Le indicazioni completano le consegne del manuale.
Laddove non figurino indicazioni specifiche, ci si attenga alle consegne.
31 © ALMA Edizioni
Lezione 0
Obiettivi:
rompere il ghiaccio
stimolare la propria creatività formulare auguri
riattivare conoscenze funzionali, grammaticali e lessicali di livello A2 in modalità ludica
Materiali:
filastrocca di Gianni Rodari gioco dell’oca
Indicazioni per l’insegnante: Se il corso di italiano è appena iniziato e gli studenti non si conoscono, per creare in classe un clima rilassato e collaborativo, consigliamo, prima di proporre le attività del libro, di permettere al gruppo di “legare”. Presentati
brevemente e poi lascia che gli studenti, in coppia, si scambino informazioni su di sé, raccontando perché studiano italiano, quando hanno iniziato, se sono già stati in Italia, di che cosa si occupano e quali sono i loro interessi ecc. Puoi eventualmente fornire spunti scrivendo alcune domande alla lavagna. Alla fine, ogni persona presenterà il proprio compagno in plenum, cosa che permetterà di ottenere importanti informazioni sulla composizione della classe.
Cerca inoltre di sistemare i banchi e le sedie in modo che tutti possano vedersi in faccia.
Se necessario, spiega poi la metodologia del manuale, soprattutto per quanto concerne le strategie di lettura e di ascolto, per evitare che gli studenti si aspettino, come succede spesso, la traduzione di ogni singola parola. È bene che sappiano fin dall’inizio come si lavorerà in classe.
Mostra infine la legenda ISTRUZIONI UTILI IN CLASSE a pagina 10 e chiedi agli studenti se i verbi illustrati sono chiari (a questo livello, potrebbero non conoscere abbina). Puoi aggiungere alla lavagna alcune domande che servono a chiedere aiuto ai compagni o all’insegnante. Saranno probabilmente formule già note, ma è bene invitare gli studenti a farne uso ogni volta che insorge un dubbio: Come si dice?, Come si scrive?, Come si pronuncia?, Che significa?, Puoi ripetere?. Per qualsiasi esigenza, a pagina 14 si trova la cartina dell’Italia con le regioni, i vari capoluoghi e i Paesi confinanti.
COMINCIAMO
Indicazioni per l’insegnante: Questa lezione serve a rompere il ghiaccio o a (ri)creare un clima di
collaborazione basato sull’interazione creativa tra studenti, la fantasia e l’inventiva (nella migliore delle tradizioni rodariane!), in particolare nelle classi nuove o tra studenti che non si vedono da un certo lasso di tempo. Può rivelarsi utile per rinforzare lo spirito di gruppo, impostare o reimpostare una modalità di lavoro di stampo cooperativo.
Puoi iniziare chiedendo alla classe se conosca Gianni Rodari (si veda anche il box culturale fornito alla pagina successiva). Per il primo compito, forma i gruppi, idealmente di tre-quattro studenti, mostra la consegna e la filastrocca (di cui è qui presente un estratto), accertandoti che sia tutto chiaro. Può essere utile chiarire il significato della parola rima, mostrando qualche esempio alla lavagna di parole che rimano, o ritrascrivendo quelle del testo.
Sconsigliamo di attardarsi in questa fase sul congiuntivo esortativo siate: meglio limitarsi a dire che si tratta di un augurio, come buon anno. È utile stabilire un tempo massimo per lo svolgimento del primo compito, al termine del quale, se lo ritieni opportuno, puoi invitare qualche gruppo a leggere le proprie proposte. Se durante lo scambio tra studenti un gruppo sembra a corto di idee su una specifica parola, forniscila tu quando hai capito che non emergeranno idee nuove: questa non è una gara e l’importante è che gli studenti non si sentano frustrati. La creatività, per gli adulti, è un’abilità che va coltivata e non va da sé che tutti gli studenti siano abituati a questo tipo di lavoro, che verrà
dosatamente riproposto in altre occasioni.
Successivamente, sempre dopo averne indicata la durata, invita gli studenti a svolgere il secondo compito, eventualmente aggiungendo un paio di esempi alla lavagna oltre a quelli indicati nella filastrocca: gli studenti potranno proporre singole parole, frasi, espressioni. Rimani pronto/a a fornire aiuto se un gruppo ne ha bisogno. L’ideale è che alla fine, a turno, tutti i membri di ciascun gruppo
scrivano alla lavagna. Concludi complimentandoti con tutti per le idee proposte e condivise.
