della gratificazione
65/167 98 Cfr. supra, cap.1, par. 3
studio dell’economia, quanto le ambiguità e i limiti cognitivi umani nel processo decisionale, che diverranno l’oggetto della sua ricerca futura.
L’uomo di Simon è un animale satisficing, che cerca soluzioni soddisfacenti alle proprie preferenze e ai propri obiettivi non mediante il ragionamento deduttivo ma attraverso un processo di ricerca. Dati i limiti cognitivi umani, i decisori adottano regole euristiche di comportamento che consentono di semplificare i propri modelli decisionali e, al tempo stesso, di coordinarsi con gli altri agenti per ridurre il grado di incertezza dei sistemi economici complessi. In tal senso, l’organizzazione è un sistema derivante dall’interazione tra singoli componenti che prendono decisioni coordinate e cooperative, risolvendo i problemi sulla base di informazioni e di rappresentazioni dell’ambiente esterno. Per fare ciò, però, occorre non solo cercare informazioni rilevanti, ma costruire un modello mentale che rappresenti il contesto decisionale nel miglior modo possibile.
Con il concetto di bounded rationality, Simon coglie entrambe queste dinamiche decisionali chiarendo come il vero vincolo a una scelta razionale sia il contesto. Spesso, infatti, i decisori operano con una grande quantità di informazioni difficili da considerare e valutare simultaneamente e i limiti cognitivi si traducono in fattori di incertezza e ambiguità che influiscono sulle decisioni.
Partendo dalla tesi di Simon, Ronald A. Heiner99 sviluppa le ricerche e dimostra che
le alternative di scelta e le relative conseguenze non sono quasi mai definite, formulando il concetto di competence difficulty gap, ossia la dicotomia inconciliabile tra la competenza degli agenti e la difficoltà di selezionare e scegliere il comportamento ottimale. Uno degli esempi più noti di Heiner riguarda il Cubo di Rubik, il gioco a informazione completa che può essere risolto a partire da miliardi di possibili posizioni iniziali. In linea di principio, l’agente dalla razionalità illimitata, osservando le disposizioni iniziali sulla faccia del cubo, dovrebbe riconoscere le informazioni necessarie per ricavare la soluzione più rapida. Tuttavia, i limiti cognitivi degli agenti, uniti alle difficoltà risolutive del gioco, non ne consentono una soluzione ottimale. Sovrabbondanza, complessità, eterogeneità e limitate capacità interpretative soggettive dell’informazione scardinano l’analisi neoclassica dell’informazione di George Stigler, secondo la quale quest’ultima sarebbe valutabile in termini di costi/benefici.
99 Heiner R.A., Posing the problem in terms of a gap in an agent’s decision competence relative to the
difficulty of a decision problem was suggested to me [Heiner] by Axel Leijonhufvud, «The American Economic Review», 9, 1983, pp. 560-595.
Dal momento che l’incoerenza delle aspettative e l’incompletezza cognitiva caratterizzano i più svariati contesti di scelta individuale, il decisore dovrà adattarsi a condizioni flessibili impiegando operazioni di apprendimento che riducano la complessità dei calcoli richiesti per la decisione. Le scelte compiute dagli individui sono determinate non solo da alcuni obbiettivi completi e coerenti delle proprietà del mondo esterno, ma anche dalle conoscenze che i decisori possiedono del mondo, dalla loro abilità o incapacità di evocare tale conoscenza al momento adatto, di elaborare le conseguenze delle proprie azioni, di prevedere il possibile corso degli eventi, di affrontare le incertezze e di scegliere fra le proprie diverse esigenze in concorrenza fra loro.
