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i classificatori SASS (size and shape specifiers) : si riferiscono alle proprietà geometrico-visive del referente, come grandezza, forma ed

estensione; essi costituiscono le configurazioni in cui il movimento delle mani traccia il contorno del referente: sono detti per questo anche perimeter o

tracing classifiers. Le configurazioni SASS riproducono uno specifico aspetto

formale di una certa classe di oggetti. Una data configurazione non sarà quindi rappresentativa di un unico oggetto, ma di una determinata classe di oggetti che hanno in comune un carattere formale tipico (Hilzensauer & Skant 2001: 95) Poiché riproducono proprietà geometrico-visive dei referenti, i classificatori SASS appartengono alla scala di riproduzione reale degli oggetti o scala della realtà: «SASS-Klassifikatoren gehören häufig der Realitätsskala an, sie

entsprechen in etwa der tatsächlichen Größe des Objekts» (Hilzensauer 2001:

95);

2) i classificatori HANDLE: restituiscono l'uso o la funzione di un oggetto, riporducendo iconicamente la forma assunta dalla mano nella 7Nel prosieguo della tesi i termini classificatore, morfema classificatore e configurazione classificatrice verranno utilizzati interscambiabilmente.

manipolazione (Handhabung) del referente;

3) i classificatori CLASS: si riferiscono alle proprietà astratte di un oggetto. Le configurazioni utilizzate per questo tipo di classificatori costituiscono generalmente un prototipo.

Stando alla proprosta di Glück & Pfau (1997:187), solo i classificatori di tipo CLASS e HANDLE comportano un mutamento nella configurazione del segno verbale. I classifictaori SASS, invece, si comportano da un punto di vista sintattico come attributi che modificano un sintagma nominale complesso come è possibile osservare nella frase riportata di seguito:

PAPIER GROSS ICH-GEBENgroß/flach-DIR

Ich gebe dir das Poster

in cui GROSS costituisce il classificatore SASS.

In altre parole, mentre i classificatori CLASS e HANDLE fanno parte della voce verbale (Verbalklassifikatoren), i classificatori SASS determinano il nome (Nominalklassifikatoren) e svolgono dunque una funzione aggettivale8. Nel

prosieguo della tesi dedicata alla flessione verbale non ci si occuperà dei classificatori SASS, ma soltanto dei classificatori HANDLE e CLASS rilevanti per la presente discussioni. Nelle sezioni successive si descriveranno i classificatori HANDLE e CLASS nelle loro manifestazioni e funzioni. Gli esempi riportati rappresentano, tuttavia, solo un insieme ristretto delle configurazioni classificatrici HANDLE e CLASS della DGS.

5.3 I classificatori HANDLE

Nei classificatori HANDLE la mano simula il funzionamento o l'uso

8 I classificatori SASS non sono, quand'anche classificatori nominali, del tutto scorrelati dai classificatori verbali HANDLE. Come fanno presente Glück e Pfau (1997: 187): Auf einen SASS-Klassifikator kann später mithilfe eines HANDLE-Klassifikators Bezug genommen werden. Un classificatore SASS, già eseguito in relazione a un determinato sintagma nominale,

può essere ripreso nel prosieguo del discorso da un classificatore HANDLE riferito al nome che è testa del sintagma.

dell'oggetto, rappresenta ovvero una mano che muove un oggetto immaginario (Papaspyrou 2008: 122). E' possibile che, come accade per i classificatori SASS, la mano emuli talune caratteristiche geometrico-visive dell'oggetto, come forma e grandezza; tuttavia, l'oggetto non viene riprodotto in quanto tale, ma solo nella forma che assume per manipolazione. I classificatori HANDLE riproducono pertanto solo taluni aspetti formali dell'oggetto in questione.

