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– Certificato di agibilità

Nel documento Regolamento Edilizio (pagine 11-0)

1. Sono legittimati a chiedere il rilascio del certificato di agibilità tutti i soggetti intestatari dei provvedimenti abilitativi di cui ai precedenti articoli o comunque legittimati alla realizzazione di opere per le quali sia richiesta tale certificazione di conformità alla normativa igienico sanitaria.

Sezione II – Contenuti dell’istanza

Articolo 6 – Richiesta permesso di costruire

1. La domanda richiedente il titolo abilitativo di costruire indirizzata alla struttura competente, deve contenere l’individuazione del soggetto richiedente, la qualifica, nonché quanto necessario per identificare con esattezza l’oggetto della richiesta (relazione dettagliata dell’ intervento, elaborati tecnici, documentazione fotografica).

Il responsabile del procedimento dell’ istanza può richiedere documentazione integrativa se l’ istanza non contiene sufficiente documentazione per l’ identificazione esatta dell’ oggetto della richiesta.

Articolo 7 – Domanda di voltura

1. Nell’ ipotesi di trasferimento del titolo abilitativo ai lavori rilasciato dal Comune, gli aventi causa possono chiedere che tale titolo sia intestato agli stessi; la richiesta presentata alla struttura competente deve essere corredata dai medesimi disegni allegati al permesso di cui si chiede la voltura, nonché copia autentica dell’ atto con cui è stata trasferita la titolarità del diritto che ha costituito il presupposto di voltura.

Articolo 8 – Modalità di presentazione della denuncia di inizio attività

1. Il soggetto legittimato presenta alla struttura competente nei modi e nei tempi previsti dalla legislazione vigente, apposita dichiarazione redatta in forma libera e sottoscritta dal soggetto legittimato e dal progettista, nella quale vanno descritte le opere edilizie che si intendono realizzare con la specificazione dei seguenti dati:

a) generalità del dichiarante, nel caso di soggetto collettivo (società, ente, condominio) è necessario anche indicare le generalità della persona fisica che rappresenta il soggetto collettivo o che, comunque, è legittimato a presentare la denuncia in base allo statuto o allo specifico atto deliberativo che deve indicare nella denuncia stessa;

b) numero del codice fiscale del richiedente;

c) generalità del progettista, con indicazione dell’Ordine o del Collegio professionale di appartenenza;

d) ubicazione ed estremi catastali dell’ immobile oggetto dell’ intervento con la specificazione:

- della zona urbanistica in cui l’ immobile oggetto dell’ intervento insiste;

- di eventuali vincoli ambientali, monumentali, o di altra natura (idrogeologico, sismico, ecc.), che gravano sull’ immobile oggetto dell’ intervento;

e) dichiarazione del titolo che legittima il dichiarante a presentare la denuncia di inizio attività;

f) generalità del professionista al quale è affidata la direzione dei lavori, con indicazione dell’Ordine o del Collegio professionale di appartenenza;

g) indicazione dell’ impresa alla quale si intende affidare i lavori;

h) indirizzo esatto, se non coincidente con la residenza, dove comunicare o notificare gli atti amministrativi inerenti il procedimento.

2. La domanda deve riportare l’ elenco dettagliato dei documenti e degli elaborati allegati.

3. Il professionista deve descrivere nella relazione, in modo analitico, le opere oggetto della D.I.A., ed asseverare che tali opere siano conformi agli strumenti urbanistici vigenti, sia generali che particolari, e al vigente regolamento edilizio, e non in contrasto con gli strumenti urbanistici adottati, sia generali che particolari; deve altresì asseverare il rispetto delle norme di sicurezza e di quelle igienico-sanitarie vigenti.

Articolo 9 – Procedimento per le opere minori

1. Il soggetto legittimato deve presentare alla struttura competente una propria comunicazione con cui dà notizia delle opere da compiersi non soggette a titolo abilitativo nei modi e nei tempi previsti dalla legislazione vigente.

