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I risultati emersi al termine del nostro studio sono nel complesso buoni. Ci si è accorti di dover rendere delle ampie zone accomunabili secondo dei criteri condivisi al fine di rendere più facile e concreta la loro fruizione, e per arrivare a delineare (seppur indicativamente) tali aree ed interessi è stato decisivo questo tipo di indagine.

Si è infatti riusciti a riconoscere e contestualizzare l’area balenare con i suoi interessi e le sue criticità, evidenziano una frequentazione decisamente più assidua da parte di certi flussi rispetto ad altri. Si è voluto quindi analizzare la predisposizione nei confronti di un turismo esperienziale e legato alla micro- ospitalità della destinazione in questione, e la destinazione ha saputo rispondere con i dati e con le parole dei suoi ospiti.

Questa ricerca ci ha dimostrato che è presente lo spazio per investire in un certo modo e per poter mettere in atto un approccio collaborativo. Non solo, date le possibilità finanziarie dei paesi nella zona, incluso il comune di Arbus che è incaricato della gestione della stessa, questo metodo di sviluppo potrebbe venire incontro a dei costi contenuti attraverso interventi mirati.

91 È come se la costa e tutta la sua zona interna, culturalmente, geograficamente e economicamente collegata, fossero un enorme campo incolto che ha tantissima potenzialità per mettere in atto un network turistico 4.0. I fenomeni che lasciano intendere delle potenzialità sono direttamente collegati ai relativi traffici turistici che abbiamo studiato, i quali evidenziano come nella destinazione sia ben presente una forte frequentazione che presenta delle necessità e dei punti di forza.

Le proposte turistiche sono state avanzate spesso durante l’elaborato, ma la scommessa nel momento in cui si è scelto di iniziare questo percorso in una destinazione del genere, è stata quella di poter e saper fotografare meglio possibile le varie anime che vi si alternano. Dalla situazione degli stakeholder, a quella delle amministrazioni, a quella che concerne i beni naturalistici e storici, si è riusciti a incrociare i diversi dati e le diverse situazioni al fine di avere come risultante una via di mezzo più fedele possibile alla realtà.

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A

PPENDICE

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Questionario informativo di indagine sull’occupazione nelle

strutture ricettive della Costa Verde (Sud Sardegna).

Il questionario è stato ideato per offrire un’altra prospettiva sulla situazione territoriale, arricchendo con informazioni e spunti il progetto di tesi in atto. Costruito e distribuito ai destinatari tramite la funzione moduli di Google, si è cercato di analizzare con l’aiuto di poche domande in primo luogo le difficoltà sostanziali che hanno caratterizzato l’ultimo anno solare e di conseguenza la stagione estiva della costa dal punto di vista quantitativo dell’afflusso turistico; in secondo luogo si è cercato di raccogliere informazioni sul potenziale collegamento tra la tipologia di struttura ricettiva e la sua propensione nei confronti dell’offerta turistica (numero posti letto, zona della sua sede, vicinanza al mare, …).

C’è da porre come assioma fondamentale di tale questionario che in base al rapporto tra domande/risposte, corredato al numero delle attività presenti sul territorio, la seguente ricerca non è da considerarsi imprescindibilmente a fini statistici assoluti. Può sicuramente fornire dei dati in più e degli spunti nuovi su fenomeni già conosciuti e ampiamente analizzati nel resto della ricerca.

Metodo di raccolta dei contatti

I destinatari del questionario sono state circa 50 aziende sparse nella Marina

di Arbus, equamente divise sia sulla costa che nella zona più interna. Questa

diversità dal punto di vista della posizione territoriale all’interno della medesima destinazione turistica, ha sicuramente contribuito positivamente nel conferirle una visione più omogena e diversificata al suo interno. Ci si è basati sulla volontà di non osservare solamente quelle più dedite a una vocazione marittima per via della loro vicinanza al mare, tantomeno quelle più interne al territorio e quindi maggiormente concentrati sulla fruizione naturalistica della destinazione. Una volta selezionate le aziende e ristretto il campo (da circa 70 attività presenti), si è passati alla raccolta dei contatti delle suddette aziende. Per quanto riguarda i contatti delle stesse è stato fondamentale il contributo del (nel momento della stesura) assessore al Turismo del Comune di Arbus

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Annita Tatti, la quale ha gentilmente sostenuto la causa fornendomi la lista

dettagliata delle strutture con relativi contatti, ubicazione e tipologia di azienda.

