Capitolo 3 La Borsa e un fenomeno particolare: le Bolle Speculative
3.3 Le bolle speculative
3.3.2 Cenni storici
Le bolle speculative hanno condizionato la storia di vari paesi in molti periodi storici, manifestando l’importanza dell’andamento dei mercati finanziari sulla storia
Capitolo 3- La Borsa ed un fenomeno particolare: le bolle speculative
e l’economia di un paese. L’andamento dei prezzi sui mercati finanziari condiziona infatti le decisioni di investimento da parte delle imprese in quanto definiscono il prezzo al quale queste possono emettere azioni e di conseguenza intraprendere attività espansive. Inoltre il livello dei prezzi influenza anche le decisioni di consumo e risparmio. I mercati finanziari costituiscono un sistema che si diffonde a livello mondiale; di conseguenza un fenomeno che si manifesta in un certo paese ha necessariamente ripercussioni sul resto del mercato mondiale. Molti dei fenomeni storici più famosi, sono ambientati, se non all’origine di periodi in cui l’economia manifesta congiunture sfavorevoli. Tra questi si possono citare l’Ottobre nero del 1929, quando il mercato azionario statunitense scese del 23% in due giorni, da molti studiosi indicato come uno dei fattori della Grande depressione oppure il declino dell’indice azionario Nikkey dopo l’ascesa iniziale dovuta probabilmente ad una bolla speculativa, che è una delle cause della recessione giapponese dei primi anni Novanta.
La mania dei tulipani in Olanda
Uno degli episodi più famosi di bolla speculativa è la cosiddetta mania dei tulipani che si sviluppò in Olanda tra il 1634 ed il 1637. Nonostante i tulipani fossero stati importati in Olanda prima del 1600, fu di particolare importanza per il fenomeno la ricerca di una conferma sociale e la ricerca scientifica (in questo caso nel campo della botanica). Il fenomeno infatti è iniziato per la ricerca di specie sempre più rare da esibire a conferma di una certa posizione sociale. A questo scopo iniziarono a sorgere diversi innesti e specie differenti, alcune delle quali composte da pochi esemplari per i quali le classi più agiate erano disposte a pagare prezzi sempre più alti. Dopo questa prima fase, nel 1634, il prezzo dei bulbi dei tulipani più rari iniziò a salire per il semplice fatto che ci si aspettava un loro futuro aumento (in poco tempo il prezzo di un particolare tipo di bulbo, affetto da un virus che non ne causava la morte ma una varietà cromatica dei petali, aveva raggiunto il valore di una casa). A partire dal 1637 anche il prezzo dei bulbi più comuni iniziò a salire. Tutti gli investitori erano convinti del facile guadagno che si poteva ottenere acquistando tulipani ed ogni avvertimento riguardo l’irrazionalità del livello dei prezzi era inutile. Nel febbraio del 1637 però i prezzi raggiunsero livelli insostenibili e crollarono determinando un periodo di crisi economica su tutto il paese.
Il fenomeno fu comunque possibile per la presenza di un fiorente mercato finanziario nel quale furono inseriti degli strumenti finanziari, simili alle opzioni odierne che contribuirono alla diffusione dei comportamenti speculativi. Anche le condizioni economiche del paese erano favorevoli: una moneta forte, una nuova economia con nuove possibilità dalle conquiste coloniali e quindi un paese in crescita e prosperoso. A questo si aggiunse anche un sistema di accesso al credito piuttosto efficiente in grado di garantire i mezzi per le operazioni finanziarie. Il fenomeno delle bolle ha quindi una componente legata ai comportamenti degli investitori, ma è fortemente condizionata dalle caratteristiche del sistema in cui questi agiscono.
Il caso della MMM in Russia
Un altro esempio di bolla speculativa è quella che coinvolge i titoli di una sola industria o società. Nella storia sono molti gli esempi di società i cui titoli sono stati oggetto di forte rialzi, pur non presentando sufficienti giustificazioni
economiche. Un esempio possono essere la South Sea Company, fondata in Inghilterra nel 1720 con lo scopo di pagare i debiti di guerra del Governo inglese, con un interesse piuttosto alto e con la promessa di monopolio di commercio su nuovi mercati sorgenti dalle conquiste coloniali. Le aspettative di guadagno erano piuttosto promettenti ed in poco tempo il prezzo dei titoli salì a livelli di molto superiori al loro valore iniziale. Nello stesso periodo furono create diverse società dalle attività piuttosto stravaganti, ma per le quali era sufficiente l’aspettativa di un forte sviluppo o promesse allettanti per generare lo stesso fenomeno.
Più di recente, nel 1994, un sedicente finanziere russo ha costituito una società chiamata MMM ed ha iniziato a venderne le azioni, promettendo un tasso di rendimento del 3000% all’anno. La società ebbe un immediato successo raggiungendo in breve tempo 10 milioni di azionisti che possedevano azioni con un valore di mercato in forte crescita. Ma le azioni possedute in realtà non avevano alcun valore intrinseco in quanto la società non aveva alcuna attività operativa. In un primo tempo i rendimenti promessi vennero pagati utilizzando il capitale portato dai nuovi investitori, ma nel momento in cui la società non fu più in grado di mantenere le promesse, l’intero sistema economico, già gravato da una recessione entrò in crisi, come anche il sistema politico, per il mancato sostegno del Governo agli azionisti coinvolti.
L’America negli anni Venti
Intorno al 1920 si sviluppò la mania dell’acquisto di terreni e tenute in Florida. Favoriti dal particolare clima di euforia bancaria, molte industrie e privati ottennero prestiti a tassi molto bassi e con capitale iniziale esiguo. In poco tempo il costo delle terre della Florida raggiunse livelli levati e fu oggetto di un’intensa attività speculativa. A concludere il boom fu interrotto in modo prematuro da un uragano che distrusse buona parte delle proprietà e del territorio, ponendo fine alle aspettative di crescita ed interrompendo immediatamente la crescita dei prezzi. La Florida fu comunque presto dimenticata di fronte alla crisi che coinvolse i mercati americani tra il 1926 ed il 1929. La crisi borsistica del 1929 in America fu causata dalla particolare euforia per tutto ciò che riguardava il business. Elevati profitti delle imprese ed un clima politico favorevole all’attività imprenditoriale, contribuirono al boom economico che ebbe come principale conseguenza la sopravalutazione dei corsi azionari. L’euforia si concluse nell’Ottobre del 1929 quando, nel corso di pochi giorni molti titoli azionari ebbero un forte crollo.
Le nuove tecnologie
La ricerca di profitti sempre più alti (alla base dell’attività speculativa) ha poco a che vedere con i comportamenti razionali, per definizione condizionati dalla valutazione delle situazioni con i relativi rischi e vantaggi. La memoria dei grandi crash storici sembra quindi avere breve durata. A dimostrazione di ciò si possono citare i grandi boom che hanno coinvolto tutte le attività innovative negli ultimi decenni. Un esempio può essere il forte aumento di valore di tutte quelle società il cui nome o attività richiamavano il concetto di tecnologia negli anni Sessanta oppure il boom di alcune società che fondavano la loro attività sulla diffusione di Internet come un nuovo modo di pensare al commercio negli anni Novanta.
Una caratteristica comune quindi dello sviluppo delle bolle speculative è senza dubbio l’obiettivo di ottenere profitti sempre più alti. Questo porta l’individuo al
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centro della discussione soprattutto come componente fondamentale della società ed autore di fenomeni come l’imitazione e l’alimentazione di aspettative ottimistiche alla base dei fenomeni oggetto del presente capitolo.