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CAF – Complessità – Variazione situazionale – Distribuzione per task – Italiane e apprendenti (valori di gruppo) – Lunghezza e subordinazione

METODOLOGIA DI RICERCA

Grafico 6. CAF – Complessità – Variazione situazionale – Distribuzione per task – Italiane e apprendenti (valori di gruppo) – Lunghezza e subordinazione

tutte le italiane tutte le apprendenti lunghezza

Tabella 17. Complessità – Variazione situazionale – Distribuzione per task – Italiane e apprendenti – (valori di gruppo) – Tipi di clausole e di subordinate1

t1 t2 t1 t2 t3 t4

italiane apprendenti

film

clausole indip. 58,83% 56,63% 63,91% 65,93% 68,07% 66,33% unità inf. clausola 10,05% 16,35% 9,45% 10,52% 11,37% 10,93% clausole sub. 31,12% 27,04% 26,65% 23,56% 20,57% 22,74% avverbiali/sub. 20,19% 28,57% 39,41% 44,37% 59,03% 39,79% argomentali/sub. 50,97% 36,54% 29,70% 39,41% 24,80% 27,78% relative/sub. 28,85% 49,18% 30,89% 21,63% 49,50% 32,43% storia clausole indip. 68,25% 72,03% 68,17% 70,26% 66,78% 71,71% unità inf. clausola 10,69% 4,89% 13,60% 8,04% 12,95% 11,25% clausole sub. 21,07% 23,09% 18,23% 21,70% 23,51% 17,04% avverbiali/sub. 35,55% 34,71% 27,34% 35,31% 35,09% 43,11% argomentali/sub. 38,00% 32,65% 30,43% 27,44% 34,28% 25,19% relative/sub. 26,46% 32,65% 42,24% 37,25% 30,64% 31,71% intervista clausole indip. 60,54% 51,86% 53,72% 52,42% 56,31% 64,47% unità inf. clausola 26,12% 32,99% 32,65% 30,50% 25,12% 26,13% clausole sub. 13,35% 15,16% 13,64% 17,08% 18,58% 15,93% avverbiali/sub. 30,77% 44,73% 62,16% 48,67% 53,27% 79,96% argomentali/sub. 44,23% 41,22% 24,21% 30,67% 25,76% 18,93% relative/sub. 25,00% 14,06% 26,23% 20,67% 20,97% 7,79% telefonate clausole indip. 59,95% 64,42% 47,41% 55,39% 52,37% 55,04% unità inf. clausola 31,36% 21,66% 38,62% 37,10% 38,50% 36,08% clausole sub. 8,70% 13,93% 13,97% 10,02% 9,13% 8,89%

avverbiali/sub. - - x x x x

argomentali/sub. x x x x x x

relative/sub. x x x x x x

1I valori riportati nella tabella si riferiscono ai valori medi delle diverse telefonate del corpus. Poiché questo task non richiede una produzione linguistica consistente, i dati qui forniti devono essere con una certa cautela. Viste poi le scarse occorrenze di subordinate nel corpus, indicare la percentuale dei tipi di subordinate sarebbe stato poco significativo e avrebbe dato una lettura falsata dei risultati, per questo nella tabella si è indicata esclusivamente la presenza (x) o meno (-) della struttura.


prodotta. Nella ricostruzione di un racconto il flusso della conversazione è gestito quasi esclusivamente dal soggetto e l’intervistatore si limita a segnali di assenso. Quindi la narrazione procede con frasi piuttosto lunghe e maggiore subordinazione. Nei due task interattivi, seppure a livelli diversi, la conversazione richiede invece una maggior collaborazione tra soggetto e interlocutore, favorendo quindi una maggior alternanza di turni e l’uso di AS- unit più brevi e semplici.

Longitudinalmente, le studentesse italiane mostrano alcuni cambiamenti. Nei task monologici si riduce l’uso di subordinate a favore di clausole un po’ più lunghe, mentre nei task interattivi non si verifica alcun cambiamento sostanziale, se non una riduzione in lunghezza per l’intervista e un lieve aumento in complessità per le telefonate. Vedremo in § 4.1.3 come per le telefonate l’incremento sia legato all’uso di formule più complesse di richiesta.

Vediamo ora i dati relativi alle apprendenti. A t1, differenziandosi dalle compagne italiane, dimostrano non solo molta meno variazione tra task, ma anche una cruciale differenza nella direzione di tale variazione. Infatti l’apertura delle telefonate ottiene valori di subordinazione pari a quelli delle due narrazioni. Se nei task monologici e nell’intervista le differenze rispetto alle italiane sono minime, in quello di apertura delle telefonate la distanza dalle compagne italiane è piuttosto evidente. Vedremo in dettaglio attraverso estratti del corpus in § 4.1.3 come le apprendenti in questo task producono sia un maggior numero che una maggior varietà di tipi di subordinate rispetto alle compagne italiane: esse tendono a condensare diverse informazioni in una stessa unità sintattica piuttosto che gestire gli scambi della routine dell’apertura di una telefonata di servizio con enunciati rapidi e brevi. In altre parole, le apprendenti dimostrano di aver già acquisito la capacità di produrre costruzioni complesse, sanno realizzare subordinate e riescono a condensare un alto numero di parole in un unico progetto sintattico. Tuttavia, esse paiono meno in grado di scegliere quando utilizzare tali costruzioni. Saper gestire l’apertura di una telefonata non implica solamente il controllo delle regole sintattiche, ma anche la capacità di saper produrre in rapida successione turni che siano

contingenti rispetto alle produzioni altrui. Questo tipo di abilità è ancora carente a t1 per le nostre apprendenti, per quanto di livello relativamente avanzato.