Le domande e i risultati

Il questionario si articola in 8 brevi domande.

 Di che tipo di struttura si tratta?

Questo primo quesito è determinante per contestualizzare i dati che in seguito l’utente andrà a comunicare tramite le risposte alle altre domande. Nel caso si tratti di un hotel infatti, piuttosto che di un B&b o un agriturismo, le risposte vanno osservate sotto un’ottica diversa sia che si parli del numero delle stanze, sia che si parli dei tipi di interessi avuti dagli utenti.

In parte si vedono confermati dati raccolti in misura più ampia, nei quali si ricalca la presenza del comparto hotel e quello agrituristico in maggioranza rispetto agli altri tipi di attività ricettive. Non è sottovalutabile il fatto che nel territorio di Arbus oggetto di analisi non siano presenti grandi strutture alberghiere ma piuttosto strutture medio-piccole, le quali possono avere comunque molti tratti in comune con le atre attività per definizione maggiormente legate al territorio.

Un dato che indiscutibilmente completa quello del numero delle strutture è quello dei posti letto.

 Di fatti nella seconda domanda vengono intervistati gli utenti su quanti siano effettivamente i posti letto disponibili nella propria struttura. In base ai risultati ottenuti la media dei posti letto negli alberghi che hanno preso parte e dato risposta al test è circa di 55,70; mentre per quanto riguarda gli agriturismi supera di poco la soglia dei 20. È un dato, come abbiamo detto,

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dalla validità statistica ridotta, ma lo si può comunque ritenere assimilabile a tante realtà del territorio in questione.

Le attività che indiscutibilmente possiedono il numero più basso di posti letto sono i B&b; mentre infatti gli agriturismi sorgono all’interno di aziende agricole con molti ettari a disposizione, che si traducono spesso nella possibilità di ergere immobili con molti metri cubi, i B&b sono ricavati da case di vecchia fattura, molto suggestive ma dagli spazi spesso ridotti.

È necessario tenere conto di questa caratteristica delle strutture anche quando si va ad analizzare il dato rispettivo all’occupazione esaminato nella terza domanda, nella quale si fa riferimento al 2019. Nella quarta domanda invece, al fine di raffrontare gli stessi periodi dell’anno “Covid” e “post-Covid” si chiedono informazioni riguardanti appunto il 2020.

Indicare la percentuale di occupazione della sua struttura nei seguenti giorni del 2019;

La risposta alla domanda in questione si è deciso di impostarla dando la possibilità all’utente di selezionare diverse classi di percentuale, divise per scaglioni. In questo modo è stato sicuramente più immediato classificare e catalogare le informazioni ricevute.

B&b 5,75 Agriturismo 18,33333 Hotel 55,75 0 10 20 30 40 50 60 B&b Agriturismo Hotel

MEDIA POSTI LETTO

(PER TIPO DI STRUTTURA)

95 Come si può notare dall’alternarsi delle percentuali che ricalcano l’occupazione della struttura, a prescindere dalla tipologia di quest’ultima, l’andamento segue effettivamente quello che è il movimento turistico nella zona analizzata. Una prima particolarità osservabile è la presenza di una certa coerenza occupazionale tra i vari tipi di struttura, sia che queste si trovino più vicino al mare, sia che abbiano la loro sede nelle zone leggermente più interne. Come si vedrà nell’ultima domanda posta nel corrente questionario, una delle informazioni utili alla contestualizzazione del fenomeno è infatti la distanza dalla costa, la quale inevitabilmente influenza i flussi turistici che si avvicendano nel medio campidano. Il range che intercorre tra quelle che indicano più vicinanza, a quelle più lontane dalla costa è di circa mezz’ora: le più lontane cioè distano 35 minuti, la più vicina addirittura 2.

