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6.3 D IFFERENZE TRA CULTIVAR IN TERMINI DI RESISTENZA PERCEPITA AL TAGLIO

6.3.4 Conclusioni capitolo 6.3

Le prove confermano differenze a volte cospicue fra i valori percepiti dai potatori durante il taglio di tralci provenienti da cultivar differenti.

Tali valori si sono dimostrati congruenti con quelli ottenuti mediante misurazioni effettuate mediante una forbice sensorizzata nel corso di una sperimentazione parallela condotta sullo stesso campione di tralci.

Come dalle attese, la cv Nerello cappuccio, si conferma la più resistente al taglio in accordo con quanto asserito dai potatori nel corso dei colloqui in termini di fatica percepita e con quanto riportato nelle check list compilate dal gruppo di lavoro per la valutazione dei rischi muscolo scheletrici.

Le differenze fra i valori percepiti dello sforzo hanno influenzato i valori assunti degli indici OCRA calcolati e impiegati per la quantificazione del rischio da sovraccarico biomeccanico, con ciò dimostrando quanto le differenze di sforzo imputabili alle cultivar possano essere determinanti.

In definitiva, i risultati inducono a ritenere che in occasione del calcolo del rischio muscolo scheletrico le differenze fra le diverse cultivar in termini di resistenza percepita al taglio non dovranno essere ignorate; pertanto nel questionario somministrato ai potatori, alla generica voce vigneto si dovrà aggiungere l‟esatta denominazione della cultivar.

PARTE III – MACCHINE INNOVATIVE

CAPITOLO7

V

EICOLO ELETTRICO A DIVERSI GRADI DI AUTONOMIA

7.1 Introduzione

Durante lo svolgimento del corso di dottorato, si è entrati in contatto con una ricerca, svolta nell‟ambito del progetto OIGA 2008, che ha visto la collaborazione tra un‟azienda agricola di Vittoria(RG), il Dipartimento GeSA e il Dipartimento DIEEI, mirata allo sviluppo di una piattaforma multifunzionale elettrica in grado di effettuare specifiche lavorazioni in serra.

Vista l‟esigenza manifestata dai viticoltori, nell‟ambito dell‟indagine sulla meccanizzazione, circa la necessità di disporre di piccole macchine adeguate ai vigneti ad alta densità ubicati in terreni terrazzati e/o in pendio, e vista la somiglianza tra serra e vigneto, si è ragionato sulla possibilità di esportare la tecnologia usata per la serra al vigneto, e di equipaggiarlo con attrezzi utili per essere usato in ambiente vigneto, con l'obiettivo di sviluppare un veicolo versatile multifunzione elettrico in grado di operare anche in vigneto.

È noto che l'introduzione della robotica in agricoltura non ha avuto lo stesso successo che ha avuto nel settore manufatturiero. Ciò è dovuto principalmente all‟ambiente operativo che non agevola la navigazione a causa delle dimensioni irregolari dei campi e alla presenza di numerosi ostacoli, inoltre richiede maggiori esigenze in termini di robustezza delle componenti, per via dell‟umidità, delle temperature spesso ai limiti dei range di corretto funzionamento delle apparecchiature elettroniche comuni, presenza di polveri e altri fattori (Gay et al. 2008). Un altro ostacolo alla diffusione dei robot è legato ai costi eccessivi in rapporto ai ricavi registrati dal comparto agricolo.

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di georeferenziazione e riconoscimento di forma con sistemi di “imaging”. L‟auto- guidance di trattori e macchine agricole semoventi basata su sistema Global Navigation Satellite System (GNSS), rappresenta la tecnologia attualmente disponibile in grado di fornire vantaggi significativi in agricoltura nei diversi ambienti di coltivazione. Alcuni lavori evidenziano sistemi di guida dei veicoli con sensori di posizione GPS differenziale (DGPS) e con altri sensori di guida (Builk R. 2006; Héraud JA e Lange AF, 2009, Holpp et al, 2006; Ming et al, 2009; Wan et al, 2008; Murakami et al, 2008; Toru et al, 2000).

Sul mercato sono presenti trattori, macchine e altre soluzioni automatizzate (macchine irroratrici) (Deere, Trimble, Arvatec) che utilizzano i sistemi GPS. La maggior parte di queste soluzioni, che possiedono notevoli costi d‟acquisto, sono però adatte solo ad ambienti operativi molto estesi, per la scarsa accuratezza con cui si muovono.

Dal punto di vista della robotica, negli ambienti protetti come le serre è più facile operare rispetto all‟ambiente esterno, grazie alla presenza di confini più definiti, alla disposizione delle piante in corridoi e al fondo del terreno più regolare che all‟aperto (Dario et al. 1994, Will J. D. et al, 1998).

Attualmente, una spinta verso la messa a punto di sistemi autonomi o comunque in grado di allontanare gli operatori dal luogo di lavoro proviene dall‟accresciuta sensibilità verso gli aspetti della salute e della sicurezza. Diverse soluzioni ingegneristiche sono state presentate al fine di ridurre i rischi alla salute umana connessi con l'irrorazione di sostanze chimiche, a partire da impianti fissi fino robot totalmente autonomi ((Mandow et al., 1996; Gay P. et al, 2008, Balloni et al., 2008c; Schillaci et al., 2009b). Nonostante gli ottimi risultati, solo in pochissimi casi le soluzioni sviluppate hanno superato la fase di prototipo (Baeten et al, 2008; Sanders KF, 2005, Muscato et al, 2005).

Anche in viticoltura lo sviluppo di sistemi autonomi in grado di agevolare le operazioni colturali può determinare dei vantaggi in merito agli aspetti legati alla salute e sicurezza degli operatori. Il vigneto ben strutturato, d‟altra parte, come la serra, costituisce un ambiente in cui la robotica può trovare facilmente un suo utilizzo operativo, grazie alla disposizione regolare delle viti, per lo più a filari, alla forma e

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alla dimensione delle piante, facilmente riconoscibile in base alla fenologia, all‟allevamento, al vitigno.

In generale, il potenziale della robotica non è pienamente sfruttato in agricoltura e ancora non sono presenti in commercio robot adatti ad agevolare l‟esecuzione di operazioni colturali. I trattori e le macchine automatizzate, attualmente in commercio, non possiedono le caratteristiche per operare negli ambienti confinati delle serre o dei vigneti sia perché non si muovono con l‟accuratezza al centimetro, ma sono adatte ad operare in campi molto estesi, privi di ostacoli, sia per l‟elevato costo d‟acquisto.

La valutazione dei costi, in relazione ai ricavi ottenibili dalla produzione agricola, è senz‟altro un fattore limitante per la realizzazione in serie di soluzioni robotizzate, che normalmente montano sensori e utilizzano tecnologia altamente sofisticata e costosa.

La piattaforma elettrica robotizzata è attualmente in fase di sviluppo con configurazioni diverse: guida manuale, a distanza controllata, semi o completamente autonomo.