Simon sostiene, quindi, la necessità di una riforma della scienza economica attraverso la contaminazione con altri ambiti del sapere ma, soprattutto, introducendo la fallibilità del decisore al centro dell’elaborazione teorica ed empirica in economia. Trascurare i limiti della razionalità umana sarebbe come «omettere le forze gravitazionali nella teoria astrofisica». Il mondo reale è, infatti, costituito da un insieme di dati caotici e ambigui che non si prestano a essere utilizzati attraverso inferenze logico-deduttive. Agire significa fare necessariamente i conti con informazioni incomplete, frammentarie, vincoli temporali, abilità computazionali ristrette. Secondo Simon la razionalità limitata di un agente economico si manifesta per i limiti cognitivo-
computazionali interni di elaborare tutte le informazioni e i segnali provenienti
dall’ambiente esterno, rendendo irrealizzabile la formazione di una scelta ottimizzante. L’Economia comportamentale, che prende le mosse proprio dalle ricerche di Simon, tenta di integrare la teoria classica della scelta razionale con nuove ipotesi provenienti dalla psicologia, in particolare da quella sperimentale, spostando così l’attenzione dalla
razionalità sostantiva alla razionalità procedurale. Gli agenti passano in rassegna, per
via seriale, le alternative decisionali a disposizione e si fermano quando tale ricerca raggiunge una determinata o implicita soglia di soddisfazione non conforme ai canoni di ottimizzazione. L’individuo alle prese con una decisione economica si comporta come il giocatore di scacchi alle prese con la mossa da effettuare. Entrambi ragionano secondo procedure: la strategia è costruita seguendo uno schema ad albero e riformulata di volta in volta in base alle contromosse dell’avversario. In economia, come nel gioco degli scacchi, il successo è, spesso, dovuto al fatto che gli esseri umani sono dotati semplicemente di buone intuizioni e di un giudizio efficace. Non a caso, il celebre
scacchista russo Garry Kasparov afferma che:
valutare ogni singola possibilità è un lusso che non possiamo permetterci neppure nel reame della scacchiera […]. Prevedere anche solo poche mosse può portare a centinaia di migliaia di posizioni possibili, ognuna delle quali è il risultato di una catena di cause ed effetti che deve essere esaminata con attenzione. Data la velocità di espansione delle varie possibilità […] l’albero di decisione del «prima questo e poi quello, prima quello e poi questo» deve essere potato senza il minimo indugio […]. Quando non c’è sufficiente tempo per le analisi, l’emozione e l’istinto annebbiano la nostra visione strategica. Anche l’intuito più raffinato può agire completamente senza un calcolo accurato e una partita di scacchi può diventare improvvisamente molto simile a un gioco di fortuna100
Secondo Simon, che si parli di impresa, di istituzioni o di specie biologica, l’adattamento ai rispettivi ambienti dipende sempre da una ricerca euristica e da forme di ottimizzazione locale o satisficing. La ricerca delle alternative termina con quella che, a seconda delle circostanze, soddisfa maggiormente obiettivi e bisogni.
La Teoria della razionalità limitata deve innanzitutto contemplare una teoria della ricerca che non si attenga alla regola di arresto normativa – secondo cui la ricerca delle alternative termina solo quando si raggiunge un ideale risultato ottimizzante – ma si concentri sui personali livelli di aspirazione. Simon sostiene che lo studio dei livelli di aspirazione è legato all’apprendimento e all’innovazione, processi questi basati sulla ricerca di informazioni e sull’accumulo di esperienze soggettive. Se è certo che i successi portano alla soddisfazione e all’inerzia, nondimeno essi accrescono il valore atteso della ricompensa e, dunque, i successivi livelli di aspirazione, ampliando ulteriormente la ricerca. Lo stretto legame tra apprendimento e innovazione passa, dunque, attraverso il ruolo svolto dal livello di aspirazione. Nella prospettiva di Simon un’innovazione è preceduta, dunque, da una ricerca e un apprendimento che dipendono dal livello di aspirazione101.
100 Kasparov G., Gli scacchi, la vita, Mondadori, Milano, 2207, p.134
101 Simon sostiene la necessità di ricercare il momento iniziale di una innovazione, soprattutto nell’ambiente dell’organizzazione, specialmente in quei mutamenti avversi delle condizioni ambientali che vengono a minacciare il livello dei risultati ottenuti in precedenza. Il processo è generalmente scandito da tali sequenze: a) se il cambiamento del livello di aspirazione rende insoddisfacente lo stato della decisione corrente si può produrre “ricerca”; b) la ricerca comporta “apprendimento”; c) l’apprendimento può condurre all’adozione di un’opzione innovativa, ovvero un’opzione precedentemente sconosciuta, ma soddisfacente rispetto al nuovo livello di aspirazione.