varia-zioni dello stato di alcune Variabili. Se viene inviata una richiesta di notifica, ogni volta che avviene una variazione delle Variabili registrate, il server contattato invierà una notifica utilizzando la connessione trap.
Se l’entità contattata è il SP, allora possono anche essere richieste informazioni (IP ed ID) dei server in carico per la gestione di specifici Oggetti, al fine di permettere all’unità di contattare direttamente tali server per ottenere informazioni o controllare gli Oggetti in questione.
Nel caso la connessione venga effettuata da una GUI verso l’SP è anche possibile, sempre utilizzando questo protocollo, richiedere l’assegnazione di un ID dinamico, che rimane assegnato all’interfaccia finché la connessione comandi con la stessa è attiva.
Nel momento in cui, per qualunque motivo, una delle due connessioni viene chiusa, anche l’altra viene interrotta e tutte le registrazioni per la ricezione delle variazioni delle Variabili vengono annullate. Se viene interrotta la connessione fra la GUI e l’SP, il sui ID dinamico viene rilasciato.
funziona-mento all’interno del sistema vengono scaricate nello stesso sfruttando i protocollo DHCP e TFTP. Questo è possibile, perché ogni modulo ha un indirizzo MAC uni-voco, requisito indispensabile alla connessione in rete, e tale MAC è la base per la distinzione di ciascun modulo al momento della sua connessione.
Grazie al protocollo DHCP è possibile fornire a ciascun modulo una configurazione di rete individuale, oltre alle informazioni sul file di configurazione che devono sca-ricare dal server TFTP che le detiene, sulla base del MAC contenuto nel pacchetto Ethernet di richiesta. Dunque il server di configurazione dei FEIM non è altro che l’insieme di due server (DHCP e TFTP), assolutamente standard, correttamente con-figurati. In particolare vengono utilizzate le seguenti opzioni DHCP (cfr. sez. 4.5.5) per fornire informazioni specifiche:
• IP ADDRESS: è l’indirizzo IP del FEIM
• SUBNET: è la net mask della rete del FEIM
• HOST NAME: è l’ID del FEIM
• LOG SERVER: è l’indirizzo IP dell’LMP
• DOMAIN NAME: è l’ID dell’LMP
• BOOTP FILENAME: è il nome del file di configurazione che il FEIM deve scaricare ed utilizzare
• BOOTP SERVER: è l’indirizzo IP del server TFTP a cui richiedere il file di configurazione
In questo modo il modulo riceve tutte le informazioni in modo del tutto standard e compatibile anche con altri host, che possono usare lo stesso server DHCP per rice-vere le rispettive configurazioni, senza generare conflitti di sorta.
Il server TFTP è in grado in generale di sopportare diverse richieste contempora-nee, ma in caso di congestione i FEIM che si trovassero impossibilitati a ricevere la configurazione, attendono un intervallo di tempo casuale prima di ritentare lo sca-ricamento, al fine di ridurre il carico contemporaneo di accesso al server. Queste problematiche si possono comunque verificare solamente alla prima accensione del-l’intero sistema, in quanto ogni modulo, dopo la ricezione della configurazione, la memorizza in una memoria non volatile di tipo FLASH e non richiede quindi più
informazioni, né al DHCP, né al server TFTP, a meno che questa non venga esplici-tamente invalidata in caso sia necessario un aggiornamento. Questo può avvenire da remoto mediante uno specifico comando via rete o mediante un accesso fisico diretto al modulo, utilizzando un apposito pulsante indicato come SW RESET (Software Re-set). Se la configurazione viene invalidata, la procedura di prima installazione avviene nuovamente come descritto precedentemente.
5.5.2 File di configurazione dei FEIM
Per la configurazione completa dei FEIM è necessario fornire un file contenente in-formazioni circa gli Oggetti che il modulo dovrà gestire. In particolare devono essere indicati:
• ID logico
• tipo logico:
– button – switch – analog input – relè mono – relè bi – analog out
• flag di configurazione relativi alle segnalazioni di variazione dello stato di campo
• condizioni iniziali dell’oggetto
• informazioni circa eventuali regole da eseguire in conseguenza di specifiche variazioni dell’oggetto (cfr. sez. 5.6.1)
Il file contiene poi anche fino a 12 tabelle di linearizzazione, per l’eventuale lineariz-zazione di ingressi o uscite analogiche. Le informazioni sono contenute nel file sotto forma di campi di testo delimitati e sono quindi facilmente editabili manualmente e al tempo stesso facilmente interpretabili dal modulo. In futuro è previsto l’utilizzo di file XML anche per la configurazione del modulo, ma per il momento non è stato
fatto in quanto un parser XML interno al modulo richiederebbe una quantità di me-moria, sia di programma che RAM, non giustificabile con i benefici dell’utilizzo di questo formato.