2. Le opere minori possono così definirsi:

a) lavori che non determinano alterazioni planivolumetriche;

b) lavori che non determinano cambio di destinazione d’ uso per entità contenute nel 30% della s.l.p.;

c) lavori che non modificano le condizioni igieniche;

d) lavori che non pregiudicano la staticità dell’ immobile;

3. La comunicazione deve contenere i seguenti dati:

a) Generalità del richiedente, nel caso di soggetto collettivo (società, ente, condominio) è necessario anche indicare le generalità della persona fisica che rappresenta il soggetto collettivo o che, comunque, è legittimato a presentare la domanda in base allo statuto e allo specifico atto deliberativo che deve indicare nella domanda stessa;

b) Codice fiscale di colui che dà la comunicazione;

c) Estremi ed ubicazione dell’ immobile, con l’ indicazione della zona urbanistica in cui insiste l’ immobile oggetto dell’ intervento;

d) Dichiarazione che l’ immobile non è soggetto a vincoli;

e) Dichiarazione di proprietà dell’ immobile oggetto dell’ intervento o indicazione dell’altro titolo che legittima il dichiarante all’ esecuzione delle opere interne;

f) generalità del professionista, con relativo codice fiscale, nonché degli estremi dell’

iscrizione all’Ordine o al Collegio professionale;

g) Generalità dell’ imprenditore che è stato incaricato della esecuzione delle opere interne;

h) Sottoscrizione del dichiarante, data e luogo di presentazione della comunicazione.

4. Il professionista, nella relazione, deve:

a) Autocertificare di essere abilitato alla progettazione, indicando gli estremi dell’

iscrizione al Collegio o all’Ordine professionale di appartenenza;

b) Descrivere analiticamente le opere da compiersi;

c) Asseverare che le opere da compiersi:

- non siano in contrasto con gli strumenti urbanistici adottati o approvati, e con il presente Regolamento edilizio;

- non comportino modifiche alla sagoma della costruzione, ai prospetti, né aumento delle superfici utili e del numero delle unità immobiliari;

- non modifichino la destinazione d’ uso delle costruzioni e delle singole unità immobiliari;

- non rechino pregiudizio alla statica dell’ immobile;

- per quanto riguarda gli immobili compresi nelle zone A, che gli stessi rispettino le originarie caratteristiche costruttive.

5. La relazione deve inoltre asseverare il rispetto delle norme di sicurezza e delle norme igienico-sanitarie vigenti.

Articolo 10 – Domanda di autorizzazione paesistica

1. I soggetti legittimati a presentare istanza di autorizzazione paesistica, ai sensi dell’art.4 del presente Regolamento, devono indicare nell’ istanza medesima i seguenti elementi:

a) generalità del richiedente, nel caso di soggetto collettivo (società, ente, condominio) è necessario anche indicare le generalità della persona fisica che rappresenta il oggetto collettivo o che, comunque, è legittimata a presentare la domanda in base allo statuto o a specifico atto deliberativo da indicare nella domanda;

b) numero del codice fiscale del richiedente;

c) estremi catastali e ubicazione dell’ immobile oggetto dell’ intervento;

d) generalità del progettista, con indicazione dell’Ordine o del Collegio professionale di appartenenza;

e) specificazione della natura del vincolo;

f) comunicazione degli estremi di eventuali altri provvedimenti autorizzativi oppure di compatibilità ambientale emessi sull’ immobile in questione;

g) indirizzo esatto, ove non coincidente con la residenza, dove comunicare o notificare gli atti amministrativi inerenti il procedimento.

2. La domanda deve riportare l’ elenco dettagliato dei documenti e degli elaborati allegati.

Articolo 11 – Proposta di piani attuativi di iniziativa privata

1. La proposta di piani attuativi di iniziativa privata, redatta in conformità ad un modello predisposto dall’Amministrazione comunale ed alla stessa indirizzata per il tramite della competente struttura organizzativa, deve contenere tutti i dati richiesti nello stesso modello ed in particolare deve indicare:

a) generalità del proponente, nel caso di soggetto collettivo (società, ente, condominio) è necessario anche indicare le generalità della persona fisica che rappresenta il soggetto collettivo o che, comunque, è legittimata a presentare la proposta in base allo statuto o a specifico atto deliberativo da indicare nella domanda;

b) il codice fiscale del richiedente;

c) le generalità del progettista, con indicazione dell’Ordine o del Collegio professionale di appartenenza;

d) l’ubicazione ed estremi catastali dell’ immobile oggetto dell’ intervento con la specificazione:

