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Claims derivanti da atti di natura commerciale o sovrana

I Tribunali ICSID dei casi Impregilo v. Pakistan199 e Bayindir v. Pakistan200, riguardanti contratti di costruzione rispettivamente di una diga e di un’autostrada, confermano la giurisprudenza esposta sinora. Il Tribunale del caso Bayindir v.

Pakistan definì infatti ormai “ben consolidato” il principio secondo il quale treaty e contract claims siano giuridicamente distinti anche qualora sorgano da un medesimo

fatto201. In entrambe le occasioni, tuttavia, gli arbitri hanno sottolineato che non ogni violazione di un contratto può automaticamente elevarsi al grado di illecito internazionale: affinché si possa parlare di violazione del BIT, infatti, l’inadempimento contrattuale deve essere il risultato di un comportamento che va al di là dei rapporti ordinari fra parti contraenti202. Con tale espressione gli arbitri fanno riferimento all’esercizio, possibile solo agli Stati, della propria autorità sovrana (“puissance publique”) al fine di non adempiere alle obbligazioni imposte dal contratto di investimento. Di converso, atti di natura strettamente commerciale, compiuti dallo Stato ospite in qualità di semplice parte contraente e non nelle vesti di ente sovrano, non possono rientrare nella competenza dei Tribunali ICSID in quanto non sussumibili nelle fattispecie di espropriazione (diretta o indiretta), trattamento ingiusto e iniquo o mancata protezione piena dell’investimento, generalmente previste dalle norme dei BIT203.

199 Cfr. ICSID Impregilo S.p.A. v. Islamic Republic of Pakistan, ICSID Case No. ARB/03/3,

Decisione sulla giurisdizione del 22 aprile 2005 consultabile sul sito

http://www.italaw.com/sites/default/files/case-documents/ita0422.pdf

200 Cfr. ICSID Bayindir Insaat Turizm Ticaret Ve Sanayi A.S. v. Islamic Republic of Pakistan, ICSID

Case No. ARB/03/29, Decisione sulla giurisdizione del 14 novembre 2005, consultabile sul sito

http://www.italaw.com/sites/default/files/case-documents/ita0074.pdf

201 Ivi, par 148 e ss.

202 Cfr. ICSID Impregilo S.p.A. v. Islamic Republic of Pakistan, ICSID Case No. ARB/03/3,

Decisione sulla giurisdizione del 22 aprile 2005, par. 260. Nella nota n.118 della propria decisione, il Tribunale richiama in proposito l’analisi della giurisprudenza internazionale di S.M.SCHWEBEL in

Justice in International Law, 2008, Cambridge, Capitolo 26: “the breach of such a contract by a State

in ordinary commercial intercourse is not, in the predominant view, a violation of international law, but the use of the sovereign authority of a State, contrary to the expectations of the parties, to abrogate or violate a contract with an alien, is a violation of international law. (...) when the State employs its legislative or administrative or executive authority as only a State can employ governmental authority to undo the fundamental expectation on the basis of which parties characteristically contract – performance, not non-performance – then it engages its international responsibility”.

203 Cfr. ICSID Impregilo S.p.A. v. Islamic Republic of Pakistan, ICSID Case No. ARB/03/3, par.

281: “(…) it is the Tribunal’s view that only measures taken by Pakistan in the exercise of its sovereign power (‘puissance publique’), and not decisions taken in the implementation or performance of the Contracts, may be considered as measures having an effect equivalent to expropriation. Therefore, the

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A tal proposito, i Tribunali di Impregilo e Bayindir si pongono in continuità con precedenti casi ICSID. Nel caso CMS v. Argentina, per esempio, gli arbitri sostennero che “[t]he standard of protection of the treaty will be engaged only when there is a

specific breach of treaty rights and obligations or a violation of contract rights protected under the treaty. Purely commercial aspects of a contract might not be protected by the treaty in some situations, but the protection is likely to be available when there is significant interference by governments or public agencies with the rights of the investor”204. Allo stesso modo, il Tribunale del caso Consortium RFCC

v. Marocco sottolineò come una violazione della norma BIT a tutela del trattamento

giusto ed equo richieda da parte dello Stato ospite l’esercizio di un potere sovrano205. Riguardo agli atti di carattere espropriativo, invece, gli arbitri del caso Waste

Management v. Messico hanno evidenziato che un investitore stranierò non può

avanzare una richiesta di danni per espropriazione a seguito di un mero inadempimento quale il mancato pagamento di una somma stabilita dal contratto di concessione: “In

such cases – afferma il Tribunale – simply to assert that 'property rights are created under and by virtue of a contract' is not sufficient. The mere non-performance of a contractual obligation is not to be equated with a taking of property, nor (unless accompanied by other elements) is it tantamount to expropriation. Any private party can fail to perform its contracts, whereas nationalization and expropriation are inherently governmental acts”206.

