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IL CERIMONIALE DELLA REPUBBLICA E LE VISITE UFFICIALI IN ITALIA E ALL’ESTERO

Pietro Vacanti Perco

SOMMARIO: 1. Introduzione. - 2. Visite ufficiali e visite di lavoro. - 3. Visita

ufficiale di Capi di Stato. - 4. Visita ufficiale di Primi Ministri stranieri in Ita- lia. - 5. Visite di lavoro.

1. Introduzione

Nel 1950, con la Legge 572, il legislatore istituì la carica di Capo del Cerimoniale Diplomatico della Repubblica presso il Ministero degli Affari Esteri, individuandone chiaramente i compiti generali, tra cui la cura delle cerimonie ufficiali cui viene prevista la partecipazione di Ca- pi di Stato esteri.

Le funzioni del Capo del Cerimoniale Diplomatico vengono ulte- riormente precisate con il Decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967 sull’ordinamento dell’Amministrazione degli Affari Esteri che, all’art. 6, precisa che “il capo del Cerimoniale diplomatico della Repubblica… attende a tutti gli affari di cerimoniale attinenti alle rela- zioni internazionali”.

Con la citata riforma del 1967 risultava evidente il carattere ampio delle competenze del Capo del Cerimoniale Diplomatico in materia di protocollo, facendo ricadere sotto la sua competenza tutti gli eventi ri- levanti ai fini delle relazioni internazionali. In tale ambito rientrava a pieno titolo la gestione delle visite delle personalità straniere in Italia e delle visite all’estero delle personalità italiane.

Il Decreto n. 95 del 2010 che ha riformato l’organizzazione del Mi- nistero degli Affari Esteri ha segnato un’ulteriore tappa nella definizio- ne delle funzioni del Capo del Cerimoniale della Repubblica (che, in base all’art. 3, comma c, cura l’organizzazione delle visite di Stato e ufficiali in Italia e all’estero).

Il quadro normativo citato, nelle evoluzioni di oltre sessant’anni di storia repubblicana, conferisce chiaramente al Cerimoniale Diplomatico della Repubblica la cura di “tutti gli affari di cerimoniale attinenti alle relazioni internazionali”. In tale ambito, ed in particolare con le previ- sioni della riforma della Farnesina introdotta dal d.P.R. 95/2010, si at- tribuisce al Cerimoniale Diplomatico l’organizzazione delle visite in Italia di personalità straniere ospiti del Presidente della Repubblica, del Presidente del Consiglio e del Ministro degli Esteri e di queste stesse cariche all’estero.

Si tratta di un’impostazione normativa che ha evidentemente voluto riconoscere nel personale in servizio presso il Cerimoniale Diplomatico il maggiormente idoneo e qualificato allo svolgimento dei compiti pro- tocollari nel settore delle relazioni internazionali, in ragione delle pre- cipue conoscenze ed esperienze maturate dai funzionari e dipendenti del Ministero degli Affari Esteri, che spaziano dalla conoscenza degli usi e delle prassi internazionali, alle competenze linguistiche, alla fami- liarità con le Autorità nazionali ed internazionali.

Il Ministero degli Affari Esteri non è, tuttavia, l’unico attore che si occupa di visite di stato e di visite ufficiali in Italia. Fondamentali sono, infatti, i rapporti con le altre amministrazioni centrali dello Stato e non solo.

In primo luogo la collaborazione con la Presidenza della Repubblica e con il Consiglio dei Ministri. Tra le amministrazioni centrali da se- gnalare soprattutto il rapporto con il Ministero dell’Interno che si occu- pa della sicurezza, della scorta e della viabilità delle personalità stranie- re in visita nel nostro Paese. La Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche del 1961 pone, infatti, a carico dello Stato ospite precisi obblighi in termini di garanzia della sicurezza della personalità politica straniera, oltre che dei diplomatici accreditati che svolgono le loro fun- zioni in Italia.

Un ruolo di rilievo è anche quello svolto dal Ministero della Difesa, in particolare per quanto riguarda l’accoglienza delle personalità stra- niere negli aeroporti militari e lo svolgimento di cerimonie organizzate dalle Forze Armate.

Come accennato, il Cerimoniale Diplomatico della Repubblica cura l’organizzazione e lo svolgimento delle visite (di Stato, ufficiali e priva-

te) di Capi di Stato, di Governo e di Ministri degli Esteri stranieri in Italia. Ad ogni tipologia di visita corrispondono caratteristiche proprie, che sono maggiormente rigide nel caso delle visite di Stato, in occasio- ne delle quali si prevedono i maggiori impegni e cortesie sul piano pro- tocollare.

