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CENSIMENTO DEL VERDE

Nel documento 3 INFRASTRUTTURE VERDI (pagine 42-46)

dotati, compresi i 3 Comuni più popolosi non capoluogo di Provincia analizzati per la prima volta. La maggior parte dei Censimenti del verde presenti sono relativi all’intero territorio comunale (51), anche se una buona parte (45) non copre ancora tutto il territorio, ma solo su una sua parte.

L’aggiornamento temporale dei 96 Censimenti del verde, effettuati presso i Comuni indagati, è abbastanza recente e in più della metà dei casi (compresi quelli di Cesena nel 2017, di Guidonia Montecelio nel 2015 e di Giugliano in Campania nel 2014 successivo al 2011 e in 30 capoluoghi è del 2016. Questo dato è importante, essendo il verde una risorsa che subisce gli impatti negativi dell’ambiente urbano; occorre quindi un monitoraggio frequente del suo buono stato di salute, anche a garanzia della pubblica incolumità.

I dati mostrano come il Censimento del verde sia uno strumento con un buon grado di diffusione, conosciuto dalle amministrazioni comunali che infatti lo aggiornano e con una certa regolarità. Resta da verificare l’utilizzo effettivo di questo strumento al fine di una gestione efficiente degli interventi manutentivi (ordinari e straordinari), attraverso una pianificazione e programmazione coordinata. La Legge 10/2013 “Norme per lo sviluppo di spazi verdi urbani” prevede per gli amministratori comunali l’obbligo di redigere un bilancio arboreo (art. 2) ed un censimento degli alberi monumentali (art. 7), a conferma dell’importanza di disporre di una banca dati sul verde quanto più completa ed aggiornata per una politica attenta ed efficace.

Chiesura A. et al. / Qualità dell’ambiente urbano – XIII Rapporto (2017) ISPRA Stato dell’Ambiente 74/17 pagg. 163-171

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Mappa tematica 3.4.1 – Censimenti del verde nei 119 Comuni (ISTAT, al 31 dicembre 2016; SNPA/Comuni al

15 settembre 2017)

Chiesura A. et al. / Qualità dell’ambiente urbano – XIII Rapporto (2017) ISPRA Stato dell’Ambiente 74/17 pagg. 163-171

Il Regolamento del verde è un altro degli importanti strumenti per il governo del verde comunale, contenente indicazioni tecniche per la corretta progettazione, manutenzione, tutela e fruizione del verde pubblico, e a volte anche privato (quota spesso non irrilevante dell’infrastruttura verde comunale). In questo strumento ricadono: le norme di tutela e valorizzazione, la corretta fruizione delle aree verdi, le linee guida per la progettazione di nuovo verde, le soluzioni progettuali e le forme di coinvolgimento sociale nella cura e nella manutenzione degli spazi verdi (per esempio procedure di adozione e/o affidamento e sponsorizzazione di aree verdi da parte di associazione e/o privati). Il regolamento, , a differenza del Censimento del verde, redatto da professionalità specifiche (agronomi, forestali, ecc.), viene approvato con apposita Delibera di Consiglio comunale, a conferma del valore assegnato al verde urbano come elemento costitutivo del proprio patrimonio e della funzione sociale, ricreativa ed educativa che questo assolve nell’ambito cittadino.

Per l’analisi di questo indicatore si è voluto considerare oltre alla presenza/assenza del Regolamento per singolo Comune, e al suo riferimento solo al verde pubblico o anche privato, anche l’ anno di approvazione. I dati per questo indicatore sono di fonte ISTAT e aggiornati al 31 dicembre 2016 per i 116 Comuni capoluogo di Provincia, e di fonte SNPA/Comuni per i 3 Comuni più popolosi non capoluogo di Provincia inseriti quest’anno per la prima volta nel campione di analisi (Cesena, Guidonia Montecelio e Giugliano in Campania).

La Mappa tematica 3.4.2 – relativa alla Tabella 3.4.2 nel file Excel allegato - riporta i Regolamenti del verde in essere presso i 119 Comuni indagati. I dati mostrano che sono in totale 55 i Comuni che hanno approvato un Regolamento del verde, con un’incidenza del 46% sul campione totale. Tra i tre Comuni osservati per la prima volta in questa edizione, solo Guidonia Montecelio appare essersi dotato nel 2013 di un Regolamento del verde.

