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Una classificazione delle province europee tramite la cluster analysis 95

CAPITOLO 3 Un tentativo di analisi della ruralità delle regioni europee 81

3.3   Una classificazione delle province europee tramite la cluster analysis 95

cluster analysis

Per avere una lettura complessiva delle differenziazioni territoriali rispetto alle componenti estratte nell’ACP, si è proceduto ad un’analisi dei gruppi a partire dai valori dei factor scores, vale a dire dal valore delle coordinate delle province nello spazio delle componenti. A questo scopo è stato utilizzato il metodo di aggregazione non gerarchico k-

means51 che produce un’unica partizione procedendo a riallocazioni successive delle unità tra i gruppi fin tanto che la varianza tra i gruppi sia massima e minima la varianza interna ai gruppi. Con questo metodo sono stati individuati 7 gruppi52.

Al termine del processo di classificazione è necessario caratterizzare le classi ottenute. In presenza di variabili quantitative, quale è il caso oggetto di analisi, la descrizione del gruppo si ottiene dall’analisi dei centroidi e tramite il confronto tra la media di ogni variabile della classe con la media della stessa variabile nella popolazione complessiva, valutando tale differenza e considerando anche la varianza della variabile nella classe.

Nei figure da 3.5 a 3.9 vengono riportati i box plot dell’insieme dei gruppi rispetto a ciascuna delle componenti estratte, che aiutano ad evidenziare le caratteristiche specifiche di un gruppo rispetto all’altro e a mettere il luce gli elementi salienti di ciascun gruppo di province. Infatti, il box-plot consente una lettura immediata delle caratteristiche che differenziano i gruppi tra loro e rispetto alla media europea (si ricorda infatti che le componenti, ortogonali tra loro, hanno media nulla e varianza pari all’unità).

Nella figura 3.5 si evidenziano le caratteristiche di forte naturalità che contraddistinguono il gruppo 1 a fronte, all’opposto, dei valori quasi sempre positivi

51

Nel metodo k-means si assumono come centri provvisori i primi k individui. Si allocano via via le n-k unità e ad ogni assegnazione si ricalcola subito il centroide del gruppo che si è modificato. In tal modo si accelera il miglioramento della classificazione. Si calcola la varianza interna e si passa allo step successivo prendendo i baricentri dei gruppi appena ottenuti.

52 Le province europee classificate sono ridotte a 1045 (96%) rispetto ai 1089 di partenza a causa di dati mancanti di alcune variabili e dalla presenza di outlier esclusi nell’analisi dei gruppo (es: Parigi). In allegato III i casi esclusi.

rispetto alla componente 1 assunti dalle province dei gruppi 2, 6 e 7 che, dunque, presentano, rispetto alla media europea, un uso agricolo più intensivo del territorio.

Figura 3.5 - Rappresentazione dei gruppi rispetto alla componente 1 – Naturalità vs uso agricolo intensivo del territorio

Gruppo 7 6 5 4 3 2 1 N a turali tà vs uso agri col o del ter ritori o 2,0 1,0 0,0 -1,0 -2,0 -3,0 -4,0 -5,0

Nella figura successiva (figura 3.6) la distribuzione dei gruppi rispetto alla seconda componente mostra la situazione particolare del gruppo 7. In questo gruppo, difatti, tutte le province assumono valori del grado di urbanizzazione al di sopra della media europea, mentre l’opposto si riscontra altre negli altri gruppi, con attenuazione per il gruppo 5 che presenta al suo interno situazioni alquanto differenziate.

Rispetto al grado di terziarizzazione (Figura 3.7) si distinguono nettamente il gruppo 3 per l’alto valore assunto dalla componente e all’opposto il gruppo 4 che presenta livelli di terziarizzazione decisamente negativi.

Figura 3.6 - Rappresentazione dei gruppi rispetto alla componente 2 - Grado di urbanizzazione Gruppo 7 6 5 4 3 2 1 gr ad o di u rb a ni zza zi o ne 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 -1,0

Figura 3.7 - Rappresentazione dei gruppi rispetto alla componente 3 - Grado di terziarizzazione Gruppo 7 6 5 4 3 2 1 gr ado di ter ziarizz azione 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 -1,0 -2,0 -3,0 -4,0 -5,0

Come si osserva dalla figura 3.8, la distribuzione delle province rispetto alla componente 4 - disoccupazione e dimensione aziendale discrimina sostanzialmente solo il gruppo 2 che si colloca su valori positivi per tutte le province che vi ricadono e il gruppo 5

al di sotto delle media europea. In tutti gli altri casi le distribuzioni si collocano intorno alla media dell’Ue a 15.