Visita di Stato

La visita di Stato si svolge secondo il più alto livello protocollare, trattandosi della visita di un Capo di Stato ospite del nostro Capo di Stato.

Il programma, frutto della collaborazione con la rappresentanza di- plomatica estera ed il protocollo del Paese in visita, trova concreta at- tuazione nella fase esecutiva, gestita sul piano logistico-protocollare dall’Ufficio III del Cerimoniale Diplomatico.

All’arrivo all’aeroporto militare di Ciampino, ove atterrano solita- mente i voli di Stato (detti anche voli speciali), il Capo dello Stato stra- niero è accolto dal Capo del Cerimoniale Diplomatico della Repubblica che sale a bordo del velivolo unitamente all’Ambasciatore del Paese accreditato al Quirinale e rivolge all’ospite il benvenuto a nome del Presidente della Repubblica.

All’arrivo al Palazzo del Quirinale l’ospite e la consorte vengono accolti nel Cortile d’Onore dal Presidente della Repubblica e dalla con- sorte, affiancati dal Segretario Generale della Presidenza della Repub- blica e dal Capo della Casa Militare.

Dopo le presentazioni di rito, effettuate dal Capo del Cerimoniale Diplomatico della Repubblica, i due Capi di Stato, assistiti dai rispettivi aiutanti di campo, ascoltano da fermi l’esecuzione degli inni nazionali e ricevono gli onori dal reparto schierato, salutandone la bandiera (i co- siddetti onori da fermo). Le consorti assistono alla cerimonia rimanen- do leggermente defilate, ma vicine, ai due Capi di Stato. In passato si prevedeva che i due Capi di Stato passassero in rassegna le truppe.

La bandiera dello Stato ospite viene contestualmente issata sul Tor- rino a fianco della bandiera nazionale ed europea.

Cerimonia di onori militari “da fermo” in occasione della visita di Stato del Presidente della Repubblica di Turchia Abdullah Gül (Palazzo del Quirinale, 29 gennaio 2014)

Saliti al primo piano con l’ascensore “alla Vetrata” i due Capi di Stato e le rispettive consorti, ove presenti, percorrono le sale interne per giungere alla Sala del Bronzino, dove trovano schierate le due delega- zioni (l’italiana a destra e quella ospite a sinistra) per le presentazioni che vengono effettuate con l’ausilio del Capo del Cerimoniale Diplo- matico della Repubblica. In tale Sala i due Capi di Stato si posizionano dinanzi alle bandiere (rispettivamente del paese ospite, italiana ed euro- pea) e i fotografi e i cameramen procedono alle riprese fotografiche e video.

I due Capi di Stato e le rispettive delegazioni ufficiali (in quella ita- liana, partecipa un Rappresentante del Governo, solitamente il Ministro degli Affari Esteri) si spostano dalla Sala del Bronzino allo Studio alla Vetrata, passando attraverso la Sala degli Arazzi di Lilla. Conclusi i colloqui ufficiali, i due Capi di Stato si recano nella Sala degli Specchi dove rendono dichiarazioni alla stampa alla presenza delle due delega- zioni, che prendono posto ai due lati della Sala. Viene assicurata la tra- duzione consecutiva. Al termine, i due Capi di Stato si congedano, per rivedersi in seguito in occasione del pranzo di Stato. L’ospite viene ac-

compagnato alla vettura nel cortile d’onore dal Capo del Cerimoniale Diplomatico della Repubblica.

Foto in occasione della visita del Presidente della Repubblica ellenica Karolos Papoulias (Palazzo del Quirinale, 28 marzo 2014)

Il programma della visita di Stato si sviluppa in seguito su una serie di incontri ed impegni di alto rilievo protocollare. In genere, nel pome- riggio del primo giorno della visita, si prevede un incontro tra il Capo di Stato straniero e i Presidenti delle due Camere, Senato della Repub- blica e Camera dei Deputati, che costituiscono la seconda e la terza ca- rica dello Stato. Gli incontri si svolgono negli Studi dei due Presidenti, rispettivamente a Palazzo Giustiniani e a Palazzo Montecitorio.