Un’altra stimolante considerazione che è possibile fare osservando i dati derivanti da questa interrogazione, riguarda la differenza di occupazione durante la bassa stagione. Se nel primo periodo analizzato, cioè il 15 maggio, sono dominanti i colori blu e rosso nell’ultima parte che riguarda il 15 settembre questi colori spariscono lasciando spazio agli indicatori di maggiore occupazione. Il blu e il rosso infatti indicano una presenza degli ospiti che fa sì che la struttura sia piena al massimo al 50% della sua capienza, il che è abbastanza comprensibile per un periodo che seppur fornendo una base turistica molto utile in vista della stagione vera e propria, non è quantitativamente considerabile sopra certi livelli che si vedranno invece più avanti. Nel periodo post-estivo invece, i dati sull’occupazione si assestano su livelli più alti rispetto ai precedenti, segno che lo strascico della stagione estiva è più remunerativo dal punto di vista delle presenze rispetto al periodo che la Grafico 7. Occupazione percentuale nelle varie strutture in diversi momenti della stagione 2019

96 precede, per la maggioranza degli operatori. I dati riportati nel grafico precedente riguardano l’anno 2019, preso in esame come anno che riguarda una stagione simbolica come attrattività della destinazione.

Per quanto riguarda il paragone con l’anno 2020 le considerazioni sono altre e non possono non riguardare la immensa differenza generale con i numeri dell’anno precedente, soprattutto nella bassa stagione.

Seppur i riferimenti temporali sono leggermente diversi per via della situazione di maggio che, in cui solo da pochissimo tempo si era usciti dal lockdown nazionale e internazionale, alla prima osservazione è lampante come si registrino dei dati in primis molto più distribuiti nei vari periodi, e soprattutto decisamente più bassi come percentuale di occupazione. Il colore blu che attesta la frequentazione più bassa in percentuale non scompare mai, addirittura nel periodo centrale della stagione dove ne dati riguardanti il 2019 dominava decisamente il viola (più del 90%). Allo stesso modo, coerentemente con ciò osservabile in piena estate e nel mese di giugno, il dato relativo a settembre vede istantaneamente un ritorno di un’occupazione bassissima, mentre nel 2019 avevamo visto una parziale resistenza di dati accettabili. Le successive tre domande introducono a un discorso ampiamente trattato e argomentato nella tesi che riguarda la propensione dei clienti, e di quali tipi di clienti delle strutture, a dedicarsi e interessarsi ad attività extra-balneari. La curiosità infatti che gli ospiti della destinazione rivolgono ad attività legate alla cultura e all’esperenzialità, accende delle idee e dei meccanismi potenzialmente costruttivi per una destinazione senza un centro di gravità turistico.

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 Negli ultimi anni si può notare una crescita d'interesse nei confronti di attività extra-balneari? (es. Escursioni in barca/fuoristrada, interesse per la storia e la cultura del luogo, cooking-class, attività ricreative o ludiche legate alla didattica per i bambini, attività ricreative volte all'arricchimento culturale...).

Considerando la relativa portata di questa indagine, è significativo il fatto che anche qua ci sia una certa coerenza e omogeneità di risposte da parte degli intervistati, che a prescindere dalla loro posizione e tipo di attività sono concordanti (anche se non all’unanimità) su una crescita più che significativa di questo trend.

Delle 6 risposte che hanno individuato quasi il massimo dell’interesse (cioè 4), quattro sono agriturismi, un hotel e un B&b; i due che riscontrano una forte crescita di curiosità e propensione sono un hotel (4 stelle in riva al mare), e un importante camping della zona. Diverse sarebbero state le considerazioni se solo gli agriturismi immersi nella natura avessero denotato una parziale crescita.

L’offerta è quindi ben decisa nel riconoscere una certa tensione in questo senso; nei seguenti grafici si va a sintetizzare i risultati scaturiti dalla sesta e settimana domanda, che si muovono sempre nello stesso campo della precedente.

Il Grafico 9 riporta su una scala da 1 a 5 l’interesse che negli ultimi anni gli operatori hanno notato da parte dei loro ospiti nei confronti di attività extra-balneari.

 Quanti, tra quelli che sono interessati, provengono da Paesi esteri?

 La maggior parte di loro sono:

Come si nota invece da questi grafici riportanti la nazionalità, il grafico 10 fa emergere una certa rilevanza proporzionale degli ospiti stranieri rispetto a quelli nazionali, anche se il rapporto non appare schiacciante ma sembra interessare entrambi.

