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Studio del comportamento mediante sensori non invasivi

Lo studio del comportamento degli abitanti di un edificio può avere diversi vantaggi, in termini di comfort complessivo ed in termini clinici. Perché questi benefici sia-no però veramente percepiti, è necessario che i dati siasia-no acquisiti senza perturbare l’ambiente e le abitudini.

2.3.1 Perché studiare il comportamento?

Tutti i sensori che sono presenti nella casa, se utilizzati in modo coordinato, permetto-no di rilevare dei profili di comportamento, ma perché dovremmo farlo? Le risposte a questa domanda possono essere molte, ma in particolare ci soffermeremo su due aspetti: quello della sicurezza e quello dell’analisi clinica.

Sicurezza predittiva

La creazione di profili di abitudini da parte del sistema di automazione è un’attività di particolare complessità. Essa infatti prevede la possibilità di estrarre indicatori di attività globali o specifici, relativi al modo di vivere la casa tipico di ogni individuo [4].

Quest’attività di ricerca è ancora in fase altamente sperimentale, ma sembra che possa effettivamente condurre allo sviluppo di algoritmi di elaborazione delle informazioni che provengono dalla miriade di sensori elementari normalmente disseminati nell’a-bitazione, al fine di estrapolare indici e relativi intervalli di variabilità. La deviazione imprevista e decisa da tali schemi può essere impostata come una condizione di

atten-zione. Tale condizione può essere riportata direttamente all’utente o a chi si occupa della “sorveglianza” dell’utente, siano essi i familiari o personale sanitario.

La capacità del sistema di apprendere le abitudini potrebbe, in teoria, essere anche utile per ridurre la necessità di compiere azioni ripetitive da parte di persone con particolari tipi di patologie debilitanti, che quindi ne potrebbero avere un vantaggio in termini di minore affaticamento e minori probabilità di errori. Ad esempio se fosse possibile per il sistema determinare che una persona, quando si alza dal letto fra le ore otto e le ore nove del mattino, nel giro di pochi minuti accende la televisione e poi la macchina per fare il caffè, esso potrebbe trarne una sorta di “regola” e svolgere autonomamente alcune o tutte queste funzioni, quando ne ricorrono le condizioni.

Ovviamente si tratta di funzioni banali e probabilmente di scarsa utilità effettiva, ma possono dare un’idea delle potenzialità dell’approccio.

Monitoraggio delle derive delle abitudini

Attualmente sono in svolgimento studi clinici per la determinazione di parametri di attività, che possano essere valutati al fine di rilevare malattie incipienti dalla modifi-cazione delle abitudini delle persone [5, 6].

La strutturazione di un sistema in grado di registrare ed elaborare, eventualmente in tempo reale, queste informazioni al fine di estrapolarne i parametri utili può essere considerato un notevole passo nella direzione della creazione di indicatori di atten-zione, che possono essere utili nella prevenzione o nella diagnosi precoce di varie malattie, sia dell’apparato motorio, sia cardiovascolare, sia di altre patologie.

Un sistema di questo tipo ha il vantaggio di eseguire valutazioni oggettive e di essere sensibile anche a derive delle abitudini tanto lente da sfuggire agli operatori quotidianamente a contatto con gli utenti, in quanto queste possono sfuggire a chi ha modo di abituarsi involontariamente alle quotidiane attività delle persone, ma un si-stema opportunamente configurato è in grado, teoricamente, di rivelare anche queste derive, quando arrivano ad avere significato per gli studi in atto [7].

2.3.2 I sensori

Nelle nostre abitazioni sono presenti un gran numero di sensori ed attuatori, con i quali interagiamo quotidianamente in modo ormai molto naturale. Ci siamo abituati nel tempo a vedere vari tipi di sensori di movimento utilizzati nei sistemi antifurto, sensori di fumo, contatti magnetici su porte e finestre. Ci stiamo abituando a vedere sensori di allagamento nei locali dove sono presenti elettrodomestici, sensori di gas collegati ad elettrovalvole per intercettare i combustibili in caso di fughe.

Diamo ormai per scontati gli interruttori delle luci, i sensori di temperatura per la re-golazione dell’impianto di riscaldamento, i sensori di luminosità con i quali vengono controllate le luci esterne con funzionalità crepuscolare.

Interagiamo quotidianamente con i telecomandi di svariati elettrodomestici, dalla te-levisione allo stereo, ed ultimamente anche alle console ludiche.

Tutti questi dispositivi rappresentano di fatto sensori con cui interagiamo in modo del tutto naturale, e quindi sono sensori definibili come non invasivi, perché non sono percepiti come estranei alla vita quotidiana.

Ciò che risulta importante notare è che se un sistema di automazione deve controllare sostanzialmente la maggioranza, se non la totalità, dei servizi tecnologici forniti al-l’abitazione, è anche necessario che esso interagisca, in modo più o meno complesso, con tutti questi sensori, al fine di ricavarne le informazioni necessarie al funziona-mento che noi ci attendiamo. Al contempo, però, un sistema sufficientemente aperto e flessibile può utilizzare questi sensori, oltre che per implementare le funzioni pri-marie e più banali, anche per rilevare abitudini e comportamenti. Ciò consente di sviluppare servizi evoluti, che possono scaturire dall’analisi dello stato di più sen-sori, che sono stati posti per motivi diversi nell’ambiente. Il tutto senza che l’utente debba necessariamente esserne al corrente o debba modificare le proprie abitudini di interazione con le interfacce cui è ormai abituato.

In questo contesto i semplici interruttori della luce possono essere utilizzati come indicatori di attività nella stanza, come lo possono essere i sensori di movimento nor-malmente utilizzati per la rilevazione delle intrusioni. Il monitoraggio dei consumi elettrici, effettuato in modo più o meno capillare, può essere utilizzato per determi-nare se si verificano situazioni di anomalia, quali ad esempio un consumo prolungato

molto più del solito da parte di un particolare elettrodomestico [8, 9, 10].