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IL CONCETTO DI “DESTINAZIONE”

Gli itinerari (titolo provvisorio)

3.1. IL CONCETTO DI “DESTINAZIONE”

Fino ad ora abbiamo parlato sempre di come si comporta il turista di una crociera fuori e dentro la nave, ma non abbiamo mai posto l’attenzione sulla meta, sulla destinazione di chi intraprende un viaggio del genere. Se si usa la parola “destinazione” bisogna, anche, cecare di fare un uso appropriato di questo vocabolo che, secondo alcuni studiosi, ha dei significati plurimi.

“Questo termine può avere molte accezioni: in ambito turistico essa propriamente indica la meta finale del visitatore, il suo obiettivo di viaggio, il luogo fisico i cui si trovano i prodotti che il consumatore- turista acquista”.64 In altre parole, noi, se consapevoli della destinazione, riusciamo a capire dove vuole andare il turista che può essere un punto preciso oppure una località o, a livello internazionale, un luogo molto più ampio (es: Dolomiti, Maldive). Da questo si evince che la destinazione può assumere diversi livelli in base a che cosa offre la località ospitante, in base ai gusti ed alle conoscenze del turista nel posto scelto e la motivazione per cui si decide di viaggiare.

64 Citazione: Maria Carla Furlan in “Il Marketing dei Prodotti Turistici” a cura di Francesco di Cesare, G.

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Altro fattore che rende difficile una spiegazione plausibile a tale concetto è che possiamo vederlo non solo da un punto di vista turistico, ma anche dal fatto che è un luogo fisico, ossia con una popolazione locale all’interno che è quasi sempre diversa dall’ambito di appartenenza del turista visitatore e che cerca d’interagire con questo ambiente circostante naturale, culturalmente e socialmente.

“Deriva da questo quadro il fatto che il marketing della destinazione sia una funzione

con caratterizzazione politica, cioè basata su concertazione, aggregazione, ricerca di consenso, con un forte rilievo delle componenti interne alla destinazione, oltre che di quelle esterne”.65

Il motivo per cui si sceglie una determinata destinazione è diverso da come si faceva qualche tempo fa; se una volta si decideva di andare in vacanza in determinati luoghi ed in precisi momenti dell’anno, ora non è più così. Si può dire che ci sia una specie di destagionalizzazione, ossia è continuo tutto l’anno il flusso di turismo ed, inoltre, c’è un’ulteriore osservazione legata ai differenti comportamenti che il turista assume verso la tipologia di destinazione prescelta: tutto ciò vuol far intendere che la spinta decisionale è influenzata dal comportamento che assume il futuro turista nel momento in cui decide di visitare un posto piuttosto che un altro, ossia tramite il passaparola per un luogo vicino oppure tramite internet e libri per un luogo distante da quello di provenienza.

Nell’ambito del settore della crocieristica c’è da fare una piccola precisazione sul fatto che il passeggero di una nave fa parte di una delle molteplici figure del turista. Questo soggetto può essere definito sia turista in senso lato che escursionista e la differenza sta nel punto che si può dare una definizione di turista quando si ferma per più di 24 ore in un posto ed escursionista, al contrario, quando la sosta è inferiore alle 24 ore.66

Se ci si sofferma a riflettere su questa suddivisione dei termini si capisce, anche, che tale classificazione è molto importante, nonché fattore determinante per la destinazione di accoglienza del passeggero, ossia il porto e le zone limitrofe. Per capirlo, non basta

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Citazione: Maria Carla Furlan in “Il Marketing dei Prodotti Turistici” a cura di Francesco di Cesare, G. Giappichelli Editore, Torino, pag. 315.

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concentrarsi solo su un puerile conteggio numerico della domanda crocieristica, ma su cosa consiste questa domanda: turisti pernottanti, escursionisti e crocieristi.67

“Non esiste un modello univoco che lega porti crocieristici e destinazioni turistiche, ma un continuum i cui estremi vanno da un rapporto strettissimo tra scalo e località- in cui i circuiti crocieristici sono trattenuti all’interno della destinazione- ad un ruolo del terminal, e delle città nel quale si situa, quale base logistica di partenza per altri luoghi, pur potendo comunque beneficiare, la città sede del porto, quantomeno del passaggio dei crocieristi”68

Al giorno d’oggi il fare crociera è diventato il nuovo modo di far vacanza più scelto

tra la gente perché richiede poche energie per moltissimi passeggeri. L’unica cosa che devono fare è scegliere la nave con la quale vogliono viaggiare e la tipologia di vacanza proposta che meglio si addice ai voleri e preferenze personali. Una volta a bordo, i passeggeri possono far quello che vogliono. Si ricorda che una nave ha la possibilità di attraversare il 71% della crosta terrestre, che è formata appunto da acqua, e perciò possiamo viaggiare dai Tropici all’Antartico, possiamo spostarci lungo la Namibia- il deserto più secco e rigido del mondo- e vedere il così chiamato Skeleton Coast. È facile rimanere stupefatti per la visione durante il tragitto di opere compiute dall’uomo o di natura mai vista prima, ma con tutto ciò dobbiamo sempre ricordare che le navi sulle quali viaggiamo hanno degli impatti sul mare e sulle persone che vivono attorno alla costa considerevoli. Questo ha bisogno di una protezione dall’inquinamento umano, dall’uso improprio ed eccessivo. Come passeggeri, noi stessi abbiamo il dovere di assicurarci che abbiamo scelto per la nostra crociera una nave che segua tutte le indicazioni più appropriate e che sia il meno possibile invasiva.

67 Riferimento ad “Italian Cruise Watch 2012”, realizzato da Risposte Turismo, pag. 106.

68 Cit: “Italian Cruise Watch 2012”, realizzato da Risposte Turismo, pag. 107, Turisti e crocieristi: un’analisi

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