L’ospite straniero viene accompagnato dal Capo Ufficio Visite del Cerimoniale Diplomatico della Repubblica ed accolto sulla soglia dei Palazzi dal Capo dei rispettivi Cerimoniali e all’interno dai rispettivi Presidenti. Ai colloqui è ammesso un limitato numero di collaboratori in precedenza concordato tra il Cerimoniale di Palazzo e la rappresen- tanza diplomatica straniera.

La prima sera della visita si tiene al Quirinale il pranzo di Stato. Si tratta di un evento che viene organizzato secondo precise regole di ce- rimoniale. Un aspetto delicato riguarda la disposizione degli ospiti a

tavola, in base al loro rango: il cosiddetto piazzamento. Ultimamente si è preferito l’abito scuro rispetto allo smoking. Qualora sia stato concor- dato con il Protocollo straniero, si procede allo scambio di decorazioni, prima del pranzo.

Il pranzo di Stato si svolge nel Salone delle Feste del Quirinale. Gli invitati, il cui nome viene annunciato ad alta voce, accedono al salone dei Corazzieri e si presentano ai due Capi di Stato (prima l’italiano, poi lo straniero).

Il programma della visita di Stato prevede, solitamente nel secondo giorno, la cerimonia della deposizione di una corona d’alloro alla Tom- ba del Milite Ignoto all’Altare della Patria.

Tradizionalmente, dopo la cerimonia all’Altare della Patria, il Capo di Stato si reca al Palazzo del Campidoglio per incontrare il Sindaco di Roma.

Il programma della visita di Stato prevede un incontro con il Presi- dente del Consiglio dei Ministri. In passato questo avveniva nella Pa- lazzina dell’Algardi a Villa Doria Pamphilj; di recente la prassi è che il Capo di Stato straniero venga ricevuto nella sede del Governo (Palazzo Chigi).

Il Presidente del Consiglio dei Ministri attende l’ospite nel Cortile (o nel giardino della Palazzina, se l’incontro avviene nella Villa di rappre- sentanza). Passato in rassegna un picchetto d’onore che presenta le ar- mi, le due personalità procedono verso l’ingresso del Palazzo (o della Villa) ove si effettuano le riprese foto-televisive. Si procede quindi alla presentazione delle delegazioni e poi ai colloqui. Negli ultimi anni è prevalsa la prassi di organizzare una colazione che ha carattere di lavo- ro e durante la quale non è previsto lo scambio di brindisi.

Al congedo, il Capo di Stato viene riaccompagnato dal Presidente del Consiglio nel cortile (o nel giardino della Villa).

I due colloqui che il Capo di Stato in visita in Italia ha con il Presi- dente della Repubblica prima e con il Presidente del Consiglio consen- tono all’ospite straniero di avere una panoramica complessiva sulla po- litica italiana e sugli orientamenti italiani di politica internazionale.

Il Presidente Giorgio Napolitano e la consorte nel corso del concerto offerto dal Presidente della Repubblica di Turchia Abdullah Gül in visita di Stato

(Hotel Excelsior, 30 gennaio 2014)

Nei giorni successivi alla visita si possono prevedere altri impegni per il Capo di Stato che vengono organizzati dalla rappresentanza di- plomatica straniera, previa intesa con il Cerimoniale Diplomatico della Repubblica. In tale ambito possono aver luogo incontri con esponenti dell’opposizione, interviste con la stampa italiana e/o straniera, eventi di promozione economico-commerciale (solitamente d’intesa con la Confindustria o altri enti italiani). Possono essere altresì organizzati programmi culturali, quali le visite a monumenti e musei o l’inaugura- zione di mostre.

Non è, invece, obbligatorio il cosiddetto ricevimento di restituzione offerto dal Capo di Stato straniero al Presidente della Repubblica. Nel caso abbia luogo si colloca, in genere, nella serata del secondo giorno, ed il Presidente della Repubblica vi prende parte insieme alla Consorte.

Al termine della visita di Stato, il Capo di Stato straniero effettua so- litamente una visita in un’altra o in altre città d’Italia, d’intesa con il Cerimoniale Diplomatico della Repubblica che garantisce le cortesie d’uso, le misure di sicurezza e viabilità e l’assistenza da parte di un fun-

zionario del Cerimoniale durante l’intero programma privato organizza- to dalla rappresentanza diplomatica straniera.

