Capitolo II La sindrome di Galapagos e il caso giapponese
3.2. Il quarto stadio della società dei consumi
3.2.1. Il circolo vizioso nelle città affette dall’invecchiamento demografico: la de-
Il processo d’invecchiamento della popolazione e il basso tasso di natalità degli ultimi anni hanno avuto un effetto negativo sulla maggior parte degli ambiti della vita di tutti i giorni, sia nelle zone rurali che nelle zone urbane.
Nel paragrafo 1.2.1, è stato rivelato che una delle determinanti principali dell’evoluzione del mercato dei beni di consumo in Giappone è il processo di urbanizzazione delle città. A causa dell’invecchiamento della popolazione, si può osservare che nel quarto stadio si è innescato un processo di ‘deurbanizzazione’ delle zone rurali e urbane, attraverso un processo ciclico, vizioso e irreversibile. A causa del basso tasso di natalità, infrastrutture scolastiche come gli asili nido e le scuole elementari iniziano a scomparire. Per questo motivo, le famiglie con bambini a carico scelgono di trasferirsi in zone più convenienti, dove sono presenti queste infrastrutture. La diminuzione delle famiglie all’interno della municipalità equivale alla diminuzione di consumatori locali, ma anche a una diminuzione della forza lavoro cittadina. Da qui prende vita il circolo vizioso senza fine: per la chiusura di queste infrastrutture, ulteriori famiglie decidono di migrare in zone più vivibili, vengono meno la forza lavoro e i consumatori; si hanno meno introiti per la municipalità, la quale decide di servizi chiave per i cittadini che decidono di rimanere (Elis, 2008). La Figura 3.16 presenta uno schema rappresentativo del circolo vizioso appena descritto e delle relazioni di influenza tra i diversi fattori.
90 Figura 3.16: L’interrelazione tra i diversi circoli viziosi all’interno di municipalità colpita dall’invecchiamento della popolazione.
Fonte: Elis, 2008.
Senza interventi e politiche anti-invecchiamento, ogni provincia continuerà a deurbanizzarsi finché rimarrà soltanto la popolazione anziana che non può migrare altrove (Hendy, 2014). L’impossibilità a migrare della popolazione anziana è derivata dal suo carico fiscale nei confronti della municipalità. La richiesta elevata di agevolazioni sociali, come l’assistenza medica e case di riposo,40 e il basso livello di tasse versate dagli stessi anziani41 disincentivano l’accettazione della popolazione non solo da parte delle altre municipalità ma anche da parte del governo, perché contraria all’obiettivo di incrementare il tasso di natalità del Paese (Hatta, 2018).42
40 Il peso dell’assistenza agli anziani sulle municipalità è derivato dal fatto che i prezzi del settore sanitario e dei servizi
infermieristici sono prefissati dal governo centrale e il meccanismo dei prezzi non si sistema sull’equilibrio tra domanda e offerta.
41Il governo centrale e l’amministrazione prefetturale pagano solo una parte dei benefici sanitari. Il resto è finanziato
dai premi assicurativi e dalla municipalità (Hatta, 2018). Questo significa che il carico fiscale sulla municipalità aumenta all’aumentare dei residenti anziani.
42 Per evitare che la pressione fiscale aumenti, queste cercano di disincentivare la migrazione attraverso, per esempio,
91 Nonostante la presenza di tali ostacoli, la spinta alla rivitalizzazione in questi anni proviene da iniziative locali negli altri settori economici al di fuori dell’assistenza agli anziani, reinvestendo nelle risorse locali per attirare la popolazione giovane.
