ANALISI EMPIRICA
M. Z B Group Il Massimo Zanetti Beverage Group, con una presenza mondiale
3.5 Commento ai risultati ottenut
La prima analisi empirica effettuata è stata condotta con la convinzione che negli anni le aziende avessero modulato la propria comunicazione seguendo un modello sostenibile che abbracciasse le diverse tematiche in cui si scindono le operazioni ESG. Partendo gli studi empirici, si considerava quasi accertato il modus comuni-
candi delle principali aziende attive nella green economy e portatrici di un sosteni-
bile e responsabile modus operandi. Tale idea è stata parzialmente spodestata dalla oggettività dell’analisi empirica condotta. Le aziende, nonostante la filosofia green esaltata dai siti aziendali e dai diversi strumenti di marketing, come i social media, dinnanzi agli stakeholder, attuali e potenziali, in sede di conference call forniscono in prevalenza informazioni finanziarie. Nel campione esaminato il 40% delle noti- zie divulgate si riferisce a comunicazioni relative alla corporate e per il 24% vi sono riferimenti ad investimenti effettuati e ipotizzati, dimostrando quantitativamente un maggior interesse per informazioni finanziarie. Marginale è il contenuto legato alle
operazioni ESG: per il 23% si trattano notizie riguardanti l’environmental, per il 9% si espongono quelle riferite alla governance e solo per l’1% vi sono riferimenti alla componente social. Il contenuto innovativo è pari al 2%: presumibilmente ciò è dovuto al suo recente sviluppo. Tuttavia, quello che viene chiesto alle aziende dalla comunità non è di snaturarsi dai propri obblighi economici, piuttosto, di inte- grare informazioni extra-finanziarie a quelle finanziarie, di ricondurre in termini economici operazioni ESG. Come si è letto dai grafici, nella maggior parte dei casi ciò è avvenuto con una sostenibilità divulgata fortemente legata al core business aziendale.
Si ricorda, inoltre, che in linea generale tali divulgazioni avvengono maggiormente nella fase iniziale della call, delineando la figura di un manager attento alle esigenze informative degli analisti.
Nella seconda parte del capitolo si è effettuata una seconda analisi di tipo quantita- tivo con lo sviluppo di un sistema di regressione che ha evidenziato la non signifi- catività delle variabili indipendenti proposte rispetto alla variabile dipendente. Già dalla lettura dell’analisi qualitativa si era sviluppata l’ipotesi di una mancanza di interesse da parte degli analisti per via di una limitata richiesta di informazioni su operazioni sostenibili: ipotesi che ha trovato conferme nella seconda analisi. Tutta- via, se per gli analisti le considerazioni sulle operazioni sostenibili non sembrano essere così decisive in fase di valutazione, non si può escludere l’influenza di queste filosofie green sugli individui.
Concludendo, le conference call possono essere considerate lo strumento migliore per soddisfare l’esigenza di una finanza sostenibile. Inoltre, quelle utilizzate dalle aziende del campione sembrano essere in linea con le Sustainability conference call teorizzate che tanto esaltano una sostenibilità espressa finanziariamente. Nei casi analizzati, infatti, emergono dei modelli sostenibili perfettamente coerenti con le attività aziendali svolte. Con queste è, dunque, possibile trasmettere l’impegno per le questioni socio-ambientali, senza sminuire la produzione di ricchezza.