Se ti sembra che la classe abbia apprezzato questo testo, puoi invitarla a cercare a casa altre filastrocche di Rodari (se ne trovano moltissime in rete): chi lo desidera, all’inizio della prossima lezione potrà leggerne una ai compagni.
Si ricorda che la lezione 0 ha carattere introduttivo e non è suddivisa nelle quattro sezioni A, B, C e D.
32 © ALMA Edizioni CULTURA “EXTRA” (riferimento per l’insegnante)
Gianni Rodari è stato un importante scrittore, poeta, pedagogo e giornalista specializzato nel settore dell’infanzia, nonché partigiano durante la Seconda guerra mondiale. Gli fu sempre e gli viene tuttora riconosciuto un ineguagliabile talento nel produrre racconti, filastrocche e poesie originali e divertenti, in cui la lingua, di una straordinaria inventiva, è al servizio di personaggi memorabili o di storie estranee al conformismo degli adulti. Le sue opere, che hanno profondamente plasmato la letteratura per ragazzi, sono state tradotte in numerose lingue e gli hanno valso il prestigioso Premio Hans Christian Andersen nel 1970. Si ritiene che la più importante sia la Grammatica della fantasia, sull’arte di inventare storie. In Italia gli sono stati intitolati centinaia di luoghi pubblici: parchi, biblioteche, strade, scuole.
Gianni Rodari è scomparso nel 1980.
Versione originale della filastrocca:
Ci sono parole per gli amici:
“Buongiorno, buon anno, siate felici”, parole belle e parole buone
per ogni sorta di persone.
La più cattiva di tutta la terra è una parola che odio: la guerra.
SEZIONE
:Indicazioni per l’insegnante: Per quest’attività ricorda di portare in classe alcuni dadi e delle pedine.
Se vuoi, puoi fotocopiare queste pagine e stamparle in formato A3. Se in classe riscontri un clima
piacevole, puoi proporre il gioco a gruppi,
mantenendo quelli formati in precedenza. Chiedi agli studenti di disporsi in piccoli cerchi intorno al
tabellone, mostra la consegna e il percorso e accertati che la meccanica del gioco sia chiara;
ulteriori precisazioni sulle regole: vince chi risponde correttamente alla domanda 25 (non è necessario rilanciare il dado a oltranza per ottenere 1); se, per esempio, uno studente capita sulla casella 20 e l’avversario ritiene scorretta la risposta, lo studente torna indietro e rilancia il dado, se però capita ancora sulla casella 20 e dà nuovamente una risposta
sbagliata, può rimanere dov’è (a quel punto l’avversario fornirà la correzione): questo per non
rallentare eccessivamente il gioco; se uno studente capita su una casella già conquistata, ritira il dado dalla casella dove si trovava prima, non da quella già conquistata; si può chiamare l’insegnante in caso di disaccordo, se il compito richiesto non è chiaro o se la risposta non è nota a nessun giocatore. Assegna una durata: quando vedi che il gioco si protrae
eccessivamente e/o che gli studenti sembrano stanchi, interrompi: vincerà lo studente o il gruppo che ha raggiunto la casella di numero più alto. Alla fine chiarisci eventuali dubbi emersi; non tutti gli studenti potrebbero aver trattato in un corso precedente i contenuti proposti, ma sconsigliamo di aprire lunghe parentesi su argomenti lessicali, grammaticali o funzionali: meglio cercare a casa del materiale per la revisione di tali contenuti, utilizzando per esempio quello proposto nel volume A2 del corso e presentandolo alla lezione successiva allo studente che ne ha bisogno, o inviandolo via mail o con altre modalità. Annuncia che la classe è ora pronta per un viaggio alla scoperta di aspetti nuovi della lingua e della cultura italiana e augura a tutti una buona esplorazione!
Soluzione:
casella 1. le mani 2. le ginocchia 3. le braccia casella 7 Soluzione possibile: 1. Sul serio? 2. Tutto bene? 3. Non ne ho voglia. 4. Non c’è problema.
casella 8 1. vorrei 2. Potrebbe 3. Dovresti
casella 9 Soluzione possibile: la bambina a sinistra è più bassa, ha i capelli ricci e scuri, porta gli occhiali e ha gli occhi marroni. La bambina a destra è più alta, ha i capelli lunghi e neri e gli occhi azzurri.
casella 10 1/a, 2/b, 3/a, 5/a casella 11 3 (alcuno)
casella 14 1. all’ufficio postale / alla posta 2. al Pronto Soccorso (in ospedale) 3. in farmacia casella 15 Gli italiani esagerano con i farmaci. Il mio medico per esempio ne prescrive troppi. Io invece non ne prendo molti. Voi che ne pensate?
