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I caged compounds sono sonde stimolo-sensibili capaci di incapsulare biomolecole in forme inattive che grazie ad un input opportuno, rilasciano la molecola intrappolata consentendo la perturbazione di un determinato processo biologico.38

A causa dell’instabilità dell’ossido nitrico (NO) e la conseguente difficoltà nell’applicare NO direttamente nel sistema biologico, sono stati sviluppati diversi donatori di NO e usati per studi biologici. Questi sistemi di intrappolamento riescono a rilasciare NO attraverso una reazione di decomposizione spontanea senza però garantire una misurazione della quantità di NO rilasciata, la velocità e la posizione di rilascio.39 Attraverso la strategia di intrappolamento è possibile controllare

il rilascio di NO fornendo uno stimolo appropiato.37 Il calore è una possibile soluzione per controllare

attivamente il rilascio di NO, ad esempio attraverso l’utilizzo di liposomi termo-sensibili per il deposito, traporto e rilascio di NO.40 Il meccanismo di rilascio comprende la generazione di un

gradiente di pH attraverso il doppio strato fosfolipidico liposomiale, il conseguente ingresso di protoni che inducono il rapido rilascio del diazenium-diolato come precursore di NO.41 (Fig.1.14)

31 Fig.1.14: Diazenium-diolato.

Ad oggi la luce è il più accurato mezzo d’innesco ON/OFF in grado di regolare il rilascio di NO42

nello spazio e nel tempo, senza influenzare parametri fisiologici come pH, temperatura e forza ionica.43

I composti NO-caged includono gruppi cromofori come reporter e gruppi donatori di NO che si attivano tramite irradiazione luminosa, con l’obiettivo di quantificare l’ossido nitrico foto-rilasciato all’interno della cellula. Un composto foto-attivo ideale deve rispettare determinati requisiti:

1. I centri foto-attivi devono assorbire a lunghezze d’onda superiori a 300nm; 2. Ottima idrosolubilità;

3. Inattivi in assenza di luce;

Un recente studio condotto da Sortino et al ha riportato lo sviluppo di composti NO-caged, dove il gruppo donatori di NO è coniugato ad un gruppo con proprietà intercalanti sul DNA. Questa strategia potrebbe rappresentare un valido metodo per foto-generare NO nelle vicinanze del DNA, consentendo il rilascio mirato dell’NO. Il coniugato molecolare è composto da 2 unità cromofore: la porzione antracenica con proprietà intercalanti e il derivato nitro-anilinico che agisce da donatore di NO in seguito ad irradiazione con luce UV. Inoltre vi è un gruppo amminico secondario protonato a pH fisiologico, che aumenta l’idrosolubilità e favorisce il legame con il DNA, tramite interazioni coulombiane con i gruppi fosfato.44

Il meccanismo di rilascio dell’NO consta di diversi steps:

 Il nucleo antracenico (unità a) viene foto-eccitato con luce UV e agisce come reporter della sua emissione di fluorescenza;

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 La fluorescenza emessa dal nucleo antracenico agisce da marker per il rilascio di NO;  La fine dell’emissione di fluorescenza e il rilascio di NO sono causate dal nucleo nitro-

anilinico;

Fig.1.15: Meccanismo di foto-conversione dell’unità b in unità c con conseguente emissione di fluorescenza e simultanea formazione di NO.

I singoli componenti, il gruppo antracenico e il nucleo nitro-anilinico, mostrano bande di assorbimento differenti. (Fig.1.16 A)

Fig.1.16 A e B.

L’emissione di fluorescenza da parte della porzione antracenica cessa a causa della presenza del nucleo nitro-anilinico, che a sua volta assorbe la luce emessa dal nucleo antracenico, rilasciando NO.

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(Fig.1.16 B) In Fig.1.16 B viene riportato lo spettro di emissione del solo gruppo antracenico (b), mentre in basso è visibile la bassa emissione (a) della molecola dopo il rilascio di NO. Requisiti fondamentali per consentire questo trasferimento sono il più basso stato di singoletto eccitato della porzione antracenica che deve essere superiore a quello della porzione nitro-anilinica, inoltre lo spettro d’emissione dell’antracene si deve sovrapporre all’assorbimento dell’anilina.

L’esperimento è stato condotto con due differenti lunghezze d’onda, 420 e 380nm. La quantità di NO rilasciato in entrambe le esperienze è significativamente differente, si aggira intorno a 0.3nM s-1 e

0.8nM s-1 rispettivamente a 420nm e a 380nm.42 La quantità di NO rilasciato a 380nm è dovuta al

trasferimento di energia foto-indotto dall’antracene all’anilina, oltre all’assorbimento intrinseco dell’antracene. Il rilascio di NO comporta, di conseguenza, la soppressione dell’emissione di fluorescenza da parte dell’antracene, rendendo il coniugato intrinsecamente non fluorescente.

Fig.1.17

La Fig.1.17 mostra l’andamento lineare del rilascio di NO, che prontamente viene interrotto quando la foto-induzione viene spenta e viceversa ricomincia quando la foto-eccitazione riprende, ottenendo evidenze inequivocabili del rilascio foto-indotto di NO dal coniugato.42 Inoltre il rilascio di NO

controllato dalla luce è stato valutato sia in vitro che in vivo.

In un recente studio di Rapozzi e collaboratori, sono stati progettati nuovi coniugati molecolari, come DR2, che rappresenta un altro esempio di composti NO-caged attivati dalla luce. DR2 è costituito da un fotosensibilizzatore, il feoforbide a (Pba), è un derivato della clorofilla, che viene spesso utilizzato

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come fotosensibilizzatore nella terapia foto-dinamica (PDT) per il trattamento di alcune forme tumorali. Inoltre DR2 è coniugato ad un antiandrogenico non steroideo attraverso un piccolo linker peghilato. DR2 rappresenta un valido approccio per il trattamento del tumore prostatico, basato sulla produzione foto-indotta di ossigeno ed NO in vitro.45 Inoltre è in grado di legarsi in maniera efficace

al recettore androgenico (AR) e di rilasciare NO sotto il controllo esclusivo della luce, grazie alla presenza del 2-trifluorometil-nitrobenzene, catalizzando di conseguenza la sua azione citotossica e migliorando l’effetto foto-dinamico. DR2 è in grado di donare NO attraverso una reazione di foto- riarrangiamento da nitro a nitrito che si verifica con una foto-irradiazione controllata a 400nm.45

Fig.1.18: struttura chimica di DR2.