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CODICI/ LIVELLI NUMERICI DI CODIFICA

ANALISI ORGANIZZATIVA DEL PRONTO SOCCORSO DI LIVORNO

3.3. CODICI/ LIVELLI NUMERICI DI CODIFICA

L’assegnazione del codice è l’esito della decisione infermieristica formulata nell’ambito dell’attività di Triage ed è basata sugli elementi rilevati nelle fasi di valutazione soggettiva ed oggettiva. Ciò determina la priorità dell’accesso alle cure da attribuire al

paziente in relazione alle sue condizioni cliniche, al rischio evolutivo e all’assorbimento delle risorse.

Nel modello proposto si adotta un sistema di codifica a 5 codici numerici , con codice da 1 a 5.

La nuova codifica consente di focalizzare l’attenzione sulle condizioni cliniche di emergenza, su quelle ad alto rischio evolutivo e sull’urgenza differibile, individuando l’ambito delle patologie da definire come urgenza minore o non urgenza.

Per ognuno dei 5 codici viene indicato anche il tempo massimo di attesa per l’accesso alle aree di trattamento, che va dall’accesso immediato per l’emergenza all’accesso entro 240 minuti per le situazioni di non urgenza.

Nella tabella 6 sono riportati i cinque livelli numerici, la loro denominazione, la loro definizione e i tempi massimi di attesa per l’accesso alle aree di trattamento.

Il tempo di attesa ha termine quando un medico o un infermiere effettuano le prime attività previste dal PDTA. L’infermiere di triage ha la responsabilità delle persone valutate fino all’assegnazione del percorso specifico. La rappresentazione dei codici di triage prevede una numerazione crescente al decrescere dell’urgenza. Per l’infermiere di triage è importante capire che la responsabilità principale è di assegnare il livello corretto di triage. Un paziente che viene sottostimato può aspettare un periodo di tempo prolungato con il rischio di comportare esiti negativi per il paziente stesso (questo tipo di casi è quello più frequentemente coinvolto nelle controversie legali).

Gli infermieri di triage in assenza di una sufficiente esperienza lavorativa di PS possono essere a rischio di sovrastimare i pazienti. Anche se è sempre più sicuro l'over -Triage rispetto all'under -Triage, l'over -Triage presenta anch’esso il suo set di problemi: se un infermiere di triage, ad esempio, attribuisce la maggior parte dei pazienti come codice 2, non ci saranno posti/box disponibili per la gestione dei veri pazienti livello 1 e livello 2 quando ce ne sarà bisogno, e sia i colleghi medici che infermieri, inizieranno a perdere la fiducia nell'infermiere, nei livelli da lui attribuiti, ed eventualmente, nella validità del sistema di triage.

Non costituisce un valido motivo di modifica del livello di codifica attribuito la possibilità o l’effettivo allontanamento del paziente. Inoltre deve essere esercitata una notevole cautela quando una persona ha avuto più presentazioni uguali o simili: la frequenza delle presentazioni non deve influenzare l’assegnazione del codice di triage.

Infine si ricorda che i codici attribuiti in triage non sono responsabili dell’eventuale pagamento del ticket sanitario.

3.3.1 RIVALUTAZIONE

La rivalutazione, quale imprescindibile fase del processo di Triage, viene definita come l’attività professionale mirata a consentire il monitoraggio clinico dei pazienti in attesa, mediante il rilievo periodico dei parametri soggettivi e/o oggettivi che consentiranno di cogliere tempestivamente eventuali variazioni dello stato di salute rispetto a quanto rilevato all’ingresso in PS.

Rivalutare le persone in attesa, dove le condizioni organizzative non sono in grado di rispondere con la presa in carico nei tempi previsti dal codice assegnato, protegge il paziente, l’organizzazione e l’infermiere di triage stesso il quale monitorizza e può cogliere eventuali variazioni delle condizioni cliniche, per evitare che eventi improvvisi ed imprevisti, non identificabili in prima valutazione, possano creare condizioni pericolose per il paziente.

Consente, nel contempo, di rassicurare il paziente e/o i familiari e gli accompagnatori sulle condizioni cliniche, dando una percezione di presa in carico continuativa.

Inoltre deve essere effettuata una rivalutazione del paziente dopo l’esecuzione di eventuali interventi eseguiti in area triage, ad esempio di somministrazione di analgesici (da protocollo).

La variazione di codice che si può verificare in area di triage non deve essere considerato un 'fallimento' di valutazione iniziale: le condizioni possono mutare durante l’attesa, o addirittura ulteriori informazioni possono essere acquisite successivamente.

La sala d'attesa deve essere considerata una zona clinica.

Le modalità di rivalutazione possono comprendere il monitoraggio costante delle condizioni con osservazione diretta o video mediata per i casi di urgenza (livello 2), la

ripetizione di parte o tutte le fasi di valutazione nel caso di urgenze differibili (livello 3), urgenze minori (4), non urgenze (livello 5) a giudizio dell’infermiere di triage.

Le rivalutazioni devono essere annotate nello strumento operativo in uso.

Raccomandata in questa fase la rilevazione dei Parametri Vitali.

3.3.2. IL FAST TRACK

Il FT è uno dei possibili percorsi avviati al triage per la gestione della casistica a minore criticità – urgenza – intensità e può essere attivato in tutti gli ospedali per le attività specialistiche presenti. Il FT inizia quando l’infermiere di triage, sulla scorta di protocolli validati localmente, individua problematiche specialistiche minori e avvia il paziente direttamente ad un determinato percorso nel quale è preso in carico dal medico specialista (più frequentemente oculista, otorinolaringoiatra, ortopedico, pediatra, dermatologo, infettivologo, odontoiatra, ginecologo-ostetrico, urologo) che soddisfa il bisogno del paziente realizzando direttamente la dimissione al completamento del percorso.

I percorsi di FT iniziano al triage del PS, la cui struttura organizzativa è responsabile del corretto e tempestivo avvio del percorso, ma proseguono con l’apporto di specialisti afferenti a strutture organizzative diverse dal PS, le quali sono responsabili della tempestività di erogazione delle prestazioni, della corretta conduzione delle pratiche cliniche, della dimissione e dei risultati di performance riferibili a ciascun percorso

Modello organizzativo

Analogamente al percorso del S&T, nel FT l’infermiere di triage opera secondo protocolli che prevedono criteri di inclusione e di esclusione per l’arruolamento ai singoli percorsi.

L’istituzione di percorsi specialistici FT per ciascuna delle discipline riferite deve essere valutata per il PS di ciascun ospedale in funzione della casistica specifica attesa in ciascun PS per quella disciplina, oltre che in funzione della effettiva disponibilità di quegli specialisti nell’ospedale.

In generale, trattandosi di casistica a minore complessità in pazienti con sensorio integro, non vi è necessità per gli operatori di accompagnare la persona presso le strutture erogatrici dei percorsi di FT e il verificarsi di questa necessità è spesso motivo di esclusione da tali percorsi. Per ogni percorso è da valutare l’eventuale accompagnamento anche in funzione della logistica dell’ospedale e delle problematiche cliniche attese

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