I file possono essere generati come elaborazione di due file XML di livello astratto superiore: uno di descrizione della scheda ed uno di descrizione degli Oggetti. Tale elaborazione può essere fatta dal server LMP in coincidenza con aggiornamenti del-la configurazione, producendo nuovi file di testo da porre a disposizione del server TFTP per successivi aggiornamenti dei FEIM coinvolti.
5.5.3 File di configurazione di LMP e SP
I file di configurazione del sistema di controllo sono tutti di tipo XML. Un unico file XML viene generato dai programmi di configurazione (cfr. sez. 5.5.5) e viene defi-nito “File di configurazione logica”. Questo file XML contiene tutte le informazioni relative a tutto il sistema, fino alla definizione delle configurazioni degli oggetti di campo. Al momento del parsing (il parsing è un’operazione di lettura ed interpreta-zione di un file, in particolare riferito ai file di tipo XML) ciascun LMP o SP (che riceve da linea di comando il proprio ID) interpreta le informazioni contenute dal proprio “punto di vista”, ovvero interpretando come oggetti di propria competenza quelli attribuiti all’oggetto con il proprio ID e come oggetti accessibili dall’esterno gli altri oggetti descritti. Inoltre, l’LMP può generare i file di configurazione dei vari FEIM (se necessario) utilizzando le informazioni contenute nel medesimo file. Ciò porta ad una maggiore coerenza intrinseca del sistema di configurazione ed a minori probabilità di incoerenza nella configurazione dei vari elementi.
All’interno del file di configurazione logica sono definite tutte le variabili di ciascun LMP e tutti gli oggetti virtuali.
Nella sezione relativa alla configurazione del server SP è anche indicato l’elenco delle interfacce autorizzate alla connessione ed il numero ed i valori degli oggetti dinamici assegnabili.
Anche le regole 5.6 sono definite nel medesimo file, gerarchicamente dipendenti dall’LMP che le deve predisporre ed eseguire.
5.5.4 File di configurazione di interfacciamento
Al fine di consentire un interfacciamento verso il sistema da parte di altri sistemi di supervisione o da parte di interfacce grafiche è stato pensato un formato XML per fornire all’esterno informazioni necessarie e sufficienti ad interagire con il sistema, senza doverne conoscere i dettagli implementativi interni. Questo file può anche con-tenere informazioni riguardanti la grafica di pannelli sinottici per la gestione delle aree dell’edificio, come la definizione della gerarchia degli allarmi, oltre a tutti gli ID ed i tipi di Oggetti e Variabili contenute nell’intero sistema o nella porzione che si vuole rendere disponibile. Questo file può essere in gran parte ricavato a partire dal file di configurazione logica e viene attualmente impiegato per la configurazione delle GUI (cfr. sez. 5.3.6).
5.5.5 Strumenti di configurazione
Gli strumenti di configurazione attualmente realizzati sono software, per piattafor-ma Microsoft™ Windows™, in grado di assistere il progettista nella configurazione del singolo FEIM e nella stesura della configurazione logica del sistema e delle re-gole. Tali software presentano interfacce grafiche che semplificano le operazioni di aggiunta e definizione degli Oggetti, ma non rappresentano ancora un supporto adat-to allo sviluppo da parte di personale non specificamente addestraadat-to. È in corso di realizzazione un ambiente CAD (Computer Aided Design, progettazione assistita al computer) in grado di semplificare grandemente le procedure di realizzazione delle configurazioni, in quanto permette di caricare gli sfondi dei pannelli sinottici, sui qua-li vengono posizionati gqua-li oggetti di campo presi da una qua-libreria. Taqua-li oggetti vengono poi assegnati mediante una procedura guidata ai FEIM necessari al loro interfaccia-mento. In questa fase vengono anche impostate le regole di livello FEIM e definiti i collegamenti fisici effettivi fra il FEIM e gli Oggetti. A questo punto, una volta definito il campo, viene avviata una procedura di bilanciamento del carico di elabo-razione per la supervisione e vengono proposte alcune configurazioni possibili sulla base degli elaboratori disponibili e delle restrizioni in termini di spazi e distanze. Al termine il programma genera sia il file XML di descrizione logica, sia quello di
inter-facciamento con le informazioni ricavate dagli inserimenti degli oggetti sui pannelli sinottici utilizzati per la configurazione. Il programma è ancora attualmente in uno stadio iniziale dello sviluppo.