Tribunal has jurisdiction only to consider the former, and not the latter, for the purposes of Article 5 of the BIT”.

204 Cfr. ICSID CMS Gas Transmission Company v. The Republic of Argentina, ICSID Case No.

ARB/01/8, Decisione del 12 maggio 2005, consultabile sul sito

http://www.italaw.com/sites/default/files/case-documents/ita0184.pdf par. 299.

205 Cfr. ICSID Consortium RFCC v. Morocco, ICSID Case No. ARB/00/6, Decisione del 22

dicembre 2003 consultabile su sito http://www.italaw.com/sites/default/files/case- documents/ita0226.pdf, al par. 51: “L’Etat, ou son émanation, peuvent s’être comportés comme des

cocontractants ordinaires ayant une divergence d’approche, en fait ou en droit, avec l’investisseur. Pour que la violation alléguée du contrat constitue un traitement injuste ou inéquitable au sens de l’Accord bilatéral, il faut qu'elle résulte d’un comportement exorbitant de celui qu’un contractant ordinaire pourrait adopter. Seul l’Etat, en tant que puissance publique, et non comme contractant, a assumé des obligations au titre de l’Accord bilatéral. L’interprétation retenue par le présent Tribunal est donc celle d’une obligation de traitement juste et équitable qui, tout en garantissant les droits élémentaires de l’investisseur, ne s’y limite pas et s’applique uniquement dans la mesure où l’Etat d’accueil a fait usage de ses prérogatives de puissance publique”. I principi esposti in Consortium RFCC v. Marocco furono quindi ripresi nel caso ICSID Salini Costruttori S.p.A & Italstrade S.p.A. v. Kingdom of Jordan, ICSID Case No. ARB/02/13, Decisione sulla giurisdizione del 9 novembre 2004, par. 154 e ss.

206 Cfr. ICSID Waste Management Inc. v. Mexico, ICSID Case No. ARB(AF)/00/3, Decisione del

30 aprile 2004, consultabile sul sito http://www.italaw.com/cases/1158, par. 174; in merito all’espropriazione, è concorde il Tribunale di SGS v. Filippine, il quale afferma che “a mere refusal to

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Riassumendo, questo filone di giurisprudenza arbitrale sembra tratteggiare una linea di demarcazione fra contract claims e treaty claims derivanti da inadempimenti contrattuali assumendo come elemento distintivo la natura sovrana della condotta illecita dello Stato ospite207. Laddove questa manchi si è in presenza di una violazione di carattere prettamente commerciale, non difforme da quella che potrebbe essere compiuta da una qualsiasi parte contraente privata, e che pertanto non è compresa nelle attività generalmente sanzionate dalle norme dei BITs.

Secondo il Tribunale del caso Impregilo, dunque, affinché l’inadempimento dello Stato ospite possa essere considerato come violazione del BIT, è necessario che l’investitore dimostri208:

a) che la condotta oggetto della controversia sia attribuibile209 allo Stato ospite, nel caso in cui l’atto che si afferma essere illecito sia stato compiuto da un ente giuridicamente distinto dallo Stato stesso;

b) che la condotta posta in essere dallo Stato abbia natura di atto sovrano, e che dunque vada oltre il semplice inadempimento contrattuale di una parte contraente210.

Una delle ragioni per cui il Tribunale del caso Impregilo rifiutò di esercitare la giurisdizione sulle pretese dell’investitore fu che gli inadempimenti contrattuali dello Stato ospite non costituirono, agli occhi degli arbitri, un’“interferenza” dei diritti contrattuali dell’attore211. Con le parole del Tribunale: “all the key decisions relating

to indirect expropriation mention the ‘interference’ of the Host State in the normal exercise, by the investor, of its economic rights. However, a Host State acting as a

pay a debt is not an expropriation of property” (SGS v. Philippines, ICSID Case No. ARB/02/6, par.

161).

207 Cfr. ICSID Joy Mining Machinery Ltd v. Arab Republic of Egypt, ICSID Case No. ARB/03/11,

Decisione sulla giurisdizione del 6 agosto 2004, consultabile online sul sito

http://www.italaw.com/sites/default/files/case-documents/ita0441.pdf, par. 72: “A basic general distinction can be made between commercial aspects of a dispute and other aspects involving the existence of some forms of State interference with the operation of the contract involved”.

