi virtuosi e farli conoscere è la finalità di EDUfashion”. • C-L-A-S-S 34 è una piattaforma, a livello internazio-

nale, per l’industria tessile, dedicata a dare visibili- tà e valorizzare l’insieme delle materie prime, dei processi e dei prodotti più innovativi e responsabili. I protagonisti di C.L.A.S.S. sono i materiali naturali, organici, riciclati o derivati da risorse rinnovabili: fi- bre, filati, tessuti, processi produttivi e prodotti finiti selezionati C.L.A.S.S. si rivolge all’industria dell’ab- bigliamento e del design, ai media globali e ai deci- sion- maker, per stimolare e creare nuove opportu- nità attraverso le idee, l’innovazione e l’ispirazione. C.L.A.S.S. è, infatti, il primo e unico punto di riferi- mento a supporto dell’industria della moda e del tessile e che risponde ad una crescente domanda di materiali innovativi, di qualità e che abbiano an- che una matrice sostenibile; un sofisticato network di aziende innovatrici nel campo della sostenibili- tà, unite da un fine comune e pronte ad interagire con l’industria in un modo più dinamico ed efficace.

34 Sito web: www.c-l-a-s-s.org

Immagine 61 [ Showroom C-l-a-s-s ]

Immagine 62

2.10 Conclusioni

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Degli anteriori casi studio alcuni sono stati seziona- ti e mappati secondo le sue principali caratteristi- che. I casi studio sono il risultato di come la moda risponde al interno di una tematica di crisi e pre- occupazione ambientale e territoriale. I migliori esempi di case di moda sono quelli che riescono a fare la differenza a favore dell’ambiente e dell’uma- nità, dimostrando che si può far convivere glamour, rispetto dell’ambiente, competitività e correttez- za. Questa attenzione rispetto a queste tematiche dimostrano che siamo in un era della sostenibilità. Oggi la sfida del Made in Italy è probabilmente la sfida di tutti i paesi che hanno un “saper fare” molto forte, cioè il fatto di valorizzare quelli che sono le specificità tipiche del territorio di un a maniera sostenibile. So- stenibile perche si ricuci tutti i processi della filiera e sostanzialmente si fa realizzare tutto al interno della filiera produttiva di un territorio specifico. Quindi di- venta sostenibile perche riscopre quello che è il patri- monio territoriale e culturale. L’Italia che fa parte del

vecchio mondo dove c’è la crisi si confronta attual- mente con altri paesi in via di sviluppo che cercano di emergere anche nel settore tessile e della Moda. Le precedenti analisi e riflessioni sullo scenario at- tuale nel settore moda mi hanno aiutato a capire che: io come designer devo stare attenta, rivaloriz- zare, riscoprire quello che è il patrimonio della tec- nica, il patrimonio del “saper fare” del mio paese. Per riuscire a fare un prodotto Moda Colombia- no e contemporaneo dovevo avere presente che la Colombia è un paese in via di sviluppo, che dobbiamo valorizzare le specificità tipiche del nostro territorio facendo pratiche etiche di produzione e di sviluppo sostenibile con le nostre comunità. Credo che il fat- to di rispettare tutta una serie di cose che per noi sono valori importantissimi: il fatto di lavorare con le comunità indigeni e il fatto di lavorare di maniera etica, e di fare moda responsabile possono diventare per il sistema moda colombiano delle leve fortissimi.

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3. Parte terza – Creazione di un glossario per la progettazione