- della zona urbanistica in cui l’ immobile oggetto dell’ intervento insiste;

- di eventuali vincoli ambientali, monumentali, o di altra natura (idrogeologico, sismico, ecc.), che gravano sull’ immobile oggetto dell’ intervento;

e) l’indicazione del titolo che legittima il proponente ad avanzare la proposta di Piano Attuativo di iniziativa privata;

f) il luogo e data di presentazione della domanda nonché sottoscrizione del richiedente e del progettista.

2. La domanda deve riportare l’ elenco dettagliato dei documenti e degli elaborati allegati e ogni altro documento ritenuto indispensabile dal responsabile del procedimento.

Articolo 12 – Richiesta di certificato di agibilità 1. La domanda di certificato di agibilità deve indicare:

a) generalità del richiedente, nel caso di soggetto collettivo (società, ente, condominio) è necessario anche indicare le generalità della persona fisica che rappresenta il soggetto collettivo o che, comunque, è legittimata a presentare la domanda in base allo statuto o a specifico atto deliberativo da indicare nella domanda stessa;

b) codice fiscale del richiedente;

c) estremi dei titoli abilitativi in base al quale sono state realizzate le opere delle quali si chiede di certificare l’ abitabilità o l’ agibilità;

d) estremi della denuncia di ultimazione dei lavori presentata (riportando la relativa data);

e) luogo e data di presentazione della richiesta, nonché sottoscrizione del richiedente.

2. La domanda deve riportare l’ elenco dettagliato dei documenti e degli elaborati allegati.

Sezione III – Documenti ed elaborati da allegare alle istanze

Articolo 13 – Documenti ed elaborati da allegare alle istanze

1. Alle istanze di provvedimenti abilitativi o permessi di costruire, alle dichiarazioni di inizio attività ed alle proposte di piani attuativi di iniziativa privata deve essere allegata la documentazione indicata al successivo art. 14 del presente Regolamento, e comunque quelli previsti dalle leggi vigenti al momento di presentazione della pratica.

Articolo 14 – Permesso di costruire

1. A corredo delle domande di permesso di costruire devono essere presentati i seguenti elaborati di progetto, redatti secondo quanto disposto dall’art. 13 del presente Regolamento:

a) relazione tecnica illustrativa con documentazione fotografica;

b) planimetria di progetto con indicate le opere in oggetto, le distanze dai confini di proprietà e dagli edifici adiacenti, il calcolo del volume del progetto e la verifica della rispondenza agli indici edilizi del PGT, ed eventuali aree vincolate;

c) piante relative a tutti i piani (compreso quello di copertura) debitamente quotate e con l’ indicazione delle destinazioni d’ uso dei locali, dei rapporti aeroilluminanti, della dislocazione dei pluviali e degli scarichi, delle aree coperte e scoperte e relativa destinazione, delle aree destinate a parcheggio e dei relativi accessi;

d) almeno due sezioni quotate di cui una sul vano scala, ove esistente.

2. Deve altresì essere presentata la seguente documentazione:

a) Titolo che abilita alla richiesta;

b) estratto di mappa catastale con evidenziato l’ immobile;

c) estratto della tavola di azzonamento del PGT;

d) modello debitamente compilato per la determinazione del costo di costruzione;

e) assunzione di impegno per l’esecuzione delle opere di urbanizzazione eventualmente carenti;

f) dichiarazione impegnativa di assunzione di responsabilità in ordine al rispetto di tutte le norme igienico-sanitarie del Regolamento d’ Igiene;

g) relazione geologica e/o geotecnica, ove prevista ai sensi del D.M. 11 Marzo 1988, D. M. 14.01.2008 e successive modifiche ed integrazioni;

h) se necessario, copia dell’ autorizzazione della Soprintendenza ai Beni Ambientali ed Architettonici in caso di immobile assoggettato a vincolo storico, artistico, archeologico;

i) se necessario, copia dell’ autorizzazione a vincolo paesistico-ambientale;

j) se necessario, parere di conformità del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco.