In prospettiva longitudinale, le apprendenti realizzano diversi progressi differenziando come le native tra task: la misura di lunghezza registra lievi aumenti con traiettorie lineari in tutti e quattro i task, confermando dunque il quadro definito dai valori di gruppo, mentre la misura di subordinazione e la distribuzione del tipo di subordinate varia, seguendo traiettorie che si differenziano per intensità e direzione da task a task, ma ottenendo a t4 in tutti i casi un avvicinamento al quadro di variazione definito per le italiane. Sebbene le apprendenti differenzino meno delle compagne italiane, all’ultima rilevazione lo fanno allo stesso modo. Vediamo in dettaglio la variazione segnata da ogni task.

Così come per le italiane, nei task monologici la traiettoria di sviluppo non è lineare, nel film la misura di subordinazione decresce tra t1 e t3, per poi aumentare nuovamente, mentre nella storia l’andamento è opposto. I cambiamenti quantitativi sono accompagnati, nel task storia da avvicinamenti qualitativi della distribuzione dei tipi di clausole e di subordinate, nel task film la riduzione in subordinazione è invece controbilanciata da un aumento della lunghezza delle clausole prodotte.

Diverso l’andamento nei task interattivi. Nel task intervista lo sviluppo è più lineare, le apprendenti dimostrano un generale aumento tra t1 e t4, sia della lunghezza che della subordinazione, oltre che un uso più vario di tipi di subordinate. È bene sottolineare come in questo task le apprendenti parlino addirittura di più rispetto alle compagne italiane, dando più informazioni e richiedendo un minor numero di domande o interventi da parte dell’intervistatore.

E infine, nel task telefonate l’avvicinamento al quadro di variazione nativo è ottenuto attraverso una riduzione lineare della misura di subordinazione e dei tipi di subordinate impiegate.

Ricapitolando, in § 4.1.1 abbiamo visto come la complessità misurata in termini di subordinazione possa svilupparsi secondo percorsi non lineari a livelli avanzati (cfr. Ipotesi di Predizione dello Sviluppo, § 2.2.2.2). I dati disaggregati per task confermano questa tendenza nei task monologici, ma non in quelli interattivi. Questo risultato suggerisce quindi una seconda possibile ragione dell’andamento non lineare di questa misura: il tipo di attività svolta. Come abbiamo visto, nel task interattivo l’alto valore di subordinazione evidenzia incompetenza sul piano interazionale: trovandosi a gestire uno scambio rapido e contingente come quello richiesto dall’apertura di una telefonata, le nostre apprendenti, ansiose di dire subito tutto il dovuto, a t1 preferiscono condensare le informazioni in unità complesse, che probabilmente reputano di potere gestire meglio, piuttosto che realizzare turni brevi e incalzanti rispetto a quelli dell’interlocutore. A t2 e t3 il controllo più nativo del task è ottenuto di conseguenza attraverso una riduzione della complessità sintattica. Il processo di apprendimento di una lingua non è infatti caratterizzato semplicemente dalla crescita del repertorio sintattico dell’apprendente, ma anche dall’abilità ad utilizzarlo appropriatamente in una varietà di situazioni.

4.1.3. La variazione individuale

I grafici 7 e 8 mostrano soggetto per soggetto i valori della complessità relativi alle misure di lunghezza e di subordinazione, e le tabelle 18-23 quelli relativi alle sei misure del tipo di clausola e di subordinata. La discussione delle cifre è accompagnata dall’illustrazione di esempi dal corpus.

Il grafico 7 e le tabelle 18 e 19 riportano i valori individuali ottenuti dalle due studentesse italiane. Pur confermando il quadro di variazione identificato in § 4.1.2, si registra variazione individuale soprattutto nei task monologici. In questi task alla prima rilevazione Elisa sviluppa narrazioni brevi e semplici, organizzate attraverso la giustapposizione di clausole indipendenti, Valentina,

al contrario, produce racconti già lunghi e sintatticamente complessi, in particolare nella narrazione del task relativo al film. Le differenze quantitative sono accompagnate da differenze qualitative della distribuzione di tipi di clausole e di subordinate. In prospettiva longitudinale si riduce la variazione individuale.

Grafico 7. CAF – Complessità – Variazione individuale – Distribuzione per task