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La Regione Veneto nel corso dell’anno 2015 ha centrato due obiettivi importanti in materia di regolamentazione dei percorsi ciclistici: l’approvazione del Piano regionale della mobilità ciclistica6 e l’emanazione di un bando per la realizzazione di piste ciclabili7.

6 Visibile al sito http://www.regione.veneto.it/web/mobilita-e-trasporti/master-plan-delle-piste-ciclabili-

2014 ove sono scaricabili gli elaborati del piano: relazione, elenco itinerari e tavole.

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Il primo punto comprende la valorizzazione di 344 km di percorsi internazionali (Eurovelo), 1096 km di percorsi nazionali (Bicitalia), 836 km di percorsi regionali, 315 km di percorsi locali e 1460 km di percorsi all’interno di parchi ciclistici. Queste decisioni sono il risultato di un commitment dimostrato già da tempo da parte delle istituzioni regionali, le quali si sono adoperate per migliorare le condizioni di viabilità ciclabile ad esempio dotando gran parte dei percorsi percorribili con segnaletica cicloturistica dedicata. Agli interventi istituzionali si affiancano una serie di iniziative locali da parte di enti, anche privati, che puntano a migliorare e promuovere l’uso della bicicletta sul territorio. Il Piano prevede, inoltre, il potenziamento dell’intermodalità, ossia la possibilità di percorrere delle tratte combinando l’uso di mezzi diversi, e l’attivazione di un Ufficio Regionale per la Mobilità Ciclistica, che con uno sguardo dall’alto riesca a coordinare tutti gli interventi al fine di valorizzarli, in un’ottica di offerta turistica integrata.

Riguardo al secondo punto citato, ovvero il bando per il cofinanziamento fino al 90% di 35 milioni di euro per la realizzazione di piste ciclabili, la Regione ha individuato una serie di criteri di valutazione che fanno trasparire un chiaro orientamento verso la ciclabilità extraurbana, riflettendo così il chiaro intento di voler migliorare la connessione fra paesi limitrofi, piuttosto che frammentarla con tanti piccoli interventi limitati ai confini comunali.

Un altro importante aspetto da tenere in considerazione è il fatto che il Veneto, oltre a rappresentare un contesto ideale per lo sviluppo di itinerari cicloturistici, è anche il principale mercato in Italia per la produzione di biciclette coprendo un terzo della quota nazionale. Qui, infatti, la cultura imprenditoriale legata al mondo delle due ruote è ampia e molto sviluppata, nel territorio sono presenti le eccellenze mondiali della bicicletta, ma anche dell’accessorio e dell’abbigliamento. Il Veneto è anche la sede di case editrici specializzate sull’argomento (come Ediciclo Editore), festival e fiere (come il Cosmobike show di Verona).

In questa estesa ragnatela di percorsi ciclabili presenti in Veneto, gli itinerari principali sono: quello che va dal Lago di Garda a Venezia, l’anello del Veneto che ne percorre interamente i confini, la via del mare sulla costa e il percorso che va dalle Dolomiti a Venezia.

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Fig.3: Principali percorsi cicloturistici presenti in Veneto

Fonte: http//www.bikeitalia.it/wp-content/themes/bikeitalia.it/cosmobike/2/Gallo_%20Cosmobike.pdf

Lo straordinario sviluppo che questi percorsi hanno avuto negli ultimi anni, derivato dall’aumento esponenziale della richiesta, ha però fatto sì che ad oggi questi itinerari presentino numerosi punti di debolezza. Primo su tutti la frammentarietà, infatti non esiste un unico percorso che congiunge i diversi territori in una soluzione di continuità. In secondo luogo, la scarsa integrazione con le strutture ricettive e altri fornitori di beni e servizi per il turismo e per il tempo libero in senso più ampio presenti sul territorio, come trasporti, ristoranti e siti di interesse storico e artistico. Inoltre, non è presente una copertura continuativa di strutture di supporto al turista e al residente, come stazioni di sosta, segnaletica, punti di ristoro e di pernottamento, siti per la manutenzione e la riparazione dei mezzi. Infine, manca una promozione comune e coerente di questi percorsi per i turisti che li rende di difficile fruizione.

La poca interconnessione tra le proposte presenti nei diversi contesti territoriali e l’impossibilità di fornire un prodotto unitario indipendente dal contesto delle singole Municipalità, sono ragioni alla base di un recente studio8 condotto dal CISET che, concentrandosi sull’area metropolitana veneta, ha tentato di individuare un percorso

8 “Turismo Green&Healthy: per un’integrazione economica dell’area metropolitana”, report finale per

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cicloturistico unitario in grado di costituire un itinerario integrato a basso impatto ambientale. Si tratta di un circuito “Green&Healthy” che ha l’obiettivo di cogliere le potenzialità che il territorio metropolitano di Venezia può offrire in termini di valorizzazione di aspetti di wellness, salute, remise en forme e riabilitazione. L’idea è quella di unire in maniera coerente tre aree contigue ancora oggi percepite nell’immaginario comune come geograficamente divise ed idealmente disconnesse le une dalle altre:

• l’Area del Sole (il litorale veneziano);

• l’Area delle Acque (il distretto termale di Abano-Montegrotto);

• l’Area della Terra (la fascia prealpina dei colli trevigiani).

Fig. 4: Itinerario Green&Healthy ricavato dai percorsi ciclabili del Veneto Centrale

Fonte: “Turismo Green&Healthy: per un’integrazione economica dell’area metropolitana”, a cura di CISET, 2014

L’anello portante di questo itinerario è lungo all’incirca 190 km ed è caratterizzato da un tracciato misto, ma per la maggior parte pianeggiante, percorribile in sicurezza fatta eccezione per le criticità opportunamente segnalate. E’ caratterizzato da una facilità di fruizione, dalla qualità dei servizi offerti lungo il tracciato e dall’importanza, soprattutto dal punto di vista turistico, dei centri messi in collegamento dal percorso. E’ presente,

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anche se perlopiù in via progettuale, un’intermodalità che permette ai turisti di percorrere alcune tratte in bici ed altre utilizzando mezzi alternativi, in un’ottica di sistema di offerta integrato.