Figura 3.8 - Rappresentazione dei gruppi rispetto alla componente 4 - Disoccupazione e dimensione aziendale Gruppo 7 6 5 4 3 2 1 d is o ccu pazio n e e dimen s ion e aziend ale 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 -1,0 -2,0

Nella figura 3.9, infine, i gruppi 3 e 4 si contraddistinguono rispetto agli altri per l’importanza che in essi assume l’agricoltura dal punto di vista occupazionale ed economico. All’opposto, con intensità diversa il settore agricolo risulta meno rilevante negli altri gruppi che, tuttavia, racchiudono situazioni distribuite attorno alla media. Tra di essi i gruppi 2 e 5 si connotano meglio per valori della quinta componente più omogeneamente negativi.

Figura 3.9 - Rappresentazione dei gruppi rispetto alla componente 5 – Importanza e intensità dell’agricoltura Gruppo 7 6 5 4 3 2 1 Import a nza e int e nsità de ll'agricoltura 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 -1,0 -2,0 -3,0

Quanto già messo in evidenza nell’analisi della distribuzione dei gruppi rispetto alle singole componenti viene sintetizzato nella tabella 3.4, in cui sono riportati i valori dei centroidi, che rappresentano per ciascun gruppo le medie delle coordinate nello spazio delle componenti.

Tabella 3.4 - Valori dei centri di per Gruppo

Gruppo

1 2 3 4 5 6 7

Ruralità vs uso agricolo intensivo

del territorio -2,0215 ,3559 -,0814 -,3641 ,2134 ,5938 ,3073 Grado di urbanizzazione -,1489 -,2145 -,5061 -,5071 -,0851 -,3585 1,9241 Grado di terziarizzazione -,0009 -,0130 2,2187 -1,7687 ,3865 -,2950 -,2422 Disoccupazione e dimensione aziendale -,0287 2,5686 ,1321 -,1799 -,6507 -,1177 ,1037 Importanza del settore agricolo e

intensità del lavoro -,1976 -,2795 1,4120 2,0150 -,5108 -,0432 -,2167

N. Province

Il gruppo 1 racchiude 135 province europee e si contraddistingue quasi esclusivamente per l’alto valore negativo della prima componente. Esso comprende, dunque, province ad elevata quota di aree montane e svantaggiate e ad alta incidenza della superficie naturale. Queste caratteristiche del territorio si associano ad una bassa densità della popolazione e ad un settore agricolo che presenta livelli di produttività rapportati agli altri settori inferiori della media dell’UE-15. Nell’ambito di questo gruppo rientrano dunque aree profondamente rurali e ad alta naturalità: in esso ricadono in particolare i 2/3 delle province austriache, il 70% delle province finlandesi, oltre il 50% delle province spagnole ed oltre un terzo delle province svedesi, italiane e portoghesi (figura 3.10). Per quanto riguarda l’Italia le province appartenenti a questo gruppo sono prevalentemente province montane (es: Trento, Bolzano, l’Aquila, Potenza).

Figura 3.10 - Cartina delle province rientranti nel gruppo 1 - Aree profondamente rurali e ad alta naturalità

A queste province si può in qualche modo contrapporre il gruppo 7 (103 province), in cui rientrano le aree prevalentemente urbane con i valori più elevati a livello europeo di prodotto interno lordo procapite, densità di popolazione molto elevata, un settore agricolo

estremamente ridotto e un’alta incidenza delle aree artificiali. La quasi totalità delle province appartenenti al gruppo 7 è rappresentato da grandi città e centri metropolitani: il 64% delle province appartenenti a questo gruppo sono tedesche; tra le città italiane spiccano Torino e Napoli (figura 3.11).

Figura 3.11 - Cartina delle province rientranti nel gruppo 7 - Aree prevalentemente urbane

Il gruppo 2 è caratterizzato positivamente dal fattore 4, ovvero comprende province caratterizzate da tassi di disoccupazione elevati e contestualmente dalla presenza di aziende di più elevata dimensione.