La maggior parte di questi (46) interessa tanto il verde pubblico quanto quello privato, mentre i restanti 9 si occupano di regolamentare solo il patrimonio verde di proprietà pubblica. Il verde privato rappresenta spesso una quota non irrilevante del patrimonio verde urbano e periurbano, ed è pertanto bene prevederne la regolamentazione al pari di quello pubblico. Si fa notare che anche in assenza di un Regolamento del verde, possono comunque esserci disposizioni sul verde urbano contenute in altri strumenti (Regolamento edilizio, Regolamento polizia urbana …) e/o riferiti ad un aspetto gestionale specifico, come nel caso delle potature o degli abbattimenti. Il Comune di Firenze, per esempio, ha approvato il Regolamento per la tutela del patrimonio arboreo e arbustivo con delibera del Consiglio Comunale n. 380/342del 13/5/199, tale regolamento gestisce e regola le procedure di abbattimento e di potatura delle piante private e pubbliche.

Linee guida per la gestione del verde urbano

In assenza di una cornice normativa definita ed omogenea sul territorio nazionale, i contenuti dei Regolamenti approvati dai vari Comuni italiani possono variare anche molto tra di loro, anche all’interno della stessa Regione. Per fornire un quadro di riferimento omogeneo sul territorio, il Comitato per lo sviluppo del verde pubblico, in collaborazione con ANCI, ISPRA e l’Associazione Italiana Direttori e Tecnici pubblici Parchi e Giardini (AIDTPG) ha redatto le “Linee guida per la gestione del verde urbano e prime indicazioni per una pianificazione sostenibile”, che è stata allegata alla Relazione annuale che lo stesso Comitato è tenuto a inviare al Parlamento. Il Documento, frutto di un lavoro di condivisione e confronto con diversi tecnici comunali del verde, ha l’obiettivo di indicare i momenti di analisi e gli strumenti operativi fondamentali per affrontare il complesso tema del governo del verde dalla conoscenza, alla pianificazione, regolamentazione, progettazione e programmazione. Monitoraggio degli alberi, gestione del rischio, formazione tecnica e gestione differenziata del verde sono tra i temi cruciali trattati50.

50http://www.isprambiente.gov.it/files/comitato-verde pubblico/1_Linee_Guida_Gestion_Verde_Urbano.pdf

REGOLAMENTO DEL VERDE

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Mappa tematica 3.4.2 – Regolamenti del verde nei 119 Comuni (ISTAT, al 31 dicembre 2016; SNPA/Comuni al

15 settembre 2017)

Chiesura A. et al. / Qualità dell’ambiente urbano – XIII Rapporto (2017) ISPRA Stato dell’Ambiente 74/17 pagg. 163-171

Il Piano del verde - strumento di pianificazione di settore, volontario e integrativo della pianificazione urbanistica locale – è volto a definire una visione strategica delle infrastrutture verdi (e blu) che, partendo dall’analisi dettagliata del patrimonio naturale presente in ambiente urbano e periurbano, ne definisce un programma organico di sviluppo nel medio e lungo periodo. I Piani del verde sono strutturalmente parte dei Piani urbanistici di livello strategico (Vittadini et al., 2015) e rappresentano un importante indicatore dell’attenzione degli organi competenti rispetto alle risorse naturali del territorio che governano.

Per l’analisi di questo indicatore si è voluto considerare oltre alla presenza/assenza del Piano del verde per singolo Comune, anche l’anno anno di approvazione. I dati per questo indicatore sono di fonte ISTAT e aggiornati al 31 dicembre 2016 per i 116 Comuni capoluogo di Provincia, e di fonte SNPA/Comuni per i 3 Comuni più popolosi non capoluogo di Provincia inseriti quest’anno per la prima volta nel campione di analisi (Cesena, Guidonia Montecelio e Giugliano in Campania).

La Mappa tematica 3.4.3 – relativa alla Tabella 3.4.3 nel file Excel allegato - riporta la distribuzione dei Comuni che hanno approvato il Piano del verde: i dati mostrano che sul campione dei 119 Comuni indagati solo 11 Comuni risultano aver approvato un Piano del verde. Nessuno dei Comuni più popolati non capoluogo di Provincia indagati per la prima volta in questa edizione risulta tra questi. Il

Nel documento 3 INFRASTRUTTURE VERDI (pagine 42-46)