Sottoclasse dei classificatori HANDLE sono i classificatori di contatto. Questi si comportano sostanzialmente allo stesso modo dei classificatori HANDLE con la differenza che l'uso dell'oggetto è maggiormente basato sul contatto. I classificatori di contatto descrivono il modo in cui un determinato oggetto viene toccato, ad esempio lo sfiorare una tastiera con la punta delle dita o il premere il telecomando con il pollice. «Die Objekte werden dabei

eher als berührt, nicht als gehandhabt, bewegt oder positioniert angesehen»

(Hilzensauer & Skant 2001: 96).

Anche le configurazioni classificatrici HANDLE vengono utilizzate solo nei contesti frasali in cui è già noto l'oggetto specifico di cui si sta parlando o se la referenza allo stesso è disambiguata dal contesto.

Di seguito sarà possibile osservare degli esempi di classificatori HANDLE. Nella DGS esistono configurazioni specifiche per riferirsi a oggetti dalla superficie estesa e liscia (un tavolo, un foglio di carta, il lato di un'auto etc.). Per oggetti di questa categoria è essenziale anche la posizione del palmo della mano, il quale viene orientato verso il basso. Agli oggetti la cui superficie non è orientata orizzontalmente ci si riferirà invece orientando il palmo in senso verticale. Le configurazioni non vengono utilizzate isolatamente e senza instaurare una correlazione referenziale. Se ad esempio una specifica configurazione fosse utilizzata isolatamente, l'interlocutore non comprenderebbe esattamente a quale oggetto si stia tentando di far riferimento. Egli potrebbe solo rilevare la classe di appartenenza dell'oggetto a partire dall'uso della sua specifica configurazione (che si tratta cioè di un oggetto con certe caratteristiche). La discrepanza tra la configurazione rappresentativa di una classe di oggetti e l'oggetto specifico in quanto tale corrisponde al contrasto tra il classificatore e il segno per un oggetto specifico della classe. Le configurazioni classificatrici vengono perciò utilizzate solo nei contesti frasali in cui è già noto l'oggetto specifico di cui si sta parlando o se la referenza allo

stesso è disambiguata dal contesto.

Ulteriori classificatori individuano altrettante classi di oggetti sulla base di caratteristiche fisiche e concrete: si considerino ad esempio gli oggetti dalla superficie ampia e sferica. La configurazione usata per questo tipo di oggetti ricorre ad esempio nella voce del verbo STELLEN nella frase Eine Frau stellt

eine Vase auf den Tisch per riferirsi al vaso. Lo stesso classificatore può riferisi

ad altri oggetti dalla superficie estesa e liscia (mele, patate, palline, bicchieri, tubi etc.). E' evidente che l'iconicità di questa configurazione si basa sulla Handhabung degli oggetti che essa rappresenta. Ricorre perciò insieme a verbi come STELLEN, ESSEN, NEHMEN, LEGEN, SETZEN, BEWEGEN, TRAGEN, GEBEN.

CL HANDLE per oggetti con superficie ampia e sferica.

Il classificatore HANDLE rappresentato è identico al suo corrispettivo SASS, in accordo all'ipotesi di Glück & Pfau 19: 187, secondo i quali i classificatori SASS intrattengono con i classificatori HANDLE una connessione sostanziale. «Auf einen SASS-Klassifikator kann später mithilfe

eines HANDLE-Klassifikator Bezug genommen werden» (Glück & Pfau 19:

187). Il classificatore HANDLE della fig. (11) può essere utilizzato come morfema legato del verbo ESSEN, di cui abbiamo una rappresentazione della sua forma normale.

ESSEN (forma base)

Il classificatore HANDLE diviene morfema legato del verbo ESSEN, esprimendo la forma assunta dalla mano nell'uso dell'oggetto diretto (den

Apfel). Si noti come la forma base del verbo ESSEN subisca, nel suo

combinarsi con il morfema legato del classificatore HANDLE, un mutamento nel tratto della configurazione.

Der Mann ißt einen Apfel.