208 Cfr. ICSID Impregilo S.p.A. v. Islamic Republic of Pakistan, ICSID Case No. ARB/03/3,

Decisione sulla giurisdizione del 22 aprile 2005, par. 266

209 I criteri di attribuzione restano quelli propri del diritto internazionale generale, così come esposti

all’Articolo 4 del Draft Articles on Responsibility of States for Internationally Wrongful Acts e analizzati al paragrafo 3.1 del presente capitolo.

210 Il Tribunale di Impregilo definisce tale requisito una soglia particolarmente alta: “The threshold

to establish that a breach of the Contracts constitutes a breach of the Treaty is a high one”, par. 267

211 Sull’argomento, si veda B.KUNOY, Singing in the Rain, Developments in the Interpretation of Umbrella Clauses in 7 J. World Investment & Trade, 2006, p. 287

71 contracting party does not ‘interfere’ with a contract; it ‘performs’ it. If it performs the contract badly, this will not result in a breach of the provisions of the Treaty relating to expropriation or nationalisation, unless it be proved that the State or its emanation has gone beyond its role as a mere party to the contract, and has exercised the specific functions of a sovereign authority”212.

Il requisito della puissance publique come condizione necessaria per la sussistenza di un treaty claim richiede quindi una vera e propria “ingerenza” da parte dello Stato, il quale interferisce nell’adempimento contrattuale con mezzi e modalità inaccessibili a un’ordinaria parte contraente privata.

L’immediata conseguenza del principio sovraesposto è un’evidente limitazione di ciò che può essere considerato treaty claim dinnanzi a un tribunale arbitrale degli investimenti, escludendo in questo modo un ampio spettro di pretese dalla giurisdizione ICSID. D’altra parte, gli investitori internazionali hanno trovato nelle

umbrella clauses – successivo oggetto di trattazione – un possibile strumento

suppletivo al fine di riproporre dinnanzi ai Tribunali treaty-based le violazioni contrattuali degli Stati ospiti escluse da questo filone giurisprudenziale.

Concludendo, è interessante osservare come questa posizione risulti difficilmente conciliabile, in merito alla disciplina dell’espropriazione indiretta, con la c.d. “sole

effect doctrine”. Secondo tale dottrina, infatti, il solo fattore cruciale nell’identificare

una misura statale come espropriazione indiretta – e per questo motivo sanzionabile secondo le previsioni dei BITs – deve essere l’effetto della condotta statale sul diritto di proprietà dell’investitore privato213. Questa teoria, decisamente più aperta alle necessità e agli interessi degli investitori privati, è stata ripresa anche dalla giurisprudenza internazionale214 e si riflette in diversi casi di Tribunali ICSID215. Il contrasto con le posizioni dei Tribunali dei casi Impregilo e Bayindir emerge se si

212 Cfr. ICSID Impregilo S.p.A. v. Islamic Republic of Pakistan, ICSID Case No. ARB/03/3,

Decisione sulla giurisdizione del 22 aprile 2005, par. 278

213 Si veda, al riguardo, RUDOLF DOLZER &FELIX BLOCH, Indirect Expropriation: Conceptual Realignments? in 5 International Law Forum, 2003, p.164

214 Cfr. Iran-US Claims Tribunal Starrett Housing Corp. v. The Government of the Islamic Republic of Iran, 16 IRAN-U.S. C.T.R., p.112 e ss. (1983); Iran-US Claims Tribunal Tippetts, Abbett, McCarthy, Stratton v. TAMS-AFFA, 6 IRAN-U.S. C.T.R., p. 219 e ss. (1984).

215 Cfr. ICSID Tokios Tokelės v Ukraine, ICSID Case No ARB/02/18, Decisione sulla giurisdizione

del 22 aprile 2004; ICSID Patrick Mitchell v. The Democratic Republic of Congo, Case No ARB/99/7, Decisione sull’annullamento del1 November 2006; ICSID Telenor Mobile Communications AS v.

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considera che, secondo la sole effect doctrine, gli arbitri chiamati a giudicare in merito ad una presunta espropriazione dovrebbero decidere indipendentemente dalla natura (sovrana o meno) della condotta statale, focalizzandosi piuttosto sulle conseguenze subite dall’investitore a seguito di tali atti.

4. Gli effetti delle clausole di selezione del foro competente sulla giurisdizione