casella 16 1. in un negozio di scarpe 2. quando qualcuno si laurea / fa un figlio / si sposa… 3. In treno, in aereo, al cinema, a teatro…
33 © ALMA Edizioni casella 17 Soluzione possibile:
casella 18 me
casella 21 Soluzione possibile: 1. occhiali 2. carta di credito 3. cappello
casella 22 1. Mi ascolti 2. Chiuda 3. Mi dica 4. Faccia
casella 25 fare la fila, avere tempo, avere sonno, andare in bici, fare una passeggiata, andare via, andare a letto, avere ragione
Lezione 1
Temi: la storia di “Bella ciao”
grandi classici del cinema italiano serie italiane di successo
operazioni correnti online Obiettivi:
1A esprimere opinioni fare paragoni
1B capire la trama di un film
scrivere una breve sceneggiatura 1C parlare di serie TV
descrivere fatti antecedenti a eventi passati preparare un breve servizio su personaggi
del passato
1D capire i comandi del web
illustrare le caratteristiche di un sito, blog o social forum
Grammatica:
1A il comparativo di uguaglianza con tanto… quanto…
il termine di paragone introdotto da che 1B il pronome relativo il quale
1C il trapassato prossimo
appena con il passato prossimo Lessico e formule:
1A la Seconda guerra mondiale strumenti musicali
1B regista, attore, trama, sceneggiatura, capolavoro
1C serie, episodi, stagione, spettatori, protagonista
1D comandi del web, dei social e delle app Testi:
1A audio: intervista a uno studioso di musica popolare
1B scritto: sinossi e recensioni cinematografiche 1C audio: servizio su Andrea Camilleri
1D scritto: pagina web
di una piattaforma digitale
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COMINCIAMO
Indicazioni per l’insegnante: Forma i gruppi e mostra la consegna e lo schema, assegnando una durata al gioco. Per cronometrare il tempo puoi usare un timer da cucina o un’applicazione sul cellulare che
riproduca un suono allo scadere del tempo. È necessario che tutti i membri del gruppo partecipino attivamente, pertanto scoraggia la compilazione individuale dello schema (per evitare che qualche studente lavori comunque da solo, annuncia che di volta in volta sarà un membro diverso di ciascuna squadra a riferire l’elemento scelto dal gruppo). Sarà utile stabilire delle regole chiare: decidi per esempio se saranno accettati titoli di film o libri tradotti nelle lingue degli studenti, o esclusivamente in italiano, e se saranno ammessi titoli parziali. Se lo ritieni opportuno, puoi circoscrivere le categorie (per es.
romanzi contemporanei, artisti viventi ecc.). Allo scadere della durata invita ogni gruppo a indicare le proprie proposte in plenum. Se due o più gruppi hanno elementi in comune, non importa: l’obiettivo era unicamente completare lo schema nel minor tempo possibile. Se emergono informazioni non note a tutta la classe, per non perdere dinamismo non attardarti su aspetti “enciclopedici”, ma invita eventualmente gli studenti a cercare informazioni su personaggi o titoli sconosciuti ai compagni e a condividerli con loro al prossimo incontro.
Fa’ poi svolgere la seconda parte del compito: se lo ritieni opportuno, prima di avviare l’attività cambia i gruppi e ricorda agli studenti che eventualmente possono menzionare anche persone o titoli non indicati nello schema precedente, purché si tratti di cultura italiana. Puoi introdurre questa attività mettendoti in gioco in prima persona e raccontando un brevissimo aneddoto personale legato a una canzone, a un film, a un libro (meglio se italiani, meglio ancora se già nominati nella fase precedente).
Alla fine, se ti sembra opportuno, puoi condividere qualche esperienza in plenum: potrebbero emergere profili e percorsi utili a capire interessi, sensibilità e stili di vita della classe.
SEZIONE
:1a e 1b Indicazioni per l’insegnante: Scrivi bella ciao alla lavagna e chiedi agli studenti se le parole
evocano qualcosa. È probabile che la canzone sia nota: se così non dovesse essere, comunica che si tratta di un canto molto famoso in Italia (è da tempo parte della memoria culturale italiana). Forma delle coppie e invitale a leggere la prima parte del testo della canzone e a rispondere alla domanda. Se necessario, chiarisci il senso di invasor e, nelle risposte, di ninna nanna. Senza passare per una verifica in plenum, proponi il secondo compito: tra le tante versioni presenti in rete, scegli quella le cui parole corrispondono a quelle trascritte. Invita poi le stesse coppie a rispondere alle varie domande, cambiando eventualmente le coppie per un ulteriore confronto. In questa fase non verificare le risposte (che potranno essere confermate o refutate durante la fase di ascolto) e passa direttamente al compito successivo.
