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Grazie allo studio svolto ho potuto raccogliere dati interessanti sulla motivazione all’apprendimento durante le attività di revisione. Qui di seguito riprenderò quanto descritto nell’analisi dei dati per confermare o smentire le mie ipotesi di ricerca.

Per la prima ipotesi di ricerca, dai risultati emersi, si può notare che nelle classi con la metafora del dottore, lo sfondo motivazione ha permesso di stabilizzare o aumentare la motivazione all’apprendimento. L’idea di essere dei dottori e di curare i testi ha coinvolto le classi, permettendo agli allievi di venir motivati estrinsecamente e di raggiungere buoni livelli di motivazione e gradimento. È bene, però, notare che anche nelle classi senza sfondo motivazionale i risultati sono stati positivi. È quindi possibile che la motivazione sia influenzata anche da altri fattori come l’autonomia nel lavoro, la relazionalità e le competenze messe in atto. Nella classe di Ivan la gestione autonoma del lavoro ha avuto un ruolo importante, mentre nelle classi di Sarah, nelle quali ha svolto la PP4 e la PP5, è la conoscenza delle competenze degli allievi ad aver presumibilmente permesso di rendere i lavori adatti alla classe, rendendo alta la motivazione. Il metodo sperimentale ha portato sicuramente a buoni risultati, ma dalla ricerca risulta che anche un buon percorso strutturato in base alle capacità degli allievi e ai loro bisogni può permette di raggiungere livelli di motivazione più che buoni. L’ipotesi è quindi in parte smentita, poiché tutte le classi hanno raggiunto risultati motivazionali soddisfacenti.

La seconda ipotesi di ricerca è invece stata smentita, visto che vi è un mutamento in negativo della motivazione tra la 1S e la 2S per le classi con sfondo motivazione. Questo invece non avviene per le classi senza sfondo motivazionale, le quali mostrano un lieve aumento di gradimento tra la 1S e la 2S. I mutamenti sono comunque diversi tra i gruppi, anche se globalmente sono avvenuti maggiormente nelle classi con metafora del dottore. Come ci viene spiegato dai docenti titolari di queste classi, è stato osservato un calo di motivazione durante il percorso. Questo può esser dovuto a una diminuzione d’interesse verso il compito dopo l’approccio iniziale, in cui tutto era nuovo e speciale. Il problema per alcuni maestri è stata la poca valorizzazione dello sfondo motivazionale, ma anche la sequenza molto simile delle attività che rendeva il lavoro ripetitivo e meno coinvolgente. Nelle classi, invece, in cui non è stato usato uno sfondo motivazionale, questo cambiamento d’interesse non è stato evidenziato dai docenti titolari, i quali ritengono che la

motivazione sia stata la medesima per tutto il percorso, senza evidenziare mutamenti nell’atmosfera di classe.

La terza e ultima ipotesi è stata confermata. Dalla mia ricerca non è stato possibile valutare

il miglioramento delle competenze degli studenti; per quest’argomento è bene far riferimento alle ricerche dei miei compagni. Potendo avere un riscontro da parte dei docenti titolari e per alcuni casi anche dagli allievi, è evidente come l’aspetto motivazionale influisca e sia importante per il buon fine dell’attività, indipendentemente dalla presenza di uno sfondo motivazionale. Ritengo quindi che la motivazione giochi un ruolo importante nello svolgimento delle attività di revisione, aiutando le classi a essere più coinvolte e ad apprezzare i percorsi didattici proposti dai miei colleghi.

5.2 Limiti, critiche e possibili modifiche

Ogni classe ha apportato a questo lavoro di ricerca dei dati leggermente diversi tra loro, che presi però in modo più generale hanno permesso di rispondere agli interrogativi di ricerca. Questa discordanza è in qualsiasi caso non troppo marcata, visto che le valutazioni non si dissociano di molto le une dalle altre. Inoltre, non mi stupisce che questo sia avvenuto, proprio perché quando ci si confronta con un gruppo e si propongono attività didattiche anche molto simili tra loro, le variabili che entrano in gioco sono numerosissime ed è difficile poter ottenere risultati identici. Nella nostra ricerca in équipe le variabili entrate in gioco sono molteplici: livello della classe (4a-5a SE), capacità cognitive degli allievi, percorso scolastico e abitudini nel revisionare, numero d’interventi proposti e modalità di presentazione della metafora diverse tra loro. È quindi comprensibile che i dati siano diversi tra loro anche nelle classi in cui il metodo del dottore è stato presentato.

Ritengo che dei limiti rilevanti nella mia ricerca siano stati i tempi non favorevoli, il campionamento poco ampio e le variabili elencate pocanzi. Delle modifiche a posteriori che apporterei alla mia ricerca sono proprio un ampliamento del campione di ricerca e tempi più lunghi di lavoro. Avendone la possibilità farei in modo che sia sempre lo stesso docente a presentare i percorsi didattici, in modo molto simile tra loro. Sono dell’opinione che una variabile molto forte sia stata la presenza di docenti diversi in ogni classe e di una presentazione della metafora, attuata in modo diverso da ogni componente dell’équipe. Si potrebbe pensare di chiedere la collaborazione del docente titolare, affinché proponga lui stesso per un periodo la revisione come solito fare (consegnando i questionari più volte durante il percorso) e per un altro periodo il percorso con sfondo motivazionale da noi preparato. Questa modifica potrebbe ridurre l’influenza della variabile

Inoltre, i dati contraddittori, potrebbero lasciar presumere un’altra spiegazione. È possibile che questa discordanza sia dovuta a strumenti di ricerca non del tutto adatti al tipo d’indagine, immaginando dunque il perfezionamento del questionario, affiancato a un’intervista semi-strutturata individuale o a grande gruppo.

5.3 Possibili sviluppi

Sono del parere che dalla ricerca che ho effettuato si possono portar avanti tre possibili sviluppi. Il primo riguarda il poter analizzare nel dettaglio i risultati dei singoli allievi, comprendendo se esistono delle categorie di studenti con una maggior predisposizione alla motivazione nella revisione. Il secondo sviluppo concerne la ripresa della seconda domanda di ricerca. Con esso si può cercar di comprendere i motivi che hanno portato a un calo della motivazione delle classi con la metafora del dottore. È il metodo del dottore il fattore motivante? Quali sono i fattori che ti hanno

motivato? Ecco che da questo secondo sviluppo si può pensare a una ricerca successiva che porti a

6. Bibliografia di riferimento

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