Nella settima domanda invece ci si è interrogati sull’età/ragione sociale dei visitatori e in questo caso c’è una certa preponderanza delle coppie54.

54 È stato espresso dagli operatori che hanno risposto alla domanda n. 7 che il fattore

“coppia” in realtà non implicasse necessariamente un’età inferiore ai 35 anni; Grafico 10

Il legame tra i flussi e il questionario

L’interrogazione informale posta alle strutture del territorio ha rivelato dei collegamenti diretti ed indiretti con ciò che emerge tramite l’analisi dei flussi, e le successive considerazioni in merito.

C’è un grande punto d’incontro infatti tra la natura basata sulla micro-ospitalità della costa, e gli interessi e le caratteristiche degli SVFs conosciuti. Elementi caratterizzanti come il contatto diretto con chi esercita l’arte dell’accoglienza nella destinazione infatti, danno la possibilità ai visitatori di non conoscere solamente le attrazioni fisiche e tangibili in senso stretto; c’è un valore aggiunto che esiste in un territorio come questo che prevede un’offerta turistica di questo tipo, ed è quello del fattore umano.

I turisti e visitatori appartenenti per esempio al flusso dei nord europei mostrano immenso interesse nel conoscere le storie del luogo, osservare come si preparano certi cibi tradizionali o conoscere degli itinerari nascosti che solamente un insider55 territoriale è in grado di conoscere.

Per avere prova di una compatibilità tra i dati raccolti tramite il questionario e i flussi strategici, è possibile andare ad osservare le risposte alla domanda relativa alla provenienza degli ospiti maggiormente interessati ad attività extra- balneari, a pagina 7; in questo caso gli operatori turistici della zona individuano una lieve preponderanza dei turisti stranieri a questo proposito, a prescindere da quale sia la loro collocazione territoriale. La stragrande maggioranza dei suddetti stranieri interessati ad attività diverse è rappresentato dalle coppie, il che è in linea con le coppie potenzialmente comprese tra i 45 e i 65 anni che hanno maggiore libertà di movimento e di spesa data l’età adulta (o quasi) dei loro figli.

Il fatto che a differenza di quanto espresso nel capitolo riguardate direttamente gli SVFs presenti nella destinazione Costa Verde, i momenti della stagione in cui si registra maggiore afflusso siano quelli che coincidono con la settimana di ferragosto, potrebbe essere causa di un’apparente contraddizione. Il gap

55 Figura turistica ad oggi utilizzata da diverse grandi compagnie come JSH Hotels

Collection, AirBnb, Booking. In forme e nomi differenti è un ruolo che si occupa di fornire agli

ospiti informazioni riguardanti il territorio, indirizzarli verso itinerari meno battuti e di fatto rappresentare un punto di riferimento nell’orientamento della fruizione territoriale.

che intercorre infatti tra una parziale occupazione delle strutture, con il pieno uso dei loro posti letto, è occupato nella parte di stagione più alta dai locali (inteso come provenienti dalla Sardegna o da zona limitrofe rispetto alle strutture), o più in senso largo dall’Italia. Data infatti la tradizione italiana che prevede le ferie estive spesso concentrate nel mese di agosto, è in quelle settimane che si riversano grandi masse di persone che però prescindono dai flussi citati in precedenza. Pur avendo delle geometrie proprie e non rappresentanti nella maggior parte dei casi dei tratti assimilabili strategicamente tra loro, contribuiscono a incrementare fortemente le prenotazioni nei periodi sopracitati.

Quello che si verifica nella stagione estiva in questa destinazione ha degli effetti non totalmente positivi sulla sua economia turistica.

Il fatto che trascorra relativamente poco tempo tra un momento di medio/bassa frequentazione, e invece il periodo più saturo per eccellenza come quello delle settimane centrali di agosto, non permette di godere di un equilibrio duraturo lungo tutta la stagione e di conseguenza di potersi assicurare un indotto sufficiente e diversificato. Non è raro che nei “mesi spalla” primaverili e primo- autunnali, ci siano delle serie difficoltà a garantire degli ingressi soddisfacenti nelle strutture, per poi passare a dover rifiutare tante prenotazione nel mese di agosto. Ci sarebbe bisogno in questo senso di creare una certa linearità di programmazione e di interesse da parte della domanda, appunto promuovendo e gestendo in modo proficuo quei flussi che preferiscono appunto quei momenti dell’anno per le loro vacanze.

