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Componente ambientale: Acqua

L'acqua si presenta nel territorio dell'Emilia-Romagna in differenti forme, che si intersecano ed interagiscono tra loro attraverso delicati equilibri: un complesso intreccio di corpi idrici, superficiali e sotterranei, che modellano e caratterizzano la morfologia e il paesaggio della Regione.

Coerentemente con la prospettiva dello sviluppo sostenibile, il governo delle risorse idriche ha come fine principale quello di assicurare il mantenimento della vita acquatica e dell'ambiente naturale, la qualità della vita dell'uomo e tutti gli usi connessi alle attività economiche. Strategie di risparmio e gestione sostenibile dell'acqua da una parte, e di controllo e tutela dall'inquinamento dall'altra,

mirano ad assicurare, insieme alle più tradizionali strategie infrastrutturali, la conservazione e la salvaguardia della risorsa idrica nell'intero territorio dell'Emilia-Romagna.

Lo sviluppo e l’applicazione delle politiche regionali relative all’acqua prescinde da importanti attività intersettoriali che coinvolgono differenti strutture regionali, primo fra tutti il Servizio Tutela e Risanamento Acqua, Aria e Agenti fisici che, tra i suoi compiti, garantisce la gestione e la pianificazione delle risorse idriche. L’efficace coordinamento tra i vari settori e l'attiva collaborazione tra i vari servizi tecnico-operativi assicurano la salvaguardia di questa risorsa di vitale importanza. Il servizio svolge attività di analisi, pianificazione, gestione e verifica delle politiche di gestione sostenibile della risorsa idrica e dell'ambiente acquatico in coerenza con gli orientamenti dell'Unione Europea e della più recente legislazione nazionale. Supporta l'azione di governo regionale delle risorse idriche al fine di garantire che, nella prospettiva di un futuro sostenibile, la disponibilità della risorsa acqua possa assicurare il mantenimento della vita acquatica e dell'ambiente naturale, la qualità della vita dell'uomo e tutti gli usi connessi alle attività economiche. A tal fine emana norme e regolamenti per l’uso delle risorse idriche e la disciplina degli scarichi, e coordina gli enti delegati e i servizi territoriali. Il servizio pianifica inoltre la gestione e la verifica delle politiche sulle risorse idriche, espresse e sviluppate nel Piano di Tutela delle Acque (PTA), per mezzo del monitoraggio e del controllo delle acque superficiali e sotterranee.

Per quanto riguarda le acque sotterranee si rimanda all’elaborato D-R-210-10 Relazione ambientale-vincolistica e studio geologico-sismico, nella cui analisi ambientale-vincolistica è riportato lo studio delle relazioni con il PTA della Regione Emilia-Romagna.

Con riferimento invece alle acque superficiali la Direttiva europea (WFD), recepita dal DLgs 152/06 e dai successivi decreti nazionali emanati, ha introdotto sostanziali innovazioni in tema di monitoraggio e classificazione, portando ad una rivisitazione profonda delle reti di monitoraggio regionali e della gestione delle attività. La Direttiva ha introdotto un approccio innovativo anche in relazione alle modalità di valutazione dello Stato; la classificazione dello stato di qualità complessivo dei corpi idrici superficiali avviene sulla base dello Stato Ecologico (SE) e dello Stato Chimico (SC).

Lo Stato Ecologico è definito attraverso la valutazione delle condizioni delle componenti biologiche acquatiche (macrobenthos, diatomee, macrofite, fauna ittica) calcolato in relazione a condizioni di sostanziale naturalità, di parametri chimico-fisici di base e di inquinanti la cui lista è stata definita a livello di singolo Stato sulla base della rilevanza per il proprio territorio e per i quali sono stati fissati Standard di Qualità Ambientale (SQA) nazionali. Per le comunità biologiche è calcolato rapportando i valori riscontrati con quelli constatabili in assenza di alterazioni antropiche, in condizioni cioè di sostanziale naturalità, definite “condizioni di riferimento”. Lo Stato Ecologico viene espresso in 5 classi: elevato, buono, sufficiente, scarso e cattivo.