1a Soluzione: una canzone popolare, un canto di libertà
1c Indicazioni per l’insegnante: Fa’ riascoltare la parte della canzone in cui appare la parola partigiano, trascrivendola alla lavagna. Mostra la consegna e le varie opzioni, accertandoti che siano chiare. Può essere necessario fornire qualche ulteriore dettaglio (corredato idealmente da foto) su Benito Mussolini, sulle date della Seconda guerra mondiale (1939 - 1945, con l’entrata in guerra dell’Italia nel 1940) e sulla Resistenza italiana (il box culturale qui di seguito su Mussolini non intende ovviamente essere
esaustivo). Gli studenti rispondono individualmente e si confrontano poi con un compagno. Concludi con una verifica in plenum.
Soluzione: Gli italiani che durante la 2a guerra mondiale hanno partecipato alla Resistenza.
35 © ALMA Edizioni CULTURA “EXTRA” (riferimento per l’insegnante)
Benito Mussolini, detto il Duce, dopo aver fatto parte del partito socialista italiano, fondò nel 1921 il partito nazionale fascista. Fu presidente del Consiglio del Regno d’Italia dal 1922 al 1943. Inaugurò la dittatura fascista nel 1925 ed entrò in guerra, pur essendo al corrente dell’impreparazione dell’esercito italiano, per motivi opportunistici, poiché convinto che l’alleata Germania nazista di Hitler – con cui aveva creato l’Asse Roma-Berlino nel 1936 – sarebbe rapidamente uscita vittoriosa dal conflitto. Cercò di dare slancio alla politica coloniale italiana, occupando la Libia e l’Etiopia. Il suo governo emanò le leggi razziali nel 1938, norme rivolte essenzialmente contro la comunità ebraica. In seguito alle sconfitte militari italiane, fu fatto arrestare dal Re d’Italia:
liberato dai tedeschi, fondò la Repubblica Sociale Italiana. Dopo la definitiva disfatta dei nazifascisti, fu catturato dai partigiani e fucilato nei pressi di Como il 28 aprile 1945.
1d Indicazioni per l’insegnante: Per le indicazioni generali sullo svolgimento delle attività di ascolto, si veda pagina 21 nella sezione B di questa guida.
Rassicura gli studenti: il loro compito non è quello di capire ogni singola parola, ma solo le informazioni principali. Proponi un primo ascolto con il libro chiuso, poi invita gli studenti a confrontarsi
brevemente sul contesto generale con un compagno:
chi parla? Dopo un rapido confronto in plenum, invita gli studenti a leggere la consegna e le opzioni
accertandoti che siano chiare. Proponi un secondo ascolto e lascia che gli studenti rispondano
individualmente, confrontandosi poi con un
compagno. Procedi con un terzo ascolto e confronto, infine con una verifica in plenum. Se ai tuoi studenti piace ascoltare canzoni italiane e hai tempo a disposizione, puoi proporre l’ascolto di ‘O sole mio e di Volare (anch’esse presenti in rete e cantate da numerosi artisti diversi).
Soluzione: Bella ciao, ‘O sole mio, Volare
1e Indicazioni per l’insegnante: Assicurati che le domande siano comprese. Può essere utile indicare che cosa si intende per “prendere appunti”: non si tratta di scrivere freneticamente sotto dettatura (cercando di trascrivere ogni singola parola, compito quasi impossibile e quindi frustrante), bensì di annotare le informazioni salienti in modo “non lineare”, saltando alcuni passaggi, concentrandosi su altri. Prendere appunti è un’abilità a cui verrà dato spazio in diversi percorsi del manuale. Alterna ascolti e confronti in coppia come da consegna: consigliamo
inoltre di cambiare le coppie, proponendo ulteriori ascolti e confronti, riducendo così le probabilità che la verifica finale in plenum consista in un elenco di risposte da parte dell’insegnante (consigliamo infatti, se possibile, di sostituirla con un invito rivolto alla classe: “Ci sono domande?”).
Soluzione possibile:
1. Sulle origini di “Bella ciao” ci sono poche certezze.
Secondo alcuni storici della canzone, “Bella ciao” era un canto di lavoro contadino. Per altri, invece, era una canzone popolare del 1500. L’unica cosa sicura è che, contrariamente a quanto si pensa, non era una canzone particolarmente famosa durante la Seconda guerra mondiale. All’inizio era più un canto popolare che una canzone partigiana.
2. Solamente dopo la fine della guerra e
precisamente nel 1947, quando un gruppo di giovani partigiani l’ha cantata al Festival della Gioventù di Praga.
