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Compatibilità con gli obiettivi di conservazione

Nel documento Consorzio Forestale del Canavese (pagine 73-81)

La normativa di Piano proposta, anche in deroga alle Misure di conservazione generali e sito specifiche, non è in contrasto con gli obiettivi di conservazione degli habitat tutelati dalle ZSC.

Nelle norme gestionali del presente Piano non si richiedono deroghe riguardo alle Misure di conservazione sito-specifiche o al Piano di gestione del sito Monti Pelati e Torre Cives, in cui gli interventi rispettano le finalità del Piano di Gestione, mentre riguardo alla ZSC Laghi di Meugliano e Alice, si propone di intervenire in parziale deroga nell’ambito delle ceduazioni dei castagneti, habitat di interesse comunitario.

Nel corso dei sopralluoghi effettuati per la redazione del Piano, si è constatato come nei lotti boschivi ceduati con rilascio di matricine al 30% di copertura (come da Misure di conservazione sito-specifiche), i ricacci dalle ceppaie e la rinnovazione gamica di castagno risultino stentati, in particolare nella zona della Costa di Canapre, con popolamenti quasi puri di castagno e percentuali di piante morte spesso oltre il 50%.

In considerazione della spiccata eliofilia del castagno e della sua pressoché illimitata capacità pollonifera (se la ceppaia è in buone condizioni di illuminazione e di esposizione), viene proposto di applicare ai castagneti all’interno della ZSC le stesse norma previste per i castagneti al di fuori di essa, prevedendo in particolare il rilascio di una copertura residua di altre latifoglie autoctone fino al 20%, se presenti.

Qualora, invece, la copertura di queste sia inferiore al 10%, si prevede il rilascio di di castagni isolati stabili o a gruppi fino al raggiungimento del 10% minimo di copertura, come dettagliato nello specifico all’interno delle norme gestionali, articolo Ceduazione in castagneti e robinieti - CM (art. 55 Reg. for.).

La deroga è in accordo con l’art. 3, comma 2, lettera b) delle Misure di conservazione sito-specifiche (Approvate con DGR n. 29-3572 del 04/07/2016), per popolamenti “in cui non sussistono soggetti stabili che consentano di rispettare le norme di cui ai precedenti punti” in cui “è ammessa la rigenerazione delle ceppaie di castagno con polloni deperiti, previo parere di conformità del soggetto gestore”.

In entrambi i siti, in deroga alle Misure di conservazione generali, è richiesto di rilasciare, al termine degli interventi selvicolturali, almeno il 25 per cento delle ramaglie e cimali, in luogo del 50 per cento, sparsi a contatto col suolo o formando cumuli di dimensioni non superiori ai 3 metri steri in aree idonee, allo scopo di non costituire

ostacolo alla rinnovazione e ai fini della protezione dagli incendi boschivi. Ove le caratteristiche della stazione e dell’intervento lo consentano, questa percentuale potrà essere elevata, come buona pratica.

Nelle norme di Piano sono state inserite ulteriori specificazioni alle Misure di conservazione, prevalentemente in relazione all’estensione massima accorpata degli interventi, ove non previsti dalla Misure stesse; per gli aspetti di dettaglio si rimanda all’introduzione del Piano e al paragrafo Norme gestionali.

Si riporta di seguito, per entrambi i siti Natura 2000 interessati dal Piano, una tabella sintetica in cui viene analizzata l’incidenza presunta degli interventi previsti in relazione agli habitat forestali presenti.

Gli impatti riguardo agli habitat non forestali, non interessati da interventi, sono considerabili nulli o non significativi per le zone di interfaccia tra habitat forestali e habitat non forestali interessati dal passaggio di mezzi di lavoro durante l’esecuzione degli interventi selvicolturali.

In relazione agli impatti attesi non sono previste misure di compensazione o di mitigazione, oltre a quanto previsto nelle norme di Piano Tutela della biodiversità e Alberi da conservare a tempo indefinito. Per quanto non espressamente specificato nelle norme di Piano, durante l’esecuzione degli interventi si farà riferimento alle Misure di conservazione generali e sito-specifiche.

Laghi di Meugliano e Alice

Habitat* Categoria

9260 Castagneti 79,56 54% B - buona

conservazione

Habitat* Categoria

*habitat di interesse prioritario (da Regolamento Forestale, Glossario, Tabella 1 Corrispondenza fra Tipi forestali e Habitat Natura 2000)

**secondo la Carta forestale della Regione Piemonte (aggiornamento 2016)

***NATURA 2000 - STANDARD DATA FORM - https://natura2000.eea.europa.eu/Natura2000/SDF.aspx?site=IT1110034

Gli interventi più ingenti riguardano le categorie dei castagneti, spesso invecchiati o in fase di collasso, in cui si interverrà prevalentemente tramite ceduazioni (circa 30 ha) e cure colturali di popolamenti recentemente ceduati (circa 35 ha); in stazioni in cui il castagneto mostra naturalmente la tendenza all’evoluzione verso boschi misti di latifoglie, si interverrà con dei diradamenti volti ad assecondare questa tendenza.

L’altra categoria maggiormente interessata dagli interventi è quella dei rimboschimenti di conifere esotiche o fuori stazione, che verranno gradualmente diradati a favore del successivo popolamento di latifoglie già presenti in rinnovazione, salvo il mantenimento a lungo termine di alcuni piccoli gruppi di conifere come rifugio per l’avifauna e lo scoiattolo rosso.

Le altre categorie forestali interessate riguardano superfici residuali, accorpate alle precedenti, in cui la gestione sarà volta al mantenimento di popolamenti misti di latifoglie autoctone. Non si interverrà in ambienti lacustri o di torbiera.

Monti Pelati e Torre Cives

*habitat di interesse prioritario (da Regolamento Forestale, Glossario, Tabella 1 Corrispondenza fra Tipi forestali e Habitat Natura 2000)

**secondo il Piano di Gestione della Zona Speciale di Conservazione IT1110013 “Monti Pelati e Torre Cives” e la Carta forestale della Regione Piemonte (aggiornamento 2016)

***NATURA 2000 - STANDARD DATA FORM - https://natura2000.eea.europa.eu/Natura2000/SDF.aspx?site=IT1110013

Gli interventi previsti riguardano principalmente i rimboschimenti di conifere in cui si interverrà tramite diradamenti allo scopo di favorire il passaggio a popolamenti a prevalenza di latifoglie autoctone e di contenere lo sviluppo di specie esotiche infestanti.

Le superfici classificate come Boscaglie pioniere e di invasione (BS31X st. planiziale e collinare) riguardano zone attigue a Torre Cives in cui, in seguito a interventi passati, il popolamento di larice è stato quasi totalmente sgomberato e zone a sud della Torre in cui si rileva una copertura rada di betulla e sorbo montano su praterie erbose. Gli interventi avranno le medesime finalità dei diradamenti sui rimboschimenti.

Le superfici lineari di alneto interessano solo marginalmente le proprietà in gestione al Consorzio e nel caso si debba intervenire anche a loro carico, nell’ambito di interventi sulle altre categorie forestali, l’obiettivo dell’intervento sarà la loro conservazione.

Nel documento Consorzio Forestale del Canavese (pagine 73-81)