3. Qualora l’istanza non sia corredata dalla predetta documentazione, il responsabile del procedimento (o dell’ istruttoria) richiede, la documentazione mancante nei termini di legge. In tal caso i termini di conclusione del procedimento sono interrotti e decorrono nuovamente per intero dalla data di presentazione di quanto richiesto; se il soggetto richiedente la concessione non presenti la necessaria documentazione entro il termine di 30 giorni dal ricevimento della richiesta, la pratica è archiviata d’ ufficio.

4. Qualora la richiesta di integrazione documentale sia successiva alla scadenza dei termini previsti dalla normativa vigente, la richiesta stessa, pur essendo valida, non produce interruzione dei termini fissati dalla legge per l’ emanazione del provvedimento finale.

Articolo 15 – Certificato di agibilità

1. A corredo delle richieste dei certificati di agibilità devono essere allegati documenti attestanti le condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico riguardanti l’edificio di cui si chiede il certificato.

2. Oltre alla documentazione di cui al punto 1. devono essere allegati i documenti elencati dall’ art. 25 del D.P.R. 380/2001, successive modifiche ed integrazioni; il responsabile del procedimento valutata l’entità dell’ intervento, stabilisce quale documento non risulta necessario al fine dell’ottenimento del certificato.

Articolo 16 – Autorizzazione paesistica

1. Per la documentazione da allegare alle istanze di autorizzazione paesistica si rimanda a quanto indicato nell’abaco contenuto nell’ allegato A della Deliberazione di Giunta Regionale n. 6/30194 del 25 Luglio 1997, pubblicata sul 3° supplemento straordinario al n. 42 del B.U.R.L. del 17 Ottobre 1997.

Articolo 17 – Piani attuativi

1. Per la documentazione da allegare alle proposte di piani attuativi di iniziativa privata si rimanda a quanto specificatamente indicato nella Deliberazione di Giunta Regionale n.6/30267 del 25 Luglio 1997 in B.U.R.L. n. 35 del 25 Agosto 1997, serie ordinario.

Sezione IV – Autocertificazione ed asseveramento Articolo 18 – Autocertificazioni

1. Al fine di favorire lo snellimento delle procedure del presente Regolamento ed in ottemperanza alle disposizioni delle leggi 4 Gennaio 1968 n. 15 e 15 Maggio 1997 n.127 come successivamente modificate ed integrate, nonché in attuazione delle disposizioni del D.P.R. 20 Ottobre 1998 n. 403, recanti norme di attuazione degli art. 1, 2, 3 della legge 15 Maggio 1997 n. 127 in materia di semplificazione delle certificazioni amministrative, tutte le situazioni giuridiche relative alla materia in oggetto del presente Regolamento risultanti da atti pubblici, possono essere autocertificate mediante l’

attestazione delle stesse con una dichiarazione redatta e sottoscritta dall’ interessato che contenga il richiamo esplicito alle norme sopra citate e l’ indicazione espressa degli estremi dell’ atto pubblico che sostituisce. Il responsabile del procedimento può chiedere documentazione comprovante il contenuto dell’autocertificazione per le verifiche di legge.

Articolo 19 – Asseverazione

1. Nell’ ipotesi in cui l’Amministrazione Comunale deve verificare la sussistenza di dati di fatto o di requisiti di legittimità di atti riguardanti le procedure previste dal presente Regolamento, il progettista e/o l’interessato possono produrre un’asseverazione consistente, secondo quanto disposto dalla D.G.R. 25 Settembre 1998 n. 6/38573, in un’ attestazione chiara ed esplicita sulla sussistenza dei dati di fatto o dei requisiti di legittimità dell’ atto richiesti nelle distinte procedure.