Si è detto che il classificatore HANDLE illustrato possiede forma identica al corrispondente classificatore SASS. Cosa distingue dunque un classificatore

HANDLE da un classificatore SASS?

Nell'esempio precedente le configurazioni per il classificatore SASS e per il classificatore HANDLE sono identiche, ma questa non è la regola. Un esempio lo chiarirà: presa la configurazione riportata in fig. 6, essa può essere usata per rappresentare una porta. In questo caso si tratterebbe di un classificatore SASS, poiché la configurazione utilizzata rappresenta l'oggetto in sé. Se però si intende riferirsi all'azione di aprire la porta, allora la configurazione assume la forma di un pugno, tipicamente usata per riprodurre il funzionamento di una porta: in questo caso ad essere riprodotto in modo iconico è appunto l'abbassarsi della maniglia. Dal momento che la configurazione a pugno risulta indicativa dell'uso che si fa di una porta, tale configurazione costituisce un classificatore HANDLE e non un classificatore SASS.

Secondo Glück, i classificatori HANDLE possono essere, in certi casi, designati a partire dai classificatori SASS. I classificatori HANDLE possono essere descritti come morfemi legati del verbo, per questo contano anche come classificatori verbali. Si tratta ovvero di una classificazione dell'oggetto del verbo, poiché il il verbo concorda con l'oggetto per mezzo dei classificatori HANDLE.

Accanto alle configurazioni illustrate esistono altri classificatori HANDLE di significato evidente. Per la classe degli oggetti piccoli e spigolosi, generalmente quadrangolari viene ad esempio utilizzata la configurazione HANDLE.

CL HANDLE per oggetti piccoli e spigolosi, di forma quadrangolare

La configurazione per oggetti piccoli e spigolosi è utilizzata ad esempio nella frase Der Junge ißt ein Stück Würfelzucker. Se questo specifico oggetto non era stato precedentemente segnato in modo esplicito, l'interlocutore non potrà sapere se si tratta di un pezzo di zucchero, di cioccolato, di un biscotto. E' possibile comprendere dalla configurazione utilizzata come morfema verbale solo la categoria di appartenenza dell'oggetto in questione. Risulta oltremodo interessante che ciascun verbo possa essere combinato con diversi morfemi di tipo HANDLE. Si prenda ancora una volta il segno per ESSEN: la sua esecuzione varia al mutare dei classificatori HANDLE con cui è combinato. A seconda che si tratti di una mela o di una zolletta di zucchero, il segno per ESSEN muta in quanto tali oggetti richiedono un tipo di Handhabung differente. Il verbo ESSEN, nella sua forma base, è combinato con il morfema legato del classificatore HANDLE.

Der Junge ißt ein Stück Würfelzucker.

L'impiego dei classificatori HANDLE presuppone due implicazioni elementari: da un lato la necessità di un agente, che renda possibile la capacità di utilizzare, maneggiare un certo oggetto. Dall'altro lato un oggetto che non è in grado di muoversi o funzionare autonomamente (Hilzensauer & Skant 2001: 96).

Un'altra configurazione è quella degli oggetti piccoli e spigolosi, ma aventi una superficie estesa. Questo classificatore viene utilizzato per rappresentare

oggetti come libri, sandwich, pezzi di legno, scatole etc).

In una frase come Eine Frau kommt und stellt eine Vase auf den Tisch und

arrangiert Blumen darin viene utilizzata la configurazione che rappresenta la

categoria degli oggetti piccoli, sottili e leggeri. Questa configurazione diviene morfema della voce flessa del verbo ARRANGIEREN perché si comprenda che il verbo si riferisce a BLUMEN. Questa configurazione può far riferimento anche ad altri oggetti piccoli, sottili e leggeri come matite, fazzoletti, piume, collane etc.).