A questo gruppo appartengono 87 province europee di cui ben 80 sono tedesche, soprattutto della Germania dell’Est, il nord della Danimarca e del Regno Unito (figura 3.12). Le province del gruppo 2 presentano livelli di ricchezza procapite inferiore alla media europea e tassi di disoccupazione tra i più elevati in Europa. Dal punto di vista agricolo si contraddistinguono per la presenza di aziende mediamente di grandi dimensioni sia fisiche che economiche, con una buona qualità di risorse agricole, ma con livelli di produttività dell’agricoltura in relazione agli altri settori inferiori rispetto alla media

europea. Si tratta, in particolare, di Aree di vecchia industrializzazione con problemi di

sviluppo: esse si contraddistinguono per la presenza di un’agricoltura industrializzata (i

valori degli occupati in agricoltura sono inferiori alla media europea, mentre sopra la media europea sono le dimensioni economiche delle aziende) in un contesto con problemi di sviluppo (in ragione di elevati valori assunti dal tasso di disoccupazione e occupati nell’industria).

Figura 3.12 - Cartina delle province rientranti nel gruppo 2 - Aree di vecchia industrializzazione con problemi di sviluppo

Un’agricoltura forte in un contesto di alta terziarizzazione si ritrova, invece, nel gruppo 3 che comprende 56 province. In queste province il settore primario risulta essere altamente produttivo, ad alta intensità di lavoro ma con un peso minore della media nell’ambito del sistema economico. Come si nota dalla figura 3.13 rientrano in questo gruppo alcune province spagnole, olandesi e tedesche. Tra quelle italiane si ricordano Pistoia e Salerno.

Figura 3.13 - Cartina delle province rientranti nel gruppo 3 - Aree con agricoltura forte in un contesto di alta terziarizzazione.

Le aree agricole in contesto di forte naturalità sono quelle del gruppo 4 che racchiudono la gran parte delle province greche e parte del Portogallo, della Spagna e alcune province italiane (Enna, Sassari, Oristano, Ragusa, Reggio). In particolare, le province di questo gruppo (70 province in tutto; figura 3.14) spiccano per bassa densità della popolazione, bassi livelli di ricchezza procapite, valori medi di occupazione del settore agricolo intorno al 21% (a fronte del 5% rilevato a livello Ue), una grande incidenza di aziende di piccole e piccolissime dimensioni sia fisiche che economiche e una produttività agricola molto inferiore rispetto a quella degli altri settori. Questo gruppo, raccoglie lo stereotipo dell’agricoltura mediterranea contraddistinta da aziende di ridotte dimensioni rispetto alla media europea e con un settore agricolo determinante nel sistema economico locale.

Figura 3.14 - Cartina delle province rientranti nel gruppo 4 - Aree agricole in contesto di forte naturalità

Gran parte delle province europee appartengono ai gruppi 5 (aree rurali intermedie

in contesto di terziarizzazione) e 6 (aree rurali intermedie ad uso intensivo delle risorse).

Sono i due gruppi più numerosi con valori delle componenti attorno alla media: rientrano in essi i 2/3 delle aree rurali europee intermedie e oltre il 50% delle aree prevalentemente rurali.

Entrambi i gruppi si caratterizzano per un uso molto intensivo delle risorse agricole e per un’agricoltura che, se incide in misura ridotta in termini di occupazione e di valore aggiunto, rappresenta una componente importante del territorio. I due gruppi si differenziano soprattutto per le caratteristiche del contesto economico. Nel gruppo 5 il prodotto interno lordo procapite è al di sopra della media UE e la struttura del sistema economico è mediamente più terziarizzata, con dimensioni fisiche ed economiche delle aziende agricole ridotte rispetto alla media europea e al gruppo 6. Quest’ultimo, al contrario, si caratterizza per una ricchezza procapite al di sotto della media europea, presenta un peso maggiore del settore industriale e aziende agricole con dimensioni economiche al di sopra della media europea (maggiore presenza di aziende che presentano

dimensioni economiche superiori ai 100 UDE). Fanno parte del gruppo 5 la gran parte delle province dell’Svezia (57%), Olanda (48%), Regno Unito (42%), le province italiane del centro nord (35%), Finlandia (30%) e Germania. Nel gruppo 6 rientrano, invece, molte delle province dell’Irlanda, Francia e Belgio, Danimarca e parte delle province italiane del Centro Sud (figure 3.15 e 3.16).