2. In particolare, per accelerare la conclusione dei procedimenti relativi al rilascio di atti abilitativi, deve essere asseverata:

a) la conformità dei progetti agli strumenti urbanistici, alle disposizioni legislative ed ai regolamenti vigenti;

b) la superficie delle aree da edificare;

c) la volumetria di fabbricati esistenti;

d) le distanze di edifici esistenti dal confine;

e) i distacchi dagli edifici ; f) l’ altezza dei fabbricati.

CAPO III

Le fasi del procedimento Amministrativo Sezione I – fase di avvio

Articolo 20 – Presentazione dell’istanza

1. L’ istanza del permesso di costruire o autorizzazione paesistica o D.I.A. o di comunicazione opere minori, redatta in conformità con le vigenti normative sull’imposta di bollo, può essere presentata personalmente nei giorni e nelle ore previsti dal responsabile della struttura competente, oppure spedita a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento.

2. In caso di presentazione personale, viene rilasciata ricevuta dell’avvenuta presentazione dell’istanza con l’ indicazione del protocollo generale.

3. Ogni istanza deve contenere un unico procedimento abilitativo.

4. L’ esame delle istanze deve avvenire, in linea di principio, secondo l’ordine di presentazione riscontrabile in base al protocollo d’ingresso della domanda stessa.

Articolo 21 – Responsabile del Procedimento

1. L’Amministrazione Comunale provvede secondo quanto disposto dall’ art. 38 comma 2 della legge Regionale 12/2005 e successive modifiche de integrazioni a comunicare agli interessati l’ avvio del procedimento.

2. Nella comunicazione di avvio del procedimento devono essere comprese:

a) le generalità del responsabile dell’ istruttoria, i giorni e gli orari in cui è disponibile al pubblico;

b) l’ unità organizzativa e il soggetto responsabile del procedimento;

c) la persona legittimata ad assumere l’ atto finale;

d) l’ indicazione che le richieste di accesso agli atti e la presentazione di eventuali memorie devono essere inoltrate al responsabile del procedimento.

Sezione II – fase istruttoria

Articolo 22 – Denuncia inizio attività

1. Nel termine di 30 giorni dalla presentazione della D.I.A. di cui all’ art. 41 della Legge Regionale 12 del 11.03.2005 e successive modifiche ed integrazioni, il responsabile del procedimento verifica la sussistenza di tutte le condizioni previste dalla legge per la legittimità della D.I.A.

2. Qualora venga riscontrata l’ assenza di una o più delle condizioni stabilite, il responsabile della struttura competente con provvedimento motivato, da notificare nello stesso termine di cui al comma 1, dichiara la non procedibilità all’ interessato.

Articolo 23 – Comunicazioni opere minori

1. Sono soggetti a semplice comunicazione tutti gli interventi edilizi e di trasformazione del suolo non compresi nell’ attività libera di cui all’ art. 6 del D.P.R. 380/2001 e non soggetti ad altre discipline (D.I.A., permesso di costruire, ecc.); in particolare tutte le attività comprese nell’ art. 3 lettera “b” del D.P.R. 380/2001, nonché tutte le attività di cambio d’ uso senza opere che superano il 30% dell’ unità interessata nel limite di 150 mq. di s.l.p.

Articolo 24 – Permesso di costruire

1. Completato l’esame dei documenti allegati alla pratica edilizia secondo quanto previsto dall’ art. 13 del presente Regolamento, e comunque entro il termine di 60 giorni dalla presentazione della domanda (salva motivata eccezione) il responsabile del procedimento cura l’istruttoria, acquisisce avvalendosi, laddove è costituito dello sportello unico per l’edilizia, i prescritti pareri degli uffici comunali, ove previsto, della commissione edilizia, se istituita, nonché di tutti i pareri previsti dall’art. 32 comma 5 della Legge regionale 12/2005 e successive modifiche ed integrazioni, sempre che questi non siano allegati alla richiesta, valutata la conformità del progetto alla normativa vigente, formula una proposta di provvedimento corredata da una dettagliata relazione, con la qualificazione tecnico giuridica dell’intervento richiesto.