Osservando in questo modo i dati ci si accorge che la destinazione, i dati delle strutture e i relativi flussi rappresentino un unicum che comunica dei messaggi omogenei.

Per affrontare il problema dello sbilanciamento occupazionale, potrebbe essere una sana opportunità quindi sfruttare i flussi e i loro interessi territoriali, al fine di poter esprimere in modo più efficiente il potenziale della destinazione e della sua cospicua offerta. Inizialmente infatti non è necessario puntare ad aumentare la quantità degli ospiti che si ricevono in quei dati periodi dell’anno, bensì potrebbe essere una strategia redditizia quella di aumentare notevolmente e collaborativamente la qualità nei confronti dei servizi offerti ai

singoli ospiti e ai singoli flussi. Potrà essere più facile ed automatico provare ad incrementare la quantità dei flussi, in seguito a un lavoro di programmazione di offerta svolto in modo da accrescere positivamente il

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PPENDICE

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Modelli di attività

Tre aspetti sono degni di essere presi in considerazione al fine delle implicazioni pratiche:

1. Gli ospiti giornalieri;

Chiaramente hanno sempre avuto un’importanza maggiore i turisti che soggiornano per lunghi periodi nel luogo in questione, per via degli indotti economici diretti che ne derivano. Ci sarebbe bisogno talvolta di sfatare questo tabù e creare delle modalità per attrarre ed “esplodere” un settore che giustamente indirizzato può essere significativo per i progressi economici della destinazione. Per esempio attività giornaliere quali eventi sportivi, corsi a tema, cooking class ed altre attività capaci di ampliare l’immagine culturale del posto che possono essere svolte in giornata.

Possono significare inoltre meno spese legate all’organizzazione delle giornate o degli eventi, e l’adiacente possibilità di creare più eventi singoli in periodi stagionalmente più bassi, nei quali le lunghe vacanze mostrano oggettivamente meno fattibilità ed appeal.

In Sardegna ne è un esempio lampante Cortes Apertas, evento annuale svolto in maniera itinerante in quasi tutti i piccoli paesi nella provincia di Nuoro. Il carattere prettamente agro-pastorale del territorio è raccontato ogni fine settimana da un paese diverso, nei quali gli abitanti aprono materialmente le loro case, le loro attività e i loro cortili56 per mostrare

ai visitatori perlopiù di giornata l’anima più autentica di un territorio storicamente barricato dentro i suoi codici, usanze e tradizioni. Da qualche anno l’evento che inizia a settembre e finisce nel weekend precedente Natale, riscuote un grandissimo successo da tutta l’isola e non solo. Inoltre un format turistico del genere è un inno all’interscambio turistico, poiché di anno in anno gli abitanti di questi piccoli centri scoprono i benefici non solo economici legati all’incontro del visitatore,

56 Cortes Apertas = Cortili Aperti;

Per un articolo riguardante i dati in proposito:

https://www.lanuovasardegna.it/nuoro/cronaca/2018/12/17/news/agostino-cicalo-cortes- 2018-con-oltre-500mila-presenze-1.17573427;

l’interazione tra culture provenienti da luoghi molto diversi dal loro arricchisce continuamente ogni singolo membro e ogni singola attività del posto.

2. Gli ospiti locali;

Un altro significativo aspetto è quello dei flussi turistici provenienti dalla regione stessa. Si possono “scovare” infatti dei flussi locali capaci di offrire una nuova visione turistica alla destinazione, offrendo nero su bianco le differenze dei flussi e degli interessi dei locali rispetto ad altri flussi strategici, e capire come essi entrando in contatto possano generare delle nuove possibilità. Di cosa ha bisogno un visitatore che si sposta di pochissimo da casa sua, rispetto a un altro che arriva dall’altra parte del mondo? Come si possono mettere in atto dei servizi efficaci al fine di attrarre persone e flussi che provengono dalla stessa regione? È infatti paradossalmente più immediato accontentare ed

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