Uno di questi investimenti è l’utilizzo del turismo in entrata per generare nuovo reddito (Hatta, 2018). Questa tendenza si sta verificando in quasi in tutto il Giappone, compresa la zona metropolitana di Tokyo. Il caso più rappresentativo è il paese Yubari,43 in Hokkaido, il quale ha subito il processo di spopolamento più veloce del Paese (Hatta, 2018).44 La rivitalizzazione di Yubari è avvenuta con la ristrutturazione della zona da centro industriale a centro turistico,45 attraverso la costruzione di piste da sci e con la trasformazione delle miniere e delle ex-fabbriche in museo. Per risolvere i problemi della popolazione anziana,46 questa è stata ricollocata in case in prossimità del centro urbano e la città è stata ridotta di dimensioni, facilitando i trasporti e l’assistenza alla popolazione (Kato, 2016).47
Un altro esempio è la zona settentrionale di Kyoto, l’area di Tango, in fase di deurbanizzazione in seguito all’invecchiamento della popolazione e alla stagnazione economica iniziata verso la fine degli anni Novanta.48 In risposta alla situazione, è stato pianificato un processo di rivitalizzazione della zona per mezzo di un’alleanza tra le autorità regionali, l’università locale e la comunità, attraverso l’ausilio di NPO (Shiraishi, Tomino, Yahagi, 2017).
Un altro ruolo importante nella rivitalizzazione delle zone rurali è affidato agli imprenditori. Essi creano innovazione attraverso nuove combinazioni delle risorse disponibili e una forte leadership (Haga, 2018) 49. Un esempio è Ueyama, paese dalla tradizione agricola millenaria ma che si è stata
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Il paese era un centro importante durante gli anni Sessanta e Settanta come centro di estrazione del carbone, ma con l’interruzione di utilizzo del carbone come fonte di energia, il paese non è riuscito a spostare la forza lavoro dal settore industriale al settore dei servizi. Nel giro di 30 anni un numero elevato di famiglie ha migrato altrove, lasciando la maggior parte del paese disabitato (Kato, 2016) e la popolazione rimasta è prevalentemente anziana (48% sopra i 65 anni).
44 Nel 1960 la popolazione era composta da 116908 abitanti, poco prima della chiusura della miniera era 13 mila, e
nel 2015 è scesa a 9205 abitanti, un dodicesimo del picco.
45 La scelta di sfruttare il turismo è stata fatta per cercare di cavalcare il “boom della nostalgia” degli anni Novanta e
l’aumento del turismo in entrata dagli altri Paesi.
46 I residenti anziani abitavano in zone periferiche del paese, ai quali, con la mancanza di servizi e mezzi di trasporto,
risulta difficile accedere ai servizi di assistenza sociale e sanitaria.
47 Oltre a Yubari, ci sono molti altri casi di deurbanizzazione documentati, anche in zone più urbane e centrali. Un
esempio è il complesso di Takashimadaira, situato nel quartiere di Itabashi, a Tokyo (Yoshida, 2015). Per risolvere la situazione di questo sono stati presi pochi provvedimenti, che consistono principalmente nell’abbassamento dei prezzi degli appartamenti per attirare le famiglie giovani.
48 I problemi principali della zona sono stati la diminuzione degli studenti nelle scuole medie e superiori, la mancanza
di medici nelle zone vicine e l’aumento della popolazione che riceve sussidi di assistenza sociale.
49 Nelle comunità rurali, la popolazione anziana, data la sua estensione demografica, dovrebbe essere coinvolta in
nuove opportunità di business in quanto risorsa utile di forza lavoro. Tuttavia, nella maggior parte delle comunità, non succede.
92 abbandonata negli anni Settanta. Il complesso delle risaie locali, risalente al periodo Nara (710-784 d.c.), è stato riportato in vita dall’intervento di una NPO di esperti agrari (Fleuri, 2018).
Per ovviare al problema della deurbanizzazione, è frequente l’intervento delle NPO, le quali cercano di attirare la partecipazione di gruppi multigenerazionali per riunire l’intera comunità (Thang, 2008).50 Inoltre, anche l’aiuto da parte delle aziende è accolto con favore. Infatti, è stata importante l’implementazione da parte di Shinsei Bank nella prefettura di Shimane del servizio di trasporto mobile di ATM, montato all’interno di un furgoncino, per prestare servizi bancari alla popolazione anziana che vive in aree remote (Japan Times, 2017).
In sintesi, nel quarto stadio della società dei consumi, in seguito all’invecchiamento della popolazione le zone rurali e le piccole zone urbane hanno subito un processo di de-urbanizzazione, in parte rallentato da tentativi di imprenditori e NPO per cercare di rivitalizzare le zone colpite attraverso iniziative innovative.