Figura 3.15 - Cartina delle province rientranti nel gruppo 5 - Aree rurali intermedie in contesto di terziarizzazione

Figura 3.16 - Cartina delle province rientranti nel gruppo 6 - Aree rurali intermedie ad uso intensivo delle risorse

Al fine di avere un quadro riassuntivo dei gruppi individuati nell’ allegato VI sono state inserite le statistiche descrittive dei gruppi individuati nello spazio delle componenti e le statistiche descrittive di alcune variabili di interesse dei singoli gruppi, nonché la tabella delle province appartenenti ai gruppi suddivisa per singolo stato membro. Nella tabella 3.5 che segue per ciascun gruppo viene presentata la ripartizione delle province in base all’indicatore di ruralità. Questa ripartizione, da un lato, consente di evidenziare le differenze nella composizione dei gruppi rispetto alla ruralità così come intesa a livello europeo, dall’altro lato mette in evidenza come gli indicatori di ruralità non siano in grado di cogliere alcune specificità nel rapporto tra agricoltura, territorio e contesto economico che vengono fuori in maniera più evidente nella distinzione tra gruppi.

Tabella 3.5 - Composizione dei gruppi rispetto all’indicatore di ruralità

Indicatore di ruralità Gruppi Totale

1 2 3 4 5 6 7

PR

N 73 32 34 58 73 110 0 380

% entro ind. Rur. 19,2 8,4 8,9 15,3 19,2 28,9 0,0 100,0

% entro gruppo 54,1 36,8 60,7 82,9 25,3 36,1 0,0 36,4

IR

N 40 49 16 8 131 140 25 409

% entro ind. Rur 9,8 12,0 3,9 2,0 32,0 34,2 6,1 100,0

% entro gruppo 29,6 56,3 28,6 11,4 45,3 45,9 24,3 39,1

PU

N 22 6 6 4 85 55 78 256

% entro ind. Rur 8,6 2,3 2,3 1,6 33,2 21,5 30,5 100,0

% entro gruppo 16,3 6,9 10,7 5,7 29,4 18,0 75,7 24,5

Tot

N 135 87 56 70 289 305 103 1045

% entro ind. Rur 12,9 8,3 5,4 6,7 27,7 29,2 9,9 100,0

% entro gruppo 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

In primo luogo si nota come circa il 58% delle province europee rientri nei gruppi 5

Aree rurali intermedie in contesto di terziarizzazione e 6 Aree rurali intermedie ad uso intensivo delle risorse e oltre il 66% delle province che ricadono nell’ambito di questi due

gruppi viene indicata come area rurale intermedia in base alla classificazione europea. All’interno dei gruppi la percentuale delle aree a ruralità intermedia supera in entrambi i casi il 45%, ma questa ruralità assume caratteri diversi nei due gruppi: il gruppo 5 si caratterizza, rispetto al gruppo 6, per un più elevato grado di terziarizzazione e una maggiore ricchezza procapite. Ciò si riflette in una maggiore presenza di province urbane nel gruppo 5, rispetto al gruppo 6, che all’opposto è caratterizzato da una maggior presenza di aree prevalentemente rurali. Come evidenziato precedentemente, questi due gruppi identificano l’agricoltura e la ruralità tipica del centro-nord Europa e rappresentano un termine di confronto per le altre realtà rurali europee.

In secondo luogo, si osserva come il gruppo 7 che raccoglie circa il 10% delle province europee è rappresentato per oltre il 75% da aree urbane e per un terzo da aree classificate come intermedie rurali ma che, tuttavia, mostrano un’elevata ricchezza procapite e alta densità di popolazione che li avvicinano alle situazioni a maggiore grado di urbanizzazione.

Gli altri gruppi, che rappresentano il restante 30% delle province europee, forniscono un quadro articolato della ruralità europea.

I primi 4 gruppi sono composti principalmente da province prevalentemente rurali, tranne il gruppo 2 in cui prevalgono aree a ruralità intermedia. Ad esclusione del gruppo 1, che raccoglie le province europee “ad alta naturalità” (vi rientra gran parte delle province di Finlandia e Svezia, nonché le aree montane austriache, italiane e spagnole), i gruppi 2, e 4 si caratterizzano per rappresentare casi specifici della realtà territoriale europea. Infatti il 92% delle province rientranti nel gruppo 2, aree di vecchia industrializzazione con

problemi di sviluppo, è dato da province tedesche, mentre le aree rurali greche e portoghesi

sono rappresentate prevalentemente dal gruppo 4 aree agricole in contesto di forte

naturalità. Infine il gruppo 3 aree con agricoltura forte in un contesto di alta terziarizzazione, è composto da 56 province europee che per oltre il 60% risultano essere

classificate come prevalentemente rurali. Nella figura 3.17 che segue viene riassunta visivamente la distinzione delle province europee per indicatore di ruralità all’interno di ogni gruppo.

3.4

L’analisi della spesa per le politiche di sviluppo rurale