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Il comportamentismo e l’ambientalismo

incentivazione del personale

4.2 Le teorie sui caratteri psicologici e delle personalità dei soggetti uman

4.2.2 Il comportamentismo e l’ambientalismo

Il behaviorismo si contraddistingue dagli altri paradigmi poiché indicando nell’ambiente la sorgente di tutte le differenze, asseconda la convinzione che l’eguaglianza nei comportamenti è possibile se vengono create condizioni di pari opportunità242.

Da qui, l’opinione che la stabilità nel comportamento non dipende esclusivamente dai tratti, (quindi dalle caratteristiche di ciascun soggetto) ma dalla somiglianza delle situazioni e dagli stimoli in cui questo viene prodotto.

In questo senso, nella tesi, l’approfondimento della teoria del comportamentismo e dell’ambientalismo è ritenuto importante perché consente un arricchimento conoscitivo del fenomeno organizzativo in generale e della personalità e del comportamento individuale in particolare, in quanto analizza congiuntamente elementi caratteriali (i tratti) ed elementi situazionali, fornendo una analisi accurata degli atteggiamenti dei soggetti umani in determinate condizioni. All’interno di un’impresa è infatti importante capire quali sono i processi cognitivi che regolano la selezione di determinate informazioni e stimolazioni, l’impatto di determinati eventi ed effetti, la messa in atto e il consolidamento di certe condotte in modo da poter stabilire in quale modo i vari rapporti interpersonali

241 Cfr. H. L. Tosy, M. Pilati, N. P. Mero, J. R. Rizzo, Il comportamento organizzativo,

e sociali, che incidono sullo sviluppo di una persona si ripercuotono nell’entità in cui essa opera.

Attraverso l’analisi sperimentale in laboratorio, eseguita tramite la manipolazione della singola variabile indipendente (la condizione ambientale) e dall’osservazione degli effetti di tale manipolazione sulla singola variabile dipendente (la manifestazione comportamentale), i primi behavioristi243 tentarono di spiegare la

relazione causale esistente tra i vari fenomeni, dai più elementari, ai più complessi.

Successivamente, partendo dagli stimoli di G. W. Allport e H. A. Murray, numerosi furono gli studi244 che estesero le ricerche sui

riflessi che le vicende politiche, economiche, sociali e culturali della società hanno sugli individui, ed in particolare sulla loro personalità.

In questo paradigma, le differenze individuali assumono importanza secondaria rispetto alle contingenze ambientali e situazionali che vengono considerate le vere determinanti del

242 Cfr. G. V. Caprara, A. Gennaro, Psicologia della personalità, Il Mulino, Bologna,

1994.

243 CFr. E. L. Thorndike, Animal Intelligence, Macmillan, New York, 1911; J.

Watson, La Psicologia così come la vede il comportamentista, in P. Meazzini, Watson, Bologna, Il Mulino, 1976.

244 Cfr. G. Mead, Mind, Self and Society, University of Chicago Press, Chicago, 1934

(trad. it. Mente, sé e società, Giunti Barbera, Firenze, 1972); E. R. Guthrie, The

Psychology of Learning, Harper, New York, 1935; B. F. Skinner, The Behavior of Organisms, Appleton – Century Crofts, New York, 1938; J. Dollard, L. W. Doob, N.

E. Miller, O. H. Mowrer, R. R. Sers, Frustration and Aggression, Yale University Press, New Haven, 1939 (trad. it. Frustrazione e aggressività, Giunti – Barbera, Firenze, 1967); A. Kardiner, R. Linton, The Individual and His Society, Columbia University Presso, New York, 1939 (trad. it. L’individuo e la sua società, Bompiani, Milano, 1965); E. R. Guthrie, Personality in Terms of Associative Learning, in J. Mc V. Hunt, Personality and Behavior Disorder, Ronald Press, New York, 1944, (trad. it.

La personalità in termini di apprendimento associativo, in G. V. Caprara, R.Luccio, Teorie della Personalità, Vol. I., Bologna, Il Mulino, 1986); C. Hull, Principles of Behavior, Appleton – Century - Crofts, New York, 1948 (trad. it. I principi del comportamento, Armando, Roma, 1978); K. Spence, The Postulate and Methods of Behaviorism, articolo pubblicato in Psychological Review, n. 55, 1948; J. Dollard, N.

E. Miller, Personality and Psychotherapy: An Analysis in Terms of Learning, Thinking

and Culture, McGraw Hill, New York, 1950 (trad. it. Personalità e psicoterapia,

Milano, Angeli, 1975); O. H. Mowrer, Learning Theory and Personality Dynamics, Ronald Press, New York, 1950; E. C. Tolman, Behaviou and Psychological Man, University of California Press, Berkeley, 1951; R. Sears, Social Behavior and

Personality Development, in T. Parsons e E. A. Shils, Thoward a General Theroy of Action, Harward University Press, Cambridge, 1951; D. Berlyne, Behavior Theory as Personality Tesearch, in E. Borgatta e W. Lambert, Handbook of Personality: Theory and Research, Ill, Rand Mc Nally, Chicago, 1968.

comportamento e vengono pertanto utilizzate per spiegare e controllare la condotta e la costruzione della personalità dei soggetti umani.

Accentuare l’importanza dell’esame delle condizioni esterne, rispetto all’indagine dei dinamismi interni, non significa tuttavia rinunciare alla considerazione dei caratteri individuali e soggettivi venutisi a creare con l’esperienza.

La personalità, risulta dall’interazione tra l’individuo (e le caratteristiche che lo contraddistinguono) e l’ambiente ed è sostanzialmente la risultante del tipo di esperienze che hanno caratterizzato tale interazione, nonché di quanto è stato appreso da tale esperienza nel corso di successivi adattamenti alle circostanze esterne.

Tali circostanze rappresentano l’ambiente percepito245, di

conseguenza, gli eventi assumono importanza per il soggetto in rapporto ai significati che essi assumono per lui.

Infatti, la percezione che il soggetto ha dell’ambiente, i significati che egli attribuisce agli eventi, le sue aspettative e perciò i suoi obiettivi, dipendono dagli scambi e dalle relazioni sociali che ha instaurato nella sua vita.

Più precisamente, ciascun individuo percepisce, valuta, ricorda, associa, in modo differente le sollecitazioni che l’ambiente fornisce, le condotte che nello stesso ambiente possono essere poste in atto, gli effetti che ad esse possono seguire.

La personalità è pertanto considerata il risultato dell’interazione tra l’individuo e gli altri soggetti che operano all’interno dell’impresa e delle esperienze di tale interazione e di quanto è stato appreso da tali esperienze, per il tramite della percezione e dell’attribuzione di significati da ciascun individuo a tali eventi e per il tramite dell’osservazione246.

245 Cfr. G. V. Caprara, A. Gennaro, Psicologia della personalità, op. cit. 246 Cfr. G. V. Caprara, A. Gennaro, Psicologia della personalità, op. cit.

Infatti, gli individui possono imparare anche osservando e imitando gli altri o conformando il proprio comportamento al comportamento degli altri soggetti. Ma affinché si realizzi realmente l’apprendimento è necessario che vi sia una reale propensione all’apprendimento.

Gli individui devono essere fortemente motivati a riprodurre un certo comportamento perché oltre a possedere le capacità per riprodurlo, devono prestare particolare attenzione, tale da permettere di incrementare un buon numero di informazioni in modo da riprodurre quel comportamento.