In Figura 2 e Figura 3 è riportata la valutazione dello stato ecologico dei corpi idrici superficiali (riferita al quadriennio 2010-2013) dei corpi idrici della Regione Emilia-Romagna, da cui è possibile evincere come il corpo idrico ricettore dell’effluente di scarico dell’impianto di depurazione di Fiorenzuola d’Arda (torrente Arda) presenti, nel tratto in cui riceve tale scarico, uno stato ecologico “scarso”

stando agli studi effettuati nel quadriennio 2010-2013, “sufficiente” secondo le successive valutazioni del 2014 e 2015.

Figura 2: Distribuzione territoriale della valutazione dello stato ecologico dei corpi idrici superficiali (quadriennio 2010-2013)

Figura 3: Valutazione dello Stato ecologico dei corsi d’acqua (2010-2013, 2014 e 2015)

Lo Stato Chimico dei corsi d’acqua è definito in relazione alla presenza in essi di sostanze chimiche prioritarie (vedi Figura 4). Per la valutazione dello stato chimico è stata predisposta, a livello comunitario, una lista di 33 (+8) sostanze pericolose inquinanti, indicate come prioritarie, con i relativi Standard di Qualità Ambientale (SQA). Nel contesto nazionale le sostanze prioritarie da monitorare nei corpi idrici superficiali

per la definizione dello stato chimico sono specificate nel DM 260/10, allegato 1, tabella 1/A. Nella metodologia di classificazione, definita ai sensi del DM 260/10, sono valutati, in particolare, i superamenti degli SQA definiti per le concentrazioni medie annue e per le concentrazioni massime ammissibili.

L’obiettivo del monitoraggio, ai sensi della Dir 2000/60/CE, è quello di ottenere un quadro rappresentativo dello stato delle acque per tutti i corpi idrici dei bacini idrografici.

La definizione dello stato chimico consente di valutare per ogni corpo idrico il raggiungimento o il mancato conseguimento dello stato chimico buono e pianificare di conseguenza adeguate misure di risanamento.

Figura 5: Distribuzione territoriale della valutazione dello stato chimico dei corpi idrici superficiali (quadriennio 2010-2013)

Figura 4: Schema concettuale dello Stato Chimico dei corsi d'acqua

Figura 6: Valutazione dello Stato Chimico dei corsi d’acqua (2010-2013, 2014 e 2015)

In Figura 5 e Figura 6 è riportata la valutazione dello stato chimico dei corpi idrici superficiali (riferita al quadriennio 2010-2013) dei corpi idrici della Regione Emilia-Romagna, da cui è possibile evincere come il corpo idrico ricettore dell’effluente di scarico dell’impianto di depurazione di Fiorenzuola

d’Arda (torrente Arda) presenti, nel tratto in cui riceve tale scarico, uno stato chimico “buono”

secondo tutte le valutazioni effettuate sia nel quadriennio 2010-2013, sia negli anni 2014 e 2015.

La Direttiva 91/271/CEE prevede che i livelli di trattamento a cui sottoporre le acque reflue urbane debbano essere proporzionati e resi appropriati sulla base della classe dimensionale dell’agglomerato, calcolata in termini di carico organico ed espressa in abitanti equivalenti, nonché in considerazione della maggiore necessità di tutela delle acque dall’inquinamento, distinguendo tra scarico in aree normali, in aree sensibili e in bacini drenanti afferenti ad aree sensibili. A tal proposito si ritiene opportuno evidenziare che la conformità dei sistemi di fognatura e depurazione ai dettami della direttiva 91/271/CEE impone di:

• garantire una adeguata dotazione di collettori fognari a tutti gli agglomerati del territorio regionale;

• assicurare un adeguato livello di trattamento (almeno secondario) delle acque reflue urbane derivanti dagli agglomerati del territorio regionale aventi carico organico > 2.000AE;

• raggiungere l’abbattimento di almeno il 75% del carico di nutrienti in ingresso a tutti gli impianti di trattamento delle acque reflue urbane del territorio regionale.

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