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Comitato Rappresentativo Agenda 21 della Cultura

Lo Statuto, all'articolo 24 comma 1, stabilisce inoltre che «nel perseguimento dei propri scopi la Fondazione si impegna a operare in ossequio ai principi di Agenda 21 della Cultura».

L'Agenda 21 della Cultura è un documento pensato per indirizzare le amministrazioni comunali nella formulazione delle linee politiche culturali e si basa sui principi di diversità culturale, diritti umani, dialogo interculturale, democrazia partecipativa, sostenibilità e pace. È il primo documento a vocazione mondiale che incoraggia lo sviluppo culturale e la cultura sulla base dell’impegno degli enti locali.

Lo scopo è promuovere e realizzare, su scala sia globale che locale, azioni di sviluppo sostenibile grazie alla partecipazione dei vari attori sociali ed economici appartenenti al territorio di riferimento (enti locali, imprese, associazioni, università, scuole).

L'idea di redigere un documento che contenesse delle linee guida per le politiche culturali locali emerse nel settembre 2002, durante il primo Forum Universale delle Culture, tenutosi nella città brasiliana di Porto Alegre. Il testo finale fu approvato l'8 maggio 2004 a Barcellona dopo due anni di discussione e tra settembre e ottobre dello stesso anno il documento fu sottoscritto dall'UN-HABITAT (Programma delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani), dall'Unesco e dall'UCLG (Città e Governi Locali Uniti).

Lo Statuto della Fondazione Aquileia prevede dunque la costituzione di un Comitato rappresentativo Agenda 21 della Cultura, avente il compito di esprimere «proposte agli organi della Fondazione in merito alle attività dell’ente» e di cui facciano parte componenti con competenze diverse:

a) il Sindaco del Comune di Aquileia o suo delegato;

b) tre consiglieri comunali, con rappresentanza delle minoranze consiliari; c) un rappresentante designato dall’Assessore regionale alla Cultura; d) un rappresentante designato dall’Assessore regionale al Turismo; e) un rappresentante designato dalla Provincia di Udine;

f) i rappresentanti delle università che svolgono attività di scavo nelle aree archeologiche in regime di concessione;

g) tre cittadini aquileiesi designati dal Consiglio comunale di Aquileia con adeguata rappresentanza delle categorie economiche insediate sul territorio49.

Il 19 febbraio 2009 fu quindi costituito il Comitato rappresentativo Agenda 21 della Cultura, che due mesi dopo si dotò di un Regolamento per l'organizzazione e il funzionamento, cui fu apportata una modifica nel maggio 2011. Il Regolamento stabilisce che il Comitato «è chiamato a realizzare la democrazia partecipativa, al fine di perseguire lo sviluppo della città di Aquileia basato sulla molteplicità degli agenti sociali e culturali»50. Il compito di questo organo è dunque quello di mediare tra le istituzioni, gli organi politici e quelli tecnici, senza pregiudizi di carattere

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Statuto della Fondazione Aquileia, articolo 24, comma 2

50Regolamento per l'organizzazione e il funzionamento del Comitato rappresentativo Agenda 21 della

Cultura di cui all'articolo 24 dello Statuto della Fondazione Aquileia, 23 aprile 2009 (modifiche del

politico. In merito al funzionamento delle riunioni del Comitato, l'articolo 2 comma 1 del Regolamento decreta che il Comitato si riunisce, non meno di 2 volte l’anno, «su convocazione del Presidente qualora ne sia ravvisata l’opportunità oppure ne facciano richiesta scritta e sottoscritta almeno da 5 dei componenti».

Il presidente del Comitato deve inoltre comunicare tutte le decisioni prese durante le sedute, per opportuna conoscenza, «al Presidente della Fondazione Aquileia per l’inserimento all’ordine del giorno della prima seduta utile del Consiglio della Fondazione»51.

L'articolo 5 del Regolamento sottolinea inoltre che:

1. Il Comitato può articolarsi in gruppi di lavoro tematici per l’elaborazione di proposte relative a obiettivi specifici.

2. Le proposte elaborate dai gruppi di lavoro sono sottoposte al Comitato per l’approvazione.

Dal 2009 al 2015 il Comitato rappresentativo si è riunito con una media di 2/3 volte l'anno, con più frequenza durante i primi anni di attività e meno negli ultimi. Esaminando i verbali delle sedute e i documenti prodotti dai gruppi di lavoro è possibile costatare un iniziale entusiasmo, affievolitosi nel corso degli anni a causa della scarsa considerazione dimostrata dagli organi della Fondazione nei confronti del Comitato rappresentativo. Tra i partecipanti al Comitato è infatti diffusa la sensazione che le diverse proposte elaborate dai gruppi di lavoro tematici e presentate al Consiglio della Fondazione non abbiano avuto alcun effettivo riscontro nelle scelte strategiche effettuate dalla Fondazione. Alcuni membri del Comitato lamentano inoltre che «la cittadinanza non vede le ricadute sul territorio delle attività svolte dalla Fondazione»52, auspicando da parte della Fondazione un maggiore sforzo nell'instaurare un rapporto di comunicazione, ascolto e scambio reciproco con i cittadini aquileiesi.

Il Comitato rappresentativo Agenda 21 della Cultura ha inoltre più volte, e inutilmente, ribadito la necessità di «redigere e adottare un protocollo che regoli le

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Regolamento per l'organizzazione e il funzionamento del Comitato rappresentativo Agenda 21 della Cultura di cui all'articolo 24 dello Statuto della Fondazione Aquileia, 23 aprile 2009 (modifiche del

17 maggio 2011), articolo 6

modalità e i tempi di intervento»53 del Comitato stesso nei processi di consultazione e programmazione. Ad oggi non è infatti ancora chiaro in che modo l'attività del Comitato rappresentativo possa effettivamente incidere e partecipare ai progetti e alle decisioni della Fondazione Aquileia.

Questa situazione deriva probabilmente sia dall'atteggiamento della Fondazione Aquileia, poco propensa a seguire le indicazioni del Comitato, ma anche da una preconcetta diffidenza dimostrata dal Comitato, e dalla popolazione di cui è rappresentante, nei confronti degli enti “esterni” cui è affidata la gestione del patrimonio aquileiese. È inoltre da costatare che spesso le proposte dei membri del Comitato, non avvezzi alle dinamiche e ai vincoli gestionali, risultano di difficile attuazione per motivi di sostenibilità economica o a causa di impedimenti normativi.

Per fortuna però, dalla nomina dell'archeologo Cristiano Tiussi a Direttore della Fondazione Aquileia, avvenuta nel giugno del 2014, si registra una crescita, seppur lieve, della fiducia dei membri del Comitato nei confronti della Fondazione.

È infatti un peccato che ad oggi la Fondazione Aquileia e il Comitato rappresentativo Agenda 21 della Cultura non siano ancora stati in grado trovare un punto d'incontro e di abbracciare una visione comune. L'instaurazione di un proficuo dialogo tra queste due realtà è infatti fortemente auspicabile in vista della partecipazione attiva della cittadinanza nelle attività di tutela, valorizzazione, promozione e accoglienza, compiti statutari della Fondazione.