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Ho confrontato il BTP emesso in data 25/02/2014 con scadenza 01/09/2024 con cedola semestrale del 3,75% annuo con il BTP-1st20 4% 10Y.

Il BTP 2010 ha una vita residua di 6 anni mentre il BTP 2014 è caratterizzato da una durata residua di 10 anni.

L’andamento dei due BTP è molto simile ma la variazione di prezzo e il differenziale in termini di basis point subiti dal BTP 2014 sono superiori data la vita residua maggiore.

Data acquisto Prezzo TIR Data acquisto Prezzo TIR Var. % Prezzo Var. % TIR Var. TIR Data downgrading 14/10/2014 115,108 1,40% 16/10/2014 113,484 1,68% -1,41% 20,00% 0,28% 05/12/2014 110 111 112 113 114 115 116 117 118

Confronto BTP 4° Downgrading

BTP 2010 BTP 2014 DOWNGRADING

Il prezzo del BTP 2014 ha subito una riduzione del 2,32%, mentre il TIR ha subito una variazione dello 0,29% e una variazione percentuale in aumento del 12,29%.

4.2 Confronto tra downgrading

Il 1° downgrading verificatosi il giorno 19/09/2011 S&P’s ha tagliato il rating dello Stato italiano da A+ ad A.

Quasi tre settimane prima del downgrading si è sviluppata una turbolenza che è durata 13 giorni; durante questo periodo il prezzo è sceso del 4,95%, registrando un differenziale TIR in termini di basis point pari a 73.

Il 2° downgrading verificatosi il giorno 13/01/2012 S&P’s ha tagliato il rating dello Stato italiano da A a BBB+.

Più di un mese prima del downgrading si è avuta una turbolenza che è durata 9 giorni; durante questo periodo il prezzo è sceso del 5,48%, registrando un differenziale TIR in termini di basis point pari a 85.

Il 3° downgrading verificatosi il giorno 09/07/2013 S&P’s ha tagliato il rating dello Stato italiano da BBB+ a BBB.

Tre settimane prima del downgrading si è riscontrata una turbolenza che è durata 7 giorni; durante questo periodo il prezzo è sceso del 3,13%, registrando un differenziale TIR in termini di basis point pari a 54.

Il 4° downgrading verificatosi il giorno 05/12/2014 S&P’s ha tagliato il rating dello Stato italiano da BBB a BBB-.

Quasi due mesi prima del downgrading è avvenuta una turbolenza che è durata 3 giorni; durante questo periodo il prezzo è sceso del 1,41%, registrando un differenziale TIR in termini di basis point pari a 28.

Data acquisto Prezzo TIR Data acquisto Prezzo TIR Var. % Prezzo Var. % TIR Var. TIR Data downgrading 14/10/2014 115,108 1,40% 16/10/2014 113,484 1,68% -1,41% 20,00% 0,28% 05/12/2014

Data acquisto Prezzo TIR Data acquisto Prezzo TIR Var. % Prezzo Var. % TIR Var. TIR Data downgrading 14/10/2014 112,759 2,36% 16/10/2014 110,146 2,65% -2,32% 12,29% 0,29% 05/12/2014

BTP 2014 BTP 2010

Svolgendo il confronto tra i downgrading notiamo come la durata della turbolenza sui mercati sia diminuita nei successivi declassamenti e il differenziale del TIR in termini di basis point sia proporzionale alla variazione del prezzo subita dal titolo.

Il primo e il secondo downgrading hanno provocato grandi impatti sul prezzo del titolo, invece gli ultimi due downgrading hanno causato meno effetti in termini di variazione di prezzo; questo è dovuto al fatto che il mercato si sia abituato a questo trend “negativo”, era preparato ai successivi possibili declassamenti e soprattutto alla durata residua del titolo via via minore.

Data downgrading Variazione rating Durata turbolenza Variazione prezzo Differenziale TIR bp

1° Downgrading 19/09/2011 A+ -> A 13gg -4,95% 73

2° Downgrading 13/01/2012 A -> BBB+ 9gg -5,48% 85

3° Downgrading 09/07/2013 BBB+ -> BBB 7gg -3,13% 54

CONCLUSIONI

Dopo aver analizzato l’impatto dei downgrading sul prezzo dei titoli sono arrivato alla conclusione che il mercato non reagisce allo stesso modo ad ogni downgrading.

Questo è dovuto al fatto che ogni singolo downgrading è caratterizzato da una migrazione tra classi di rating diverse, cambiano i fattori che hanno condotto al declassamento e le reazioni alla notizia del downgrading si differenziano per intensità e durata.

Inoltre le oscillazioni dei prezzi dei titoli non dipendono solamente dal rating dell’emittente ma anche da altre variabili.

In data 27/10/2017 si assiste ad un’inversione di tendenza infatti S&P’s alza il rating dell’Italia a BBB.

Si tratta della prima e unica promozione dal 1988 da parte di S&P’s. Le motivazioni di questa decisione sono state:

• miglioramento delle prospettive di crescita • aumento degli investimenti

• crescita dell’occupazione • politica monetaria espansiva

L’Italia non riceveva una promozione del suo rating sovrano da una delle principali agenzie internazionali dal 2002.

Analizzando i risultati del mio studio le emissioni dei rating da parte delle principali agenzie di rating sono in un certo senso anticipate dai mercati.

La turbolenza investe tutti i BTP nello stesso periodo indipendentemente dalla loro durata residua.

C’è una diminuzione dell’impatto sul prezzo dei successivi downgrading dovuta ad una durata residua via via minore; infatti più sarà lunga la durata residua, maggiore sarà l’effetto sul prezzo derivante da una variazione di rating.

BIBLIOGRAFIA

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Nardon M., (2004) - Un’introduzione al rischio di credito, Dipartimento di Matematica Applicata, Università Ca’ Foscari di Venezia.

Pivato S., Il rating: la valutazione del debito e la stabilità dei mercati finanziari

in Italia, Il Sole 24 Ore Pirola, Milano, 1995.

RINGRAZIAMENTI

Volevo ringraziare tutti coloro che mi sono stati vicini durante questo mio percorso.

In particolare voglio ringraziare:

• il mio relatore Prof. Emanuele Vannucci per avermi seguito durante la stesura della suddetta tesi;

• il mio controrelatore Prof. Riccardo Cambini;

• i Prof. che ho incontrato nella mia carriera universitaria; • la mia famiglia;

• i miei amici; • i miei colleghi. GRAZIE A TUTTI!

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