Un'altra configurazione classificatrice è quella utilizzata per all'oggetto di un verbo quando esso è mobile, ma richiede un certo sforzo per essere spostato ed è dunque tendenzialmente pesante (ad esempio porte, valigie, grandi aste etc.). i verbi con cui la configurazione per gli oggetti mobili e pesanti viene generalmente utilizzata sono NEHMEN, GEBEN, SETZEN, STELLEN, LEGEN, ÖFFNEN und TRAGEN.

I classificatori illustrati fin qui sono calibrati sulla scala della realtà, poiché si basano sulle proprietà fisiche degli oggetti, come forma e grandezza. Esistono, tuttavia, classificatori che esprimono caratteristiche astratte degli oggetti: tali classificatori sono detti CLASS e seguono una scala ideale.

5.4 I classificatori CLASS

I classificatori CLASS raggruppano gli oggetti secondo criteri semantici, vale a dire che i referenti vengono suddivisi sempre secondo la loro appartenenza semantica. In questo caso tratti come animato/inanimato, umano/animale giocano un ruolo assai importante. A partire da queste macrocategorie gli oggetti vengono ulteriormente divisi sempre su base semantica.

Le caratteristiche formali individuali dell'oggetto rappresentato non sono in questo caso rilevanti, in quanto il classificatore si riferisce esclusivamente a un prototipo. Quanto distingue, quindi, in modo significativo i classificatori CLASS dai classificatori SASS e HANDLE, è il fatto che le configurazioni classificatrici SASS si basano su raggruppamenti semantici operati sulla base di caratteristiche astratte.

classificatrici che si basano su caratteristiche più astratte di quelle di grandezza e forma. Nella DGS la configurazione caratterizzata dal palmo rivolto verso il basso individua la classe dei Fahrzeugen (automobili, treni, autobus, camion etc.). Tali oggetti dispongono di caratteristiche comuni determinate dalla loro funzione e vengono realizzati perciò a mezzo della medesima configurazione.

La frase Ein Auto fährt bergauf comporta un'identificazione iniziale del veicolo di riferimento, per cui sarà il segno per AUTO a essere realizzato per primo (si veda anche l'articolazione della frase che nella lingua dei segni segue il principio TEMA-REMA); successivamente seguirà il segno per FAHREN- HINAUF che assumerà la configurazione relativa alla classe dei Fahrzeugen.

Si osservi che mentre le configurazioni che si riferiscono a forma e grandezza si rassomigliano in modo significativo nelle lingue dei segni finora studiate, le configurazioni riferentisi a caratteristiche più astratte differiscono molto tra le diverse lingue dei segni. Nella ASL ad esempio la configurazione utilizzata per riferirsi alla classe dei Fahrzeugen è quella presentata in figura (). e' evidente che nel caso dei classificatori CLASS le caratteristiche funzionali dell'oggetto risultano più importanti delle qualità legate alla sua forma esteriore.

Un ulteriore esempio di configurazione CLASS frequentemente utilizzata come morfema di verbi stativi e dinamici è quella rappresentativa della classe dei veicoli a due ruote, dei Fahrräder (biciclette, motociclette, motorini etc.). A differenza della classe illustrata precedentemente, il classificatore per i veicoli a due ruote presenta una posizione differente, non più orizzontale ma piuttosto verticale. Questo classificatori si differenzia da quello per i Fahrzeugen solo per via della posizione della mano – palmo in posizione verticale piuttosto che rivolto verso il basso.

Un'altra configurazione che ricorre frequentemente nella lingua dei segni è la configurazione Zweibein (configurazione a V capovolta). Questo classificatore ricorre in correlazione a numerosi verbi come ZU-FUß-GEHEN, SPRINGEN, LIEGEN, AUFSTEHEN, EINSTEIGEN, SITZEN, KLETTERN. La configurazione che accompagna i verbi dinamici che esprimono azioni di movimento svolte da animali consiste nella realizzazione di una configuraziona a V capovolta esaguita a dita piegate.

lato di morfemi espressi sotto forma di configurazione, posizione della mano e punto di esecuzione, dall'altro di una radice verbale. Quest'ultima è costituita da un insieme limitato di componenti del movimento.

