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CENSIMENTO DEL VERDE

Nel documento 3 INFRASTRUTTURE VERDI (pagine 49-53)

63 I questionari dei Comuni di Moncalieri, Carrara, Lamezia Terme e Marsala non sono pervenuti e pertanto non vengono analizzati. Per Moncalieri è però disponibile il dato inerente il Censimento e il Piano del Verde.

Chiesura A. et al. / Qualità dell’ambiente urbano – XIV Rapporto (2018) ISPRA Stato dell’Ambiente 82/18 pagg. 233-241

235 Mappa tematica 3.4.1 – Censimenti del verde nei 120 Comuni (Anno 2017)64

Fonte: elaborazione ISPRA su dati ISTAT; elaborazione ISPRA su dati SNPA/Comuni

Il Regolamento del verde è un altro importante strumento per la corretta progettazione, manutenzione, tutela e fruizione del verde pubblico, e a volte anche privato - quota spesso non irrilevante dell’infrastruttura verde comunale. Il Regolamento contiene norme di tutela, valorizzazione e corretta fruizione delle aree verdi, linee guida per la progettazione di nuovo verde, forme di coinvolgimento sociale nella cura e nella manutenzione degli spazi verdi (per esempio procedure di adozione e/o affidamento e sponsorizzazione di aree verdi da parte di associazione e/o privati). Il regolamento del verde pubblico e/o privato viene approvato con apposita Delibera di Consiglio comunale, a conferma del valore assegnato al verde urbano come elemento costitutivo del patrimonio cittadino.

Per l’analisi di questo indicatore si sono considerati oltre alla presenza/assenza del Regolamento per singolo Comune, e al suo riferimento solo al verde pubblico o anche privato, anche l’anno di approvazione. I dati qui presentati - tutti aggiornati al 2017 ad eccezione di Guidonia Montecelio con aggiornamento al 2015 - sono raccolti tramite questionari ai Comuni da due fonti diverse: ISTAT per i 109 Comuni Capoluogo di Provincia e SNPA/Comuni per gli 11 Comuni più popolosi ma non Capoluogo di Provincia per un totale di 120 Comuni.

La Mappa tematica 3.4.2 – relativa alla Tabella 3.4.2 nel file Excel allegato - riporta lo stato dell’arte dei Regolamenti del verde in essere presso i Comuni indagati.

I dati mostrano che sono in totale 56 su 120 i Comuni che hanno approvato un Regolamento del verde, per la maggioranza (48) rivolti a regolamentare sia il verde pubblico che quello privato, 7 solo al verde pubblico e – unico caso – Busto Arsizio, regolamenta solo il verde privato65.

Il verde privato rappresenta spesso una quota non irrilevante del patrimonio verde urbano e periurbano, ed è pertanto bene prevederne la regolamentazione al pari di quello pubblico. Si fa notare che anche in assenza di un Regolamento del verde, possono comunque esserci disposizioni sul verde urbano contenute in altri strumenti (Regolamento edilizio, Regolamento di polizia urbana, ecc.) e/o riferiti ad un aspetto gestionale specifico, come nel caso delle potature o degli abbattimenti, o della tutela del patrimonio arboreo.

65 Per il Comune di Bolzano il Regolamento del verde è in fase di redazione e sarà approvato il prossimo anno

REGOLAMENTO DEL VERDE

Chiesura A. et al. / Qualità dell’ambiente urbano – XIV Rapporto (2018) ISPRA Stato dell’Ambiente 82/18 pagg. 233-241

237 Mappa tematica 3.4.2 – Regolamenti del verde nei 120 Comuni (Anno 2017)66

Fonte: elaborazione ISPRA su dati ISTAT; elaborazione ISPRA su dati SNPA/Comuni

Il Piano del verde è uno strumento di pianificazione di settore, volontario e integrativo della pianificazione urbanistica locale volto a definire una visione strategica delle infrastrutture verdi (e blu) del territorio comunale che, partendo dall’analisi dettagliata del patrimonio naturale presente in ambiente urbano e periurbano, ne definisce un programma organico di sviluppo nel medio e lungo periodo. I Piani del verde sono strutturalmente parte dei Piani urbanistici di livello strategico (Vittadini

et al., 2015) e rappresentano un importante indicatore dell’attenzione che gli organi competenti

rivolgono alle risorse naturali del territorio che governano.

Per l’analisi di questo indicatore si è voluto considerare oltre alla presenza/assenza del Piano del verde per singolo Comune anche l’anno di approvazione. I dati qui presentati - tutti aggiornati al 2017 ad eccezione di Guidonia Montecelio con aggiornamento al 2015 - sono raccolti tramite questionari ai Comuni da due fonti diverse: ISTAT per i 109 Comuni Capoluogo di Provincia e SNPA/Comuni per gli 11 Comuni più popolosi ma non Capoluogo di Provincia per un totale di 120 Comuni.

La Mappa tematica 3.4.3 – relativa alla Tabella 3.4.3 nel file Excel allegato - riporta la distribuzione dei Comuni che hanno/non hanno approvato il Piano del verde. I dati mostrano che sul campione dei 120 Comuni indagati solo i seguenti 10 Comuni risultano aver approvato un Piano del verde: Vercelli, Varese, Sondrio, Monza, Reggio Emilia, Bologna, Ravenna, Forlì, Pisa e Taranto. Nessuno dei Comuni non Capoluogo di Provincia indagati in questa edizione risulta tra questi67. Il Piano del verde del Comune di Varese risulta quello più datato (1990), mentre è Taranto l’ultima in ordine temporale ad averlo approvato, nel 2011. Buona la rappresentanza della Regione Emilia Romagna, con 4 Comuni su 7 dotati di un Piano del verde, e Bologna che – nel 1999 – prima degli altri ha definito una strategia per il proprio patrimonio verde pubblico, dopo Varese.

Da segnalare il fatto che alcune misure, come ad esempio gli strumenti urbanistici, possono, se pur non direttamente riconducibili ad un Piano del verde, contenere comunque norme e indicazioni a questo assimilabili che però non sono oggetto d’indagine. È tuttavia evidente il profondo ritardo dei Comuni italiani nel recepimento del Piano del verde all’interno della propria strumentazione urbanistica locale, quale strumento prioritariamente rivolto allo sviluppo organico dei sistemi verdi urbani e periurbani nel medio-lungo termine tramite specifiche azioni progettuali e risorse economiche adeguate. La Strategia nazionale del verde urbano (vedi Box sottostante) e la Legge 10/2013 “Norme per lo sviluppo di spazi verdi urbani” rappresentano un framework di riferimento importante per orientare alla sostenibilità ambientale le politiche urbanistiche e territoriali.

67 Il Comune di Fano aderisce dal 2018 ad un Contratto di fiume (fiume Metauro), strumento volontario di programmazione strategica e negoziata che persegue la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali.

Nel documento 3 INFRASTRUTTURE VERDI (pagine 49-53)