La visita di Stato si conclude con la cerimonia del commiato al Pa- lazzo Quirinale alla presenza di un Rappresentante di Governo. In pas- sato, il congedo avveniva la mattina del terzo giorno; dopo che il Capo di Stato straniero aveva terminato gli impegni ufficiali nella Capitale. Di recente la cerimonia, che è stata semplificata, si svolge la sera della prima giornata, dopo il pranzo di Stato.

2. Visite ufficiali e visite di lavoro

Le visite ufficiali e di lavoro di Capi di Stato, Capi di Governo e Ministri degli Affari Esteri vengono pianificate con un discreto margine di anticipo, pur se inferiore rispetto alle visite di Stato. La loro organiz- zazione compete al Cerimoniale Diplomatico della Repubblica, d’intesa con le altre Amministrazioni e istituzioni interessate e in stretto raccor- do con le rappresentanze diplomatiche straniere.

Nel complesso, le visite ufficiali e, ancor più, di lavoro si svolgono secondo protocolli maggiormente semplificatati rispetto alle visite di Stato, ma sempre nel pieno rispetto delle cortesie previste dalla prassi internazionale.

Per le visite ufficiali e di lavoro di Capi di Stato, Capi di Governo e Ministri degli Affari Esteri, il Capo o Vice Capo del Cerimoniale Di- plomatico della Repubblica, il Capo dell’Ufficio del Cerimoniale ed i funzionari in servizio presso l’Ufficio III, coadiuvati dai logisti del Ce- rimoniale, assicurano una formale accoglienza della personalità stranie- ra in aeroporto, sia che l’arrivo avvenga con volo di Stato (Ciampino, base militare) sia che si tratti di volo di linea (Fiumicino o Ciampino civile).

3. Visita ufficiale di Capi di Stato

La visita ufficiale di un Capo di Stato straniero prevede l’incontro con il Presidente della Repubblica, ma anche con il Presidente del Con-

siglio dei Ministri. L’accoglienza all’aeroporto di un Capo di Stato straniero è solitamente assicurata dal Capo del Cerimoniale Diplomati- co della Repubblica, che dispone anche di misure di ospitalità, oltreché delle consuete garanzie per la sicurezza e la logistica nel corso della visita.

Il protocollo delle visite ufficiali differisce, tuttavia, abbastanza si- gnificativamente da quello delle visite di Stato. Al Palazzo del Quirina- le non vengono rese dichiarazioni alla stampa dopo i colloqui ufficiali, non si procede ad uno scambio di decorazioni né si prevede il pranzo di gala. Al suo arrivo al Quirinale, il Capo di Stato straniero viene accolto dal Capo della Casa Militare e gli vengono resi gli onori militari in forma semplificata, da fermo.

4. Visita ufficiale di Primi Ministri stranieri in Italia

Un Primo Ministro straniero può effettuare una visita ufficiale in Ita- lia su invito del Presidente del Consiglio dei Ministri. Solitamente la visita inizia con una visita di cortesia al Presidente della Repubblica al Palazzo del Quirinale, ove il Capo di Governo straniero è accolto dal Capo della Casa Militare. Si prevede una cerimonia di onori militari da fermo.

Dopo i colloqui al Quirinale, il Capo di Governo straniero ha un in- contro ufficiale – seguito da una colazione – con il Presidente del Con- siglio, che in genere ha luogo a Palazzo Chigi (raramente a Villa Doria Pamphilj o a Villa Madama). Solitamente si prevede una conferenza stampa, con dichiarazioni da parte dei due Capi di Governo.

Qualora sia previsto un incontro con il Ministro degli Affari Esteri alla Farnesina, il Capo di Governo straniero è accolto nell’androne del Ministero dal Ministro ed accompagnato attraverso lo scalone d’onore al primo piano dove si svolgono i colloqui.

Il programma può comportare visite anche ai Presidenti delle due Camere ed al Sindaco di Roma, oltre ad eventi di carattere culturale, di promozione economico-commerciale, incontri con rappresentanti della collettività straniera residente in Italia e appuntamenti con la stampa italiana o internazionale.

5. Visite di lavoro

I Primi Ministri e i Ministri degli Esteri (come altri Ministri di Go- verno) possono effettuare visite di lavoro in Italia.

È meno frequente che per questo tipologie di visite sia previsto un incontro con il Capo dello Stato. Solitamente sono ragioni di opportuni- tà politica che inducono la Presidenza della Repubblica ad includere un colloquio al Palazzo del Quirinale nel corso di visite di lavoro di perso- nalità straniere in Italia.

LA COMUNICAZIONE