Nella frase 'Der Hase springt hinauf' il verbo SPRINGEN può essere realizzato come una successione di movimenti ad arco, che non necessariamente rispecchia il movimento reale; può anche assumere ovvero il significato più astratto di 'muoversi da un luogo a un altro, senza un modo preciso'.

Le componenti del movimento di tali radici verbali possono essere realizzate simultaneamente oppure combinate in modo successivo l'una dopo l'altra. Il segno risultante potrebbe apparire assai complesso, tuttavia consiste sostanzialmente di componenti singole relativamente semplici. Il fatto, inoltre, che tali singole componenti costituiscano non solo una costruzione teorica dell'analisi linguistica, ma anche una realtà psicologica per i segnanti stessi, lo si può osservare dal fatto che i bambini che acquisiscono la lingua dei segni non imitano la forma iconica del segno, ma piuttosto apprendono le singole componenti del movimento in stadi differenti (Supalla 1982; Supalla und Newport 1980).

La radice verbale può contenere ancora altri morfemi. La direzione del movimento è da ritenersi un morfema che aggiunge l'informazione relativa al 'wo', 'woher', 'wohin'. Nella frase 'Ein Auto fährt bergauf' il significato di 'hinauf' viene definito attraverso la direzione del movimento. Nella frase 'Ein

Auto steht', il significato di 'wo' è presentato attraverso la direzione del palmo

verso il basso. Attraverso il tipo di movimento e la sua velocità può essere espresso anche secondo quali modalità si è realizzato il movimento.

Un particolare insieme di classificatori CLASS della DGS è costituita dai mezzi di locomozione che vengono tipicamente impiegati dai segnanti in combinazione con i verbi di movimento (per una illustrazione più dettagliata dei verbi di movimento si rimanda al cap. 6). Nella DGS, la configurazione classificatrice che individua la classe dei FAHRZEUGEN (Autos, Züge, Busse, Lastwagen, Wohnwagen) presenta il palmo rivolto verso il basso. Gli elementi di questa classe dispongono di caratteristiche comuni determinate dalla loro funzione e vengono realizzati perciò a mezzo della medesima configurazione.

CL CLASS per FAHRZEUGEN.

Come si è osservato anche per gli tipi di classificatori, anche in questo caso l'oggetto deve essere stato menzionato precedentemente, affinché l'interlocutore possa interpretare correttamente il classificatore CLASS utilizzato. Si prenda un esempio concreto: Ein Auto fährt bergauf. In questo esempio il segno AUTO può essere sostituito con AUTOBUS. Il classificatore impiegato in entrambi i casi rimarrà il medesimo, in quanto rappresentativo dell'intera classe dei veicoli grandi. A mutare sarà esclusivamente il segno introduttivo. Se però non si fosse precedentemente prodotto il segno per uno dei due veicoli, la corretta interpretazione del classificatore risulterebbe invalidata.

La frase suddetta comporta dunque un'identificazione iniziale del veicolo di riferimento al livello del Vorfeld, per cui sarà il segno per AUTO a essere realizzato per primo (come osservato nel cap. 3, l'articolazione della frase che nella DGS segue il principio tema-rema); successivamente seguirà il segno per FAHREN-HINAUF che assumerà la configurazione relativa alla classe dei FAHRZEUGEN. La radice verbale può contenere ancora altri morfemi. La direzione del movimento è da ritenersi un morfema che aggiunge l'informazione relativa al 'wo', 'woher', 'wohin'. Nella frase Ein Auto fährt

bergauf il significato di hinauf viene definito attraverso il parametro della

Ein Auto fährt bergauf.

