2. I CONCETTI DI BASE E IL FRAMEWORK DI IMAGACT
2.3 L A PAROLA IN CINESE E I VERBI DI AZIONE
2.3.3 Composti verbali di azione
Come vedremo più dettagliatamente nel capitolo 3.2 una caratteristica della lingua cinese rispetto all’italiano è quella di avere un numero inferiore di verbi generali d’azione, in favore di una maggiore quantità di verbi specifici. Ad esempio, per coprire la variazione del verbo italiano “rompere” in
IMAGACT sono necessari vari verbi cinesi, come 敲碎 (qiāo suì), 扯断 (zhé duàn), 折断 (zhé duàn). Verbi come questi corrispondono al quinto tipo di parola composta descritto nel paragrafo precedente. Più precisamente, sono chiamati ‘costruzioni risultative’, in cinese 动补结构 (dòng bǔ jié gòu).
In questo paragrafo saranno illustrati i principali tipi di composti utilizzati per descrivere il lessico azionale cinese, riportati come lemmi nell’ontologia IMAGACT. I primi due tipi si inscrivono nella classe dei verbi risultativi, mentre il terzo tipo può essere inserito all’interno della prima classe di parole composte descritta nel paragrafo precedente: quella dei composti coordinati, e più specificamente dei composti di sinonimi.
Le costruzioni risultative 动补结构 (dòng bǔ jié gòu)
La costruzione lessicale risultativa in cinese è abbastanza recente, e si è sviluppata attraverso secoli in base ad una forma di costruzione tipica del periodo del “cinese medio” (中古汉语 (zhōng gǔ hàn yǔ), dal IV secolo al XII) costituita dalla sequenza ‘verbo transitivo’ + ‘tema’ + ‘aggettivo’ o ‘verbo intansitivo risultativo’. Tale struttura è la preforma della “costruzione risultativa” della lingua cinese moderna.
La già menzionata tendenza al bisillabismo del cinese moderno è forse la principale causa della attuale diffusione della costruzione risultativa. Tale tendenza ha fatto sì la sequenza di due parole originariamente monosillabiche che venivano usate spesso in combinazione venisse sempre di più percepita (e infine rianalizzata) come una singola parola bisillabica. Il confine tra le due parole è diventato quindi sempre più vago, fino a formare un unico costituente lessicale, che occupa un solo slot sintattico.
Li & Thompson (1981:54) sostengono che “la costruzione risultativa è una parola composta verbale formata da due elementi, uno è azione, l’altro è risultato.” Questa definizione contiene due asserzioni:
a) la costruzione risultativa è una parola composta verbale, formata da due morfemi lessicali che funzionano come un unico verbo;
b) i due elementi della costruzione risultativa hanno tra di loro un legame di “azione” e “risultato”, inteso in senso inclusivo (che comprende, ad esempio, lo stato risultante, la modalità attraverso cui si raggiunge il risultato, l’effetto prodotto, ecc.)
Nei seguenti paragrafi descriveremo i due tipi principali di composti risultativi del cinese moderno.
a) La forma ‘verbo + aggettivo predicativo o verbo risultativo’: 动结式 (dòng jié shì) Questa forma corrisponde alla maggior parte dei casi, ed è esemplificata dalla frase in (25):
(25) 法比奥 用 锤子 敲碎 玻璃
fǎ bǐ ào yòng chuí zi qiāo suì bō li Fabio usare martello battere rotto vetro
“Fabio rompe il vetro con il martello”
Qui verbo cinese 敲碎 (qiāo suì) letteralmente significa ‘battere + rotto’, cioè ‘rompere battendo’. Il risultato dell’azione di “battere” 敲 (qiāo) è espresso dal morfema 碎 (suì), che ha valore aggettivale/predicativo e descrive lo stato risultante.
L’esempio (25) corrisponde del primo tipo del verbo italiano ‘rompere’ in IMAGACT. Allo stesso caso sono applicabili anche due verbi più generali, costruiti da un morfema dal significato molto generico e poco concreto, talvolta descritti come light verbs del cinese (带音的轻动词 (dàiyīn de qīng dòngcí); Basciano 2010:197)11. Uno di questi è il morfema 打 (dǎ) (“battere, colpire”), che forma il verbo composto 打碎 (dǎ suì) (“battere + rotto”) e può indicare sia l’azione specifica di battere con uno strumento, sia altre più generiche. L’altro è il morfema 弄 (nòng), che significa “fare” e forma il composto 弄碎 (nòng suì) (“fare + rotto”); in questo caso non viene descritta la modalità di rottura, ma solo lo stato finale. Questo composto si usa preferibilmente quando nella frase non è indicata la modalità della rottura, come in:
(26) 法比奥 弄碎 了 玻璃
fǎbǐào nòng suì le bō li Fabio fare_rotto ASP il vetro
‘Fabio rompe il vetro’
Deve essere notato che se nella frase non è espresso l’agente, si può non indicare il modo di rompere, ed è sufficiente usare l’aggettivo predicativo 碎 (suì):
(27) 玻璃 碎 了
bōli suì le vetro rotto ASP
“Il vetro si rompe”
11 “Mandarin Chinese has a few phonetically realized light, i.e. verbs that have a general and abstract semantic
content […] e.g. 打 dǎ ‘beat, strike, hit’, 弄 nòng ‘make, handle’, 搞 gǎo ‘do’ […]. These verbs often do not represent a particular action, origin or manner […]”.