2. Il responsabile del procedimento, qualora ritenga che ai fini del rilascio del permesso di costruire sia necessario apportare modifiche di modesta entità rispetto al progetto originario, può, nello stesso termine di cui all’art. 38 comma 3, della Legge Regionale 12/2005 e successive modifiche ed integrazioni, richiedere tali modifiche, illustrandone le ragioni. La richiesta di cui al presente comma sospende, fino al relativo esito, il decorso del termine di cui al comma 2. L’interessato si esprime sulla richiesta di modifica entro il termine fissato, che non può essere inferiore a trenta giorni dal ricevimento della richiesta stessa e, in caso di adesione, è tenuto ad integrare la documentazione nei successivi quindici giorni. In tal caso, il termine ricomincia a decorrere, per la parte rimanente, dalla data di ricezione della documentazione

integrativa. Qualora l’interessato non aderisca alla richiesta di modifica, ovvero non si esprima entro il termine fissato, il procedimento di rilascio del permesso di costruire si intende concluso in senso negativo.

3. Il termine di cui al comma 3 può essere interrotto una sola volta dal responsabile del procedimento, entro quindici giorni dalla presentazione della domanda, esclusivamente per la motivata richiesta di documenti che integrino o completino la documentazione presentata e che non siano già nella disponibilità dell’amministrazione. Il termine ricomincia a decorrere, per intero, dalla data di ricezione della documentazione integrativa.

4. Nell’ipotesi in cui, ai fini della realizzazione dell’intervento, sia necessario acquisire atti di assenso, comunque denominati, di altre amministrazioni, diverse da quelle di cui all’articolo 32, comma 5, il competente ufficio comunale, ovvero, laddove costituito, lo sportello unico per l’edilizia, convoca, nel termine di cui al comma 3, una conferenza di servizi ai sensi degli articoli 14, 14-bis, 14-ter e 14-quater della legge 241/1990.

Qualora si tratti di opere pubbliche incidenti su beni culturali, si applica l’articolo 25 del D.Lgs. 42/2004.

5. Il provvedimento finale è adottato dal dirigente o dal responsabile del competente ufficio comunale, ovvero, laddove costituito, dello sportello unico per l’edilizia, entro quindici giorni dalla proposta di cui al comma 3, ovvero dall’esito della conferenza dei servizi di cui al comma 6. Dell’avvenuta emanazione del permesso di costruire è dato immediato avviso agli interessati, nonché notizia al pubblico mediante affissione all’albo pretorio.

Articolo 25 – Titolo abilitativo per attività non compreso nel D.P.R. 380/2001

1. Il responsabile del procedimento (o dell’ istruttoria), qualora emergano carenze o incompletezze nella documentazione prevista dal titolo I, capo II, sezione III del presente Regolamento, provvede a formulare la richiesta di completamento o regolarizzazione della documentazione stessa.

2. Completato l’ esame dei documenti allegati alla pratica, il responsabile del procedimento (o dell’ istruttoria) predispone una relazione motivata, ove necessaria, diretta al soggetto competente per l’ emanazione del provvedimento conclusivo del procedimento.

Articolo 26 – Autorizzazione paesistica

1. Il termine per il rilascio dell’autorizzazione paesistica è di 60 giorni dalla presentazione dell’istanza. Tale termine può essere sospeso esclusivamente per richiedere l’integrazione della documentazione di cui al titolo I, capo II, sezione III del presente Regolamento, ovvero per accertare gli elementi di cui al successivo comma 2; il termine riprende a decorrere dalla data di presentazione della documentazione richiesta.

2. Successivamente alla presentazione dell’ istanza, il responsabile del procedimento:

a) verifica la completezza della documentazione e degli elaborati presentati;

b) individua il tipo di vincolo in cui ricade l’intervento e l’eventuale motivazione esplicitata;

c) se la Commissione é interna all’Ente provvede alla convocazione della stessa, in tempi utili per rispettare quanto previsto dal comma 1, mentre se si istituisce in forma consorziata o associata, provvede all’invio di tutta la documentazione necessaria per l’espressione del relativo parere

3. La Commissione del paesaggio può convocare il progettista e colui che ha presentato l’

3. La Commissione del paesaggio può convocare il progettista e colui che ha presentato l’

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