Conclusione
“499 fenomeni atmosferici estremi, è emergenza climatica”: è quello che si leggeva
il 10 Luglio del 2019 nel blog del partito europeo EuropaVerde, l’ennesimo con- teggio che dimostrava l’urgenza di agire per tutelare l’ecosistema. La portata dei fenomeni ha richiesto il rapido intervento da parte della società, che è intervenuta sfruttando le innovazioni messe a disposizione dalle nuove competenze tecnologi- che e dai nuovi processi organizzativi. All’interno delle società sistema economico e sistema ecologico devono avere lo stesso peso, concetto che espresso in termini aziendali si traduce in aziende focalizzate tanto nella generazione e distribuzione di profitto, quanto nell’adeguamento sostenibile. Responsabilità e sostenibilità si fon- dono in un’unica linea guida verso un modello economico socialmente sostenibile, che presuppone un legame tra economia e società, definito dalla relazione azienda- comunità. L’anello di giunzione diventa la comunicazione in quanto l’informazione è una risorsa intangibile imprescindibile per tenere il passo ad una società in evolu- zione. Le strategie comunicative hanno consentito all’azienda di informare gli ope- ratori del mercato accrescendo la loro conoscenza sulle operazioni economiche e sugli impatti di queste sull’ecosistema. Con la maggior consapevolezza sociale circa la necessità di interventi più incisivi, si sono sviluppate nuove forme di comu- nicazione che consentono un’informativa più precisa. Si parla di comunicazione sostenibile, alla quale si da il merito di aver reso più responsabili le aziende, riu- nendo in un’unica priorità le esigenze sociali sfociate in nuovi valori etici e morali e il bisogno di generare profitto, proprio della realtà aziendale. Alle forme di disclo-
sorse inevitabili per l’azienda che vuole assicurare alla comunità l’impegno al so- ciale. Di queste forme si è consolidato l’uso delle conference call, che permettono all’azienda di raggiungere gli obiettivi della strategia sostenibile elaborata. Questa si qualifica come quel processo nato dall’unione tra la dimensione economica e quella sociale trasposta, sotto un’ottica responsabile, all’interno delle aziende. Dalla letteratura è emerso come questa tipologia di voluntary disclosure fornisca una quantità informativa maggiore rispetto ad altri strumenti, quali eventuali report, un fenomeno da ricondurre al libero accesso a tutti gli operatori con le open confe-
rence call. L’azienda, che egoisticamente cerca di attrarre il consenso della comu-
nità per la propria profittabilità, è consapevole di dover trasmettere il valore soste- nibile realizzato dall’attività aziendale e per questo deve aprire le porte alla società. A questa deve, inoltre, concedere tutte le informazioni ritenute necessarie. Tuttavia, è con le Sustainability conference call che emerge l’effettivo impegno da parte dei manager aziendali a raccontare la strategia sostenibile in termini finanziari. L’im- pegno illustrato all’interno di siti web aziendali, che decantano una filosofia green accuratamente attenta alle questioni socioculturali-ambientali, si scontra però con la realtà portata alla luce dallo studio svolto. Dalla prima analisi è senz’altro emersa la maggior divulgazione informativa da parte dei vertici aziendali, tuttavia l’impe- gno sostenibile viene raccontato in modo sintetico rispetto alle tematiche finanzia- rie. Restano dunque preponderanti le informazioni finanziarie rispetto alle questioni
ESG, un fenomeno causato anche dal comportamento della comunità finanziaria.
Infatti, se da un lato la comunità si adopera per rispondere alle nuove esigenze so- stenibili, dall’altro quella parte di operatori attivi nel mercato del capitale, sembrano essere ancora maggiormente interessati alle questioni economiche. Il manager aziendale presentando le operazioni svolte a tutela dell’ambiente e dei diritti umani, con spesso particolare attenzione alla propria forza lavoro, si dimostra sostenibil- mente responsabile ma si imbatte poi con l’attenzione ridotta degli analisti. Sicura- mente quella fatta dall’azienda è una comunicazione in buona parte con finalità di marketing ma non la si può ritenere incurante degli obiettivi sostenibili. Quella ela-
borata è una strategia comunicativa che perfettamente abbraccia tanto la sfera eco- nomica quanto quella sociale, con la divulgazione di concetti sostenibili stretta- mente connessi al core business aziendale. Dunque, si può ritenere che seppur con molta lentezza, le richieste della comunità stanno trovando accoglimento, anche se lacunosa è la risposta degli operatori.