Un altro esempio di questa costruzione si ha con i verbi cinesi che corrispondo al predicato italiano “aprire”. Nel caso in cui il “aprire” si applica ad un libro, un giornale o una rivista, in cinese, si può usare il verbo composto 翻开 (fān kāi), come nell’esempio (28):
(28) 安娜 翻 开 书
ānnà fān kāi shū Anna sfogliare + aperto libro
‘Anna apre il libro’
Il primo morfema 翻 (fān) è un verbo e significa “girare, sfogliare”. Il secondo morfema 开 (kāi) può essere un verbo oppure un aggettivo: in questo caso funziona come un aggettivo predicativo (“aperto”). Il verbo ‘aprire’ può essere anche applicato a un oggetto tipo un rubinetto. Nel caso in cui il rubinetto abbia una manopola, in cinese si può usare il verbo composto 拧开 (nǐng kāi):
(29) 安娜 拧开 水龙头
ānnà nǐng kāi shuǐ lóng tóu Anna girare + aperto rubinetto
‘Anna apre il rubinetto’
Il primo morfema 拧 (nǐng) è un verbo che significa “girare, torcere”, mentre il secondo morfema rimane invariato rispetto all’esempio precedente. Deve essere notato che in entrambi i casi il primo morfema designa la modalità con cui viene eseguita l’azione di aprire.
b) La forma ‘verbo + verbo di movimento (risultativo): 动趋式 (dòng qū shì)
Un esempio di questa costruzione (Shen 2003) si ha con i verbi corrispondenti all’italiano “uscire”, come in (30):
(30) 血 从 伤口 流出
xuě cóng shāng kǒu liú chū
sangue da ferita fluire + uscire “Il sangue esce dalla ferita”
Il verbo cinese 流出 (liú chū) letteralmente significa “fluire + uscire”, cioè “uscire fluendo”, che si usa prevalentemente quando c’è un oggetto liquido. Quando il soggetto è invece una sostanza aerea (es. il
fumo) o qualcosa che viaggia nell’aria (es. il suono), il primo morfema cambia e viene utilizzato il verbo 飘出 (piāo chū), letteralmente “sventolare + uscire”).
Altri esempi si possono trovare tra i corrispettivi del verbo italiano ‘entrare’ come in:
(31) 球 滚进 了 洞 里
qiú gǔn jìn le dòng lǐ palla rotolare + entrare ASP foro dentro
‘La palla entra nel foro’
(32) 枕头 被 塞进 了 盒子 里
zhěntóu bèi sāi jìn le hézi lǐ cuscino PSV inserire + entrare ASP scatola dentro
‘Il cuscino entra nella scatola’
Anche in questo caso, la seconda parte del verbo composto rimane la stessa negli esempi (31) e (32): si trattta del morfema 进 (jìn), che significa “entrare”. Il verbo dell’esempio (31) è 滚进 (gǔn jìn): dato che una palla si muove rotolando, il verbo di direzione si compone con il morfema verbale 滚 (gǔn), che significa appunto ‘rotolare’.
Come nel caso dei composti 动结式 (dòng jié shì), anche nei composti 动趋式 (dòng qū shì) il primo morfema indica la modalità con cui viene compiuta l’azione/movimento che esprime il risultato.
I composti coordinati di sinonimi
Un altro tipo di composto attraverso cui tipicamente vengono formati i verbi di azione è quello dei composti coordinati di sinonimi (Hong 2004). Questi composti sono una strategia di formazione delle parole molto produttiva nel cinese moderno (Basciano 2010). Wang (1987:304-306) stima addirittura che tra il 70 e l’80% delle parole polisillabiche cinesi consistono di elementi sinonimici. Esempi di questi composti sono:
(33) 栽种 (zāi zhòng) “pianta + pianta = pianta”
(34) 盗窃 (dào qiè) “rubare + rubare = rubare” (35) 选择 (xuǎn zé) “scegliere + scegliere = scegliere”.
Tra i verbi di azione che possono essere trovati nell’ontologia IMAGACT, possiamo citare i seguenti esempi di composti di sinonimi:
(36) 缠绕 (chán rào) “avvolgere + circondare = attorcigliare” (37) 运输 (yùn shū) “trasportare + trasportare = trasportare” (38) 安装 (ān zhuāng) “sistemare + montare = montare”
Nell’esempio (36) il composto è formato da due verbi che possono anche essere utilizzati autonomamente in alcuni contesti. Il primo verbo 缠 (chán) è “avvolgere”, il secondo verbo 绕 (rào) è “circondare”: due quasi-sinonimi che possono combinarsi in un verbo composto coordinato bisillabico. I verbi degli esempi (37) e (38), invece, si compongono di un morfema libero, che può essere usato come verbo autonomo, e uno legato. Nel composto 运输 (yùn shū), il primo morfema 运 (yùn) è libero, mentre il secondo 输 (shū), quando usato nel senso di “trasportare”, è legato. Diversamente, nel composto 安装 (ān zhuāng), il primo morfema 安 (ān) è legato, mentre il secondo 装 (zhuāng) può essere usato come verbo autonomo.