3. Per la musica, che è facile da ricordare e da cantare, e per il testo. È una canzone che parla di libertà, di ribellione contro la dittatura. Parla di ideali universali. Insomma, “Bella ciao” è un simbolo di unione e di libertà.
1f Indicazioni per l’insegnante: Mostra consegna e date, alterna ulteriori ascolti e confronti, idealmente cambia le coppie, poi concludi con un ulteriore ascolto e confronto, verificando infine in plenum. A questo punto, se lo ritieni opportuno (è probabile che non serva), puoi invitare gli studenti a rivedere la risposta che avevano fornito al punto 1a. Se la tua classe ama cantare, puoi segnalare che alla fine di questa sezione lo si potrà fare tutti insieme.
1f Soluzione possibile: 1500: secondo alcune teorie
“Bella ciao” era una canzone popolare del 1500; 25 aprile 1945: è la data della liberazione d’Italia. “Bella ciao”, una canzone della Resistenza, è strettamente legata a questa ricorrenza; ultimi anni: negli ultimi anni “Bella ciao” ha avuto uno straordinario successo a livello internazionale; 1947: nel 1947 un gruppo di giovani partigiani ha cantato “Bella ciao” al Festival della Gioventù di Praga che così è diventata la canzone della Resistenza.
36 © ALMA Edizioni Trascrizione traccia 1:
intervistatrice: Il professor Sinibaldi è uno studioso di musica popolare. A lui abbiamo chiesto le ragioni del successo mondiale, negli ultimi anni, della canzone partigiana “Bella ciao”.
Professore, prima di tutto, come è nata “Bella ciao”?
Prof. Sinibaldi: Eh… Non è semplice rispondere a questa domanda, perché sulle origini di “Bella ciao” ci sono poche certezze. Vediamo… Secondo alcuni storici della canzone, “Bella ciao” era un canto di lavoro
contadino. Per altri, invece, era una canzone popolare del 1500. L’unica cosa sicura è che, contrariamente a quanto si pensa, non era una canzone particolarmente famosa durante la Seconda guerra
mondiale. Come ho detto, all’inizio era più un canto popolare che una canzone partigiana.
intervistatrice: Ma allora perché è conosciuta come la canzone della Resistenza?
Prof. Sinibaldi: Perché durante la guerra qualche anonimo partigiano ha preso quella antica melodia e l’ha usata per scrivere un nuovo testo, quello che oggi tutti conosciamo. Però
solamente dopo la fine della guerra
“Bella ciao” è diventata ufficialmente la canzone della Resistenza e precisamente nel 1947, quando un gruppo di giovani partigiani l’ha cantata al Festival della Gioventù di Praga. Da quel momento questa canzone è diventata il simbolo della resistenza partigiana contro i nazisti e i fascisti, ed è anche la canzone del 25 aprile, il giorno in cui in Italia si festeggia la fine della guerra.
intervistatrice: Professore, negli ultimi anni “Bella ciao” ha avuto un successo straordinario a livello
internazionale e possiamo dire che a questo punto ha più estimatori all’estero che in Italia. Oggi “Bella ciao” è più famosa di “Volare” e
“’O sole mio”, le due canzoni italiane più conosciute all’estero.
Perché questa canzone è così popolare non solo in Italia ma in tutto il mondo?
Prof. Sinibaldi: Innanzitutto “Bella ciao” ha una melodia facile da ricordare. È una musica che piace, che si canta facilmente. Ma non è tutto. Per capire bene le ragioni di un successo così grande dobbiamo guardare anche le parole. Il testo è importante tanto quanto la musica.
È una canzone che parla di libertà, di ribellione contro la dittatura.
Parla di ideali universali. Insomma,
“Bella ciao” è un simbolo di unione e di libertà.
2a Indicazioni per l’insegnante: Non è assodato che gli studenti possiedano la metalingua necessaria per capire la consegna (questo vale a volte anche per i nativi). Se i concetti di “comparativo di maggioranza”
e “comparativo di uguaglianza” non sono chiari, puoi fare un esempio alla lavagna, disegnando per
esempio due omini, uno più basso, uno più alto, abbinandoli ai simboli + e -, e due omini di altezza uguale, abbinandoli al simbolo =. Fa’ svolgere il compito individualmente, proponi poi un confronto in coppia, infine una verifica in plenum senza
esempio due omini, uno più basso, uno più alto, abbinandoli ai simboli + e -, e due omini di altezza uguale, abbinandoli al simbolo =. Fa’ svolgere il compito individualmente, proponi poi un confronto in coppia, infine una verifica in plenum senza