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Il presente lavoro è stato incentrato sull’analisi delle principali risorse impiegate dalla società HPC Italia SRL nella quotidiana gestione dei siti da bonificare, prendendo in considerazione tutti i siti nei quali vi è presenza di impianti operativi di risanamento, per le matrici terreni e acque di falda, dislocati nel Nord-Ovest Italiano. In particolare sono stati raccolti i dati dei consumi di tali risorse sia in termini qualitativi, distinguendo per matrice di consumo, sia in termini quantitativi, ovvero misurando l’ammontare complessivo degli stessi. Al fine di pervenire all’aspetto economico della gestione, ad essi si è inoltre associato una stima degli oneri economici sostenuti dall’azienda, calcolati nelle modalità descritte nel Cap. 5.

L’obiettivo dello studio è stato fornire e discutere delle reali opzioni all’attuale gestione aziendale, fattibili da un punto di vista tecnico, ovvero implementabili nei luoghi ove avvengono le attività di messa in sicurezza e/o bonifica; altrettanto applicabili dal lato economico, poiché è un aspetto ugualmente rilevante nella valutazione preventiva della messa in opera di qualsiasi intervento. Le risorse analizzate sono state:

 Acque di falda: le acque emunte nella totalità dei siti considerati vengono, previo trattamento mediante carboni attivi, scaricate in pubblica fognatura, generando degli oneri economici per il relativo scarico. Nella successiva depurazione, attuata dai diversi servizi idrici, vi è il sovraccarico in termini di portate maggiori, rispetto a quelle inizialmente progettate; nonché altre problematiche relative alla veicolazione di sostanze eventualmente tossiche per i fanghi attivi;

 Energia Elettrica: gli impianti installati nei siti hanno un fabbisogno costante di energia, in relazione alla complessità degli stessi. L’allacciamento a gestori privati di energia, oltre a generare un costo economico, contribuisce al consumo di combustibili fossili;

 Carboni Attivi (GAC) esausti: la sostituzione del materiale filtrante è fisiologica per le attività di risanamento che utilizzano i filtri a carboni attivi. Il ricambio dei filtri avviene unitamente al loro ritiro da parte di ditte terze, le quali possono rigenerare il materiale oppure avviarlo a smaltimento in discarica;

 Trasporti: le operazioni messe in campo necessitano di visite e sopralluoghi al fine di fornire un controllo e monitoraggio costante. Il raggiungimento dei siti comporta un

6. Conclusioni

48 costo (carburante, autostrada, ecc.) ma anche maggiori emissioni di CO2 equivalenti e polveri sottili nell’ambiente;

 Infrastrutture: le infrastrutture installate come platee in cemento, recinzioni e gli impianti stessi pongono la problematica del loro destino, una volta giunta a conclusione la bonifica del sito.

Le soluzioni proposte sono state valutate in base alla fattibilità tecnica ed economica, per le Acque di Falda le proposte sono state:

 Riutilizzo in ambito industriale: fattibile in relazione ad una preventiva depurazione delle acque in base alle specifiche del processo produttivo, a condizione che le industrie o processi produttivi siano nei pressi del sito stesso da bonificare;

 Riutilizzo nelle stazioni di autolavaggio: fattibile nei 5 siti operativi gestiti dall’azienda, nei quali sono presenti sia impianti di P&T che stazioni di autolavaggio (il 35% sul totale dei siti aventi un impianto di P&T), applicabile previa depurazione delle acque, nelle volumetrie indicate nel Cap. 5;

 Immissione in corpo idrico superficiale: fattibile, previa depurazione, nei siti in cui vi è la presenza nelle vicinanze di corpi idrici superficiali, previa depurazione;

 Reimmissione in corpo idrico: fattibile, previa idonea depurazione, in tutti i siti operativi in cui vi sia la presenza di un impianto di P&T attivo.

La fornitura alternativa di Energia Elettrica presa in considerazione è stata l’installazione di un impianto fotovoltaico, con moduli in monocristallino (poiché detiene l’efficienza più elevata). Tale proposta risulta di difficile implementazione in generale, considerando la necessità di spazio per la generazione elettrica; non trova riscontro neanche dal lato economico poiché il tempo di ammortamento è di gran lunga superiore al tempo generalmente preventivato per gli interventi di bonifica, il quale si evolve in funzione delle caratteristiche del sito, dalle caratteristiche della contaminazione e dall’efficacia risultante dalle azioni di risanamento applicate. Il tempo medio di permanenza in sito degli impianti risulta in prima istanza di 36 mesi, incompatibile con i tempi di ammortamento della tecnologia alternativa. Nella sostituzione dei Carboni Attivi (GAC) esausti, le operazioni di successivo recupero o smaltimento in discarica sono tuttora affidate a ditte terze. L’azienda dovrebbe chiedere alle ditte di adottare maggiormente il recupero del prodotto, rigenerandolo, rendendolo disponibile a successive utilizzazioni.

6. Conclusioni

49 I Trasporti aziendali, logisticamente ottimizzati, permettono un’efficiente controllo dei siti e un minor tempo di percorrenza. Le Infrastrutture messe in opera come le platee possono essere utili ai gestori dei punti vendita come nuove aree produttive; gli stessi impianti installati, se ancora funzionanti, possono venir utilizzati in futuri siti da risanare.

I casi studio proposti nel Cap. 5 permetterebbero di conseguire, nel caso di riutilizzo delle acque emunte dagli impianti P&T nelle stazioni di autolavaggio, mediamente il 34% di risparmio economico sugli oneri per lo scarico; mentre per l’utilizzo di una fonte alternativa di energia elettrica alternativa, attraverso l’installazione di un impianto fotovoltaico, si otterrebbe un risparmio potenziale dell’89% sugli oneri economici corrispondenti, mentre ricorrendo alla rigenerazione dei carboni attivi dismessi si risparmierebbe il 33% e il 70%, rispettivamente sui GAC per la filtrazione delle matrici ambientali acqua e aria.

Le proposte avanzate, per essere implementate, richiedono tempo ed ulteriori valutazioni; costituiscono certamente una valutazione verso il miglioramento della gestione in ottica di risparmio delle risorse impiegate. L’azienda HPC Italia SRL adotta già delle procedure al fine di ridurre gli consumi e gli oneri economici generati. Questo studio si pone come punto di partenza di un’analisi condotta caso per caso, ovvero che giunga a soluzioni specifiche, per il sito da risanare considerato, al fine di aggiornare continuamente le best practices adottate. Vi è la possibilità di un maggior coinvolgimento di tutte le parti coinvolte nella gestione dei siti da bonificare (fornitori, pubbliche amministrazioni, clienti, ecc.) le quali, unitamente all’azienda operino ed agiscano secondo un miglioramento continuo.

7. Bibliografia

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