Un ulteriore esempio di configurazione frequentemente utilizzata come morfema di verbi di movimento è quella rappresentativa della classe dei veicoli a due ruote, vale a dire quella dei FAHRRÄDER. A differenza della classe illustrata precedentemente, la configurazione dei veicoli a due ruote presenta una posizione differente, non più orizzontale, ma verticale.

Si consideri ora la frase Ein Fahrrad fährt bergauf. In questo caso sarà impossibile ricorrere al classificatore CLASS utilizzato precedentemente, in quanto le biciclette non appartengono semanticamente alla classe dei veicoli grandi. Per i veicoli a due ruote si ricorrerà dunque a un differente classificatore CLASS. Tale classificatore potrebbe naturalmente rappresentare anche un motorino o una moto (Boyes Braem 1995: 86).

CL CLASS per ZWEIRAD-FAHRZEUGEN.

Ein Fahrrad fährt bergauf .

Un'altra configurazione che ricorre frequentemente nella DGS è quella del classificatore ZWEIBEIN, utilizzata per gli esseri viventi bipedi. Questa configurazione ricorre in correlazione a numerosi verbi differenti come ZU- FUß-GEHEN, SPRINGEN, LIEGEN, AUFSTEHEN, EINSTEIGEN, SITZEN, KLETTERN. Essa è utilizzata come morfema legato del verbo GEHEN.

CL CLASS per la classe ZWEIBEINBEWEGUNG.

Die Frau geht.

I classificatori CLASS possono essere definiti anche come: «Sichtbarmachung von räumlichen Beziehungen, Handlungen» (Hilzensauer & Skant 2001: 94). Attraverso questo tipo di classificatori il segnante è in grado riprodurre il movimento di un referente nel modo più accurato possibile. Anche in questo caso vige il principio della simultaneità della DGS, il quale permette di racchiudere più informazioni nell'esecuzione di un unico segno. Allo stesso

modo dei classificatori HANDLE, anche i classificatori CLASS figurano all'interno della voce verbale; a differenza dei classificatori HANDLE, però, i classificatori CLASS non si riferiscono all'oggetto, ma al soggetto. Si può parlare in questo senso anche di classificatori del soggetto.

Si osservi ancora che mentre le configurazioni clasificatrici riferentisi a grandezza e forma si rassomigliano in modo significativo nelle lingue dei segni finora studiate, le configurazioni che si riferiscono a caratteristiche più astratte differiscono molto da lingua a lingua.

5.5 I classificatori come correlato della percezione

Nelle sezioni precedenti si è osservato che i classificatori, detti anche morfemi classificatori, identificano delle configurazioni dotate di significato. Essi sono detti classificatori perché classificano delle entità sulla base delle caratteristiche salienti percepite o imputate a un dato referente. Proprio perché le caratteristiche salienti imputate agli oggetti sono determinate dalla percezione, è stato affermato che i classificatori non sono che correlati linguistici della percezione (Allan 1977). Secondo Allan (1977) non ci sono dubbi che i classificatori riflettano dei raggruppamenti mentali delle entità determinati dalla percezione. In quest'ottica, i classificatori sarebbero perciò correlati linguistici della percezione e risponderebbero ad un universale sembrerebbe essere sempre verificato: le caratteristiche denotate dai classificatori devono essere percepibili da più di un senso (Allan 1977). Nell'ottica di Allan, dunque, i classificatori sono non solo determinati dalla percezione, ma anche definiti in base alla percezione.

A livello percettivo non tutte le caratteristiche di un oggetto risultano ugualmente rilevanti. Allo stesso modo, le caratteristiche percepite come salienti in un oggetto possono variare al mutare di determinate condizioni che influenzano la percezione: se la percezione di un dato oggetto muta, allora probabilmente muteranno al contempo le caratteristiche salienti che determinano il classificatore (Allan 1977; Edmondson 1990).

Secondo questo approccio la classificazione è strutturata dalla percezione.

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